Dopo il record per la categoria "quattro porte a 0 emissioni" stabilito dalla Porsche Taycan nei giorni scorsi, ecco anche i primati per le altre categorie e come vengono stabiliti. Poco più di 20 chilometri, 73 curve (33 a destra e 40 a sinistra), pendenza massima del 17% in salita e dell'11% in discesa, con un dislivello massimo di circa 300 metri. Non sono i numeri caratteristici di una gara in salita ma della Nordschleife del Nurburgring, Inferno Verde per gli amici, ovvero probabilmente la pista più famosa di tutto il mondo. Continua su Motor1
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lunedì 23 settembre 2019
domenica 22 settembre 2019
Cupra Tavascan, la concept elettrica che guarda al futuro
Si chiama Cupra Tavascan la concept elettrica del brand spagnolo che prefigura un futuro modello di produzione. Così, dopo aver presentato nei mesi scorsi la Formentor - che arriverà sul mercato nel 2020 - Cupra mostra la propria visione di prestazioni elettrificate unita a un design sofisticato, emozionale ed espressivo. La Cupra Tavascan unisce la silhouette di un crossover cinque porte, i punti di forza di un SUV e l’eleganza di una coupé. Si tratta della prima concept elettrica del marchio, una caratteristica che ne esalta ed enfatizza le proporzioni, con zero emissioni. Il nome è quello di un piccolo paese sui Pirenei, reso unico dai paesaggi mozzafiato e dalla natura circostante. L’esterno della vettura combina perfettamente prestazioni ed efficienza, unendo muscolosità e dinamismo e riducendo nel contempo il proprio impatto ambientale. Il design del frontale ne enfatizza la personalità elettrica con il logo Cupra in posizione ribassata, che consente di modificare totalmente il punto focale. Ogni presa d’aria aumenta inoltre l’efficienza, consentendo all’aria di scorrere fluidamente sulla carrozzeria della vettura, oppure confluire all’interno per raffreddare le batterie. Continua su GQ
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sabato 21 settembre 2019
Alfa Romeo SZ, trent’anni di stravaganza firmata Zagato
Se pensate che l'ultima Alfa Romeo a trazione posteriore della “vecchia scuola” sia la 75, vi state sbagliando. Questo titolo spetta infatti alla SZ, che proprio quest'anno compie 30 anni. È un’auto molto particolare, da intenditori, figlia di una situazione altrettanto particolare. Il gruppo Fiat, infatti, aveva da poco inglobato anche il marchio del Biscione e ci teneva a dimostrare che con la sua gestione il cuore sportivo Alfa Romeo avrebbe continuato a battere. Così arrivò la decisione di produrre una vettura di élite, da vendere in pochi esemplari e a un prezzo alto, in cui condensare tutto il meglio della tecnologia di quel periodo. Ma per farlo in tempi brevi non si poteva partire da zero e quindi venne utilizzata ancora una volta la meccanica dell'Alfetta, che affondava le sue radici all'inizio degli anni Settanta. Continua su La Stampa
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venerdì 20 settembre 2019
Top 20, le auto più vendute in Europa a luglio
Dopo il tonfo dello scorso mese di giugno (-7,9%), il mercato dell'auto europeo si riprende a luglio, con una crescita dell'1,2% pari a 1.325.600 auto vendute. Una crescita non certo sensazionale ma che perlomeno segna un'inversione di tendenza rispetto al dato precedente. Il consuntivo dei primi sette mesi del 2019, invece, rimane negativo con 9.723.400 vetture immatricolate, ovvero il 2,5% in meno dello stesso periodo del 2018. In questo scenario spicca il risultato positivo delle automobili elettrificate - ibride, plug-in e 100% elettriche - che a luglio sono cresciute del 29% su base annua, arrivando a 96.600 immatricolazioni. Le EV, in particolare sono state vendute in 23.200 unità, con un aumento del 98%. Continua su Motor1
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giovedì 19 settembre 2019
Jaguar I-Pace, la prima Jaguar completamente elettrica
Pur essendo molto più sviluppato di qualche anno fa, il mercato delle auto elettriche è ancora una goccia rispetto al mare dei modelli tradizionali. In questo scenario la Jaguar I-Pace rappresenta una scelta di eccellenza. I suoi 4,68 metri di lunghezza la inquadrano nel segmento D dei SUV – quello dell'Alfa Romeo Stelvio, della BMW X3 e della Porsche Macan – mai il suo prezzo che parte da 82.000 rende la Jaguar I-Pace unica all'interno di questa categoria. È un conto salato, ma in linea con le prestazioni e con le quotazioni delle concorrenti, che si chiamano Audi e-tron, Mercedes EQC e Tesla Model X. Di tutte queste, la crossover britannica è quella che ha un'indole più sportiva, unita a uno stile piuttosto originale. Ha due motori elettrici, uno all'avantreno e uno al retrotreno, che configurano la trazione integrale e hanno una potenza totale di 400 CV e 696 Nm. Sono alimentati da un pacco batterie agli ioni di litio che è in grado di immagazzinare fino a 90 kWh di elettricità. Per questo l'autonomia della Jaguar I-Pace è di 480 km (omologati nel ciclo WLTP), un dato che però viene molto influenzato dal percorso e dallo stile di guida, come del resto con tutte le auto elettriche. Continua su GQ
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mercoledì 18 settembre 2019
Quaranta anni fa la prima vittoria di un motore turbo in Formula 1
Oggi siamo così abituati a dare per scontata la presenza del turbo nei motori delle auto che guidiamo, che nemmeno c'è più bisogno di sottolinearlo nel nome stesso della vettura. Da almeno 20 anni non esiste motore diesel senza turbocompressore e negli ultimi 10 anche gli aspirati a benzina hanno iniziato ad estinguersi. La “colpa” o il merito di questo successo è delle norme antinquinamento sempre più severe e della richiesta degli automobilisti per motori sempre più potenti e sempre più parchi nei consumu. Questo è il presente ma solo 40 anni fa i motori turbo erano roba da camion. Per questo il 1 luglio del 1979 fece molto scalpore la vittoria del primo propolsore turbocompresso in Formula 1, montato nel telaio della Renault RS 10 guidata da Jean-Pierre Jabouille. Continua su La Stampa
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martedì 17 settembre 2019
Honda S2000, l’urlo selvaggio dei 9.000 giri
Chi ama le auto non può non amare la Honda S2000. Perdonateci la parafrasi di ispirazione calcistica e perdonate voi stessi se non siete d’accordo con questa affermazione, perché la S2000 incarna tutto quello che dovrebbe essere una vettura sportiva senza tetto e inoltre monta uno dei motori più spettacolari mai finiti sotto il cofano di una vettura di serie. Siamo a metà anni Novanta e nel quartiere generale della Casa giapponese a Tokyo si sta cercando un modo per celebrare degnamente il mezzo secolo di storia del marchio. I fasti della Formula 1 sono finiti da poco e il loro ricordo è ancora molto vivo, mentre la crisi è ancora lontana e si possono spendere soldi senza troppa ansia. Così la decisione è quella di sviluppare una spider a due posti partendo dal classico foglio bianco e attingendo direttamente dall’esperienza in F1. Sono due gli aspetti che più di ogni altro derivano direttamente dall’esperienza nel Circus: la strumentazione digitale e il motore affamato di giri. Continua su Autoappassionati
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