domenica 16 maggio 2021

Cristiano Ronaldo si è comprato una nuova Ferrari (quasi identica a quella di Ibrahimovic)


La nuova Ferrari di Cristiano Ronaldo è una Monza SP1, un modello quasi identico a quello che qualche tempo fa si è regalato un altro campione della Serie A, ovvero Zlatan Ibrahimovic. Lunedì scorso CR7 ha visitato lo stabilimento di Maranello e ha aggiunto alla propria collezione di supercar la barchetta del Cavallino Rampante, che costa non meno di 1.600.000 euro ed è stata venduta solo a clienti super selezionati per una tiratura limitata di 499 pezzi. Una prassi ormai storica per la Ferrari, ripetuta anche con la 812 Competizione che è stata appena presentata. Tornando al giro che Cristiano Ronaldo ha fatto a Maranello, è stato accompagnato dal presidente della Ferrari John Elkann e da quello della sua squadra di club, Andrea Agnelli. Inoltre, CR7 ha visitato le linee produttive delle sportive emiliane accompagnato dal direttore della produzione Vincenzo Regazzoni, dopodiché ha posato con i piloti Carlos Sainz e Charles Leclerc accanto alla monoposto di Formula 1 e si è concesso per alcune foto con i lavoratori della Ferrari, il tutto documentato sui canali social di Maranello. La nuova Ferrari di Cristiano Ronaldo, dunque, arriverà nei prossimi mesi. Continua su GQ

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sabato 15 maggio 2021

La Mercedes 300 CE-24 Cabriolet festeggia 30 anni di comfort a cielo aperto


La Mercedes 300 CE-24 Cabriolet della serie 124 - precisamente la A124, mentre la berlina da cui deriva si chiama W124 - compie 30 anni, visto che fu presentata al Salone di Francoforte nel 1991, ben sette anni dopo la versione a tre volumi. Il suo arrivo sul mercato colmò un vuoto creatosi nel 1971, quando uscirono di produzione le W111/W112 che univano i quattro posti alla guida a cielo aperto. Nel 1993 il nome della 300 CE-24 Cabriolet cambiò in Classe E Cabriolet, seguendo la nuova nomenclatura della Casa di Stoccarda, inaugurata pochi mesi prima con la Classe C. Il progetto fu sviluppato insieme a Porsche, con cui Mercedes aveva già collaborato per la 500 E che erogava ben 326 CV ed era l'antenata delle AMG odierne. Tornando alla cabriolet, tecnicamente derivava dalla versione coupé, dalla quale differiva per circa mille componenti, modificati per soddisfare i severi requisiti in termini di sicurezza passiva e comfort nonostante l'assenza del tetto. La differenza di peso tra le due era di circa 230 kg, a svantaggio della versione aperta, che infatti a parità di motore perdeva un secondo nello scatto da 0 a 100 km/h. Furono rinforzati i montanti A e B, insieme ai longheroni laterali del telaio e furono aggiunti svariati altri rinforzi nei punti chiave. Per ridurre le vibrazioni furono installati quattro elementi a molla in altrettanti punti chiave della carrozzeria: sulla cupola del montante della sospensione anteriore sinistra, nel telaio del tetto e nei pozzetti del bagagliaio posteriore. Dietro i sedili posteriori fu installato un roll bar innovativo (anche brevettato) a funzionamento lineare; in caso di ribaltamento due piastre metalliche integrate agli appoggiatesta posteriori si sollevano automaticamente in 0,3 secondi. Continua su La Stampa

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venerdì 14 maggio 2021

Il lusso sostenibile di una casa mobile per godersi la natura, ecco Defender Eco Home


Defender Eco Home è un innovativo progetto di travelling, una vera casa mobile caratterizzata dall’unicità di un’esperienza che trae ispirazione dall'attitudine di Land Rover per la scoperta, l'avventura e il desiderio di superare i propri limiti, come del resto spiega il motto Above & Beyond. Defender Eco Home è stato realizzato da Land Rover Italia insieme ad Airbnb ed è una meta fondamentale in un percorso iniziato la scorsa estate, con un’indagine rivolta ai soci dei club Jaguar e Land Rover per capire come l’emergenza sanitaria avesse influenzato le loro aspettative e cambiato l’ordine delle priorità. L’elemento di maggior spicco del sondaggio, indicava un forte desiderio di tornare a viaggiare con la propria auto, per tornare nei luoghi cari o per andare alla scoperta di nuove località e di bellezze incontaminate del territorio italiano. Questa idea, dunque, è nata dall'incontro tra la nuova Defender e un modo diverso di intendere il viaggio in cui si privilegiano gli spostamenti in macchina, verso destinazioni inconsuete; una travel experience in cui l’evasione e l’immersione nella natura sono rigeneranti, espressioni del vero nuovo lusso che ci fa riappropriare di valori e spazi di vita. L’obiettivo del progetto Defender Eco Home è quello di far vivere un’opportunità di travelling esclusivo, un’esperienza immersiva ed unica in luoghi incontaminati e suggestivi del nostro paese, da vivere nel pieno rispetto dell’ambiente che avvolgerà l’elegantissima ed originale Eco Home. È una casa mobile trainata dalla nuova Defender, glamour per i suoi interni di design dalle linee essenziali e green grazie all’utilizzo di materiali eco sostenibili ed innovativi. Continua su GQ

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giovedì 13 maggio 2021

Blizz Primatist, la monoposto elettrica “made in Italy” ha stabilito 7 nuovi record del mondo


La Blizz Primatist ha stabilito sette record mondiali relativi alle auto elettriche e lo ha fatto durante lo scorso weekend sul circuito di alta velocità del Nardò Technical Center. È una monoposto che pesa circa 500 kg - valore che cambia a seconda delle configurazioni - ha un motore elettrico da 200 CV e una forma da siluro con un'altezza contenuta in 80 cm. Un progetto nato dall'impegno di Gianmaria Aghem - imprenditore di Moncalieri appassionato di auto e pilota di veicoli storici - e realizzato tra il Piemonte e la Valle d'Aosta grazie al Politecnico di Torino, all'impegno di professionisti con lunghe esperienze nell’automotive e nel motorsport e al supporto di aziende come la Podium Engineering di Pont Sait Martin e la Carbonteam di Saluzzo. Tutto questo senza contare la collaborazione di Eugenio Pagliano, che nei primi anni Novanta aveva progettato la Bertone Z.E.R, di cui la Primatist riprende integralmente le forme. È alimentata da un pacco batterie agli ioni di litio da 30 kWh, che pesa circa 200 kg. È formato da 2.688 celle agli ioni di litio, preventivamente selezionate e gestite da un algoritmo già collaudato in Formula 1. Il telaio è in acciaio a struttura tubolare, mentre la carrozzeria è realizzata in fibra di carbonio e vanta un Cx di 0,115. Continua su La Stampa

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mercoledì 12 maggio 2021

Toyota GR Yaris, l'unica auto da rally omologata per la strada (per sentirsi piloti tutti i giorni)


La Toyota GR Yaris è una di quelle auto che trasmettono passione per la guida anche da ferme e che portano a dimenticare rapidamente parole come "ibrido", "connesso", "digitale" "autonomo" e una serie di altre amenità che ormai da qualche anno pervadono il mondo dei motori. Un mondo dove i crossover sostituiscono tutte le altre carrozzerie e dove i modelli sportivi sono sempre di meno. Meno male che Toyota va contro corrente e non solo con questa GR Yaris, ma anche con la nuova GR 86 che raccoglierà l'eredità della GT86 aggiornando il concetto di "auto sportiva" per tutti. Tornando all'oggetto della nostra prova, non ha praticamente nulla a che vedere con le Yaris che conosciamo e men che mai con la celebre versione ibrida. No, perché questa Toyota GR Yaris è un'auto da rally, una replica omologata per la circolazione stradale, come era tanti anni fa la Lancia Delta Integrale o, più di recente, le giapponesi Lancer e Impreza. La sua scheda tecnica non ha eguali nella produzione di serie, con la trazione integrale permanente a tre differenziali, di cui quello anteriore e posteriore Torsen per sfruttare tutta l'aderenza disponibile in ogni condizioni. Trazione di cui il pilota può decidere la ripartizione, passando dalla modalità Normal alla Sport (30:70) e alla Track (50:50), per privilegiare di volta in volta il divertimento su strada o la massima prestazione in pista. C'è anche una chicca come il freno a mano idraulico con sblocco del ponte posteriore, per fare i tornanti di traverso senza rovinare gli organi meccanici. Si, questa GR Yaris è veramente una piccola belva da rally che può circolare per strada. Continua su GQ

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martedì 11 maggio 2021

Clio Cup: partita la stagione 2021 con un nuovo format europeo


La Clio Cup Italia 2021 ha preso il via lo scorso weekend sul circuito di Monza, che ha visto vincitore David Pouget in gara 1 e Gabriele Torelli in gara 2. Il format è diverso rispetto agli altri anni, perché la Clio Cup Italia la vede inserita all'interno della Clio Cup Europe. Questa formula permette di mantenere le specificità di ciascuna delle quattro serie nazionali e regionali. I calendari Clio Cup Central Europe, Clio Cup Francia, Clio Cup Italia e Clio Cup Spagna, infatti, sono composti da cinque o sei round e sono stati pianificati integrarsi in quello della Clio Cup Europe, garantendo griglie di partenza più competitive. In altre parole, la serie europea è un campionato fatto di quindici appuntamenti, tutti con doppia gara, al cui interno convivono quattro gruppi, ognuno dedicato ad una serie nazionale. Ogni incontro avrà classifiche separate in base alle iscrizioni di ogni serie nazionale, mentre la classifica generale servirà ad attribuire punti nella Clio Cup Europe. Quest'ultima offrirà quindi ai concorrenti più ambiziosi, un totale di 15 round con 30 gare, ma solo i 20 migliori risultati (l'equivalente di 10 weekend di gara) verranno conteggiati per designare il primo campione. Continua su La Stampa

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lunedì 10 maggio 2021

Patrick Dempsey, tutte le auto più belle della sua collezione da sogno


Le auto di Patrick Dempsey sono una conseguenza diretta della sua smisurata passione per le corse e per i motori, in particolare per quelli delle Porsche. Ma prima di dare un'occhiata al suo garage, ripercorriamo la carriera automobilistica dell'attore americano di origini irlandesi. Le prime gare a cui ha partecipato sono datate 2004, quando aveva 38 anni, al volante di una Panoz nell'omonimo campionato monomarca. Da quell'anno in poi il suo impegno è diventato costante, sempre al volante di vetture GT - derivate dalla serie e a ruote coperte - fino alla prima partecipazione (2009) alla 24 Ore di Le Mans al volante di una Porsche nella classe GT2. Datata 2009 è anche la fondazione della sua scuderia, la Dempsey Racing, con cui ha intensificato l'impegno nelle corse di durata, fino a vincere la sua prima gara nel 2015, la 6 ore di Fuji, in Giappone. Ma il suo risultato più prestigioso è senza dubbio il secondo posto di classe (GTE Am) alla 24 Ore di Le Mans, sempre nella stagione 2015, al volante di una Porsche 911 RSR. Un impegno così grande e pressante che lo portò ad abbandonare la serie TV che aveva fatto la sua fortuna, ovvero Grey’s Anatomy, in cui impersonava il medico Derek Shepherd. «Mi piacerebbe fare del motorsport la mia priorità assoluta e concentrarmici a tempo pieno - dichiarava qualche anno fa Dempsey - se solo potessi lasciare la carriera di attore, penso che lo farei con estrema facilità e mi concentrerei semplicemente su quella di pilota. Mi piacerebbe più di qualunque altra cosa». Le auto di Patrick Dempsey, quelle a cui tiene di più, sono dunque quelle da gara. Continua su GQ

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