venerdì 22 marzo 2019

Michelin, a Ginevra le novità sono per i Suv più sportivi e per gli amanti della guida in pista

Al Salone di Ginevra 2019, aperto al pubblico fino a domenica, Michelin ha portato tre novità, due che riguardano il prodotto principale del marchio francese e uno che ne sfrutta le potenzialità in un modo originale. Ovviamente parliamo di pneumatici, il primo dei quali è dedicato ai Suv. Non occorre essere degli specialisti per sapere che questo genere di veicoli continua ad aumentare le proprie quote di mercato, soprattutto nei segmenti inferiori. Ma è invece in quelli superiori che si trovano i prodotti più particolari, nello specifico i Suv ad alte prestazioni. È proprio a questi che si rivolge il nuovo Pilot Sport 4 Suv che è una versione specifica della gomma più sportiva prodotta da Michelin. Per gli ingegneri e i progettisti è stata una vera e propria sfida confrontarsi con le esigenze di veicoli dal baricentro alto ma dalle grandi prestazioni.  Continua su La Stampa

Follow me on instagram

Range Rover Sport HST, ibrida e molto veloce


Ibrido può voler dire tante cose, non soltanto consumi bassi ed emissioni ridotte. È il caso della nuova Range Rover Sport motorizzata con un inedito 3 litri V6 da 400 CV e 550Nm di coppia che lavora insieme a un compressore elettrico supportato da un impianto elettrico di nuova generazione a 48 Volt. Qui l'obiettivo degli ingegneri di Coventry è stato quello di cancellare il cosiddetto «turbo lag», ovvero quel ritardo di risposta che è presente anche nei motori turbocompressi più avanzati, per quanto ridotto ai minimi termini. Questo compressore raggiunge i 120.000 giri in cinque decimi di secondo, permettendo alla turbina twin scroll di attivarsi più rapidamente. In questo modo e grazie anche alla variazione continua di fase degli alberi a camme migliora l'efficenza globale del propulsore e dunque anche i consumi. Pure le prestazioni non sono affatto male. Continua su GQ

Follow me on instagram

giovedì 21 marzo 2019

8 delle Langhe, tutta l’eleganza delle moto d’epoca

Sessanta moto, tutte costruite prima del 1980, impegnate per quattro giorni e circa 800 km in una gara di regolarità che si dipana in una delle zone più belle del mondo, tra il Piemonte e la Liguria. E’ l’8 delle Langhe, la manifestazione dedicata a Dario Sebaste, storico imprenditore piemontese dell’industria dolciaria scomparso nel 2016, organizzata da un club di veri appassionati che si chiama “Amici Vecchie Moto”. La prossima edizione è in programma dal prossimo 29 agosto al 1 settembre 2019 e l’attesa è così tanta che le pre-iscrizioni delle motociclette sono state chiuse in anticipo, per le troppe richieste. Sono state aperte il 14 gennaio e dovevano protrarsi fino al 31 marzo, ma visto il grande successo lo stop è stato anticipato al 20 gennaio, tranne che per chi godeva del diritto di prelazione come partecipante storico. Per tutti loro la scadenza per l’invio della domanda è stata fissata al 17 febbraio 2019. Continua su Boggi

Follow me on instagram

mercoledì 20 marzo 2019

Chevrolet Camaro Cabrio, sognando la California

Alzi la mano chi non ha mai pensato, nemmeno per un secondo, di voler fare una vacanza negli Stati Uniti, noleggiare una cabrio e correre sulla Pacific Coast Highway con il vento tra i capelli. Per chi lo ha fatto o ha in programma di farlo la Chevrolet Camaro in versione scoperta sarebbe l'auto perfetta, ma se la California è troppo lontana se ne può comprare una anche in Italia e in questo caso lo specialista è Cavauto di Monza. La nostra prova è iniziata da qua, in una fredda giornata di inverno, con la capote abbassata sprezzanti delle intemperie. Sotto il cofano non c'è il classico V8 da 6.2 litri, che da noi vuol dire spendere in superbollo la stessa cifra con cui si potrebbe comprare un motorino elettrico, bensì il più furbo due litri benzina. E' lo stesso 4 cilindri turbo già visto sulle ultime Cadillac, capace di erogare 275 CV e 400 Nm di coppia massima, cioè qualcuno in più dei 386 Nm del vecchio 3.6 V6 da 330 CV al cambio manuale a 6 rapporti preferiamo la trasmissione automatica Hydra-Matic a 8 rapporti. Continua su GQ

Follow me on instagram

martedì 19 marzo 2019

John DeLorean, una storia incredibile tra arresti, droga e auto volanti

Il 19 marzo saranno passati quattordici anni dalla morte di John DeLorean. Nel caso ve lo siate chiesti, sì, è proprio a lui che si deve la creazione di una delle auto più leggendarie della storia del cinema e forse della storia in generale, la mitica DeLorean DMC-12 protagonista della trilogia di Ritorno al Futuro. Le 88 miglia orarie, il flusso canalizzatore e le frasi mitiche come «Strade? Dove andiamo noi non ci servono strade» hanno contribuito a creare un’aura quasi mistica intorno all'auto che non sarebbe mai stata giustificata solo dalle caratteristiche tecniche. Continua su GQ

Follow me on instagram

Ferrari Enzo, l’ultima supercar di Maranello della vecchia scuola

Non so come la pensiate voi, ma per me il nome di un’auto è molto importante. Pensate se la “Panda” si fosse chiamata “Nutria”…secondo voi avrebbe avuto lo stesso successo? Nel caso della Ferrari Enzo il discorso è diverso, perché le richieste furono talmente tante che la produzione venne aumentata da 349 a 399 esemplari, più uno speciale donato al Papa e poi messo all’asta per beneficenza e battuto alla stratosferica cifra di 6 milioni di dollari. No, qui il problema del nome è concettuale. Se chiami un’auto con il nome del fondatore della Casa che la produce, che cosa potrai mai fare dopo? Ecco, purtroppo in questo caso abbiamo anche la risposta. Questione di gusti, per carità, ma in molti avrebbero preferito una bella sigla che speriamo ritorni con la prossima hypercar. In ogni caso, nome a parte, la Enzo è un vero gioiello. Il suo V12 da 6 litri con le bancate a 65° eroga 660 CV (657 Nm di coppia) e urla a oltre 8.000 giri senza l’ausilio di turbocompressori o sistemi ibridi. Continua su Autoappassionati

Follow me on instagram

lunedì 18 marzo 2019

Hyundai i30 Fastback N, due anime un solo stile

Sapete qual è il primo motivo di acquisto per ogni nuova auto venduta in Europa? Non è il prezzo o il brand e nemmeno la potenza oppure i consumi. Quello che conta più di tutti quando ci si appresta ad acquistare una vettura ancora immacolata è il design. In altre parole l'aspetto esteriore. E un'automobile non deve essere solo bella, ma deve avere dei tratti stilistici riconoscibili e associabili al marchio e poi deve stimolare delle sensazioni che siano coerenti sia con quello che promette che con quello che alla fine realmente offre. Per questo anche una Casa come Hyundai che ha nella qualità, nella tecnologia e nel «value for money» i suoi pilastri, non può prescindere dal design, a maggior ragione su un modello particolare come la i 30 Fastback in versione N, ovvero quella più prestazionale all'interno della gamma. È una berlina due volumi con una linea molto personale, in particolar modo al posteriore, dove il taglio netto della i30 hatchback lascia il posto al padiglione discendete e rastremato, come ci ha illustrato il designer Rubén Vela che lavora al Technical Center Hyundai. Qui hanno deciso di chiamarla «fastback», ma qualcun altro l'avrebbe chiamata coupé a quattro porte oppure, più freddamente, due volumi e mezzo. Continua su GQ

Follow me on instagram