giovedì 25 aprile 2019

BMW S1000 RR, più leggera e più veloce

Come si fa a migliorare le prestazioni di una moto pensata e progettata per un singolo scopo, ad esempio una supersportiva come la S1000 RR che gareggia anche nel mondiale Superbike? Una strada è quella di sapere le opinioni di chi in pista la usa per davvero. Così, nel disegnare la seconda generazione della sua motocicletta più veloce, BMW ha preso in grande considerazione il parere dei piloti, professionisti ma anche amatori, che già la conoscevano. Da qui è nata la moto che ha debuttato allo scorso Eicma. »Le indicazioni erano prendere il modello precedente e migliorarne le prestazioni. Abbiamo tradotto tutto questo in obiettivi precisi: più veloce in pista, più leggera di oltre 10 kg e più semplice da controllare». Sono le parole di Claudio De Martino, il responsabile dello sviluppo tecnologico della sportiva bavarese, che ha guadagnato 8 CV e perso 9 kg, per un totale di 207 CV e 197 kg di peso in ordine di marcia. Continua su GQ

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mercoledì 24 aprile 2019

Range Rover Evoque, la prova - È sempre la più “cool”

La Range Rover Evoque è una di quelle auto che fanno sognare. Ma non tanto i potenziali clienti quanto piuttosto i manager, quelli che a fine anno sommano cifre e spostano virgole sperando che i conti tornino. Ecco, per persone abituate a lavorare sui punti percentuali, la Evoque è una specie di unicorno, visto che negli ultimi otto anni ha contribuito da sola ad aumentare le vendite di tutta la gamma Land Rover di oltre il 50%. Dal 2011 a oggi ne sono state costruite oltre 800.000. Un successo senza precedenti, fonte di linfa vitale per il marchio britannico che ha a partire dalla Evoque ha anche ridefinito il suo stile. Con queste premesse non c'è bisogno di spiegare quanto sia fondamentale la nuova generazione di una vettura che deve, almeno, confermare il successo della sua antesignana. Così a Gaydon sono andati sul sicuro, applicando il concetto di “squadra che vince non si cambia”. Continua su La Stampa

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martedì 23 aprile 2019

James Bond guiderà un'auto elettrica


Il mondo cambia, la mobilità cambia e pure a James Bond tocca adeguarsi. Nel prossimo capitolo della saga di 007, infatti, l'agente segreto al servizio di sua maestà si metterà al volante di un'auto elettrica, nello specifico una Aston Martin Rapid E. È un modello che per ora esiste solo sulla carta, ma di cui già si conoscono alcune caratteristiche tecniche oltre al fatto che debutterà sul mercato alla fine del 2019. Si tratta di una limousine piuttosto sportiva che avrà più di 610 CV e 950 Nm di coppia, per prestazioni di livello assoluto, con una velocità massima prossima ai 250 km/h e un'accelerazione da 0 a 100 km/h in meno di 4 secondi. Tuttavia sarà un oggetto per pochi, non tanto per il prezzo che è ancora ignoto, quanto per la produzione che sarà limitata a 155 esemplari. Continua su GQ

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lunedì 22 aprile 2019

Pechino-Parigi, per la prima volta una Ferrari al via. La 308 GT4 è preparata da fuoristrada

Oltre 14 mila chilometri da percorrere in poco più di un mese, dal 2 giugno al 7 luglio prossimi. Questa è la Pechino-Parigi, una delle gare automobilistiche più prestigiose di sempre, nata nel lontanissimo 1907. Nell'edizione che si terrà la prossima estate parteciperà per la prima volta una Ferrari, in particolare la 308 GT4 preparata da Rossocorsa pilotata da Giorgio Schon ed Enrico Guggiari. Nessuno aveva mai provato prima d’ora a portare una granturismo di Maranello, oltretutto d’epoca, in quest’avventura: quasi metà giro del mondo con medie orarie difficili addirittura per le auto moderne, su piste, tratturi, sterrati, asfalti di ogni genere e con condizioni che vanno dal secco del deserto alle piogge torrenziali, senza dimenticare le prove di velocità pura. Insomma, questa gara è la sfida di guida più lunga e più dura del panorama di gare per auto d'epoca e classiche. Continua su La Stampa

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domenica 21 aprile 2019

Auto elettrica: come, dove e quando si ricarica

Sicuramente vi sarà già capitato di sentire (o meglio non sentire) passare un'auto elettrica e di esservi stupiti della sua silenziosità. Magari avrete anche pensato «ecco, questo è il futuro!». Certamente la mobilità a zero emissioni ha svariati pregi, ma in pochi si preoccupano dei lati pratici. Banalmente, come funziona la ricarica elettrica e che cosa bisogna fare quando gli accumulatori stanno andando giù? Bé, intanto è bene non arrivare mai sotto il 15/20% del totale dell'energia disponibile, per non trovarsi in difficoltà nel caso che la colonnina prescelta sia occupata o momentaneamente non funzionante. Questo perché i punti di ricarica pubblici per ora non hanno nemmeno lontanamente la stessa diffusione dei distributori di carburante. Pensate che in Italia ce ne sono ancora meno di 3.000. Ma una volta arrivati alla stazione di ricarica, che cosa bisogna fare? Continua su GQ

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sabato 20 aprile 2019

Ford GT40, la sua missione era battere la Ferrari

La storia delle competizioni motoristiche è piena di situazioni stile “Davide contro Golia”. È un copione che si ripete e un fulgido esempio si può osservare nella MotoGP contemporanea, dove Ducati lotta con Honda che è l’azienda di moto più grande del mondo. Ma anche nelle auto gli esempi non mancano e quello che vi raccontiamo oggi è forse quello più significativo. La protagonista è la Ford GT40. Una vettura nata squisitamente per le gare con uno scopo preciso: battere alla 24 Ore di Le Mans quella Ferrari che proprio la Ford stava per comprare per farne il suo reparto corse. A Maranello, però, alla fine scelsero di accasarsi alla Fiat, la quale al contrario dell’azienda americana, avrebbe lasciato agli emiliani carta bianca nella gestione delle attività sportive e della produzione stradale. Tornando alla gara di durata più famosa del mondo, Ferrari aveva dominato sei edizioni, dal 1960 al 1965, con altrettante auto diverse. Questo dominio non andava giù a Henry Ford II che decise di fare di tutto per porgli fine. Continua su Autoappassionati

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venerdì 19 aprile 2019

John Lennon e la sua incredibile Rolls-Royce

Per i vip di oggi avere una supercar è il minimo sindacale. Distinguersi vuol dire comprare modelli costruiti in pochissimi esemplari, scovarne uno d'epoca in particolare oppure percorrere la via degli eccessi, partendo dalle colorazioni, dai rivestimenti degli interni e dalle dimensioni dei cerchi. In altre parole, il tuning extra-lusso è diventato quasi una consuetudine. Ma mezzo secolo fa, negli anni Sessanta, lo scenario era completamente diverso. Continua su GQ

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