Nei giorni scorsi BMW ha avviato la produzione della terza generazione della Serie 1, la prima a trazione anteriore che condivide la piattaforma con la Active Tourer e con la Mini. La compatta bavarese andrà a scontrarsi direttamente con la nuova Mercedes Classe A, in attesa che Audi ricomponga il tritico di hatchback premium con la nuova A3. In questo particolare sotto-segmento la sfida si gioca certamente sui contenuti e sullo stile, ma in parte anche sul prezzo, benché sia sensibilmente più alto di quello delle concorrenti generaliste. I prezzi di listino, al netto di eventuali sconti, partono da poco meno di 30.000 euro. Continua su Motor1
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venerdì 2 agosto 2019
giovedì 1 agosto 2019
Popmove, ora anche in Italia si può offrire la propria auto in car sharing
Se si escludono alcuni casi specifici relativi a mezzi di servizio, la maggior parte delle auto assolvono principalmente alla funzione di arredo urbano. La mobilità è solo un passatempo secondario che le occupa per pochi minuti o al massimo un paio d'ore al giorno. È lo storico paradosso dell'auto di proprietà su cui si investono molti soldi per poi lasciarla quasi sempre ferma. Un paradosso che riguarda molti altri beni, certo, ma almeno un frigorifero non si spegne mai e un paio di sci costa solo qualche centinaio di euro. Una cifra che coincide con l'ordine di grandezza di una rata per una vettura acquistata con il noleggio a lungo termine; una formula che risulta conveniente per alcune categorie di persone ma che ora può diventare ancora più interessante e per un pubblico più ampio, grazie a Popmove. Continua su La Stampa
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mercoledì 31 luglio 2019
Mazda MX-5, la spider democratica compie 30 anni
Quando, nel 1989, Mazda presentò la prima MX-5 al Salone di Chicago, nessuno avrebbe mai potuto immaginare che nei successivi 30 anni sarebbe diventata la spider più venduta in tutta la storia dell'automobile. Di solito basta provarla per capire tutto e noi lo abbiamo già fatto. Qui, invece, ci concentreremo sulla sua epopea, cercando di condensare tutti gli avvenimenti importanti. Tutto iniziò dieci anni prima, nel 1979, quando un giornalista americano parlò con l'uomo che sarebbe presto diventato il Presidente di Mazda, spiegandogli il suo amore per le piccole sportive leggere, in particolare le «spiderine» europee, inglesi ed italiane. Ed è proprio quella la filosofia che l'azienda giapponese ha sposato, quella di creare un'auto compatta, da guidare a cielo aperto, con una perfetta distribuzione dei pesi per avere un ottimo comportamento stradale. Continua su GQ
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martedì 30 luglio 2019
BMW DC Vision Roadster, a Monaco è quasi ora della prima moto elettrica
Quando si ha a che fare con i motori, le tradizioni sono un arma a doppio taglio. Risorse sempre preziose come fonte di ispirazione, ma anche certezze da cui è difficile allontanarsi. E nelle moto questo tema è ancora più accentuato perché le emozioni contano molto di più della razionalità. Immaginare una motocicletta elettrica è già un problema concettuale, perché da oltre un secolo il motore è la parte più caratterizzante di ogni due ruote che si rispetti ed è noto che i motociclisti siano tra gli essere più tradizionalisti di tutti. Continua su La Stampa
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lunedì 29 luglio 2019
Skoda Karoq, understatement di alta qualità
Di tutti i brand del Gruppo Volskwagen, Skoda è probabilmente quello che riserva le migliori sorprese. Non ha pretese di essere premium, ma la sua tecnologia è di prima qualità, non ha volontà di apparire, ma il design è sobrio ed elegante. Insomma, non ci sono velleità stile «vorrei ma non posso», perché in realtà Skoda può fare quello che vuole, in particolare con la Karoq. È il più compatto dei SUV in gamma - in attesa della più piccola Kamiq - ed è parente molto stretto della Seat Ateca e della Volkswagen T-Roc. Ma pur condividendo la meccanica e buona parte delle componenti con queste due, ha un carattere molto netto e ben definito. Se la spagnola ha una personalità più sportiva e la tedesca punta su uno stile hi-tech, la crossover boema è sicuramente quella più intelligente e pragmatica. E sono considerazioni che vanno oltre il prezzo, visto che il listino delle tre è praticamente allineato. Continua su GQ
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domenica 28 luglio 2019
Toyota Supra, la diva del cinema che viene dal Giappone
Un bel ruolo da protagonista nel primo episodio della saga Fast and Furious e il successo è stato servito. I più critici si chiedono se questa nipponica avrebbe comunque raggiunto il successo anche senza “effetti speciali”, ma rimane il fatto che la Supra è riuscita a conquistare il cuore di molti, anche e soprattutto grazie al suo portentoso cuore meccanico. Insomma, la coupé giapponese è stata catapultata senza preavviso nel jet-set, a dimostrazione che la storia delle vetture spesso non è lineare: ci sono modelli ben noti che all'interno del loro mercato domestico hanno molto successo, ma poi quando ne varcano i confini rimangono quasi ignoti, come nel caso delle prime due generazioni della Supra, la A40 (1979-1981) e la A60 (1982-1986) che erano praticamente le versioni top di gamma della Celica.
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sabato 27 luglio 2019
Porsche 718 Spyder e Cayman GT4, pura velocità
Le nuove Porsche 718 Spyder e Cayman GT4 sono pura velocità. Anche se il turbocompressore è attualmente la soluzione migliore come rapporto tra prestazioni ed efficienza (cioè consumi ed emissioni), per i veri appassionati il motore di un'auto sportiva deve essere aspirato. Chi ama le Porsche non fa eccezione e per questo non potrà non adorare le nuove 718 Spyder e 718 Cayman GT4, due modelli che vanno a collocarsi ai vertici della gamma 718. La base tecnica delle due vetture è la medesima, il boxer 6 cilindri aspirato da 420 CV che ama girare in alto, fino a 8.000 giri ed esprime la sua coppia massima di 420 Nm tra 5.000 e 6.800 giri. È derivato dal «flat six» turbo che equipaggia le 911 Carrera e quindi non ha nulla a che fare con il mitico Metzger ella GT3 RS. Abbinato in entrambi i casi al cambio manuale, permette alle due sportive di superare la barriera dei 300 km/h: 301 km/h per la Spyder e 304 km/h per la Cayman. Il tempo dell'accelerazione da 0 a 100 km/h, invece, è lo stesso per tutte e due: 4,4 secondi. Continua su GQ
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