martedì 24 settembre 2019

Kawasaki Z900 RS Café, la prova su strada - un tuffo negli anni Settanta

Nel variegato e multiforme universo motociclistico, c'è stato un periodo ben preciso in cui le moto hanno cambiato faccia e forma, a partire dal quale nulla è più rimasto come prima. Stiamo parlando degli anni Settanta e della diffusione delle maxi-moto giapponesi. Se la Honda CB Four, cioè la prima a riscrivere le regole, è arrivata nel 1969, è anche grazie a tutte le sue “colleghe” del Sol Levante che il motociclismo è entrato in una nuova dimensione. Tra queste c'è la Kawasaki Z1, che quando arrivò sul mercato nel 1972, con i suoi 900 cc e 82 CV, era semplicemente la moto più potente del mondo. Un modello che ebbe un successo cristallino, fatto di 115.000 unità vendute, e che negli anni è diventato una leggenda. Così, quando nel 2017 la Casa di Akashi ha presentato all'Eicma le nuove Z900 RS e Z900 RS Café, a tanti motociclisti sono brillati gli occhi. Continua su La Stampa

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lunedì 23 settembre 2019

Nurburgring, tutti i record sull'Inferno Verde

Dopo il record per la categoria "quattro porte a 0 emissioni" stabilito dalla Porsche Taycan nei giorni scorsi, ecco anche i primati per le altre categorie e come vengono stabiliti. Poco più di 20 chilometri, 73 curve (33 a destra e 40 a sinistra), pendenza massima del 17% in salita e dell'11% in discesa, con un dislivello massimo di circa 300 metri. Non sono i numeri caratteristici di una gara in salita ma della Nordschleife del Nurburgring, Inferno Verde per gli amici, ovvero probabilmente la pista più famosa di tutto il mondo. Continua su Motor1

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domenica 22 settembre 2019

Cupra Tavascan, la concept elettrica che guarda al futuro

Si chiama Cupra Tavascan la concept elettrica del brand spagnolo che prefigura un futuro modello di produzione. Così, dopo aver presentato nei mesi scorsi la Formentor - che arriverà sul mercato nel 2020 - Cupra mostra la propria visione di prestazioni elettrificate unita a un design sofisticato, emozionale ed espressivo. La Cupra Tavascan unisce la silhouette di un crossover cinque porte, i punti di forza di un SUV e l’eleganza di una coupé. Si tratta della prima concept elettrica del marchio, una caratteristica che ne esalta ed enfatizza le proporzioni, con zero emissioni. Il nome è quello di un piccolo paese sui Pirenei, reso unico dai paesaggi mozzafiato e dalla natura circostante. L’esterno della vettura combina perfettamente prestazioni ed efficienza, unendo muscolosità e dinamismo e riducendo nel contempo il proprio impatto ambientale. Il design del frontale ne enfatizza la personalità elettrica con il logo Cupra in posizione ribassata, che consente di modificare totalmente il punto focale. Ogni presa d’aria aumenta inoltre l’efficienza, consentendo all’aria di scorrere fluidamente sulla carrozzeria della vettura, oppure confluire all’interno per raffreddare le batterie. Continua su GQ

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sabato 21 settembre 2019

Alfa Romeo SZ, trent’anni di stravaganza firmata Zagato

Se pensate che l'ultima Alfa Romeo a trazione posteriore della “vecchia scuola” sia la 75, vi state sbagliando. Questo titolo spetta infatti alla SZ, che proprio quest'anno compie 30 anni. È un’auto molto particolare, da intenditori, figlia di una situazione altrettanto particolare. Il gruppo Fiat, infatti, aveva da poco inglobato anche il marchio del Biscione e ci teneva a dimostrare che con la sua gestione il cuore sportivo Alfa Romeo avrebbe continuato a battere. Così arrivò la decisione di produrre una vettura di élite, da vendere in pochi esemplari e a un prezzo alto, in cui condensare tutto il meglio della tecnologia di quel periodo. Ma per farlo in tempi brevi non si poteva partire da zero e quindi venne utilizzata ancora una volta la meccanica dell'Alfetta, che affondava le sue radici all'inizio degli anni Settanta. Continua su La Stampa

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venerdì 20 settembre 2019

Top 20, le auto più vendute in Europa a luglio

Dopo il tonfo dello scorso mese di giugno (-7,9%), il mercato dell'auto europeo si riprende a luglio, con una crescita dell'1,2% pari a 1.325.600 auto vendute. Una crescita non certo sensazionale ma che perlomeno segna un'inversione di tendenza rispetto al dato precedente. Il consuntivo dei primi sette mesi del 2019, invece, rimane negativo con 9.723.400 vetture immatricolate, ovvero il 2,5% in meno dello stesso periodo del 2018. In questo scenario spicca il risultato positivo delle automobili elettrificate - ibride, plug-in e 100% elettriche - che a luglio sono cresciute del 29% su base annua, arrivando a 96.600 immatricolazioni. Le EV, in particolare sono state vendute in 23.200 unità, con un aumento del 98%. Continua su Motor1

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giovedì 19 settembre 2019

Jaguar I-Pace, la prima Jaguar completamente elettrica

Pur essendo molto più sviluppato di qualche anno fa, il mercato delle auto elettriche è ancora una goccia rispetto al mare dei modelli tradizionali. In questo scenario la Jaguar I-Pace rappresenta una scelta di eccellenza. I suoi 4,68 metri di lunghezza la inquadrano nel segmento D dei SUV – quello dell'Alfa Romeo Stelvio, della BMW X3 e della Porsche Macan – mai il suo prezzo che parte da 82.000 rende la Jaguar I-Pace unica all'interno di questa categoria. È un conto salato, ma in linea con le prestazioni e con le quotazioni delle concorrenti, che si chiamano Audi e-tron, Mercedes EQC e Tesla Model X. Di tutte queste, la crossover britannica è quella che ha un'indole più sportiva, unita a uno stile piuttosto originale. Ha due motori elettrici, uno all'avantreno e uno al retrotreno, che configurano la trazione integrale e hanno una potenza totale di 400 CV e 696 Nm. Sono alimentati da un pacco batterie agli ioni di litio che è in grado di immagazzinare fino a 90 kWh di elettricità. Per questo l'autonomia della Jaguar I-Pace è di 480 km (omologati nel ciclo WLTP), un dato che però viene molto influenzato dal percorso e dallo stile di guida, come del resto con tutte le auto elettriche. Continua su GQ

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mercoledì 18 settembre 2019

Quaranta anni fa la prima vittoria di un motore turbo in Formula 1

Oggi siamo così abituati a dare per scontata la presenza del turbo nei motori delle auto che guidiamo, che nemmeno c'è più bisogno di sottolinearlo nel nome stesso della vettura. Da almeno 20 anni non esiste motore diesel senza turbocompressore e negli ultimi 10 anche gli aspirati a benzina hanno iniziato ad estinguersi. La “colpa” o il merito di questo successo è delle norme antinquinamento sempre più severe e della richiesta degli automobilisti per motori sempre più potenti e sempre più parchi nei consumu. Questo è il presente ma solo 40 anni fa i motori turbo erano roba da camion. Per questo il 1 luglio del 1979 fece molto scalpore la vittoria del primo propolsore turbocompresso in Formula 1, montato nel telaio della Renault RS 10 guidata da Jean-Pierre Jabouille. Continua su La Stampa

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