Rivoluzionare il mondo dell'auto partendo da quello delle corse, che con la passione che lo contraddistingue può fare da catalizzatore per innovazione altrimenti troppo dirompenti per arrivare sul mercato. È questo il fine ultimo di Thomas Bleiner, cinquantunenne austriaco ex-pilota e da anni innovatore nell'automotive. Bleiner oggi è responsabile dell'innovazione presso la ED Excellence Design di Torino e insieme a Davide Pizzorno, fondatore e Direttore del design, lancia l'idea di un nuovo campionato con monoposto green, la Torq Grand Prix. Continua su La Stampa
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sabato 16 maggio 2020
venerdì 15 maggio 2020
La storia del nome Mercedes
La storia del nome Mercedes è una delle più particolari di tutto l'universo automotive e si intreccia indissolubilmente con quella del marchio tedesco. Questa ultima è ancora più complessa, lunga e sfaccettata. Si perde alla fine dell'Ottocento quando Gottlieb Daimler e il suo geniale collaboratore Wilhelm Maybach diedero vita alla Daimler-Motoren-Gesellschaft. Se il cognome del primo dei due ingegneri tedeschi vi rammenta qualcosa, è corretto, perché è in effetti il nome del Gruppo di cui fa parte ancora oggi il marchio Mercedes. Ad ogni modo, per giungere alla denominazione e alla società odierna, è necessario ripartire dagli eventi del 1926, con la fusione tra la suddetta Daimler e la Benz & Cie, due aziende pionieristiche dell'allora neonato mondo dell'auto che erano entrate entrambe in crisi a causa della Grande Guerra. Ma a noi interessa la storia del nome Mercedes e della sua scelta, che è molto più romantica ed è datata 2 aprile 1900. Intanto il nome Mercedes deriva dallo spagnolo e significa pietà. In quegli anni si chiamava così Mercédès Jellinek, figlia di quell'Emil Jellinek che pilotava le auto Daimler nelle corse dell'epoca anni e aveva anche iniziato a venderle con successo in Costa Azzurra, a Nizza. Continua su GQ
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giovedì 14 maggio 2020
Mini John Cooper Works GP, solo due posti e prestazioni estreme
Solo 150 esemplari per il mercato italiano, dei 3.000 previsti per quello globale. Sarà questa la tiratura limitata con cui verrà costruita la nuova Mini John Cooper Works GP, che in Italia costerà 45.900 euro. Un prezzo piuttosto alto, ma giustificato dai contenuti tecnici e dalle prestazioni, che poco o nulla hanno a che fare con il segmento B cui la Mini appartiene. Continua su La Stampa
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mercoledì 13 maggio 2020
Tech e Auto Il design Jaguar, perfezione e purezza
Il design Jaguar ha un nuovo boss. Si chiama Julian Thomson e dopo diciannove anni con la Casa di Conventry, lo scorso anno è stato nominato Design Director. Una grande responsabilità ma anche un grande onore, visto che tutte le Jaguar dei prossimi anni porteranno la sua firma. Lo abbiamo intervistato per capire come si sta evolvendo il mondo dell'auto e che cosa possiamo aspettarci dalle auto di Coventry di domani. «Il mondo cambia velocemente. Prima del virus avevamo una serie di input. I clienti più giovani avevano visioni diverse rispetto a quelli più vecchi. Avevamo la guida autonoma. Ma dopo questa crisi dovremo ripensare un pò tutto. Jaguar ha sempre fatto auto bellissime e continueranno a esserlo, ma dobbiamo tenere contro del nuovo scenario» racconta Thomson che poi prosegue parlando della nuova XJ, ovvero l'ammiraglia Jaguar che per la prima volta sarà 100% elettrica. «Il Coronavirus ha spostato molto l'attenzione sulla salute e anche sull'inquinamento. Noi crediamo che l'elettrico sia la soluzione per migliorare la qualità dell'aria e credo che il design della XJ, soprattutto negli interni, sia molto rilassante e dia un senso di pace». Continua su GQ
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martedì 12 maggio 2020
Lancia Aurelia, 70 anni fa nasceva il primo V6 stradale del mondo
Anche se ha appena compiuto 70 anni, la storia della Lancia Aurelia inizia ben prima della fine della Seconda guerra mondiale. Nel 1943, infatti, la direzione tecnica del marchio torna a Torino dopo il precauzionale esilio a Padova e nel 1944 iniziano le sperimentazione per il modello che avrebbe sostituito la Aprilia alla fine delle ostilità. Continua su La Stampa
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lunedì 11 maggio 2020
Le nuove Alfa Romeo Quadrifoglio sono arrivate
Le nuove Alfa Romeo Quadrifoglio sono arrivate. Si tratta delle versioni più sportive della Giulia e della Stelvio, escludendo la Giulia GTAm che è una supercar travestita da berlina. Sotto il cofano c'è sempre il 2.9 V6 Bi-Turbo di derivazione Ferrari che, con i suoi 510 CV e 600 Nm di coppia spinge la Giulia a 307 km/h e la Stelvio a 283 km/h, mentre per l'accelerazione da 0 a 100 km/h servono rispettivamente 3,9 e 3,8 secondi. Il SUV, infatti, è lievemente avvantaggiato dalla trazione integrale, rispetto alla berlina che invece ha la trazione posteriore. Su entrambe la trasmissione è automatica a 8 rapporti, con tempi di cambiata di soli 150 millisecondi. Ma il piacere di guida di un'Alfa va oltre i numeri ed è per questo che sulle Quadrifoglio ci sono vari sistemi funzionali per avere la più autentica e coinvolgente esperienza al volante: le sospensioni attive, il selettore Dna Pro con modalità Race, lo splitter attivo (sulla Giulia), coordinati e adattati in tempo reale dall’unità di controllo Chassis Domain Control. Continua su GQ
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domenica 10 maggio 2020
Le automobili delle serie TV italiane degli ultimi anni
Quali sono le automobili delle serie TV italiane degli ultimi anni? Negli ultimi anni produzioni "made in Italy" hanno conquistato milioni di spettatori con le loro trame sorprendenti e avvincenti, divenendo ormai oggetto di culto insieme ai loro protagonisti. Non è raro però che accanto a questi si trovino altre star più silenziose, ma non per questo meno importanti: le automobili che li accompagnano nelle loro avventure. Ecco quindi la classifica delle automobili delle serie TV italiane degli ultimi anni secondo il sito di usato automobile.it. Continua su GQ
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