venerdì 30 marzo 2018

David Brown Speedback Silverstone, pura classe britannica

Poco meno di un anno fa vi avevamo raccontato della Mini Remastered prodotta dalla David Brown Automotive, una piccola factory inglese specializzata in quel genere di auto che viene definito come “classiche rimasterizzate”. Ovvero vetture che nell’aspetto esteriore sono identiche o molto simili alle originali, ma all’interno e sotto la scocca sono moderne al 100%, a livello di materiali, lavorazioni e tecnologie. Ovviamente si tratta di automobili prodotte in piccolissimi numeri e molto costosi – la Mini parte da 75.000 euro – ma si tratta di una nicchia che solletica la fantasia di tutti quegli appassionati particolarmente abbienti che non vogliono impazzire dietro una vera auto storica, ma nemmeno uniformarsi alle nuove auto di lusso fredde e iper tecnologiche. Oppure, al di là di tutto questo ragionamento, vogliono solo distinguersi. È a clienti del genere, dal gusto originale, che si rivolge la Speedback Silverstone Edition appena presentata al Salone di Ginevra. Continua su GQ

giovedì 29 marzo 2018

Citroen C3 Aircross, come se la cava sulla neve il Grip Control?

La Citroen C3 Aircross la conosciamo bene. Ve l'abbiamo già raccontata in diverse occasioni, dalla presentazione statica alla prova su strada vera e propria. Questa volta però, l'abbiamo provata in una situazione ancora diversa e molto particolare: sulla neve. Siamo partiti da Milano alla volta del Passo del Tonale (1.884 metri s.l.m.) dove le temperature sono ancora molto invernali e le piste pienamente innevate.Dopo quasi 200 chilometri di asfalto su strade di ogni genere – cittadine, extraurbane e autostrade – dove abbiamo apprezzato ancora una volta l'ottimo comfort della crossover compatta francese, siamo arrivati in montagna, accolti da un sole caldo e da un mare di neve. Come probabilmente già sapete sulla C3 Aircross, come del resto su molte altre auto del Gruppo PSA – è disponibile il Grip Control, sul cui funzionamento torneremo tra poco. Quello che magari invece non ricordate è che la C3 Aircross monta di serie pneumatici M+S, cosiddetti quattro stagioni, che hanno il disegno del battistrada invernale e la mescola estiva. Continua su Omniauto

mercoledì 28 marzo 2018

A quasi 25 anni dalla prima versione, la Toyota Rav4 rinasce per la quinta volta

La Toyota Rav4 fa parte di quel ristretto gruppo di Suv che ha inventato il concetto stesso di Suv, definendosi come “Recreational Active Vehicle with 4WD”. Nata come concept car nel 1989, è arrivata sul mercato nel 1994, battuta sul tempo praticamente solo dalla Suzuki Vitara (1988).
L’idea dei giapponesi era vincente già allora - creare un veicolo con discrete capacità in fuoristrada e con il comfort di una berlina - anche se ci sarebbero voluti altri dieci anni per sdoganare il Suv come auto per tutti, soprattutto in Europa. Gli americani invece l’hanno amata sin dall’inizio e nel 2017 la Rav4 è stata la Toyota più venduta negli Stati Uniti con un totale di oltre 400.000 unità. La prima versione era disponibile solo con un motore 2 litri a benzina, ma anche con una originale carrozzeria cabriolet soft-top e in una versione completamente elettrica, sviluppata praticamente solo per i mercati giapponese e californiano. Continua su La Stampa



martedì 27 marzo 2018

Ecco la Rolls-Royce più veloce e folle del mondo


Ve la immaginate una Rolls-Royce che scatta da 0 a 200 km/h in 7 secondi? Se avete un po’ di memoria cinematografica, ricorderete di certo “Non c’è due senza quattro”, uno dei film più divertenti di Bud Spencer e Terence Hill, girato a Rio de Janeiro nel 1984. Quando i nostri eroi prendono il posto dei due fratelli Coimbra de la Coronilla (e Azevedo pure…) per proteggerli dai cattivi e scoprono di possedere una Rolls-Royce bianca, ordinano subito agli autisti di farla modificare. Et voilà, la Rolls-Royce riappare con delle fiamme dipinte sulla carrozzeria in stile hot rod e con una non meglio precisata modifica tecnica in grado di farla accelerare come una Bugatti Chiron. Ma questa era finzione. La Rolls che di cui invece parliamo oggi è vera, è in vendita in Norvegia a circa 113.000 dollari e la mente che l’ha creata non deve essere proprio ordinaria. In poche parole si tratta di un vero e proprio Dragster, costruito partendo da una Silver Shadow del 1974, un’auto che faceva del lusso, della silenziosità e del comfort i suoi valori principali. Continua su GQ

lunedì 26 marzo 2018

Ford Mustang Shelby GT500: verso i 700 CV e oltre

Nel cuore di ogni appassionato c’è un posto speciale per la Ford Mustang (è in arrivo il nuovo modello), inventrice e praticamente unica esponente della categoria delle pony car (da non confondere assolutamente con le muscle car). Che siate amanti delle supercar emiliane o preferiate le iper tecnologiche sportive giapponesi non importa, una piccola parte del vostro cuore batterà sempre per una Mustang. Ognuno ha le sue versioni preferite anche se è facile lasciarsi sedurre dai modelli cinematografici, come l’arcinota Eleanor di Fuori in 60 secondi (una Shelby GT500 del 1968) o la rediviva Shelby GT350 guidata da Steve McQueen in Bullitt, senza dimenticare ovviamente i modelli moderni. Ecco, a proposito di sigle, nella tradizionale nomenclatura della Ford Mustang i numeri sono molto importanti. Continua su Autoappassionati

sabato 24 marzo 2018

New Beetle, addio! (1998-2018)

Nel futuro di Volkswagen, che proprio oggi ha dichiarato di voler offrire la gamma di veicoli elettrici più grande al mondo, non c’è posto per il Maggiolino. Lo ha detto chiaro e tondo al Salone di Ginevra ai colleghi britannici di Autocar Frank Welsch che è il numero uno del reparto ricerca e sviluppo della Volkswagen. “Due generazioni possono bastare – ha detto Welsch riferendosi al remake del 1998 e al suo aggiornamento del 2011 – non possiamo mica fare un New New New Beetle, non avrebbe senso”. Volkswagen dunque fermerà le linee di Puebla, in Messico, dove oggi si produce il Maggiolino, che poi sono le stesse dove venne prodotto fino al 2003 il modello originale. Continua su GQ

venerdì 23 marzo 2018

C'è anche una moto nella storia della Lamborghini

Ogni casa automobilistica, nella sua storia, ha avuto momenti bui fatti di difficoltà finanziarie, di incertezze progettuali o anche di improbabili collaborazioni. La Lamborghini non fa eccezione anche se è difficile pensarlo osservando lo stato attuale dell'azienda di Sant’Agata Bolognese. Da quando è entrata a far parte del gruppo Volkswagen (nel 1998) ha costantemente aumentato le vendite e i profitti, senza dimenticare che sta per lanciare sul mercato il super-Suv Urus con cui si aprirà un nuovo capitolo nella storia della “Lambo”. Tornando al passato, invece, bisogna ricordare che da quando il fondatore Ferruccio vendette l’azienda (tra il 1972 e il 1973) fino all'acquisto da parte del Gruppo tedesco, la Lamborghini ha avuto altri quattro proprietari, tra cui anche la Chrysler. Continua su La Stampa