Il Concorso d’Eleganza Poltu Quatu Classic 2021 è un appuntamento eccezionale per tutti gli appassionati di auto d'epoca. Nella splendida cornice della Costa Smeralda è andata in scena la sesta edizione di questa eccezionale manifestazione, con il motto Make la vita dolce again. Quarantasei auto in gara suddivise in sette categorie, valutate dall'occhio attento della giuria presieduta dallo storico dell'automobile Paolo Tumminelli. Accanto a lui nomi di spicco come Fabrizio Giugiaro che ha celebrato 30 anni di carriera portando al Concorso d’Eleganza Poltu Quatu Classic 2021 il suo primo prototipo, la BMW Nazca del 1991, come il leggendario collaudatore Lamborghini Valentino Balboni o come Mariella Mengozzi, Direttore del Museo dell’Automobile di Torino. Tra le novità inserite nel programma di quest’anno c'era una gara di accelerazione sulla pista dell’Aeroporto Vena Fiorita di Olbia e una spettacolare esposizione di spiaggine a Porto Cervo. Non è mancata nemmeno la visita alla mitica spiaggia Vesper di Capriccioli resa celebre dal film 007 - La spia che mi amava dove Roger Moore emerge con la sua Lotus Esprit dall'acqua cristallina della Sardegna. Molto suggestiva anche la sfilata finale delle automobili del sabato sera, dopo la Cena di Gala al Grand Hotel Poltu Quatu nella celebre Piazzetta illuminata a giorno per l’occasione. Ma andiamo a scoprire le auto che hanno partecipato al concorso, partendo dalla vincitrice. Continua su GQ
domenica 11 luglio 2021
Poltu Quatu Classic 2021: le auto d'epoca più belle arrivano in Costa Smeralda, ecco le foto
sabato 10 luglio 2021
Peugeot 9X8, ecco la nuova hypercar per tornare a Le Mans
Si chiama 9X8 il nuovo prototipo Peugeot che prenderà parte al Campionato del Mondo FIA Endurance (WEC) nel 2022. La 9X8 rientra nella nuova categoria LMh, dove competerà direttamente con Toyota e Glickenhaus nella prossima stagione, mentre nel 2023 se la vedrà anche con la Ferrari, che tornerà in questo genere di gare dopo 50 anni di assenza. Peugeot ha dichiarato solo alcune caratteristiche tecniche, come la presenza di un powertrain ibrido - la parte termica è composta da un 2.6 V6 bi-turbo e della trazione integrale, ma sappiamo che da regolamento l'auto non potrà avere più di 680 CV e un peso minimo di 1.030 kg. Per l'omologazione sarà necessario produrne venti esemplari e, per quanto riguarda l'impegno sportivo, la Casa francese ha parlato di due diversi equipaggi per altrettanto vetture. Per Peugeot, in ogni caso, si tratta di un ritorno alle grandi competizioni di durata, visto che l'ultima 24 Ore di Le Mans era stata conquistata nel 2009. Continua su La Stampa
venerdì 9 luglio 2021
Aston Martin Valkyrie AMR Pro, la supercar che non rispetta le regole
La Aston Martin Valkyrie AMR Pro è l'evoluzione più radicale della già estrema Valkyrie. Una supercar che prende come punto di partenza un'auto progettata per vincere la 24 Ore di Le Mans, quindi si spinge oltre per esplorare gli estremi delle prestazioni non vincolate dai regolamenti o dall'immatricolazione per uso stradale. Se l'obiettivo della Valkyrie erano le massime prestazioni su strada, con la AMR Pro gli unici limiti sono quelli del coraggio e delle capacità del pilota. È stata progettata insieme a Red Bull Advanced Technologies: utilizza un telaio con il passo allungato di 38 cm e con le carreggiate allargate di 9,6 cm davanti e di 11,5 cm dietro, mentre la lunghezza è aumentata di 26,6 cm per aumentare la deportanza. Quest'ultima è doppia rispetto alla Valkyrie e permette alla Aston Martin Valkyrie AMR Pro di raggiungere un'accelerazione laterale di oltre 3G. Quando al motore, il 6.5 V12 aspirato costruito da Cosworth è stato modificato per raggiungere i 1.000 CV a circa 11.000 giri senza l'ausilio di alcun sistema ibrido. La carrozzeria, invece, verrà realizzata completamente in fibra di carbonio; altri materiali esotici saranno utilizzati per i bracci trasversali delle sospensioni, per il parabrezza e i finestrini laterali. Tutto questo per avere un livello globale di prestazioni che si avvicinano a quelle di un'auto di Formula 1. L'obiettivo è completare un giro dello storico tracciato di Le Mans in 3 minuti e 20 secondi, ovvero i tempi attualmente registrati dalle vetture LMP1, le auto più veloci che corrono la corsa più famosa del mondo. “L'intero programma Valkyrie è stata un'avventura straordinaria nel campo dell'ingegneria. Espressione della passione e dell'esperienza che si trovano all'interno di Aston Martin. La AMR Pro è la testimonianza del nostro impegno per le prestazioni pure, un dna che risalterà nelle nostre prossime auto" ha detto il boss di Aston Martin Tobias Moers. Continua su GQ
giovedì 8 luglio 2021
Lamborghini Aventador LP 780-4 Ultimae, il V12 aspirato va in pensione
L'elettrificazione dilaga, come il "Nulla" de La storia infinita, e nessuno si salva, nemmeno i motori più prestigiosi, quelli che hanno fatto la storia dell'automobile. Il V12 Lamborghini è uno di questi e nella nuova Aventador LP 780-4 Ultimae ruggirà per l'ultima volta in versione puramente aspirata, prima di lasciare spazio a una variante ibrida sulla supercar di prossima generazione. Così questa nuova Aventador è un omaggio a un'era che sta per tramontare, un concentrato dell’essenza più pura di tutte le versioni della Aventador, realizzato mettendo insieme le prestazioni della SVJ e l'eleganza della S, riassumendo il tutto in una vettura da collezione che verrà costruita sia con carrozzeria Coupé che Roadster. "Questa è la Aventador definitiva che chiude un’epoca eccezionale. È l’ultima del suo genere, con la massima potenza e le prestazioni che ci si aspettano dal nostro marchio" ha sintetizzato perfettamente Stephan Winkelmann, Presidente e CEO di Automobili Lamborghini. Dopo oltre un anno senza eventi mondiali a causa della pandemia, la Aventador LP 780-4 Ultimae debutterà in Regno Unito in occasione del Goodwood Festival of Speed 2021. Ha linee eleganti, condite da prestazioni di livello assoluto. Il V12 da 6,5 litri “Longitudinale Posteriore” sprigiona 780 CV e 720 Nm di coppia a 6.750 giri su tutte e quattro le ruote: 40 CV in più rispetto alla Aventador S e 10 CV in più rispetto alla SVJ, che ha luglio 2018 si era presa il record del Nürburgring per le auto stradali, prima di essere battuta da un altro mostro come la Porsche 911 GT2 RS. La monoscocca in fibra di carbonio della Aventador LP 780-4 Ultimae e l’ampio uso dello stesso materiale in tutta la carrozzeria garantiscono un peso a secco di soli 1550 kg. Così, la versione Coupé ha un rapporto peso-potenza di 1,98 kg/CV, un’accelerazione da 0 a 100 in 2,8 secondi e una velocità massima di 355 km/h. Continua su La Stampa
mercoledì 7 luglio 2021
La Ford Mustang di Jim Morrison (che non si trova più)
La Ford Mustang di Jim Morrison ha una storia molto particolare, ma prima di raccontarla è bene ricordare che ci sono un sacco di leggende metropolitane e speculazioni sul Re Lucertola, morto a Parigi nel 1971 all'età di 27 anni, numero che lo inserisce a pieno titolo nel funesto Club dei 27. Alcune delle storie più interessanti riguardano proprio la sua Mustang, che in particolare era una Shelby GT 500 del 1967, praticamente la stessa versione della mitica "Eleanor" di Fuori in 60 secondi, colorata in argento. La Ford Mustang di Jim Morrison, invece, era blu e da qui il suo soprannome "The Blue Lady". La prima cosa da dire su quest'auto è che non si sa che fine abbia fatto, ed è così ormai da oltre cinquanta anni, ben prima che Morrison morisse per arresto cardiaco (questa - almeno - è la versione ufficiale, ma ne esistono molte altre). L'anno era il 1967 e la band di Los Angeles The Doors irruppe nel mondo del rock praticamente da un giorno all'altro con il primo album contenente brani come Light My Fire e Break On Through. Quando conquistò il disco d'oro nelle vendite in America, ogni componente della band ebbe diritto a chiedere un regalo e Morrison scelse proprio una GT 500. L'auto era stata immatricolata nel 1969 e questa rimane l'unica prova ufficiale della sua esistenza. Sulla sua fine, invece, circolano due versioni. Continua su GQ
martedì 6 luglio 2021
Volvo XC40 Recharge, la nostra prova della prima elettrica svedese
Con la XC40 Recharge Volvo entra nel mercato delle auto a zero emissioni e lo fa con la versione 100% elettrica del suo modello più diffuso in Italia. Il nome che porta è quello delle Volvo del futuro, sia ibride plug-in che BEV (Battery Electric Vehicle), con cui la Casa svedese vuole portare al 50% la quota di vetture elettriche sul totale di vendite globali entro il 2025, con la restante parte costituita da veicoli ibridi alla spina. Questi ultimi, però, avranno vita breve visto che l'obiettivo per il 2030 è ancora più ambizioso, cioè abbandonare completamente i motori termici in favore di quelli elettrici. Un cambiamento consentito dall'appartenenza al gruppo cinese Geely, che significa piattaforme e tecnologie condivise. Nel frattempo questa XC40, con i suoi 56.300 euro in versione base, si pone come un prodotto top di gamma, in attesa di una variante di ingresso meno potente e meno costosa, realizzata sulla stessa piattaforma modulare. Volvo XC40 Recharge, la prova - la prima elettrica svedese punta sull'hi-tech. Con i suoi 4,42 metri la Volvo XC40 si pone nel cuore del segmento C-SUV, mentre il peso di 2.150 kg è il rovescio della medaglia di avere installata una batteria piuttosto capiente, cioè da 78 kWh di cui 75 effettivi. In questo modo, però, l'autonomia omologata WLTP raggiunge i 418 km e la tecnologia degli accumulatori consente di ricaricare fino a 150 kW di potenza in corrente continua e 11 kW in corrente alternata. Vuol dire che il pacco batterie può essere ricaricato all'80% della sua massima capacità in soli 40 minuti, ovviamente disponendo di una colonnina in grado di erogare tale quantità di corrente. Parlando invece di prestazioni, la XC40 Recharge può contare su due motori elettrici, posizionati uno per ogni asse in modo da configurare una trazione integrale senza albero di trasmissione, per una potenza complessiva di 408 CV e una coppia di 660 Nm. Così la crossover elettrica svedese accelera da 0 a 100 km/h in soli 4,9 secondi, mentre la velocità massima è limitata a 180 km/h, come del resto avviene già da qualche anno su tutta la produzione Volvo. Continua su La Stampa
lunedì 5 luglio 2021
Ducati DRE Adventure, l'accademia dell'off-road: i corsi di guida per chi ama il fuoristrada
La Ducati DRE è l'accademia della passione Ducati, un format di corsi di guida dedicati alle due ruote e organizzati con le motociclette di Borgo Panigale. È un'offerta formativa che si dipana su diverse tipologie di percorsi - dalla strada, al fuoristrada, alla pista - e per motociclisti di diverso livello, dai principianti ai professionisti. Tutto questo organizzato in quattro diverse experience: rookie, road, adventure e racetrack. La Ducati DRE è nata nel 2003 e in questi diciotto anni di attività ha già visto partecipare 15.000 centauri provenienti da tutto il mondo. Noi abbiamo deciso di partecipare alla adventure academy, salendo in sella alla nuova Multistrada V4; è un corso ideato per gli appassionati dell'avventura che desiderano imparare tutti i segreti della guida on e off-road. Si svolge in due giorni tra le spettacolari colline toscane, all'interno del Castello di Nipozzano dei Marchesi de Frescobaldi, che con le sue strade bianche, le pendenze, i boschi e i grandi prati è una località perfetta per sia per eseguire esercizi che per fare del vero enduro. Padrone di casa è il leggendario Beppe Gualini, che nel suo lunghissimo curriculum annovera la partecipazione a ben dieci Parigi-Dakar degli anni Ottanta, quelle dove non c'era nessun tipo di elettronica ad assistere i piloti. È grazie a Beppe e al suo formidabile team di istruttori che l'impossibile diventa possibile. Infatti, per un motociclista abituato all’aderenza della strada anche solo percorrere una strada bianca e sentire il manubrio che si sposta a ogni sassolino vuol dire terrore puro. Contnua su GQ
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