domenica 21 novembre 2021

Mercedes CLS, la prova - con il restyling arriva il turbodiesel super-efficiente


Nella storia dell'automobile non sono moltissimi i modelli che hanno portato novità radicali in termini di design, in particolare se si parla di proporzioni e volumi. La Mercedes CLS è uno di questi, visto che nel 2004 ha inventato il concetto di berlina-coupé, poi seguito e ripreso dai concorrenti canonici ma anche da alcuni brand generalisti che lo hanno proposto pure su auto dalle dimensioni più contenute. Lo ha fatto in un segmento tradizionalmente molto conservatore, quello delle grandi berline, dove la stessa Casa di Stoccarda primeggia da decenni con un'istituzione come la Classe E. La prima CLS era nata proprio per portare una ventata di aria fresca in questo settore così ingessato, andando a trovare clienti più giovani e dinamici, in un'epoca in cui Mercedes non presidiava ancora i segmenti inferiori come fa oggi. Per diverso tempo, infatti, la priorità della Stella era stata abbassare l'età media degli acquirenti, giacché il mix tra prezzi alti e prodotti elitari, aveva portato il tasso di capelli bianchi sui sedili a livelli preoccupanti per il futuro del business, inteso come ricambio generazionale. Continua su La Stampa

sabato 20 novembre 2021

La Porsche 718 Cayman GT4 RS è una supercar da guidare senza compromessi


La Porsche 718 Cayman GT4 RS è l'espressione più alta delle prestazioni su un'auto a motore centrale firmata Porsche - la 911 ha il motore posteriore a sbalzo - nonché il modello di punta della serie 718. La sua carta di identità parla chiaro a partire dai numeri più importanti, cioè 500 CV e 1.415 kg di peso con serbatoio pieno e in assenza del guidatore. In altre parole, la Porsche 718 Cayman GT4 RS è una supercar da guidare senza compromessi, grazie alla sua leggerezza, al telaio estremamente versatile, all'aerodinamica sofisticata e al rombo unico dato dal motore aspirato. Il "flat six" è praticamente lo stesso della 911 GT3 e gira fino a 9.000 giri al minuto, mettendo a disposizione 450 Nm di coppia. Così non c'è da stupirsi se nel giro secco al Nürburgring, la RS ha migliorato di 23 secondi il crono della GT4 «liscia», con un tempo finale di 7:04.511. Tra le caratteristiche che spiccano della Cayman GT4 RS ci sono le prese dell'aria dinamiche poste dietro i finestrini del guidatore e del passeggero che migliorano le capacità di aspirazione del sei cilindri. Come ogni moderno modello RS, la 718 GT4 RS è disponibile esclusivamente con il cambio a doppia frizione a sette marce, che si comanda sia tramite le palette dietro al volante che con la classica leva sul tunnel. Grazie anche alla sua rapidità, questa Cayman scatta da 0 a 100 km/h in 3,4 secondi e raggiunge i 315 km/h. Continua su GQ

venerdì 19 novembre 2021

L'innovazione secondo Porsche, dai processi aziendali fino alla guida autonoma


L'innovazione è sempre stata centrale nella storia di Porsche, che nei suoi oltre 70 anni di storia ha saputo reinventarsi più volte. Il cambiamento più recente è quello che riguarda la mobilità elettrica, ma a Zuffenhausen innovare è la regola e l'ad Oliver Blume lo aveva già spiegato diversi anni fa dicendo che "Un programma di innovazione non investe in brevetti o invenzioni. Investe nelle persone". In altre parole vuol dire puntare sulle idee più innovative, a prescindere dalla loro provenienza. Così negli uffici della Casa tedesca si favorisce la collaborazione tra ruoli e reparti, per permettere ai dipendenti di lavorare in modo creativo, lasciando germogliare i pensieri più avanguardisti. E lo schema funziona, perché ogni anno arrivano idee da un centinaio di reparti e singoli dipendenti, tenendo conto che per essere considerata innovativa, un'idea deve soddisfare tre requisiti fondamentali: essere inedita e unica, economicamente attuabile e comportare un vantaggio rilevante per i clienti. Continua su La Stampa

giovedì 18 novembre 2021

Cambio gomme invernali 2021, è già scattato l'obbligo


Le gomme invernali sono obbligatorie dal 15 novembre, sempre in alternativa all'obbligo di avere a bordo le catene da neve. Quindi se non avete ancora provveduto alla sostituzione degli pneumatici, è il momento di farlo. Lo pneumatico è nero e tondo, all’apparenza sono tutti uguali ma non è così: il suo contenuto tecnico è estremamente importante. Già dieci anni fa, per aiutare il consumatore nella scelta, il legislatore europeo ha imposto un'etichettatura che oltre ad avere i parametri relativi al risparmio energetico che per i pneumatici si chiama resistenza al rotolamento - la classe migliore riduce il consumo di carburante fino al 7% - introdusse altre informazioni relative alla sicurezza come la tenuta sul bagnato: la classe migliore consente una riduzione dello spazio di frenata fino al 30%. Tuttavia, da qualche mese è entrata in vigore una nuova etichettatura con alcune novità, nella fattispecie due nuovi simboli importanti. Uno fa proprio riferimento alle gomme invernali ed è il simbolo 3PMSF, cioè una montagna stilizzata a tre picchi con all’interno un fiocco di neve. È un simbolo che gli automobilisti hanno imparato a conoscere sul pneumatico e che oggi è anche presente in etichetta. Lo pneumatico che lo riporta sul fianco ha superato uno specifico test omologativo su neve che ne attesta le caratteristiche superiori su questo fondo e quindi va preferito a quello che non ce l’ha. Continua su GQ

mercoledì 17 novembre 2021

Aprilia Tuareg 660, filosofia anni Ottanta e tecnologia ultra moderna


Con la Tuareg si completa il trittico di motociclette di media cilindrata della piattaforma 660, che al prossimo Eicma potrebbe anche sorprendere con una quarta moto - le voci di corridoio parlando di una nuova Pegaso - magari ancora sotto forma di concept. Dopo la sportiva RS e la stradale Tuono, che hanno riacceso l'attenzione su un segmento ultimamente un po' abbandonato, arriva anche l'enduro e riporta in auge un nome mitico degli anni Ottanta. Tutte hanno in comune il bicilindrico parallelo nato da una "fetta" del V4 vincitore di tre Campionati Superbike. Un motore che sta mostrando una grandissima versatilità, visto che in questa versione eroga 80 CV, contro i 95 e i 100 di cui dispone sulle sorelle amanti dell'asfatlo. La coppia, invece, raggiunge i 70 Nm a 6.500 giri ed è molto ben distribuita lungo tutto l'arco di funzionamento del propulsore. La risposta alla manetta destra (ride-by-wire) è pastosa fino a 4.000 giri, brillante salendo verso i 6.000 giri e poi scatenata sino ai 9.250 giri della potenza massima. Continua su La Stampa

martedì 16 novembre 2021

La Lamborghini Huracán Evo diventa Minotauro


La Lamborghini Huracán diventa Minotauro, metà uomo metà toro, nel dipinto di Paolo Troilo sulla carrozzeria della supercar di Sant'Agata Bolognese. L’opera è l’espressione della dinamicità, della potenza e delle più intime emozioni che l’artista ha provato alla guida della Huracán EVO. L'ha realizzata utilizzando i polpastrelli, attraverso una pittura che è continua sperimentazione e usa la rappresentazione del corpo maschile come suo elemento distintivo e mezzo di comunicazione. Il titolo dell'opera nasce dalla crasi emozionale e semantica che l’artista ha vissuto quando è entrato in contatto con Lamborghini. Il tributo dell’artista alla Lamborghini Huracán Evo opera la fusione tra «l’uomo» raccontato dalla pittura di Troilo, il «toro» simbolo di Automobili Lamborghini e il concetto di «mito» espresso nell’indomito slancio – soprannaturale e quasi animalesco - che la figura maschile dipinta sulle fiancate è in grado di sprigionare. La forza comunicata dagli avanbracci e i pugni chiusi presenti sul cofano anteriore rievocano le corna taurine. «Io sono innamorato della lentezza, e l’ho sempre difesa considerandola un ingranaggio cardine del piacere, della cultura, della bellezza, del successo. Ma capita che ci siano degli incontri che ti cambiano», ha affermato Paolo Troilo, creatore dell’opera. Continua su GQ

lunedì 15 novembre 2021

La BMW R 18 diventa una "balena" nell'interpretazione di Shinya Kimura


Quando BMW ha deciso di rientrare nel mondo custom con la R 18, ha deciso di farlo dalla porta principale. Per cui, dopo aver creato un motore monumentale, una moto dallo stile inconfondibile, presto declinata in diverse varianti, ha anche fatto il suo ingresso nell'universo dei customizzatori. Quei personaggi un po' artigiani e un po' artisti che con il loro tocco unico sono in grado di modificare le sembianze e il carattere di una motocicletta, rendendola un'opera unica. Così, dopo aver lasciato la R 18 nelle mani di Roland Sands e Dirk Oehlerking, la Casa bavarese ha ripetuto la stessa operazione anche con il giapponese Shinya Kimura. Kimura è il padre della cosiddetta moto "Zero Style" e ha iniziato la sua carriera come customizer in Giappone a inizio anni Novanta, raggiungendo poi la fama internazionale creando la sua Harley-Davidson personalizzata "Samurai Chopper”. Continua su La Stampa