domenica 15 novembre 2020

Aprilia RS 660, la prova - la rinascita della sportiva media


La Aprilia RS 660 è una boccata di aria fresca in un mercato motociclistico dove in pochi sono usciti fuori dagli schemi negli ultimi anni. La Casa di Noale ci è riuscita riportando in auge un concetto ormai abbandonato praticamente da tutti i costruttori, quello della sportiva di media cilindrata. Non si tratta, però, di un mezzo estremo - come le 600 giapponesi sono diventate negli ultimi anni - con una posizione di guida scomoda e un motore con tutta la potenza concentrata a regimi altissimi, quasi impossibili da sfruttare su strada. No, la forza della RS 660 sta nella sua versatilità, in un equilibrio perfetto che la rende la moto ideale per divertirsi su strada e per fare qualche puntata in pista. Il bicilindrico parallelo esprime 100 CV a 10.500 giri, 67 Nm di coppia a 8.500 giri e poi allunga fino agli 11.500 del limitatore. Numeri che sulle strade aperte al traffico bastano e avanzano, soprattutto se uniti a leggerezza e a una ciclistica sopraffina come da tradizione Aprilia. Continua su La Stampa

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sabato 14 novembre 2020

La Ferrari SF90 Spider è un sogno proibito che si avvera


La Ferrari SF90 Spider è il nuovo sogno proibito made in Maranello. Come si evince dal nome, si tratta della versione a cielo aperto della SF90 Stradale, che è la Ferrari di serie più potente di sempre. Con questa condivide il powetrain ibrido plug-in da 1.000 CV, capace di percorrere fino a 25 km a zero emissioni, contando sui 220 CV del motore elettrico. La novità più rilevante è il tetto rigido ripiegabile RHT - Retractable Hard Top - una soluzione introdotta nel 2011 sulla 458 Spider e poi costantemente evoluta, che permette un ottimo isolamento termico e acustico in configurazione coperta e non comporta deformazioni alle alte velocità. Si apre e si chiude in soli 14 secondi anche a basse velocità, è costruito interamente in alluminio e quando è chiuso occupa solo 100 litri di spazio. Continua su GQ

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venerdì 13 novembre 2020

Audi porta sul mercato gli optional on demand


Perché spendere soldi per comprare un optional che magari si usa solo una o due volte in tutta la vita dell'auto, se invece lo si può noleggiare quando serve? È questo il principio che sta alla base del nuovo programma Audi Functions on Demand. Funziona attraverso il portale dedicato e l'app myAudi, con cui i clienti possono attivare alcuni equipaggiamenti opzionali dopo all’acquisto dell’auto e per differenti periodi, spaziando da un mese all’intero ciclo di vita della vettura. Le Functions on Demand (FoD) si basano su concetti che a Ingolstadt ritengono fondamentali, come la connettività e lo sviluppo di un sistema di mobilità flessibile. L'hardware è unico, ma offre diverse possibilità di personalizzazione funzionale in una fase successiva a quella dell’acquisto originario. Continua su La Stampa

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giovedì 12 novembre 2020

Le auto di Snoop Dogg sono a dir poco stravaganti (come lui)


Le auto di Snoop Dogg sono quasi tutte eccentriche e piene di personalità, proprio come lui. Ma c'è di più, perché il rapper di Long Beach ha davvero un amore smodato per le automobili, tanto che sin da bambino voleva essere un collezionista e farsi il proprio garage personale. Un obiettivo che a 49 anni - il 20 ottobre è il suo compleanno - può dire di aver centrato in piedi. Snoop Dogg ha raccontato spesso di questa sua passione, anche in televisione, in particolare per le grandi berline americane come la Cadillac Deville. E proprio una di queste, un modello del 1962, è diventata la famosa Snoop Deville, dopo aver ricevuto le cure di uno dei più famosi specialisti di tuning degli Stati Uniti. Pare che personalizzare questa vecchia Cadillac sia costato quasi 100.000 dollari, una cifra molto superiore al valore dell'auto stessa. In ogni caso, non è l'unica Deville su cui Snoop Dogg ha messo le mani. Continua su GQ

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mercoledì 11 novembre 2020

Maserati Ghibli Hybrid, la prova - l'inizio di una nuova era


Diminuire consumi ed emissioni senza rinunciare alle prestazioni e al tradizionale carattere Maserati. È questo il compito della Ghibli Hybrid, il modello con cui il Tridente entra nell'era dell'elettrificazione. Un percorso che nei prossimi quattro anni porterà sul mercato tredici nuove vetture, di cui la metà completamente elettriche con l'inedito marchio Folgore e una serie di primizie tecniche derivate direttamente dalla Formula E e della Formula 1. La nuova Ghibli - oltre 100.000 unità prodotte dal 2013 a oggi - è una cosiddetta mild hybrid, in cui il motore termico è supportato da un alternatore-generatore collegato a una batteria dedicata. Il sistema permette di recuperare l'energia cinetica in frenata e in decelerazione, trasformandola in elettricità e mettendola poi a disposizione quando viene richiesta potenza. Continua su La Stampa

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martedì 10 novembre 2020

Brabus Rocket 900 è un jet che non decolla


La Brabus Rocket 900 è una delle auto più veloci del mondo e in questa edizione super limitata da soli 10 esemplari, che non a caso si chiama «One of ten» è anche una delle più costose. Considerando i 435.000 tasse escluse, in Italia si arriva a oltre 530.000 euro, ma con questa cifra si porta a casa una vettura che non è paragonabile a nessun'altra: una vera supercar travestita da limousine, con carrozzeria coupé a 4 porte. Le prestazioni sono il pezzo forte della Brabus Rocket 900, che come da tradizione del tuner di Bottrop è realizzata partendo da una Mercedes, in particolare la GT Coupé 4. Ma il lavoro che fanno alla Brabus non si limita alla modifica o aggiunta di alcuni componenti, ma va molto più in profondità e il risultato è una vettura completamente diversa, tanto che anche nelle procedure di omologazione del brand di Stoccarda non c'è traccia. Così il motore V8 bi-turbo cresce fino a 4,5 litri di cilindrata e eroga una potenza massima di 900 CV con una coppia di 1.250 Nm che però è limitata elettronicamente a 1.050 Nm per non distruggere il cambio e soprattutto gli pneumatici. Per lo stesso motivo, anche la velocità massima «si ferma» a 330 km/h, perché oltre queste andature le gomme (fornite da Pirelli) sono sottoposte a stress straordinari e se non sono in perfetta efficienza, sia come usura che come pressione, possono fare una brutta fine in pochi secondi. Continua su GQ

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lunedì 9 novembre 2020

Hyundai Kona Hybrid, la prova - efficiente pragmatismo coreano


Hyundai è uno di quei costruttori che crede in tutti i sistemi di trazione, senza nessuna preclusione. Si parte dalla tradizione dei carburanti fossili - Benzina, diesel e GPL - e poi si passa al presente più all'avanguardia, che si chiama ibrido ed è declinato in tutti modi disponibili, dal più semplice "mild", al classico "full", fino al più complesso plug-in. Poi ci sono il futuro prossimo e quello più remoto, ovvero l'elettrico e l'idrogeno. Hyundai vende almeno un'auto con ognuna di queste tecnologie, inclusa la Nexo che utilizza le fuel cell. La Kona Hybrid, invece, è molto ancorata al presente ed è una scelta intelligente per l'utilizzo quotidiano, a patto che sia a prevalenza urbana. Tecnicamente è sorella della  Ioniq, che parte praticamente dallo stesso prezzo, ma le sue forme e dimensioni da berlina la rendono molto meno appetibile, nel nostro mercato, rispetto alla Kona, che invece appartiene alla categoria dei B-SUV. Continua su La Stampa

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