Sistemi di assistenza alla guida sempre più evoluti e una connettività tagliata su misura per le necessità degli utenti: sono due dei tre pilastri su cui si svilupperà la mobilità dei prossimi anni. Il terzo è l'elettrificazione, ma per una volta non è questo l'argomento in primo piano. Sotto i riflettori del Bosch Connected World, evento andato in scena a Berlino il 15 e il 16 maggio e aperto anche al pubblico, c’era l’Internet of Things, cioè quell'universo connesso di cui fanno parte non solo i dispositivi elettronici e i mezzi di trasporto, ma anche gli oggetti di uso comune. Un esempio perfetto è la soluzione integrata di ricarica e navigazione Convenience Charging di Bosch pensata per chi utilizza veicoli elettrici: sfruttando previsioni realistiche sull'utilizzo delle colonnine, pianifica il percorso determinando le soste in relazione all'autonomia residua. Continua su La Stampa
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giovedì 20 giugno 2019
mercoledì 19 giugno 2019
McLaren GT, classe e comfort oltre i 300 km/h
Quando si parla di supercar a motore centrale le sfumature sono sempre molto sottili e la gamma McLaren non fa eccezione. Leggerezza, prestazioni estreme e design affilato. Sono queste le caratteristiche fondanti delle berlinette «Made in Woking» che trovano la loro ultima applicazione nella nuova McLaren GT. Nelle intenzioni della casa britannica, questa è la vettura più confortevole in produzione, adatta anche ai viaggi e alle lunghe distanze, ma ovviamente sempre a suo agio tra i cordoli di qualunque circuito. È stata sviluppata partendo dalla Speedtail, con particolare attenzione alla scelta dei materiali, al comfort e alla capacità di carico. A questo proposito, ci sono ben 570 litri disponibili dalla somma del vano anteriore e di quello posteriore, cui si accede tramite il portellone realizzato interamente in vetro (volendo anche a comando elettrico). Gli sportivi, inoltre, apprezzeranno la possibilità di trasportare gli sci oppure la sacca da golf. Continua su GQ
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martedì 18 giugno 2019
Smart Final Collector’s Edition, un’edizione speciale per gli ultimi 21 esemplari a benzina
Per chi ancora non lo sapesse, la Smart come la conosciamo oggi è destinata a sparire. Entro il 2020, infatti, le piccole auto tedesche abbandoneranno per sempre il motore a combustione interna, convertendosi interamente alla propulsione elettrica. Sebbene i numeri in gioco non siano giganteschi, si tratta di una svolta epocale e, per certi versi, di una scommessa cui solo il tempo potrà svelare i risultati. Per di più, dal 2022 la Smart sarà prodotta in Cina da una joint-venture fra Daimler e Geely. Nel frattempo, Daimler ha deciso celebrare la “pensione” della Smart a benzina con un'ultima serie speciale che sarà prodotta in soli 21 esemplari destinati ai veri appassionati del marchio. E' stata disegnata da Konstantin Grcic, un artista poliedrico le cui opere sono esposte anche al MoMA di New York, e iene presentata questo weekend a all'Autodromo di Modena durante i Motor1Days. Il prezzo di 51.578 euro è abbastanza alto, ma giustificato dalle pochissime unità che verranno prodotte. Continua su La Stampa
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lunedì 17 giugno 2019
24 Ore di Le Mans, la gara più bella e dura del mondo
Le Mans è una cittadina francese come molte altre. Se non fosse per quel piccolo particolare che la rende uno dei luoghi più famosi del mondo: la 24 Ore di Le Mans. Una gara che si disputa una volta all'anno e che dal 1923 a oggi si è svolta quasi senza soluzione di continuità. Quella che prenderà via il 15 giugno alle ore 15, per finire domenica 16 giugno alla stessa ora, è l'edizione numero 87 che quest'anno segna il record per il numero di vetture in pista, ben 62 e per i piloti ammessi, che sono 186. Per chi fosse interessato, si vede su Eurosport. È una corsa ricca di storia, che richiama quasi 300 mila spettatori, che non si può paragonare a nessun'altra nel mondo e ha caratteristiche assai peculiari. Sui 13,7 chilometri del circuito semipermanente de La Sarthe - caratterizzato da frenate impegnative, soprattutto in prossimità delle due chicane che dividono il lungo rettilineo (3 km) di Mulsanne - convivono auto appartenenti a due grandi categorie, i prototipi (LMP1 e LMP2) e le GT che hanno livelli prestazionali così diversi tra loro che una delle maggiori difficoltà che i piloti devono gestire sono i sorpassi ai colleghi più lenti e più veloci. Continua su GQ
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Tutti i numeri della 24 Ore di Le Mans, la gara più impegnativa del mondo
Sessantadue vetture al via, suddivise in 4 classi differenti partecipano in queste ore all’87esima edizione della classica 24 Ore di Le Mans, la più prestigiosa gara endurance al mondo. A contendersi la vittoria assoluta saranno soprattutto i prototipi, suddivisi nelle categorie LMP1 (dei team ufficiali) e LMP2 (di team non ufficiali). Leggermente meno performanti, ma non per questo non competitive, sono le Grand Touring Endurance (GTE), vetture derivate dalla serie, che a loro volta si ripartiscono in LM GTE Pro (dei team ufficiali) e LM GTE Am (“amatori”). Ecco qualche numero che forse non sapevate. Continua su La Stampa
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Volkswagen Polo GTI, la virtù dell'equilibro
Di tutte le sigle che compongono l'universo dell'automobile, alcune meritano più rispetto di altre. Una di queste è GT, scritto con le tre maiuscole. Significa Gran Turismo Injection e se oggi la terza parola fa quasi sorridere, nel 1976, quando apparve sul portellone della Golf, aveva tutto un altro significato. Da oltre quaranta anni, dunque, queste tre letterine magiche identificano un modo ben preciso di rendere sportiva un'auto da famiglia. Un concetto che ha avuto così tanto successo da essere stato condiviso con molti altri modelli. Uno di questi è la nuova Polo GTI, che è diventata così matura da potere permettersi di insidiare anche la sorella maggiore. Tra le due «hot hatch», infatti, ballano solo una ventina di centimetri di lunghezza, un quintale di peso e una quarantina di cavalli, visto che il 2.0 TSI è condiviso. Ovviamente la Golf va un po' più forte, ma non è detto che questo basti a giustificare i 10.000 euro in più che servono per portarsela a casa. Continua su GQ
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domenica 16 giugno 2019
La Peugeot 403 “Familiale” di Aldo Moro in mostra a Torino
La foto di Aldo Moro, e della Renault 4 in cui è stato ritrovato il suo corpo, rimarrà per sempre nella memoria collettiva italiana. Del resto la potenza delle immagini è spesso superiore a quella delle parole. «Noi invece vogliamo ricordarlo in vita, in un momento famigliare» dice Mariella Mengozzi, direttore del Museo dell’automobile di Torino. Fino al 12 maggio il Mauto ospita infatti la Peugeot 403 “Familiale” color blu mare della famiglia Moro, una macchina a cui lo statista era legatissimo, scelta per fare viaggiare in comodità i quattro figli. L’aveva acquistata nel 1960 per uso privato e spesso veniva guidata dalla moglie Eleonora. Era una vettura spaziosa - una delle poche disponibili in quegli anni a poter ospitare otto persone - e di basso profilo, come amava essere lo statista pugliese. Continua su La Stampa
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