giovedì 24 giugno 2021
Auto e Moto d’Epoca torna a Padova a ottobre con un carico di novità
Auto e Moto d’Epoca torna dal 21 al 24 ottobre 2021 negli spazi di Fiera di Padova con tante novità e ben 115.000 mq di esposizione. Nei giorni scorsi è iniziata la vendita online dei biglietti sul sito dell’evento, di quello che a tutti gli effetti è l'evento più importante di Europa per il settore delle auto storiche. L’edizione 2021, peraltro, si annuncia come l’unica grande fiera europea dedicata alle auto classiche e dunque l’attenzione è alta. È stato già registrato un boom di prenotazioni per tutti i settori della fiera, confermata la presenza delle principali Case automobilistiche e molto forte la presenza internazionale. A Padova ritorna la passione - racconta Mario Carlo Baccaglini, da più di trent’anni organizzatore di Auto e Moto d’Epoca - Questo settore continua a mostrare una grande energia, gli appassionati di tutte le età crescono e si respira una grande voglia di partecipazione. Concessionarie e commercianti hanno già risposto con entusiasmo e gli spazi espositivi stanno andando a ruba. Collezionisti e amanti dei motori da tutto il mondo si danno appuntamento a Padova e noi siamo pronti ad accoglierli con molte novità”. Oltre al grande mercato di auto storiche in vendita e al fornitissimo settore ricambi, Auto e Moto d’Epoca permetterà di fare un viaggio nel passato dell'automobilismo con uno sguardo al futuro. Continua su La Stampa
mercoledì 23 giugno 2021
Una Ferrari J50 è in vendita in Giappone a 3 milioni di euro
Una Ferrari J50 è in vendita in Giappone per l'equivalente di 3 milioni di euro. A occuparsi della vendita di questa spider rarissima è la concessionaria Rosso Scuderia di Tokyo. L'esemplare in questione è colorato in nero Daytona, ha percorso solo 700 km e soprattutto è uno dei dieci prodotti. La Ferrari J50, infatti è una vettura particolarissima, nata per una ricorrenza speciale, ovvero i 50 anni della filiale giapponese di Ferrari. Era stata presentata nel 2016 durante un evento celebrativo al National Art Centre di Tokyo e successivamente erano state prodotte le dieci unità, ovviamente riservate ai maggiori collezionisti orientali del Cavallino Rampante e personalizzate in base alle richieste. Parlando dell'auto, la Ferrari J50 è una roadster biposto a motore centrale, con un design ispirato alle sportive Ferrari degli anni Settanta e Ottanta. Uno stile futuristico calibrato sui gusti della clientela giapponese ma anche con l'obiettivo "di incarnare i valori di leggerezza e agilità tipici della Ferrari", come dichiararono al tempo i manager di Maranello. La J50 è definita da due linee forti sul fianco: il bordo inclinato superiore del finestrino, in continuità con il parabrezza, e la linea di fuga nera fortemente inclinata che si ispira a supercar leggendarie come la GTO, la F40 e la F50. Sopra di essa, la grafica del finestrino crea un effetto "visiera" che ricorda le barchette da competizione degli anni Cinquanta. Continua su GQ
martedì 22 giugno 2021
Audi Q5 Sportback, la prova - il gusto di un "finale" diverso
La Audi Q5 raddoppia e diventa Sportback, secondo la stessa ricetta già applicata alla più piccola Q3 e alla grande e-tron elettrica. Nella nutrita gamma di crossover con i quattro anelli sul cofano, ora sono tre i modelli ad avere la doppia silohuette, giacché la Q8 ha una sigla a sé stante, pur essendo una derivazione in stile coupé dalla Q7. Ora il SUV medio di Ingolstadt, che è Anche l'Audi più venduta nel mondo, si può scegliere in due carrozzerie che differiscono solo per 8 millimetri di lunghezza: una classica, l'altra con il tetto degradante, i montanti posteriori fortemente inclinati e lo spoiler appena accennato. Tutto questo non incide nella capacità di carico che rispetto alla Q5 è minore di soli 40 litri, scendendo da 550 a 510. Se vi state chiedendo il perché di questa strategia delle "coppie", pensate che in Italia un'Audi nuova su due è un SUV e che i segmenti centrali del mercato - B, C e D - sono quelli più agguerriti, dove anche le sfumature possono fare la differenza. Continua su La Stampa
lunedì 21 giugno 2021
Formula 1, quanto è importante vederci bene per un pilota
In Formula 1 ha debuttato il primo laboratorio di prestazioni visive grazie a Shamir Optical Industry, azienda israeliana, fondata nel 1972, tra i maggiori produttori di lenti oftalmiche ad alto contenuto tecnologico. Shamir ha stretto una partnership con Alpine F1 Team, la scuderia francese con cui in questa stagione scendono in pista piloti Esteban Ocon e Fernando Alonso. Il focus della collaborazione è sulle prestazioni visive dei piloti, ma anche della squadra e del personale che lavora nelle sedi del Team Alpine F1 a Enstone e Viry-Châtillon, che vengono monitorate attraverso un’accurata valutazione oftalmica. L'obiettivo è migliorare la qualità visiva e la sicurezza di ogni membro del Race Team Alpine F1: «L’eccellenza in Formula 1 nasce dall’eccellenza di ogni persona, in ogni area. La visione è stata spesso trascurata come fattore chiave di differenziazione delle prestazioni. Osservando sport diversi, come lo sci e il rally, abbiamo capito che un individuo otterrà prestazioni migliori se può concentrarsi senza essere disturbato da riflessi, sfocatura e bagliori» spiega Davide Brivio, Racing Director di Alpine F1 Team. Così, gli ingegneri di Alpine e quelli di Shamir svilupperanno insieme nuove tecnologie incentrate sulla visione per migliorare le prestazioni in gara e la sicurezza dei piloti in pista. Continua su GQ
domenica 20 giugno 2021
Ferrari SF90 Stradale Assetto Fiorano: la prova, verso l'infinito e oltre
La SF90 Stradale Assetto Fiorano è la Ferrari delle prime volte. Non solo la prima ibrida plug-in di Maranello o la prima con il motore posteriore centrale ad avere anche la trazione integrale (la prima in assoluto è stata la FF del 2011), ma anche la prima supercar a tiratura non limitata. Il suo posizionamento la accosta ad antenate come 288 GTO, F40, F50, Enzo e LaFerrari, ma qui non ci sono limiti numerici. Basta avere la pazienza di attendere almeno un anno, anche due su alcuni mercati, e si può avere il V8 stradale più potente mai prodotto dalla Ferrari. È derivato da quello della F8 Tributo e per la prima volta utilizza la tecnologia dell'iniettore centrale nella camera di combustione, resa possibile dall'iniezione diretta ad alta pressione (350 bar) fornita da Bosch. I restanti 220 CV del powertrain sono forniti da tre motori elettrici, uno al posteriore - deriva dalla F1 e ne eredita il nome MGUK (Motor Generator Unit, Kinetic) - collocato tra il motore endotermico e il cambio, e due sull’assale anteriore. Continua su La Stampa
sabato 19 giugno 2021
Milano Monza Motor Show, i numeri della prima edizione
Fino a poco tempo fa il successo dei Saloni e delle kermesse dedicate ai motori si misurava prima di tutto con il numero di biglietti staccati. Ma i tempi cambiano e anche a causa della pandemia gli show tradizionali sono sempre meno popolari. Non è il caso del Milano Monza Motor Show che ha colorato le strade del capoluogo lombardo nello scorso weekend e di cui, a due giorni dalla chiusura, sono stati ufficializzati alcuni numeri. In ogni caso, risultati a parte, questa è stata la prima manifestazione di settore, in presenza e aperta al pubblico, dopo quasi un anno con centotrenta modelli in pedana e oltre settanta auto “green” disponibili nell'area test drive. Considerato tutto questo scenario, sono state 57.835 le scansioni totali dei codici QR relativi alle vetture esposte, praticamente una ogni 4 secondi, a cui si sommano le 76.264 le pagine visitate sul sito ufficiale del Mimo, generando 134.099 contatti per le novità in pedana. Continua su La Stampa
venerdì 18 giugno 2021
Le Rolls-Royce del cuore della principessa Margaret vanno all'asta
Le Rolls-Royce appartenute alla principessa Margaret vanno all'asta. Si tratta di due modelli assai diversi tra loro, una Phantom IV del 1954 che vale circa 500.000 euro e una Silver Shadow del 1975 che ne vale circa 80.000. Entrambe sono state viste molte volte nelle diverse stagioni di The Crown. La particolarità della Phantom IV sta nella sua rarità e nella sua esclusività, visto che ne sono state prodotte solo diciotto. Inoltre, tutta l'esigua produzione è finita solo nelle mandi di reali e capi di stato. Tra il 1950 e il 1958 ne sono state consegnate tre all'anno: cinque a membri di alto rango della famiglia reale britannica, tre al governo spagnolo, tre agli Hakim del Kuwait e due ciascuno alla famiglia reale dell'Iraq e allo scià dell'Iran. Di questo lotto di vetture, ben sedici sono sopravvissute fino ai giorni nostri: cinque sono attualmente in servizio presso gli stessi proprietari originali o i loro successori, altre quattro sono conservate nelle collezioni governative e due sono esposte in musei permanenti. Continua su GQ
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