martedì 13 agosto 2019

Le 5 Renault Turbo più cattive di sempre

Dici Renault Turbo e pensi alla Formula 1. Quaranta anni fa un motore turbo vinceva per la prima volta un Gran Premio di Formula 1: era il 1° luglio 1979 e sul circuito francese di Digione Jean-Pierre Jabouille passava sotto la bandiera a scacchi prima di tutti con la sua RS 10. René Arnoux, al volante della vettura gemella, si piazzava terzo, dopo quello che viene considerato il duello più epico della Formula 1, con un certo Gilles Villeneuve (Ferrari 312T). Da quel giorno tutto è cambiato e i motori turbo hanno iniziato a farsi strada sia nel mondo del motorsport che in quello delle auto di serie e Renault è stato uno dei marchi a crederci di più, anche se per i primi venti anni sono stati utilizzati solo per aumentare la potenza. Oggi, invece, la sovralimentazione è un must anche su propulsori più piccoli e cittadini, perché nel frattempo la tecnologia si è evoluta e ha permesso di aumentare l'efficienza. E pensare che all'inizio il turbocompressore era una tecnologia riservata ai mezzi pesanti. Vediamo dunque, quali sono le cinque Renault Turbo più significative della storia. Continua su GQ

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lunedì 12 agosto 2019

Diesel “puliti”, abbiamo provato il sistema Bosch che abbatte gli NOx

È passato poco più di un anno da quando abbiamo raccontato del diesel "pulito" messo a punto da Bosch. Un motore in grado di emettere solo 13 g/km di ossidi di azoto NOx durante la guida reale su strada, un valore ben inferiore a quello richiesto anche dalle norme che entreranno in vigore nel 2020. Il risultato, aveva spiegato all’epoca il colosso tedesco, è stato ottenuto senza particolari rivoluzioni, ma utilizzando al meglio i componenti già presenti sul mercato, con un software molto più evoluto. Oggi, torniamo sull'argomento poiché abbiamo potuto provare, in normalissimi percorsi aperti al traffico, due auto di serie che adottano questa tecnologia. E lo abbiamo fatto portandoci dietro (debitamente segnalata) la stessa apparecchiatura - Portable Emission Measuring Systems - con cui i laboratori autorizzati eseguono le prove del ciclo di omologazione Wltp, in particolare la parte legata all'Rde, ovvero le Real Driving Emission. Continua su La Stampa

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domenica 11 agosto 2019

Renault Megane R.S. Trophy-R, l'anteriore più veloce al “Ring”

Ancora una volta il Nurburgring è un banco di prova per misurare le performance di un'auto stradale e ancora una volta è una Renault a prendersi il record per le trazioni anteriori. La protagonista è la nuova Renault Megane R.S. Trophy-R che è anche il modello di serie più veloce mai prodotto dalla Casa francese. Sotto il cofano c'è lo stesso 1.8 TCe da 300 CV e 400 Nm della Trophy e della Alpine A110S - anche se qui si “ferma” a 292 CV - che puà vantare ben 167 CV/litro ed è abbinato al cambio manuale a 6 marce che lavora insieme a un differenziale autobloccante Torsen. Non è quindi con la potenza che i tecnici della Renault Sport hanno cercato di incrementare le prestazioni, ma lo hanno fatto ponendo l'attenzione su altre tre macro aree. La prima riguarda la massa complessiva che è scesa di 130 kg rispetto alla Trophy. Continua su Motor1

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sabato 10 agosto 2019

Jaguar XE SV Project 8, la berlina più veloce del mondo

A volte non ci sono avversari da battere, se non te stesso. È il caso della Jaguar XE SV Project 8, una berlina molto speciale, che già due anni fa aveva stabilito il record sul giro nella sua categoria al leggendario circuito del Nurburgring, fermando i cronometri a poco più di 7 minuti e 20 secondi. È un tempo incredibile, che solo supercar estreme sono in grado di abbassare. Ma la Jaguar ci è riuscita. Grazie al costante lavoro di affinamento del reparto Jaguar Special Vehicle Operations, ha dimostrato nuovamente le sue impressionanti prestazioni stabilendo il nuovo record all'Inferno Verde per una vettura di serie quattro porte, fermando la lancetta a 7 minuti e 18,361 secondi, un valore di 7 secondi più basso rispetto a qualsiasi altra concorrente. Rispetto alla vettura del record precedente, questo esemplare montava il Track Pack, che prevede anche l'eliminazione dei sedili posteriori per guadagnare peso. Continua su GQ

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venerdì 9 agosto 2019

Ducati Panigale V4 25 Anniversario 916, in memoria dell’icona di Borgo Panigale

A volte basta un solo prodotto, in questo caso una motocicletta, a cambiare le regole del gioco. Il suo nome è Ducati 916 e a venticinque anni di distanza dal suo arrivo sul mercato ha una linea ancora attualissima, oltre ad essere l'icona per antonomasia del brand di Borgo Panigale. Fin dalla sua prima apparizione, la 916 ha fatto innamorare gli appassionati per il suo design innovativo che l'ha resa unica, diversa da qualsiasi altra moto sportiva in commercio all’epoca. Considerate anche le versioni successive - 996 e 998 - rimaste rimaste in produzione fino al 2004 è stata prodotta in oltre 45.000 unità, un numero incredibile per un costruttore che produce circa 55.000 moto ogni anno. Ma la 916 non ha avuto solo grande successo commerciale,  è anche stata vincente in superbike, dove si è imposta fin dalla gara di esordio e negli anni successivi ha vinto 120 gare, 8 titoli Costruttori e 6 titoli piloti di cui 4 con l’inglese Carl Fogarty. Continua su La Stampa

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giovedì 8 agosto 2019

Mercedes Classe B e Tesla Model 3 tra le più stellate nei Crash test

Arriva una pioggia di stelle nei Crash Test Euro NCAP di luglio, che vedono coinvolte sei nuove auto. La stella di questa tornata di prove è senza dubbio la Model 3 che oltre ad avere meritato le cinque stelle ha stabilito un record di categoria. Le altre valutate con il massimo dei voti sono la Skoda Scala, la nuova Mercedes Classe B e la Mercedes GLE. La nuova Kia Ceed e la DS 3 Crossback, invece, hanno ottenuto quattro stelle, che diventano cinque con l'aggiunta del Safety Pack. Un risultato che dimostra ancora una volta quanto siano importanti i sistemi di assistenza alla guida. Continua su Motor1

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mercoledì 7 agosto 2019

Honda SH300i, la prova su strada - Il primo della classe

Se nelle moto la sigla “CB” è immediatamente associata a Honda, negli scooter accade lo stesso con “SH”. Nata nel 1984 con il “cinquantino”, questa famiglia di mezzi a due ruote specializzati nella mobilità urbana ha saputo evolversi nel tempo andando incontro ai gusti del mercato. Il modello 300 che ha debuttato nel 2007 è una delle migliori soluzioni per chi si muove quotidianamente in città ma deve anche affrontare tangenziali o trasferimenti autostradali. Ce ne siamo convinti dopo un paio di settimane di uso intensivo nel traffico di Roma - senza farci mancare vari chilometri sul Grande Raccordo Anulare - dove l'SH 300 si è dimostrato praticamente perfetto. Continua su La Stampa

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