Alla fine degli anni Sessanta la sperimentazione tecnologica aveva regole diverse rispetto a oggi e il mondo dell'auto non faceva eccezione. La responsabilità dei computer era minima e il ruolo dei componentisti molto ridotto rispetto a quello che hanno oggi. Molte omologazioni erano di là da venire, così come i requisiti di sicurezza. Così, le Case auto che potevano permetterselo facevano ricerca seguendo la loro vocazione e secondo le proprie possibilità. Continua su La Stampa
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martedì 31 marzo 2020
lunedì 30 marzo 2020
La Land Rover Defender conquista la Namibia
La Land Rover Defender va alla conquista della Namibia, per superare i propri limiti. Un viaggio duro e pieno di imprevisti, raccontato attraverso l’emozione delle immagini da @FranckReporter, fotografo d’avventura e Ambassador del marchio britannico. La nuova Land Rover Defender, che dopo 70 anni di onorata carriera è stata reinventata completamente, ha una capacità inarrestabile: le tecnologie off-road, la capacità di guado e la robustezza estrema la rendono perfetta per scoprire i luoghi più remoti del Nord della Namibia e non solo. Per raccontare l’anima della Land Rover più dura e pura, insieme alla voglia di libertà che spinge ad andare sempre oltre i propri limiti, Francesco Salvaggio ha ritratto una delle aree più selvagge e incontaminate di tutta l'Africa. La spedizione si è addentra nell'entroterra della Skeleton Coast, attraverso un’area che ricopre circa 50,000km², alla scoperta di un terreno montuoso aspro conosciuto dalla tribù degli Himba con il nome di Kaokoland. Questa zona è anche il rifugio per il rinoceronte nero, una specie ad alto rischio di estinzione, per la giraffa ed è famoso per i suoi elefanti del deserto. La zona ospita la tribù semi-nomade degli Himba: uno degli ultimi popoli dell'Africa non ancora influenzato dallo stile di vita occidentale. Continua su GQ
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domenica 29 marzo 2020
Come disinfettare la propria auto
Come si fa a disinfettare la propria auto? Ovviamente prima di rispondere a questa domanda è bene ricordare che le misure prese per arginare la diffusione del coronavirus hanno ridotto al minimo indispensabile gli spostamenti con tutti i mezzi di trasporto. Ci si può spostare solo per lavoro, per fare la spesa, per gravi motivi di salute o per motivi di assoluta necessità, sempre portando con sé l'auto certificazione. Ma dovendo per forza prendere l'auto, come ci si può difendere dal Covid-19 all'interno dell'abitacolo? La prima regola è rispettare il numero massimo di persone a bordo: non più di due con l'accompagnatore che, per mantenere la distanza di sicurezza, deve sedersi nel sedile posteriore opposto a quello del guidatore. E poi è consigliabile fare una sanificazione dell'ambiente. Ecco quindi, come disinfettare la propria auto. Continua su GQ
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sabato 28 marzo 2020
Ferrari Pinin, il sogno realizzato
La Ferrari Pinin ha una storia praticamente unica nel grande universo dell'automobile. Inizia nel 1980, anno in cui viene presentata come prototipo al Salone di Torino. Doveva celebrare i cinquanta anni dell'attività della Pininfarina - storica carrozzeria torinese che ha legato più di tutti il suo nome a quello della Ferrari - rendendo omaggio al fondatore Battista, detto Pinin. Ma in tutta la sua storia, la Ferrari non ha mai prodotto una vettura a quattro porte e in quegli anni le berline sportive si contavano sulle dita di una mano. Proprio per questo, gli uomini della Pininfarina avevano pensato che avrebbe potuto avere un grande successo commerciale. E in effetti fu subito apprezzata dal pubblico e dalla stampa, ma quando fu sottoposta a Enzo Ferrari e ai massimi dirigenti dell'epoca, la risposta fu negativa. L'azienda di Maranello in quegli anni non era attrezzata per produrre un'auto del genere: la Ferrari Pinin era una limousine lunga 4,8 che avrebbe dovuto avere caratteristiche di comfort lontane da quelle delle auto sportive, anche se sotto il cofano aveva comunque un motore da 365 CV, il 5 litri V12 della 512BB. Continua su GQ
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venerdì 27 marzo 2020
#InsiemePerRipartire, parola di Alex Zanardi
#InsiemePerRipartire è il messaggio che BMW Italia ha lanciato a tutta l'Italia per esprimere la sua vicinanza al Paese in questo momento di grande difficoltà e, allo stesso tempo, per trasmettere tensione positiva verso il futuro da affrontare insieme. La campagna #InsiemePerRipartire ha coinvolto tutti i brand (BMW, BMW Motorrad e MINI) e tutte le divisioni dell’azienda, mentre l’iniziativa “Noi ci siamo. Anche a distanza di sicurezza” declinata su tutti i marchi del Gruppo, BMW Italia e la rete dei concessionari ha espresso chiaramente la volontà di rimanere vicina ai propri clienti attraverso l'universo digitale. “Avendo la fortuna di avere un brand ambassador come Alex Zanardi – ha dichiarato Massimiliano Di Silvestre, Presidente e A.D. di BMW Italia – abbiamo chiesto a lui di dar voce ai nostri valori e alle nostre speranze, per parlare alle famiglie, ai cittadini, ai clienti, ai concessionari e a tutti coloro che seguono con passione i nostri marchi”. Alessandro Zanardi è una persona eccezionale, un campione nello sport e nella vita, che ha saputo affrontare e vincere battaglie durissime, senza mai perdere il sorriso e l'umiltà che contraddistingue i grandi. Continua su GQ
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giovedì 26 marzo 2020
Mazda MX-30, l'alternativa made in Japan
La Mazda MX-30 è la prima auto elettrica del brand giapponese. È lunga 4,4 metri e una batteria da 35,5 kWh, che sono sufficienti per circa 200 km di autonomia. C'è una certa dissonanza, dunque, tra l'utilizzo squisitamente urbano che suggerisce la capacità degli accumulatori e le dimensioni da C-SUV. Produrre batterie più piccole riduce le emissioni di CO2, ma non di sola coscienza ecologica vive l'uomo. Così la Mazda MX-30 sembra proporsi come prodotto di nicchia, perlomeno in attesa della versione dotata di range extender, cioè un piccolo propulsore termico adibito solo a generare elettricità e scollegato dalle ruote. Sarà un motore rotativo, una tecnologia in cui a Hiroshima non hanno mai smesso di credere, ma non arriverà prima del 2021. Alla fine di agosto, invece, arriverà la MX-30 “liscia” che è stata sviluppata partendo da una base nota - quella della CX-30 - modificata per le esigenze dell'elettrico, condita con un'estetica molto originale e rifinita con una messa a punto coerente con la filosofia del brand. Un'auto piena di stile, pensata per la città ma da guidare con soddisfazione. Noi l'abbiamo fatto, anche se quello che abbiamo stretto tra le mani era il volante di un prototipo ibrido, con le fattezze di una CX-30 e la sostanza della MX-30 che verrà, un'auto che ha l'ambizione di usare una parte del nome della MX-5, cioè la Mazda più famosa nel mondo. Continua su GQ
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mercoledì 25 marzo 2020
Harley-Davidson XR750, il mezzo secolo della regina del “Flat Track”
Che la cultura motoristica americana sia anni luce lontana da quella europea non è certo un mistero. Pick-up, mastodontici motori V8 a benzina, muscle car, circuiti ovali, mezzi personalizzati al massimo, offroad estremi, cabrio e spider a profusione su east e west coast. Tutto questo senza contare le motociclette e qui la parola d'ordine è una sola: Harley-Davidson. Un brand che in Europa è legato esclusivamente al mondo custom e cruiser, ma negli Stati Uniti è impegnato da sempre anche nelle competizioni. Una di queste è il "Flat Track", disciplina che si corre su circuiti ovali e piatti, con fondo sterrato. Le moto sono sempre di traverso e il controllo è tutto. Non a caso tanti piloti provenienti da questo genere di gare sono poi passati sull'asfalto e diversi di loro sono diventati famosi anche nel motomondiale. Continua su La Stampa
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