“Premium” è una di quelle parole da prendere con le pinze. Nel mondo dell'auto impone aspettative, oneri e onori, ma bilanciare questi tre aspetti non è per niente facile, soprattutto se ci si presenta sul mercato con una immagine tutta da costruire. E' il caso del brand DS che nel 2014 si è stattacato da Citroen con l'ambizione di trovare un posizionamento più altro e il supporto di una storia che rimanda direttamente a quella della mitica “Dea” degli anni Cinquanta. Peccato che questa sia uscita di produzione nel 1975 e che le persone che entrano nei concessionari non vivano di ricordi. Così occorre la sostanza e, dopo alcuni modelli interlocutori ancora legati all'esperienza Citroen, il neonato marchio francese ha iniziato a vivere di vita propria con la DS 7 Crossback. Con i suoi 4,6 metri di lunghezza e un listino prezzi che va da circa 33.000 fin quasi a 55.000 euro, si collloca a cavallo dei segmenti C e D, con un leggero sbilanciamento verso il secondo. Continua su GQ
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giovedì 17 ottobre 2019
mercoledì 16 ottobre 2019
Porsche 911 Carrera, l'origine della stirpe
Ci sono voluti circa nove mesi per vedere le versioni base della ottava generazione della Porsche 911, ma ora eccole qui. La Casa di Zuffenhausen ha presentato ufficialmente la 911 Carrera e Cabriolet, senza la “S”, mentre queste ultime erano state svelate lo scorso anno a novembre al Salone di Los Angeles. Il motore sei cilindri boxer biturbo da 3 litri è parente stretto di quello delle “S” ma ha turbocompressori più piccoli e un sistema di raffreddamenteo dalla portata inferiore. Questo vuol dire 385 CV anziché 450 ma anche una settantina di chili in meno sulla bilancia. La trasmissione di potenza viene gestita mediante il nuovo cambio a doppia frizionePDK a otto marce, consentendo alla 911 Carrera di accelerare da 0 a 100 km/h in 4,2 secondi e di raggiungere una velocità massima di 293 km/h. Il pacchetto opzionale Sport Chrono riduce di altri 0,2 secondi il tempo di accelerazione. Continua su GQ
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martedì 15 ottobre 2019
Bosch presenta il primo display 3D per auto
Sempre più grandi, scenografici, personalizzabili e pieni di funzioni, i display digitali sono i veri protagonisti dei cruscotti di tutte le auto nuove. Tanto il guidatore quanto i passeggeri sono sempre più abituati ad avere schermi a disposizione su cui continuare le attività che svolgono sui propri smartphone. E magari da aggiornare con un semplice click. Il prossimo passo è aumentare ancora l'interazione tra conducente e veicolo attraverso gli schermi e lo strumento per farlo è il nuovo display 3D sviluppato da Bosch. Un dispositivo capace di generare un realistico effetto tridimensionale che permette di fornire informazioni visuali più velocemente rispetto alla visione bidimensionale. Continua su Motor1
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lunedì 14 ottobre 2019
Alfa Romeo Alfetta GTV, la gran turismo a 4 posti veloce e spaziosa
La Alfa Romeo Alfetta GTV è sicuramente una delle vetture del Biscione dell’era moderna riuscite meglio, anche apprezzata sul mercato internazionale. Lo dicono i numeri: oltre 137.000 esemplari venduti tra il 1974 e il 1987, senza dimenticare la soddisfazione di essere comparsa come “bond car” in uno dei film di 007, per la precisione Octopussy del 1983 dove è anche protagonista – il modello è una GTV6 – di uno spettacolare inseguimento con le rivali di sempre, ovvero le BMW. Ruoli cinematografici a parte, la Alfa Romeo Alfetta GTV è stata una vera icona degli anni Settanta e Ottanta, un periodo in cui le coupé a quattro posti (anche con un bagagliaio piuttosto capiente) erano merce davvero rara. La base meccanica è la stessa dell’Alfetta berlina, rispetto alla quale nasce due anni dopo. Motore anteriore longitudinale, quindi, trazione posteriore con cambio spostato al retrotreno, secondo il proverbiale schema transaxle, sospensioni anteriori a quadrilateri e posteriori con ponte De Dion. La linea è firmata dalla Italdesign di Giorgetto Giugiaro, ma anche il Centro Stile di Arese ci mette del suo. Continua su Autoappassionati
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domenica 13 ottobre 2019
Militem hero, non chiamatela Renegade
Finora Militem, il piccolo brand italiano specializzato in SUV esclusivi e realizzati in piccola serie, si era dedicato a prodotti di nicchia, come la Militem JIII che abbiamo provato qualche tempo fa e che è basata sulla penultima generazione della Wrangler. Con la Hero, invece, Militem debutta in un settore più popolare, reinterpretando con il proprio gusto la Jeep Renegade. Un gusto definito come “american tech-italian made”, una filosofia che parte dai prodotti dei marchi Jeep e RAM e li rende più lussuosi e adatti a un contesto urbano. Il cliente è al centro dello sviluppo, visto che può scegliere tra una gamma completa con diversi allestimenti e molteplici possibilità di colori e finiture, utilizzando materiali pregiati, con il tocco e l’artigianalità tipici della manifattura d’eccellenza italiana. Così la nuova Militem Hero si presenta esternamente nelle vesti di “muscle car”, più alto da terra e con interventi estetici che riguardano tutto il frontale e i passaruota, per dare la sensazione di un’auto più grande, più grintosa e di forte impatto visivo. Di conseguenza, sotto la carrozzeria, sono state necessarie importanti modifiche alle sospensioni. Continua su GQ
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sabato 12 ottobre 2019
Kia Stinger GT420, un esemplare unico per la pista
Solitamente più le auto sono folli e più riescono a conquistare il cuore degli appassionati, perché c'è qualcosa di profondamente gioioso nel realizzare un'automobile senza seguire i dettami del mercato, ma solo quelli del "Mr. Hyde" che c'è dentro ognuno di noi. In questo caso il Dott. Jekyll è la Kia Stinger, l'ammiraglia del marchio coreano, una berlina a cavallo tra il segmento D e quello E lunga 4,83 metri. Insomma, non l'auto più canonica da portare in pista, anche se la GT con il suo 3.3 V6 sovralimentato da 366 CV è un oggetto molto interessante. Tuttavia i 19 quintali di massa e i 270 km/h orari di velocità massima la collocano più su un autobahn tedesca che tra i cordoli di un trackday. Ma questo non è importato alla filiale inglese del marchio coreano, che ha deciso di creare un esemplare unico espressamente pensato per la guida tra i cordoli. Continua su Motor1
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venerdì 11 ottobre 2019
Audi A1 Citycarver, esploratrice urbana
È arrivata la nuova Audi A1. Se una volta per rendere più cool una piccola auto se ne allestiva una versione sportiva, oggi è più redditizio derivarne una versione SUV, o almeno «SUV wanna-be». Che condividiate o meno questo cambiamento poco importa, perché è il mercato a comandare. Dunque ecco la nuova Audi A1 Citycarver, che è lunga 4,04 metri ed è basata sul medesimo pianale della A1 Sportback, rispetto a cui ha un look più grintoso e un assetto completamente rivisto. L'altezza da terra è aumentata di 4 cm, le sospensioni hanno un'escursione più ampia di 3,5 cm e i pneumatici una spalla più generosa. Niente con cui affrontare il fuoristrada, intendiamoci, ma sicuramente un pacchetto migliore per affrontare la giungla urbana fatta di buche, dossi, sconnessioni e chi più ne ha più ne metta. Pochi centimetri in più che vogliono dire anche una nuova prospettiva per il guidatore, la famosa «guida rialzata» che infonde senso di sicurezza e di controllo. Continua su GQ
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