Al Mobile World Congress di Barcellona, Huawei ha presentato il Mate X, che il primo smartphone pieghevole al mondo ad avere anche la tecnologia 5G. Il suo meccanismo di apertura si chiama Falcon Wing – composto da una cerniera meccanica su cui è imperniato il pannello OLED flessibile – mentre il cuore del microprocessore è il nuovo chip multi-mode Krin 980 e il Balong 5000, supportati da potente batteria da 4500mAh in grado di supportare il SuperCharge Huawei da 55W che ricarica la batteria all’80% in 30 minuti. Quando è chiuso, il device ha uno schermo da 6.6 pollici, mentre aperto si trasforma in un tablet da 8 pollici di soli 5,4 mm di spessore. Le memorie sono da 8 GB per quanto riguarda la RAM e da 512 GB per i dati. Continua su Boggi
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giovedì 18 aprile 2019
mercoledì 17 aprile 2019
Porsche 911 Carrera S Cabriolet, una supercar travestita da gran turismo
Quando alla fine del 1982 arrivò sul mercato la prima Porsche 911 Carrera Cabriolet
erano passati quasi venti anni dalla nascita del modello coupé. Un
lungo periodo in cui a Zuffenhausen hanno percorso altre strade per
evolvere la propria portabandiera. Da quel momento in poi, però, la
Cabrio è diventata una colonna portante della gamma 911 e ha seguito uno
sviluppo parallelo a quello delle versioni chiuse. Siamo venuti in
Grecia per provare l'ultima evoluzione di una specie nata più di mezzo
secolo fa e che oggi viene presa come paradigma da qualunque costruttore
voglia cimentarsi nel settore delle sportive. Abbiamo guidato le nuove S
e 4”, giacché le Carrera «base» - sia coupé che cabrio - arriveranno
solo tra qualche mese. Ma al di là dei cavalli e delle prestazioni, c'è
un aspetto che va messo subito in chiaro. Il livello di comfort
di questa cabrio è assolutamente pazzesco, del tutto paragonabile a
quello fornito dal tetto in lamiera, tanto che viene da chiedersi se,
maggior esborso a parte, valga la pena acquistare le coupé. Continua su GQ
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martedì 16 aprile 2019
Formula E, sabato l’ePrix di Roma. Ma come sono fatte davvero le nuove Gen2?
L'e-Prix di Roma si avvicina - la gara è sabato 13 - e anche in Italia i riflettori si accendono sulla Formula E. Che sia una corsa di vetture elettriche ormai dovrebbero saperlo anche i sassi, ma in pochi sanno come sia realmente fatta una monoposto 100% elettrica. E soprattutto molti si domandano: ma rispetto a una Formula 1 va più veloce o più piano? La risposta, lo diciamo subito, è più piano, e pure di parecchio. Cerchiamo di capire perché. Innanzitutto la quinta stagione
del Campionato del mondo di Formula E è anche la prima in cui sono
protagoniste le monoposto di seconda generazione (Gen2) che hanno
permesso di abolire il cambio di vettura a metà gara. Questo perché il pacco batterie delle Gen2 è da 54 kWh (prima era da 28 kWh) e dura i 45 minuti più un giro necessari a completare una corsa. Continua su La Stampa
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Ford Escort RS Cosworth, i rally sono casa sua
Chiudete gli occhi e pensate quale è l’auto che secondo voi ha lo spoiler posteriore più incredibile tra quelli mai montati su un modello di serie. Ce l’avete presente? Beh, è lei. La Ford Escort RS Cosworth prodotta tra il 1992 e il 1996, una delle vetture che più a caratterizzato il mondiale rally negli anni Novanta, pur senza aver mai vinto. Le vittorie conquistate sono otto, insieme a quattro podi nella classifica finale dei costruttori. Dopo la fine del dominio della Lancia Delta, infatti, è iniziato quello dei giapponesi con la Toyota Celica, la Subaru Impreza e la Mitsubishi Lancer. Ma risultati sportivi a parte, la Escort Cosworth merita sicuramente un posto nel cuore di ogni appassionato e lo merita già solo per lo sforzo tecnico fatto ai tempi dalla Casa americana. Questo perché non ha nulla in comune con tutte le altre Escort – se non una parte dell’estetica – che hanno il motore trasversale e la trazione anteriore. Continua su Autoappassionati
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lunedì 15 aprile 2019
John DeLorean, una storia incredibile tra arresti, droga e auto volanti
Il 19 marzo saranno passati quattordici anni dalla morte di John DeLorean. Nel caso ve lo siate chiesti, sì, è proprio a lui che si deve la creazione di una delle auto più leggendarie della storia del cinema e forse della storia in generale, la mitica DeLorean DMC-12 protagonista della trilogia di Ritorno al Futuro. Le 88 miglia orarie, il flusso canalizzatore e le frasi mitiche come «Strade? Dove andiamo noi non ci servono strade» hanno contribuito a creare un’aura quasi mistica intorno all'auto che non sarebbe mai stata giustificata solo dalle caratteristiche tecniche. Continua su GQ
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domenica 14 aprile 2019
Bosch: “Non c’è guida autonoma senza localizzazione ad alta precisione”
"La guida autonoma può essere sicura solo attraverso la combinazione di hardware, software e servizi" così Dirk Hoheisel durante il Salone di Ginevra ha sintetizzato la visione di Bosch riguardo alla guida autonoma. La multinazionale tedesca è impegnata in questo settore su diversi fronti, sia come fornitore di componenti che di software, ma anche di un ecosistema di servizi dedicati. Questo perché la guida autonoma non si realizza solo con i sensori, le centraline elettroniche e una grande potenza di calcolo, ma necessita di una infrastruttura specifica in cui inserire tutti i veicoli. Continua su La Stampa
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sabato 13 aprile 2019
Skoda Kamiq, «calza a pennello»
Continua il feeling tra la Repubblica Ceca e il popolo Inuit, visto che dopo Kodiaq e Karok Skoda ha scelto un'altra parola cara al popolo che vive tra Canada del Nord e Groenlandia per definire il suo terzo SUV, peraltro il più piccolo della gamma. Kamiq indica qualcosa che «calza a pennello», in questo caso con il mercato che è affamato di SUV compatti. La Kamiq è «cugina» della Seat Arona e della Volkswagen T-Cross, ma rispetto a queste due è un po' più lunga e raggiunge i 4,24 metri puntando di più sulla volumetria interna e sulla praticità (il bagagliaio è da 400 litri), rispetto alle dimensioni compatte. Secondo i dirigenti del brand boemo, quest'auto porterà nuovi clienti, automobilisti che finora non hanno mai preso in considerazione una Skoda e lo farà proprio grazie al suo posizionamento. Più specificamente, la Kamiq si rivolge a un target piuttosto giovane che ha uno stile di vita moderno e orientato all'avventura. Continua su GQ
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