venerdì 29 ottobre 2021
Valentino Rossi, le sue auto solo pazzesche. Non solo le moto
Le auto di Valentino Rossi sono così tante che per citarle tutte occorrerebbe un libro intero e non si tratterebbe solamente di quelle stradali, ma anche di quelle da corsa. Questo perché il numero 46, durante tutta la sua carriera, si è misurato diverse volte anche nelle competizioni dedicate alle quattro ruote, in particolare ai rally. Nel 2002, 2006 e 2008 ha partecipato a una prova del mondiale WRC, mentre dal 2006 è ospite fisso del Monza Rally Show, che ha vinto per ben sette volte. Tutto questo senza considerare il periodo compreso tra il 2004 e il 2008 in cui il pilota di Tavullia ha completato diversi test con la Ferrari di Formula 1, impressionando anche Michael Schumacher. In quel periodo Rossi è stato molto vicino a compiere il grande salto dalle due alle quattro ruote, ma alla fine ha deciso di rimanere nel motomondiale e di accettare la nuova sfida con la Yamaha. Un paio di anni fa, invece, Valentino Rossi e Lewis Hamilton - grazie a uno sponsor in comune - si sono scambiati manubrio e volante, in una prova congiunta della Mercedes W08 di F1 e della Yamaha M1 di MotoGP. Più di recente, invece, Valentino si è cimentato nel mondiale Endurance nella categoria GT3 con una Ferrari 488 del team Kessel Racing. La gara era la 12 ore del Golfo e Rossi ha condiviso l'avventura con il fratello Luca Marini (anche lui pilota in MotoGP) e con l'amico di sempre Uccio, riuscendo a vincere la propria categoria e classificandosi terzi assoluti. A questo proposito, Valentino ha anche detto che dopo il ritiro si dedicherà assiduamente proprio a questa categoria. Continua su GQ
giovedì 28 ottobre 2021
Honda HR-V e:HEV, la prova - look alla moda e sistema ibrido super efficiente
Il mercato dei crossover compatti è senza ombra di dubbio quello più dinamico, sia a livello italiano che europeo. La concorrenza è praticamente totale e molto eterogenea, visto che il segmento è idealmente diviso in due: da un lato B-SUV lunghi tra i 4,10 e i 4,25 metri, con prezzi tra 18.000 e 25.000 euro, dall'altro quelli fino a 4,4 metri e 35.000 euro. La nuova HR-V e:HEV - 4,34 metri di lunghezza e prezzo di attacco di 30.900 euro - si posiziona in quest'ultima fascia, dove ci sono molti concorrenti ognuno con i suoi punti di forza. Il nuovo SUV Honda non ha timori reverenziali, in primis per il suo sistema ibrido che è nato nel 2018 con la CR-V e poi è stato evoluto sulla di Jazz in una variante meno potente. Con la multispazio cittadina la HR-V condivide il pianale - la Global Small Platform - e la tecnologia ibrida, che però ha guadagnato un po' di potenza. In ogni caso, il full hybrid Honda è diverso da tutti gli altri. Continua su La Stampa
mercoledì 27 ottobre 2021
Lamborghini Countach, 50 anni di stile assoluto
La Lamborghini Countach compie mezzo secolo e ancora oggi resta una delle supercar più incredibili che si siano mai viste. Il design del prototipo originale, quello del 1971, non ha perso un grammo di fascino nemmeno dopo 50 anni, come dimostrano le foto della LP500 originale che è stata appena ricostruita dal Polo Storico della Casa di Sant’Agata Bolognese con la collaborazione di Pirelli. La linea della Lamborghini Countach, del resto, è stata disegnata in quella che probabilmente è stata l'era più affascinante dell'automobilismo, quella a cavallo tra gli anni Sessanta e gli anni Settanta, cioè il periodo in cui è nato il concetto di supercar. A definirla fu la matita del leggendario Marcello Gandini che ha firmato alcune delle auto sportive più iconiche: Lamborghini Diablo e Miura, Ferrari Dino, Alfa Romeo Montreal e Lancia Stratos, solo per citare le più famose. Il suo nome, peraltro, è dovuto a una esclamazione in dialetto piemontese, che uscì dalla bocca di un dipendente della Bertone - la carrozzeria dove lavorava Gandini - quando la vide per la prima volta. Alta poco più di un metro, larghissima e con le porte ad apertura verticale, la Countach ha un profilo a cuneo che è rimasto il segno distintivo di tutte le Lambo. Ma Nel 1971, quando fu presentata al Salone di Ginevra come prototipo e non si era ancora vista un'auto del genere: a uno stile così futuristica si accompagnavano prestazioni al top, figlie di una meccanica con pochi rivali. Continua su GQ
martedì 26 ottobre 2021
Honda NT1100, ecco la crossover turistica con il motore dell'Africa Twin
Dire che l'arrivo sul mercato della Honda NT1100 sia un fulmine a ciel sereno, non sarebbe appropriato, visto che già da diversi anni si parla di una crossover che possa sfruttare l'ottimo bicilindrico parallelo dell'Africa Twin. Ora il momento è arrivato e la nuova motocicletta giapponese esprime un carattere prettamente turistico, seppure inserito nello schema della crossover a manubrio alto e posizione di guida eretta che negli ultimi anni va per la maggiore. Secondo Honda, la NT1100 si rivolge a chi cerca una moto per macinare chilometri con sicurezza, comfort e divertimento, sia nella guida di tutti i giorni che nei viaggi più brevi o in quelli più lunghi, anche con il passeggero e a pieno carico. Incastonato nel telaio a semi-doppia culla in acciaio - il telaietto reggisella è in alluminio - c'è il due cilindri in linea che eroga 102 CV e 104 Nm, con una messa a punto specifica di aspirazione e scarico che privilegia la fluidità di erogazione e definisce un sound molto personale. Tutto questo con un occhio all'efficienza, visto che il consumo medio è di 20 km/l e l'autonomia di 400 km in virtù del serbatoio da 20 litri. Il cambio a 6 rapporti può essere tradizionale oppure doppia frizione DCT, una tecnologia su cui Honda investe da tempo e che finora è stata scelta da oltre 200.000 motociclisti. Le sospensioni hanno un'escursione di 150 mm: sia la forcella Showa SFF-BP che l'ammortizzatore posteriore sono regolabili nel precarico (al posteriore con il pomello esterno). Continua su La Stampa
lunedì 25 ottobre 2021
Auto dei film, quanto costerebbero se fossero davvero in vendita
Quanto costerebbero le auto dei film se fossero davvero in vendita? È una domanda molto curiosa a cui è quasi impossibile rispondere. Innanzitutto perché alcune semplicemente non esistono, ma sono frutto della fantasia di qualche disegnatore. Altre, invece, sono state costruite partendo quasi da zero per le esigenze funzionali al film. Altre ancora sono state modificate in maniera profonda e sono praticamente degli esemplari unici. In questi ultimi due casi, poi, interviene il discorso delle aste, nel senso che molto spesso i veicoli di scena vengono venduti anni dopo la realizzazione degli show oppure dei film. In questi casi capita che queste vetture raggiungano cifre da capogiro come per esempio accaduto con la Lotus Esprit S1 bianca del 1977 di La spia che mi amava, nota come Wet Nellie. Elon Musk l'ha acquistata per 616.000 sterline (839.000 dollari) all'asta di RM Sotheby's nel 2013 a Londra, pagandola quasi il 5.000% in più rispetto al valore medio di mercato. In quell'occasione il boss di Tesla aveva dichiarato di essere un accanito fan di 007 e di sognare di poter ripetere la scena del «tuffo» in acqua con la Lotus. No, la domanda su quanto costerebbero le auto dei film se fossero vendute nella vita reale si riferisce proprio a uno scenario ipotetico, in cui chiunque si potesse recare in una concessionaria e acquistare esattamente la stessa auto. Il portale Uswitch.com ha provato a dare una risposta. Continua su GQ
domenica 24 ottobre 2021
Ducati raccoglie la sfida dell'elettrico, dal 2023 sarà fornitore unico della MotoE
Con una mossa a sorpresa Ducati ha annunciato il suo ingresso nel mondo dell'elettrico e in particolare nella MotoE, di cui sarà fornitore unico a partire dal 2023, prendendo di fatto il posto di Energica. L'azienda modenese ha fornito le motociclette a zero emissioni fin dalla nascita del campionato riservato alle due ruote elettriche, nel 2019. Nel 2022 ci saranno ancora le Energica Ego Corsa - più leggere e personalizzabili rispetto al passato - sulla griglia di partenza e il numero delle gare salirà a quattordici. Tornando alla Ducati e alla sua nuova impresa, l'accordo siglato con Dorna Sports (organizzatore e promotore di MotoGP e Superbike) durerà al 2026 e coprirà quindi quattro edizioni della Coppa del Mondo MotoE. Si tratta di un passo storico per la Casa di Borgo Panigale che entrerà nel mondo dell’elettrico partendo dall’ambito più sportivo, quello della classe elettrica del Campionato del Mondo MotoGP. Continua su La Stampa
sabato 23 ottobre 2021
Alfa Romeo Stelvio Quadrifoglio, una supercar travestita da SUV
Definire l'Alfa Romeo Stelvio Quadrifoglio un SUV sportivo non è esattamente appropriato. È meglio parlare di una supercar travestita da SUV e non tanto per i numeri delle sue prestazioni, tanto per le sensazioni che sa regalare alla guida. Ma andiamo con ordine: il cuore della Stelvio Q è il 2.9 V6 Bi-Turbo di derivazione Ferrari che, con i suoi 510 CV e 600 Nm di coppia la spinge fino a 283 km/h e da 0 a 100 km/h in soli 3,8 secondi. Un tempo ragguardevole ottenuto anche grazie alle quattro ruote motrici e alla trasmissione è automatica a 8 rapporti con tempi di cambiata di soli 150 millisecondi. A proposito di tempi, nel 2017 l'Alfa Romeo Stelvio Quadrifoglio aveva fermato i cronometri del Nurburgring a 7 minuti, 51 secondi e 7 decimi. Un crono poi migliorato da altri SUV ad alte prestazioni che però costano almeno il doppio rispetto alla Stelvio Q che parte da 102.000 euro. Tornando alle sensazioni, basta salire a bordo e guidarla per qualche chilometro per capire di che pasta è fatta. Inizia tutto con lo sterzo che oltre a essere molto diretto, ha un feeling unico. Riesce a trasmettere così tante informazioni, che è come se le vostre mani si trovassero sugli splendidi cerchi da 19 pollici. Poi viene il telaio rigido che permette alle sospensioni attive di lavoro in modo assai preciso. Continua su GQ
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