Mettiamo subito in chiaro una cosa: per moltissimi appassionati, la migliore trazione anteriore di sempre è lei. La Honda Integra Type-R. E la verità è che è davvero difficile dare torto a tutti questi fan della coupé giapponese. Le si possono muovere tante critiche, c’è chi dice che con quella carrozzeria la trazione è proprio dalla parte sbagliata, chi dice che invece non sia così bella o che abbia le ruote troppo piccole. La verità è che la Integra Type-R è completamente figlia degli anni Novanta e questo ha delle ovvie ricadute sullo stile e su tante altre caratteristiche tecniche. Ecco, in quest’ultimo campo è praticamente impossibile trovare un’auto che la possa battere. Partiamo dal motore, un 1.8 4 cilindri che è un pezzo di poesia automobilistica grazie al sistema VTEC. Se non sapete di che cosa si tratta fate una penitenza a vostra scelta e poi leggete: permette di variare sia la fasatura che l’alzata di tutte le valvole di aspirazione e di scarico. Continua su Autoappassionati
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domenica 3 novembre 2019
sabato 2 novembre 2019
La Brabus Classe G ci porta sulla luna
Brabus è semplicemente il tuner più famoso del mondo, mentre la Classe G, bè, non ha praticamente bisogno di presentazioni, essendo una delle fuoristrada più capaci, longeve e dalla storia di successo. Un'auto che negli anni ha saputo mutare la sua immagine da off road dura e pura a modello di tendenza da sfoggiare nei quartieri più prestigiosi delle metropoli di tutto il mondo. Insomma, un suv duro e puro in abito da sera. Brabus, che sin dalla sua fondazione datata 1977 è stata specializzata in Mercedes e ha già reinterpretato la Classe G molte volte. Quella che vediamo in queste foto, però, non è una delle potentissime 800, dove il numero rappresenta i cavalli tirati fuori dal motore, ma è una normale 3 litri 6 cilindri turbodiesel che ha ricevuto le cure del tuner tedesco. Questa versione, in particolare, beneficia anche del pacchetto Adventure che rende il suo aspetto ancora più estremo e minaccioso, stante anche un'altezza da terra del tutto fuori dal comune. Il motore guadagna 40 CV, arrivando al considerevole valore di 326 CV, mentre i newtonmetro di coppia diventano 690. Con questi numeri non c'è da stupirsi se la Brabus D35 Adventure sia in grado di raggiungere i 202 km/h e di accelerare da 0 a 100 km/h in 7,2 secondi, stante un peso di quasi 2,4 tonnellate. Continua su GQ
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venerdì 1 novembre 2019
Lamborghini vince tutti e tre i titoli piloti nelle Blancpain GT Series
Nel variegato universo delle competizioni motoristiche, le Blancpain GT Series rappresentano il massimo campionato riservato alle vetture GT3, una delle categoria più competitive e combattute in cui si può omologare un'auto. Dieci weekend di gara in giro per l'Europa, divisi in due tipologie di competizioni - endurance e sprint - che danno origine a due classifiche singole più una terza generale. Con la vittoria della 3 Ore di Barcellona di domenica scorsa il team Orange1 FFF Racing ha regalato a Lamborghini il titolo piloti nella Endurance Cup, che sommato a quello del World Challenge Europe ottenuto tre settimane fa in Ungheria, ha portato alla Casa di Sant'Agata Bolognese anche il titolo assoluto delle Blancpain GT Series. Una storica tripletta firmata dai Andrea Caldarelli e Marco Mapelli, affiancati da Albert Costa, che ha sostituito un acciaccato Dennis Lind al volante della Huracán GT3 Evo n. 563. Continua su La Stampa
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giovedì 31 ottobre 2019
Fiat 130, l'ultima limousine del Lingotto
C'è stato un tempo in cui la Fiat poteva permettersi di provare a battere i concorrenti premium sul loro stesso campo di gioco, quello delle auto grandi e lussuose. Era l'inizio degli anni Sessanta, l'Italia prosperava e i mercati nazionali erano molto chiusi in sé stessi. Nel nostro paese, tre nuove auto su quattro erano Fiat e di lì a poco sarebbe iniziato il piano espansionistico che avrebbe portato alla nascita del “Gruppo Fiat”, con l'acquisizione di Lancia e di Ferrari nel 1969. Insomma, in quel periodo le casse erano piene e non si vedevano crisi all'orizzonte, dunque si poteva anche tentare l'azzardo di entrare in un segmento praticamente ignoto. Continua su Motor1
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mercoledì 30 ottobre 2019
Chi era Carroll Shelby, l'uomo che sconfisse Enzo Ferrari
Il 14 novembre nei cinema italiani arriverà Le Mans 66 – La Grande Sfida, il film che racconta il duello Ferrari-Ford degli anni Sessanta. Ma chi era Carroll Shelby?
Cioè l'imprenditore americano interpretato da Matt Damon, che insieme a
Ken Miles - il pilota impersonato da Christian Bale - portò la Ford al
successo nella 24 Ore di Le Mans? Intanto era un appassionato, anzi, un
malato di automobili .«Sono stato innamorato delle auto fin da quando ne
ho memoria. Mio padre faceva il corriere nell'East Texas su una Jeep
Willys, io avevo quattro anni e amavo andare con lui. Gli dicevo sempre
di andare più veloce», ha sempre raccontato Shelby nei suoi libri e
nelle sue interviste. «A quei tempi in Texas si poteva prendere la
patente a 14 anni e il giorno dopo chiesi a mio padre di fare un giro
nel quartiere su una vecchia Dodge. Mi fermarono subito perché andavo a
80 miglia orarie (130 km/h) su una specie di rottame». Da giovane Shelby
è stato anche un pilota di successo e, prima di ritirarsi nel 1960 per
problemi al cuore, ha anche vinto la 24 Ore di Le Mans, nel 1959 con una
Aston Martin. Continua su GQ
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martedì 29 ottobre 2019
Volkswagen Golf GTI mk1, alle origini del mito, laddove tutto ebbe inizio
“La Golf GTI mk1 non ha un solo “papà”, ma è figlia di un gruppo di persone che la pensavano tutte allo stesso modo, che l’hanno sviluppata senza dire niente a nessuno e che l’hanno mostrata ai capi solo quando era pronta per essere prodotta” è questa la genesi di uno dei modelli più importanti della storia dell’auto, raccontata dalla voce di Anton Konrad, che negli anni Settanta era il capo della comunicazione della Volkswagen. Da quel 1975 sono passati più di quaranta anni, ma ancora oggi la sottile linea rossa sulla griglia anteriore identifica tutti i modelli GTI provenienti da Wolfsburg. “Molti ingegneri pensavano che allestire una versione sportiva della Golf fosse un’ottima idea, ma a quei tempi non era semplice comunicare con i piani alti dell’azienda. Inoltre Volkswagen non aveva mai prodotto un modello sportivo di massa e la paura di esporsi alle critiche era alta, non tanto per la qualità del prodotto, ma ci avrebbero potuto dire che incoraggiavamo una guida poco responsabile” prosegue Konrad.
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lunedì 28 ottobre 2019
Fiat Panda Trussardi, pop chic
La Fiat Panda diventa chic, seguendo le orme della 500, con una nuova versione speciale chiamata Fiat Panda Trussardi, nata dalla collaborazione tra due marchi che hanno fatto la storia nei rispettivi settori, portando il meglio del Made in Italy nel mondo. La Fiat Panda Trussardi è dunque la prima operazione di co-branding che coinvolge Fiat e una casa di moda. La citycar torinese mantiene così la sua vocazione funzionale, aggiungendo un carattere cool. «La Panda vanta 39 anni di successi. È l'auto più venduta in Italia da sei anni e la city car più venduta in Europa dal 2003. Sette milioni e mezzo di unità vendute, di cui cinque milioni ancora in circolazione - ha detto il numero uno di Fiat Olivier François - e, allo stesso tempo, è l'auto dei record: è stata la prima city car a quattro ruote motrici, il primo SUV urbano e la prima auto a scalare l'Everest». E Tommaso Trussard aggiunge: «Siamo stati il primo brand italiano a portare la moda al grande pubblico, sfilando nelle piazze e nei luoghi più vicini alle persone. Da sempre creiamo prodotti dal design unico e la nostra visione di brand è inclusiva e poliedrica. Per questo Fiat Panda indossa lo stile Trussardi e si trasforma in un'automobile contemporanea, funzionale e curata in ogni dettaglio». Continua su GQ
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