domenica 23 maggio 2021

Ford F-150 Lightning, ecco il primo pick-up elettrico made in USA


Il 19 maggio 2021 potrebbe diventare una data da ricordare per molti americani. Due giorni fa, infatti, è stata presentata la prima versione 100% elettrica del Ford F-150, semplicemente il pick-up più diffuso negli Stati Uniti, dove per 44 anni è stato il veicolo più venduto in assoluto, con punte di oltre 900.000 pezzi all'anno. Considerando che la prima generazione è stata presentata nel 1947 e che quella attuale è la quattordicesima, ci troviamo al cospetto di una vera istituzione della cultura americana dei motori. Un mezzo che in tutta la sua storia è stato venduto in decine di milioni di esemplari, la maggior parte dei quali spinti da grossi V8 a benzina con consumi semplicemente inimmaginabili per noi europei abituati alle accise. Ma le rivoluzioni non risparmiano nessuno e dunque Ford ha appena presentato il l'F-150 Lightning, che è un cossiddetto "BEV" Battery Electric Vehicle. La produzione inizierà nel 2022 nella nuova fabbrica Ford dedicata alla mobilità elettrica, che si trova nello storico complesso di Rogue a Dearborn, appena fuori Detroit "Sia per Ford che per l'industria automobilistica americana, l'F-150 Lightning rappresenta un momento decisivo mentre progrediamo verso un futuro a zero emissioni e connesso digitalmente" ha dichiarato Bill Ford, Presidente esecutivo di Ford Motor Company. Il nuovo F-150 Lightning, del resto, è uno dei modelli chiave del piano globale per veicoli elettrici su cui l'azienda americana investirà 22 miliardi di dollari. Una cifra che inizialmente è stata dedicata all'elettrificazione dei modelli più popolari: Mustang, Transit e F-150. Quest'ultimo, peraltro, avrà un listino prezzi molto simile a quello di un F-150 termico in configurazione simile: la versione da lavoro partirà da 39.974 dollari, mentre quella più rifinita XLT da 52.974 dollari, in entrambi i casi incentivi esclusi. Continua su La Stampa

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sabato 22 maggio 2021

Perché Elon Musk non riesce a costruire le Tesla in Europa


Elon Musk non riesce a costruire le Tesla in Europa, più precisamente in Germania, per colpa della burocrazia. La prima Gigafactory europea che deve sorgere nella località di Grünheide - zona del Brandeburgo che si trova appena fuori da Berlino - è in fase di costruzione, ma ci sono molti più problemi del previsto e i lavori vanno a rilento. Qualche giorno fa il vulcanico imprenditore di origine sudafricana si è recato a visitare di persona il cantiere, che peraltro non dispone ancora di tutte le autorizzazioni necessarie da parte delle istituzioni tedesche, ma utilizza concessioni provvisorie, e ha proferito parole piuttosto critiche. «Ci dovrebbe essere un qualche processo attivo per la rimozione delle regole. Diversamente continueranno ad accumularsi nel tempo fin quando non si potrò fare più niente», ha detto Musk davanti ai cronisti tedeschi. Sembra che il fondatore della Tesla fosse arrivato a Berlino con un jet privato e che avesse poi raggiunto l'aera dei lavori. Alcuni mesi fa la Casa californiana aveva deciso di ampliare il progetto dell'impianto, aggiungendo un'area per la produzione delle batterie e la catena di montaggio avrebbe dovuto essere operativa dal prossimo luglio. Invece sembra che non lo sarà prima del marzo 2022, anche se Musk è determinato a iniziare entro la fine del 2021. «Non si possono fare ipotesi precise, perché per costruire una macchina bisogna avere tutti i pezzi. In ogni caso ce la dovremmo fare entro la fine dell'anno». Insomma, Elon Musk non riesce a costruire le Tesla in Europa, per ora. Continua su GQ

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venerdì 21 maggio 2021

Ford Mustang Mach 1, arriva la versione dedicata agli amanti della pista


La Ford Mustang Mach 1 è pronta a correre sulle strade europee. Chi conosce la storia della pony car americana sa che questa è una delle sigle intermedie tra i modelli standard e quelli super prestazionali marchiati Shelby. In questo caso, infatti, sotto il cofano ruggisce sempre il 5.0 V8 della Mustang GT, ma qui la potenza sale a 460 CV - come del resto sulla Bullitt - grazie a un nuovo sistema di aspirazione che riguarda sia la cassa filtro che i collettori, insieme ai corpi farfallati da 87 mm con un duplice sistema di iniezione del carburante ad alta e bassa pressione. Così i cavalli arrivano a 7.250 giri e la coppia massima di 529 Nm a 4.900 giri. Ma le caratteristiche peculiari della Mach 1 sono rappresentare anche da un kit aerodinamico, da nuovi sistemi di raffreddamento e da una serie di componenti modificati per migliorare soprattutto le prestazioni in pista. Tra questi spiccano il nuovo radiatore dell’olio ausiliario e filtro dell’olio speciale pensato per l'impiego più estremo. I miglioramenti aerodinamici, invece, includono una rivisitazione della griglia anteriore e di quelle inferiore e laterali abbinate a un nuovo spoiler. Il sottoscocca più lungo incorpora deflettori che dirigono i flussi dell’aria direttamente sui freni, che a loro volta dispongono di un servofreno con specifiche più elevate e di pinze Brembo a 6 pistoncini, grazie a cui la Mustang Mach 1 si ferma da 100 km/h in meno di 32 metri. Sempre a proposito di numeri, l'accelerazione da 0-100 km/h è chiusa in 4,4 secondi, mentre il carico aerodinamico è aumentato del 22% rispetto alla GT, a vantaggio di stabilità e aderenza in curva. Quanto alle sospensioni, li ammortizzatori MagneRide sono stati appositamente calibrati, così come le molle, le barre antirollio, le boccole e il servosterzo elettrico. Continua su La Stampa

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giovedì 20 maggio 2021

Estrema Fulminea, la hypercar elettrica italiana da 2.000 CV (e da 2 milioni di euro)


Estrema Fulminea è il nome di una nuova hypercar elettrica che nascerà nella Motor Valley italiana, con una produzione in serie limitata e un prezzo veramente per pochi. Dal 2023 ne verranno costruite solo venti ogni anno, al prezzo di 1,96 milioni di euro + IVA. Automobili Estrema è stata fondata nel 2020 da Gianfranco Pizzuto - nel 2007 è stato il primo investitore e co-fondatore di Fisker Automotive - proprio per realizzare una vettura che racchiudesse in sé la più avanzata tecnologia nel campo delle batterie e la pregiata artigianalità nella costruzione di auto ad altissime prestazioni tipici del Made in Italy. La Estrema Fulminea sarà la prima auto al mondo a utilizzare un innovativo pacco batteria che abbina innovative celle Li-ion con elettrolita allo stato solido e ultracondensatori raggiungendo 100 kWh di energia per alimentare i quattro motori elettrici con una potenza complessiva di 2.040 CV. Il pacco batterie, che pesa solo 300 kg, è progettato e prodotto in collaborazione con IMECAR Elektronik, mentre la potenza è distribuita su tutte e quattro le ruote definendo un'accelerazione da 0 a 320 km/h in meno di 10 secondi. L'autonomia raggiungerà i 520 km nel ciclo WLTP e il peso totale in ordine di marcia si fermerà a 1.500 kg. Continua su GQ

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mercoledì 19 maggio 2021

Norton cerca il rilancio con nuovi dirigenti e il supporto della proprietà indiana


A poco più di un anno di distanza dall'acquisto della Norton Motorcycles, la TVS Motor Company ha annunciato una riorganizzazione operativa. Nell'aprile dello scorso anno la Casa motociclistica indiana - che è il terzo produttore di motocicli in India, con un fatturato annuo di quasi tre miliardi di dollari e una produzione complessiva di tre milioni di unità all'anno - ha comprato lo storico marchio britannico, che da diversi anni, praticamente dalla prima crisi di metà anni Settanta, si trovava in acque molto agitate. Così, sotto la guida di TVS, Norton si è trasferita in una nuova sede di produzione a Solihull, per costruire moto inglesi in Inghilterra con l'intento di “usare tecniche artigianali tradizionali, combinate con moderni macchinari e garantendo standard qualitativi elevati” come spiega in una nota la Norton stessa. Le novità societarie della Norton Motorcycle sono rappresentata dal Dr Robert Hentschel in qualità di amministratore delgato e da Vittorio Urciuoli nel ruolo di Responsabile tecnico, che guideranno il marchio dalla sede di Solihull. Quest’annuncio segna l’inizio della seconda fase del rilancio della Norton, che si fonda su un business consolidato e si prepara a una futura espansione. Hentschel e Urciuoli hanno assunto le nuove posizioni dopo l’abbandono del ruolo di CEO ad interim da parte di John Russell. “Negli ultimi 12 mesi abbiamo fatto in modo che la nostra strategia per la trasformazione di Norton possa essere realizzata con investimenti mirati e con le giuste decisioni imprenditoriali. Adesso Norton è pronta a passare alla seconda fase del suo processo di rilancio” ha dichiarato Sudarshan Venu, amministratore delegato aggiunto di TVS Motors. Continua su La Stampa 

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martedì 18 maggio 2021

Ferrari 365 GTC4, supercar di altri tempi: il “Gobbone” compie 50 anni


La Ferrari 365 GTC4 è una delle coupé del Cavallino Rampante meno famose e conosciute dagli appassionati per via della sua storia peculiare, che inizia esattamente 50 anni fa. Era il 1971 e al Salone di Ginevra veniva presentata una nuova sportiva di Maranello, evidentemente derivata dalla fortunatissima 365 GTB/4 Daytona ma dotata di quattro posti - quelli posteriori sono in realtà due strapuntini di fortuna adatti si e no a due bambini - e di un layout tecnico leggermente meno estremo rispetto alla sorella più cattiva. In ogni caso, quando la 365 GTC4 fu annunciata, nel 1969, Fiat aveva appena preso il controllo della Casa di Maranello e quindi questa era a tutti gli effetti la prima vettura della nuova era. Nella gamma Ferrari dell'epoca prendeva il posto di due auto contemporaneamente, la 365 GTC e la 365 GT 2+2. Se vi state chiedendo il motivo di questo numero ricorrente, è presto spiegato. Si tratta della cilindrata unitaria, cioè di uno solo dei dodici cilindri; un tipo di nomenclatura che la Casa emiliana ha usato sin dall'inizio della sua storia e che poi è diventata famosa con la serie 250. Sotto il lungo cofano anteriore dal profilo a gobba, c'è il classico V12 con le bancate a 60°, distribuzione a due valvole per cilindro e 4,4 litri di cilindrata. Un propulsore capace di erogare 340 CV a 6.200 giri e di girare ben oltre i 7.000 giri, spingendo la Ferrari 365 GTC4 fino a 260 km/h, una velocità che all'epoca solo una manciata di auto si potevano permettere. Continua su GQ

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lunedì 17 maggio 2021

Alfa Romeo Giulia GTA e GTAm, la prova - Le ultime di una specie in via di estinzione


Se nell'ultimo lustro l'Alfa Romeo Giulia Quadrifoglio ha popolato i sogni di molti appassionati, il suo posto è destinato a essere preso dalle nuove Giulia GTA e GTAm, che sono state sviluppate partendo proprio dalla Quadrifoglio ma sono ancora più estreme. La Casa del Biscione ha portato a nuova vita una gloriosa sigla del passato, dove “A” sta per “Alleggerita”, che era stata utilizzata l'ultima volta
all'inizio degli anni Duemila con le 156 e 147 GTA spinte dal mitico V6 “Busso” in configurazione 3,2 litri e 250 CV. Ma se quelle erano versioni sportive di auto normali, con le nuove Giulia GTA e GTAm ci troviamo al cospetto di vere e proprie supercar, come suggerisce anche il prezzo più vicino ai 200.000 euro che ai 150.000. Inoltre, per aggiungere un tocco di esclusività e rendere le due vetture ancora più speciali, Alfa Romeo ha deciso di produrle in serie limitata: inizialmente 500 vetture per l'Europa, ma nel prossimo futuro ne saranno quasi certamente assemblate altre per alcuni mercati extra-europei. Se state pensando di comprarne una, sappiate che è troppo tardi, perché tutta la produzione europea è stata già assegnata. Probabilmente, visto il destino che sembra attendere il motore termico specialmente nel Vecchio Continente, molti collezionisti hanno pensato che questa sarà l'ultima Alfa Romeo di questo tipo e hanno voluto assicurarsela. Dopo averla guidata in entrambe le varianti, sia in strada che in pista, non possiamo che dargli ragione. Queste GTA sono auto speciali e lo si capisce fin dal primo sguardo che cade sulle carreggiate allargate, di 2,5 cm all'anteriore e di 5 cm al posteriore. Continua su La Stampa

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