giovedì 25 febbraio 2021

Cupra Formentor, il crossover diventa sportivo


La Cupra Formentor è un modello unico nel suo genere, il precursore di una nuova tendenza stilistica tra le crossover che nei prossimi anni vedremo diffondersi a macchia d'olio. Ma la crossover coupé spagnola è anche la prima auto che il più giovane dei brand del gruppo Volkswagen ha realizzato completamente in autonomia. Creare un brand da zero è già una sfida difficile, ma riuscire a disegnare qualcosa di nuovo e originale nel design automobilistico è quasi impossibile. La Cupra Formentor è la risposta a entrambe le sfide e il risultato finale è degno di nota. Grazie alle sue forme scolpite e al carattere forte, è un'auto che trasmette emozioni, anche quando la si osserva da ferma: il cofano lungo e il tetto basso che degrada nella coda muscolosa definiscono proporzioni dinamiche. La Formentor, che riprende il nome del promontorio più bello e selvaggio dell'isola di Maiorca, è lunga 4,45 metri, larga 1,84 e alta 1,51, con un passo di 2,68 metri che configura un abbondante spazio interno e un bagagliaio da 450 litri. Dei due motori attualmente disponibili, abbiamo provato il top di gamma, cioè il 2.0 TSI da 310 CV e 400 Nm, abbinato alla trazione integrale 4Drive e al cambio a doppia frizione DSG a 7 rapporti. Un powertrain che all'occorrenza rende la crossover spagnola una vera auto sportiva, ma che sa anche essere docile e fluido, con consumi accettabili. Continua su GQ

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mercoledì 24 febbraio 2021

Covini B24, la prima auto Diesel stradale a superare i 200 km/h


La Covini B24 compie 40 anni e se non sapete di che cosa stiamo parlando non preoccupatevi. Solo una manciata di veri appassionati possono ricordare la coupé italiana prodotta dall'azienda dell'ing. Ferruccio Covini e presentata al Salone di Ginevra del gennaio 1981. Il piccolo atelier era stato fondato cinque anni prima, nel 1976, a Castel San Giovanni in provincia di Piacenza e già due anni dopo, sempre a Ginevra, aveva presentato la Metash, una coupé 2+2. Nello stesso anno, ma la Salone di Torino, Covini presentò la T44, anche detta "Soleado", una fuoristrada innovativa coperta da diversi brevetti, che aveva anche la particolarità di montare un motore turbodiesel. Nel 1980 il progetto, i brevetti e il prototipo furono acquistati nel 1980 dalla VM Motori di Cento - allora controllata da Finmeccanica, dal 2013 parte di FCA - per essere poi prodotta dall'Alfa Romeo. Ma alla fine non se ne fece niente. Continua su La Stampa

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martedì 23 febbraio 2021

Lamborghini Jarama GT, 50 anni vissuti con eleganza


La Lamborghini Jarama GT non dimostra nessuno dei suoi 50 anni. A vederla oggi appare come una elegante coupé sportiva. Appartenente a un'altra epoca, certo, ma non vecchia. Una di quelle auto dove la bellezza scaturiva ancora dalle proporzioni e non da superfici concave e convesse intrecciate in modo ossessivo, o da luci con effetti 3D. La Lamborghini Jarama GT, il cui nome deriva da una zona collocata a nord di Madrid famosa per i suoi allevamenti di tori da combattimento, fu presentata per la prima volta al Salone di Ginevra del Marzo del 1970. È l’ultima evoluzione del concetto di berlinetta granturismo 2+2 uscita dai cancelli di Sant'Agata Bolognese. Il motore è un 4 litri V12 posizionato all'anteriore, mentre la vettura è stata sviluppata partendo dalle precedenti 400 GT e Islero, di cui mantiene la stessa impostazione meccanica. Il design, invece, è opera di Marcello Gandini per la Carrozzeria Bertone ed è assolutamente allineata ai canoni stilistici degli anni ’70, fatti di linee tese ed angolari. A livello dinamico, la Jarama GT beneficiava di un impianto frenante a quattro dischi (con gli anteriori autoventilati) di grandi dimensioni, di carreggiate allargate di 10 centimetri e di cerchi in lega di magnesio Campagnolo da 15”. Il motore è alimentato da 6 carburatori doppio corpo Weber 40, utilizza la distribuzione a doppio albero a camme in testa per ogni bancata ed eroga la bellezza di 350 CV, spingendo la coupé emiliana fino a 260 Km/h, che oggi sono una velocità piuttosto comune ma all'epoca erano davvero per pochi. Continua su GQ

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lunedì 22 febbraio 2021

Moto Guzzi: un nuovo motore per le V9 e aggiornamenti alla V85 TT


Moto Guzzi rinnova la gamma V9, con la stessa modifica principale che ha già riguardato la V7, ovvero il nuovo motore 850 derivato da quello della classic enduro V85 TT. Il nuovo bicilindrico a V trasversale di 90° eroga 65 CV a 6.800 giri, accompagnati da 73 Nm a 5.000 giri, ma l'80% della coppia massima è disponibile già a 3.000 giri. Le migliori prestazioni del propulsore sono accompagnate da un telaio evoluto e irrobustito nella zona del cannotto di sterzo per aumentare la stabilità e la precisione di guida. Per aumentare il comfort, invece, le pedane sono montate su tamponi in gomma che riducono le vibrazioni. Tornando alla V9, è una motocicletta che si inserisce nella lunga storia delle custom con l'Aquila sul serbatoio, da sempre caratterizzate dal design fortemente personale e dall'attenzione al piacere di guida. Una tradizione motociclistica che prosegue con la nuova V9, ancora declinata in due versioni. Continua su La Stampa

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domenica 21 febbraio 2021

David Hasselhoff ha venduto la sua K.I.T.T. originale di Supercar


David Hasselhoff ha venduto la sua K.I.T.T. originale, facendola mettere all'asta dagli specialisti di Live Auctioneers, che ne hanno ricavato ben 300.000 dollari. Questa Pontiac Firebird Trans-Am era quella personale dell'attore, in perfetto stato di conservazione perché mai utilizzata sul set di Supercar, la mitica serie televisiva andata in onda in Italia tra il 1982 e il 1986. Quattro stagioni di telefilm che hanno lasciato una traccia indelebile nell'immaginario di almeno due generazioni di giovani, anche considerando le infinite repliche trasmesse negli anni a venire. K.I.T.T. era in grado di compiere imprese impossibili e ha popolato i sogni di ogni bambino e ragazzo cresciuto negli anni Novanta. Ovviamente eravamo (abbastanza) consapevoli che le imprese della coupé nera e di Michael Knight fossero frutto della finzione cinematografica, ma andava bene così. «Michael, i miei sensori avvertono una presenza ostile», «Stai all’erta K.I.T.T.» e l’inquadratura si abbassa sul cofano nero, dove il mitico scanner - la striscia di luci rosse - emette il suo suono futuristico. Memorie di altri tempi, ma oggi David Hasselhoff ha venduto la sua K.I.T.T. originale, che si trova in ottime condizioni, con tutte le apparecchiature speciali funzionanti. Del resto, la Knight Industries Two Thousand faceva le cose per bene e oggi fa sorridere pensare che nel 1982, la Pontiac Firebird Trans-Am avesse solo 165 CV, peraltro ottenuti da un gigantesco motore V8 da 5 litri che sicuramente non brillava per efficienza. Continua su GQ

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sabato 20 febbraio 2021

Hyundai Tucson Hybrid, la prova - rivoluzione totale


Il segmento di mercato più combattuto a livello globale è senza dubbio quello dei SUV medi, intorno ai quattro metri e mezzo. Praticamente ogni brand ne ha uno in gamma e di generazione in generazione cerca di emergere tra i concorrenti, esaltando qualche caratteristica saliente. Hyundai ha sempre fatto un ottimo lavoro con la Tucson, che dal 2004 a oggi è stata venduta in 7 milioni di esemplari, di cui 1,4 in Europa. Quella che abbiamo provato nel traffico capitolino che, nonostante le varie limitazioni e chiusure non lascia scampo, è la quarta serie e rispetto alla precedente ha compiuto un vero e proprio salto di qualità. Già lo stile è spiazzante, molto originale e futuristico, cattura gli sguardi anche dei passanti più distratti che si soffermano a osservare le luci segmentate e incastonate nella griglia centrale. Anche la fiancata non passa inosservata, con le superfici concave e convesse che formano una sorta di scultura muscolosa. Il posteriore è la zona più convenzionale, anche se lo stemma posizionato sul lunotto e il disegno delle luci sono comunque peculiari. Continua su La Stampa

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venerdì 19 febbraio 2021

Ford Focus ST e Ecoboost Hybrid, il diavolo e l'acqua santa


La Ford Focus è uno dei pilastri della produzione europea della Casa americana e anche se negli ultimi anni ha visto sempre più automobilisti rivolgersi a SUV e crossover di diverse dimensioni, ha comunque mantenuto la sua fetta di preferenze. Della Focus esistono diverse versioni e c'è anche la scelta della carrozzeria station wagon. Ne abbiamo parlato diffusamente qui, anche con un approfondimento sulla tecnologia a bordo. In ogni caso, noi abbiamo deciso di provare i due modelli a benzina più interessanti, che rappresentano due diversi caratteri agli opposti uno dall'altro: da un lato l'efficiente mild hybrid con il 1.0 3 cilindri turbo benzina da 155 CV, dall'altro la sportiva ST che sotto il cofano ha un 2.3 turbo benzina da 280 CV derivato da quello della Mustang. Continua su GQ

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