lunedì 25 ottobre 2021
Auto dei film, quanto costerebbero se fossero davvero in vendita
Quanto costerebbero le auto dei film se fossero davvero in vendita? È una domanda molto curiosa a cui è quasi impossibile rispondere. Innanzitutto perché alcune semplicemente non esistono, ma sono frutto della fantasia di qualche disegnatore. Altre, invece, sono state costruite partendo quasi da zero per le esigenze funzionali al film. Altre ancora sono state modificate in maniera profonda e sono praticamente degli esemplari unici. In questi ultimi due casi, poi, interviene il discorso delle aste, nel senso che molto spesso i veicoli di scena vengono venduti anni dopo la realizzazione degli show oppure dei film. In questi casi capita che queste vetture raggiungano cifre da capogiro come per esempio accaduto con la Lotus Esprit S1 bianca del 1977 di La spia che mi amava, nota come Wet Nellie. Elon Musk l'ha acquistata per 616.000 sterline (839.000 dollari) all'asta di RM Sotheby's nel 2013 a Londra, pagandola quasi il 5.000% in più rispetto al valore medio di mercato. In quell'occasione il boss di Tesla aveva dichiarato di essere un accanito fan di 007 e di sognare di poter ripetere la scena del «tuffo» in acqua con la Lotus. No, la domanda su quanto costerebbero le auto dei film se fossero vendute nella vita reale si riferisce proprio a uno scenario ipotetico, in cui chiunque si potesse recare in una concessionaria e acquistare esattamente la stessa auto. Il portale Uswitch.com ha provato a dare una risposta. Continua su GQ
domenica 24 ottobre 2021
Ducati raccoglie la sfida dell'elettrico, dal 2023 sarà fornitore unico della MotoE
Con una mossa a sorpresa Ducati ha annunciato il suo ingresso nel mondo dell'elettrico e in particolare nella MotoE, di cui sarà fornitore unico a partire dal 2023, prendendo di fatto il posto di Energica. L'azienda modenese ha fornito le motociclette a zero emissioni fin dalla nascita del campionato riservato alle due ruote elettriche, nel 2019. Nel 2022 ci saranno ancora le Energica Ego Corsa - più leggere e personalizzabili rispetto al passato - sulla griglia di partenza e il numero delle gare salirà a quattordici. Tornando alla Ducati e alla sua nuova impresa, l'accordo siglato con Dorna Sports (organizzatore e promotore di MotoGP e Superbike) durerà al 2026 e coprirà quindi quattro edizioni della Coppa del Mondo MotoE. Si tratta di un passo storico per la Casa di Borgo Panigale che entrerà nel mondo dell’elettrico partendo dall’ambito più sportivo, quello della classe elettrica del Campionato del Mondo MotoGP. Continua su La Stampa
sabato 23 ottobre 2021
Alfa Romeo Stelvio Quadrifoglio, una supercar travestita da SUV
Definire l'Alfa Romeo Stelvio Quadrifoglio un SUV sportivo non è esattamente appropriato. È meglio parlare di una supercar travestita da SUV e non tanto per i numeri delle sue prestazioni, tanto per le sensazioni che sa regalare alla guida. Ma andiamo con ordine: il cuore della Stelvio Q è il 2.9 V6 Bi-Turbo di derivazione Ferrari che, con i suoi 510 CV e 600 Nm di coppia la spinge fino a 283 km/h e da 0 a 100 km/h in soli 3,8 secondi. Un tempo ragguardevole ottenuto anche grazie alle quattro ruote motrici e alla trasmissione è automatica a 8 rapporti con tempi di cambiata di soli 150 millisecondi. A proposito di tempi, nel 2017 l'Alfa Romeo Stelvio Quadrifoglio aveva fermato i cronometri del Nurburgring a 7 minuti, 51 secondi e 7 decimi. Un crono poi migliorato da altri SUV ad alte prestazioni che però costano almeno il doppio rispetto alla Stelvio Q che parte da 102.000 euro. Tornando alle sensazioni, basta salire a bordo e guidarla per qualche chilometro per capire di che pasta è fatta. Inizia tutto con lo sterzo che oltre a essere molto diretto, ha un feeling unico. Riesce a trasmettere così tante informazioni, che è come se le vostre mani si trovassero sugli splendidi cerchi da 19 pollici. Poi viene il telaio rigido che permette alle sospensioni attive di lavoro in modo assai preciso. Continua su GQ
venerdì 22 ottobre 2021
Auto e moto d'epoca di Padova, giornata inaugurale per l’edizione 2021
L'edizione 2021 di Auto e moto d'epoca di Padova apre i battenti e si conferma come il più grande evento europeo dedicato alle storiche. Il richiamo è fortissimo sia per gli appassionati che per i collezionisti e gli operatori del settore, tanto che ogni spazio fieristico è andato esaurito. I veicoli classici saranno protagonisti alla Fiera di Padova da oggi fino a domenica 24 ottobre, su uno spazio di 115.000 mq, suddivisi in undici padiglioni e con oltre milleseicento espositori. ci sono oltre cinquemila automobili, la presenza ufficiale di diversi brand e quattro mostre tematiche. Si parte con L'Italia che vince le corse, dedicata ai marchi italiani che hanno segnato la storia delle competizioni sia nel mondo dell’auto che nel mondo delle moto. È realizzata in partnership con il Mauto di Torino e con la Collezione Veloce Classic di Londra: tra le auto esposte ci sono la Lancia-Ferrari D50 che conquistò il mondiale 1956 con Juan Manuel Fangio e la Maserati mod. 26B del 1928, seconda vettura da corsa realizzata dai fratelli Maserati nelle officine di Bologna. Per le moto è presente la Gilera 500 4 cilindri GP del 1956 che di mondiali ne vinse ben sei tra il 1950 e il 1957. Nell'Asi Village dell’Automotoclub Storico Italiano c'è la mostra Universo Bertone: ad eccezione della Lamborghini Miura S del 1967, prodotta in serie, sono tutti modelli unici e concept-car, tra cui la Citroën Camargue del 1972, la Ferrari Rainbow del 1976, la Chevrolet Ramarro del 1984, la Bertone Bliz del 1992, l’Aston Martin Jet2 del 2004 e la Jaguar B99 del 2011. Continua su La Stampa
giovedì 21 ottobre 2021
Conor McGregor, le sue auto sono tutte appariscenti e molto costose
Le auto di Conor McGregor sono tutte abbastanza appariscenti e molto costose, ma del resto il lottatore irlandese non è certo famoso per le sue tendenze all'understatement. McGregor è una leggenda dell'MMA, categoria in cui ha avuta una lunga carriera partita dal basso e piena di successi, che in meno di dieci anni lo ha fatto diventare The Notorious e uno degli atleti più ricchi dello sporto mondiale, con un patrimonio stimato in circa 200 milioni di dollari. E pensare che fino al 2013 percepiva un sostegno economico da parte del governo irlandese. La sua bravura è stata anche quella nel gestirsi fuori dal ring e la sua vita privata ha uno stile e un livello di spesa che in pochi si possono permettere: ottimo fiuto per gli affari, un’immagine internazionale e l’abitudine a far parlare di sé per eventi di ogni tipo sportivi e non. Alla prima categoria appartiene l’incontro con Mayweather, il secondo evento più seguito nella storia delle pay-per-view che nonostante il ko gli ha fruttato 30 milioni di dollari solo come montepremi ufficiali. Alla seconda appartengono gli episodi aggressivi, di cui quello denunciato da Francesco Facchinetti è solo l'ultimo di una lunga lista. Poco più di due mesi fa, a settembre, durante gli MTV Video Music Awards 2021 al Barclays Center di Brooklyn, McGregor ha tentato di aggredire il rapper Machine Gun Kelly, in seguito ad un presunto rifiuto da parte di quest'ultimo di fare una foto con lui. Ad ogni modo, socialità difficile a parte, le auto di Conor McGregor rispecchiano questo suo carattere molto focoso. Continua su GQ
mercoledì 20 ottobre 2021
Honda HR-V e:HEV, la prova de Il Fatto.it – L’ibrida “alternativa” è anche alla moda
Con la nuova HR-V e:HEV Honda tenta l’assalto al mercato dei B-suv, ovvero quello attualmente più frizzante sia in Europa che in Italia. Un segmento dove la concorrenza è ampia e variegata, con una ulteriore divisione tra i veicoli più piccoli ed economici (lunghezza tra i 4,10 e i 4,25 metri, prezzi da 18.000 a 25.000 euro) e quelli più grandi e costosi (lunghezza tra i 4,25 e i 4,40 metri, prezzi da 25.000 a 35.000 euro). Con 4,34 metri e un prezzo di attacco di 30.900 euro, la Honda si colloca nel secondo gruppo; un mare magnum dove navigano tutti i costruttori, ognuno con i propri punti di forza. Quelli della HR-V e:HEV sono tanti, sebbene la sigla che contraddistingue il suo sistema ibrido sia tanto facile da dimenticare quanto impossibile da pronunciare. Un powertrain lanciato nel 2018 con la CR-V e poi evoluto sulla di Jazz in una variante meno potente. Con quest’ultima la HR-V condivide sia la base tecnica – la Global Small Platform – sia la tecnologia ibrida, che però in questo caso ha guadagnato un po’ di potenza. Continua su Il Fatto Quotidiano
martedì 19 ottobre 2021
Alberto Bombassei, fondatore e presidente di Brembo, vince il Premio Barsanti e Matteucci
Alberto Bombassei, fondatore e presidente di Brembo, ha vinto il ventesimo Premio Internazionale Barsanti e Matteucci dedicato agli inventori del motore a scoppio. Questa del 2021 è stata un'edizione dal sapore particolare, sia per il ritorno dopo un anno di stop causato dalla pandemia, sia perché proprio in questi giori ricorre il bicentenario della nascita del padre scopolio. Padre Eugenio Barsanti, nacque a Pietrasanta il 21 ottobre del 1821 e insieme all’ingegnere Felice Matteucci inventò nel 1854 il motore a combustione interna. Il premio, promosso dal Comune di Pietrasanta e dal Rotary Club Viareggio Versilia con il patrocinio dell’Università di Pisa, della Regione Toscana e della Provincia di Lucca, è stato consegnato durante la tradizionale cerimonia che si è tenuta nel Chiostro di S. Agostino. Il sindaco, Alberto Stefano Giovannetti ha consegnato il premio in bronzo realizzato dalla Fonderia d’Arte Massimo Del Chiaro, alla presenza del Governatore della Regione Toscana, Eugenio Giani e di altri rappresentanti delle istituzioni. «Questo Premio - ha spiegato Stefano Iacoponi, coordinatore del comitato scientifico e primo vincitore nel Premio nel 2000 come Presidente del Centro Ricerche Fiat - è un riconoscimento che va alla capacità di Brembo di portare ai massimi livelli il saper fare italiano, un’eccellenza che unisce creatività, design e tecnologica e che gli permette di realizzare prodotti non solo di grande qualità ma anche di gusto estetico e amore per la bellezza. Il freno è un oggetto di design distintivo ed anticipatore delle evoluzioni tecnologiche del settore». Continua su La Stampa
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