domenica 9 agosto 2020

Land Rover Defender e #UnstoppableItaly

La nuova Land Rover Defender è al centro del progetto #UnstoppableItaly che celebra l'Italia che riparte, più forte di prima. In un momento storico pieno di voglia di riconquistare la propria libertà, di tornare a vivere l’avventura in sicurezza, con la famiglia o con gli affetti più cari, la nuova Land Rover Defender è l'auto giusta per farlo. Da sempre simbolo delle avventure più incredibile, la fuoristrada britannica è la compagna ideale di viaggio per superare qualsiasi ostacolo e riaccendere la speranza. #UnstoppableItaly è dunque un messaggio positivo in un’estate all’insegna delle vacanze Made in Italy, in cui i viaggiatori preferiscono l’auto come mezzo più sicuro per gli spostamenti. Così, il progetto #UnstoppableItaly celebra le bellezze paesaggistiche italiane che meritano di essere riscoperte dopo l’attuale periodo di difficoltà e di isolamento sociale. Vuole essere un’azione concreta per supportare e rilanciare il turismo in Italia, un Paese ricco di molti angoli remoti e pieni di fascino, da esplorare a bordo della nuova Defender. È questo lo spirito con cui i 4 ambassador Defender - Filippo Bassoli, Gerardo Cavaliere, @FranckReporter e Danilo Callegari - racconteranno le loro esperienze in giro per l'Italia, tutti con le loro Defender personalizzate ad hoc negli stili urban, country, adventure ed explorer. Continua su GQ

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sabato 8 agosto 2020

Audi A3, una storia all'insegna dell'innovazione

Per raccontare la storia dell'Audi A3 bisogna tornare ll’inizio degli Anni ’90, quando a Ingolstadt si riteneva che i tempi fossero maturi per tornare nel segmento C. Una corrente di pensiero rafforzata dalla disponibilità della nuova piattaforma A4 (poi PQ34) del Gruppo Volkswagen. Un pianale portato al debutto proprio dalla A3 e che venne usato per oltre vent’anni, condiviso da ben dieci modelli del Gruppo VW tra i quali la prima serie della sportiva Audi TT. Il concept aera semplice: abbinare la qualità costruttiva dei modelli Audi di categoria superiore a una configurazione di carrozzeria hatchback, inizialmente solo a tre porte, a un’indole sportiveggiante e a un design dalle linee pulite ed eleganti. Il risultato, nel 1996, fu il debutto al Salone di Parigi della prima Audi A3 e la nascita della classe compatta premium. Il successo fu immediato. L’inizio di un'avventura che avrebbe portato alla commercializzazione di oltre cinque milioni di vetture nel mondo. Continua su La Stampa

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venerdì 7 agosto 2020

Il gruppo Renault riparte dall'auto elettrica

Il gruppo Renault guarda al futuro post-pandemia con ottimismo. Le attività commerciali e industriali nella maggior parte dei Paesi sono state sospese da metà marzo e conseguentemente è stata registrata una diminuzione delle vendite del 34,9%, con 1.256.658 unità nel primo semestre, su un mercato in calo del 28,3%. Un calo dovuto dovuto soprattutto alla forte esposizione ai Paesi oggetto di un rigoroso lockdown. «Il mondo ha attraversato una crisi senza precedenti con un grande impatto sulle nostre attività. Dalla ripresa, i nostri stabilimenti e la rete commerciale hanno saputo mobilitarsi velocemente per rispondere alle esigenze dei nostri clienti, con una domanda sostenuta, a Giugno, dai provvedimenti di aiuto dei governi in Europa. Cominciamo il secondo semestre con un altissimo livello di ordini, un livello soddisfacente di stock, un posizionamento dei prezzi in aumento su tutta la gamma e una nuova offerta ibrida E-TECH unica sul suo segmento e già accolta favorevolmente», ha dichiarato Denis le Vot, membro del Comitato Esecutivo nonché Direttore Commerciale e Regioni del Gruppo Renault. Continua su GQ

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giovedì 6 agosto 2020

Land Rover Defender, la prova - comfort, tecnologia e DNA off-road

Ci sono auto più attese delle altre. Le ragioni possono essere molteplici e nel caso della Defender si tratta di una delle più classiche: la sostituzione di un predecessore iconico, leggendario, una vera e propria istituzione. Una vettura prodotta ininterrottamente per quasi 70 anni e senza modifiche sostanziali, con una tecnologia obsoleta, ma robusta, semplice ed efficace. Quindi, dopo aver visto la nuova Defender allo scorso Salone di Francoforte e averne sviscerato ogni aspetto dal punto di vista teorico, finalmente siamo passati all'azione. Continua su La Stampa

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mercoledì 5 agosto 2020

Skoda Octavia Wagon, razionale e raffinata

La Skoda Octavia Wagon è una specie di istituzione per il marchio boemo. Nonostante i SUV siano sempre più importanti, perché sono quelli che la gente vuole, il ruolo della Octavia non è in discussione. È con lei che Skoda traccia la strada che seguiranno anche le altre vetture della gamma nei prossimi anni. Quindi è il design l'arma principale della station wagon ceca, che pur non cambiando troppo nelle proporzioni rispetto al passato - il passo è invariato, lunghezza e larghezza sono aumentate solo di un paio di centimetri - ha un aspetto generale molto più curato e in un certo senso sofisticato. Non si parla di premium, non è quello il carattere del brand, ma la nuova Skoda Octavia Wagon si posiziona un po' più in alto rispetto al passato, anche grazie a dettagli come gli indicatori di direzione dinamici e le luci matrix full LED. Una crescita confermata non appena si apre la porta e si osserva l'abitacolo. La disposizione del virtual cockpit e del grande display centrale dell'infotainment è elegante e funzionale, mentre la scelta dei materiali è di qualità. L'impressione generale, insomma, è quella di un'auto quasi di categoria superiore. Ma la Octavia, del resto, ha sempre giocato sul fatto di avere dimensioni da segmento D (4,69 metri), ma con un prezzo da segmento C. Si parte da circa 25.000 euro per il 1.0 TSI a benzina da 110 CV e si sale a 29.250 per il 2.0 TDI da 116 CV. Per quello da 150 CV con il cambio DSG della nostra prova, invece, si arriva a 32.250 euro. Continua su GQ

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martedì 4 agosto 2020

Renault Clio E-Tech, la prova - ecco l'ibrido "Made in France"

Mentre la maggior parte delle Case automobilistiche si stanno concentrando sul mild hybrid e sul plug-in hybrid - soluzioni evidentemente più semplici da progettare e portare sul mercato - Renault ha deciso di scendere in campo anche nel full hybrid, un terreno di caccia storicamente feudo di Toyota che solo qualche concorrente ha provato a frequentare, peraltro con scarso successo. Il brand giapponese lo ha inventato oltre venti anni fa e da poco ha commercializzato la quarta generazione del sistema. I francesi, invece, iniziano ora con la prima e si scontrano con chi in più di quattro lustri ha accumulato un vantaggio competitivo molto rilevante. Per impensierire un avversario del genere, dunque, serve qualcosa di diverso, innovativo e credibile. Considerato che l'inedito powetrain ibrido francese è coperto da 150 brevetti e sfrutta l'esperienza in Formula 1, le premesse sembrano esserci tutte. Lo abbiamo provato sulla nuova Clio E-Tech. Continua su La Stampa

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lunedì 3 agosto 2020

Mazda MX-30, una voce fuori dal coro

La Mazda MX-30 è pronta a sbarcare sul mercato europeo. Mai verbo fu più azzeccato, perché la prima elettrica del brand di Hiroshima viene prodotta in Giappone e poi imbarcata per il Vecchio Continente. La prima prodotta per l'Europa è arrivata direttamente in Italia e non ci siamo sfuggiti l'occasione di provarla tra le strade della Capitale. Quello urbano è il contesto di elezione della Mazda MX-30, che nonostante le dimensioni piuttosto da crossover di taglia media (4,4 metri di lunghezza) si propone come vettura prettamente cittadina. Un'auto che va alla ricerca di un pubblico ben definito e non delle masse; una elettrica cucita su misura per il piacere di guida, rispettando il DNA Mazda, in cui l'ingegneria è al servizio delle sensazioni, della naturalezza e della connessione uomo-macchina. Considerando che i motori elettrici hanno come caratteristica peculiare quella di erogare la loro potenza in modo istantaneo, bisognava trovare il modo di rendere graduali e sensibili i 145 CV e 270 Nm della MX-30. Perché nella quotidianità non c'è bisogno di stupire i passeggeri attaccandoli al sedile. Ovviamente si può fare lo stesso, affondando il pedale destro, ma è in altri frangenti che si apprezza il certosino lavoro di messa a punto degli ingegneri giapponesi. Continua su GQ

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