martedì 21 maggio 2019

Come sono fatte le gomme di una supercar

È solo quando si inizia ad andare veramente forte con un'auto, che si capisce l'importanza degli pneumatici. L'aderenza è un processo meccanico assai mutevole, influenzato da tanti fattori, e a sua volta determinante nel definire le prestazioni, soprattutto quando si parla di pista. Chi segue le gare di Formula 1 e MotoGP lo sa, ma anche chi frequenta i circuiti da appassionato, partecipando a qualche trackday. Quando si ricerca la massima velocità, gli pneumatici diventano fondamentali. Ricordare che sono l'unico punto di contatto tra l'automobile e il suolo è quasi banale, ma è un concetto imprescindibile e, di solito, chi è solito frequentare le piste lo sa bene. È proprio a questo genere di appassionati che si rivolge la nuova gamma di pneumatici Goodyear Eagle F1 Supersport, che abbiamo provato in Spagna nella splendida cornice del circuito Ascari. Continua su GQ

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lunedì 20 maggio 2019

Uovo o ferro di cavallo? La storia della mitica griglia del radiatore Bugatti

Un uovo o un ferro di cavallo? Questa è sempre stata una delle questioni più discusse parlando della storia della Bugatti, in particolare riguardo all'origine della forma della griglia del radiatore. Una diatriba a cui la casa francese del gruppo Volkswagen, specializzata in supercar da oltre due milioni di euro di prezzo, ha voluto dare risposta proprio a ridosso diPasqua, giorno in cui tradizionalmente si donano le uova. Veniamo alla storia. Il fondatore Ettore Bugatti era non solo un appassionato di cavalli, ma anche un allevatore, un collezionista di carrozze e un designer di bardature. Ha posseduto alcuni dei migliori purosangue della sua epoca ed era solito cavalcare egli stesso nelle sue proprietà di Molsheim, in Alsazia. Inoltre, quando fece costruire la prima fabbrica per le automobili, la fece progettare in modo tale da poterci cavalcare all'interno e progettò egli stesso un meccanismo per aprire le porte che il cavallo potesse azionare con la bocca. Insomma, Bugatti era un grande appassionato di cavalli e non solo di quelli che si trovavano sotto il cofano delle sue vetture. Continua su La Stampa

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domenica 19 maggio 2019

Keanu Reeves e le moto, una lunga storia d'amore

La storia d'amore tra le moto e Keaunu Reeves dura da molti anni, anche da prima della sua memorabile interpretazione in Matrix Reloaded, dove è protagonista nel traffico con una splendida Ducati 998. Un mezzo che Reeves ancora possiede e che ama guidare, come ha raccontato ai nostri colleghi di GQ USA: «Questa moto è incredibile. È viscerale, vibra e suona come nessun'altra. È fantastico ricevere le sue sensazioni. Guidarla mi aiuta a sgombrare la mente e mi fa bene alla salute». «Purtroppo non posso prenderla quanto vorrei perché spesso i contratti me lo impediscono, ma a volte, se nessuno se ne accorge...». Continua su GQ

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sabato 18 maggio 2019

Volkswagen New Beetle RSi, inno alla follia su quattro ruote

Se esistesse una classifica delle automobili che hanno poco senso, forse la Volkswagen New Beetle RSi potrebbe facilmente andare a podio. Già la New Beetle normale ha la sua buona dose di follia, figuriamoci questa variante estrema prodotta in soli 250 esemplari tra il 2001 e il 2003. Ma prima di entrare nello specifico della Renn Sport Injection, ricordiamo brevemente come sia nata la versione 2.0 del Maggiolino. Era la metà degli anni Novanta e l’industria automobilistica era alla disperata ricerca di originalità. Dunque – qualcuno deve avere pensato a Wolsfburg – perché non proporre una versione moderna della nostra auto più famosa? La meccanica, del resto, era già pronta e quindi si trattava solo di definire uno stile coerente con quello della progenitrice. Così nel 1997, sulla piattaforma e con i motori della Golf IV, nasceva la New Beetle. Un successo in Nord America e un po’ meno in Europa, dove era difficile far digerire la scarsissima abitabilità interna in nome dello stile. Continua su Autoappassionati

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venerdì 17 maggio 2019

Mazda CX-5 Signature, lusso senza eccessi


Quello dei crossover medi è uno dei segmenti più affollati del mercato e differenziarsi non è semplice. La ricetta di Mazda per l'originalità è fatta di design e qualità, ma anche di un approccio tecnico innovativo. La CX-5 è una vera best seller, tanto che nel 2018 in Europa ha rappresentato oltre un terzo di tutte le vendite del marchio. È un modello che avuto successo sin dal suo debutto del 2012 e che con la seconda generazione uscita nel 2017 ha spostato ancora più in alto l'asticella. Con il model year 2019, poi, è stata ulteriormente aggiornata e sono arrivati due allestimenti inediti: Executive e Signature. Continua su GQ

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giovedì 16 maggio 2019

EuroApe 2019, a Pontedera si festeggiano i 50 anni dell’Ape 50

Nel 1948 l’Italia era povera e ancora tutta da ricostruire. Tra i tanti problemi c’era anche la carenza di mezzi di trasporto e le automobili erano tutt’altro che a buon mercato. La maggior parte delle persone si muoveva a piedi, qualcuno aveva la bici e i più fortunati la moto, mentre le auto erano oggetti da ricchi. La Vespa era stata lanciata nel 1946 e già nel 1947 era stata venduta in più di 10.000 unità, visto che era pratica e relativamente economica. Così alla Piaggio pensarono di sfruttare l’onda lunga di questo successo nascente per proporre un altro veicolo, ma stavolta con tre ruote e di stampo commerciale. Partendo dalla meccanica del neonato scooter progettarono un motofurgone. All’inizio era talmente semplice che sembrava quasi una Vespa a due ruote con un rimorchio attaccato dietro, tanto che in alcuni mercati veniva definito come VespaCar o TriVespa. Continua su La Stampa

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mercoledì 15 maggio 2019

Ora la Tesla sorpassa da sola (ma non devi staccare le mani dal volante)

Che in Tesla abbiano sempre avuto un approccio forte rispetto alla guida autonoma non è un mistero, tanto che l'Autopilot è spesso finito al centro di polemiche riguardanti la sicurezza, visto l'uso un po' troppo «spensierato» che ne hanno fatto molti automobilisti. Perché il nome scelto è sì forte dal punto di vista del marketing, ma può anche trasformarsi in un'arma a doppio taglio ingannando l'automobilista. Per questo la Casa californiana specifica sempre che le mani del guidatore non devono mai staccarsi dal volante. Ad ogni modo, alla fine del 2018 è stata presentata la versione 9.0 del software, che come funzioni più evolute era in grado di gestire l'entrata e l'uscita dalle rampe autostradali, ma anche il cambio di corsia e i sorpassi, questi ultimi previa autorizzazione del guidatore. Continua su GQ

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