domenica 6 gennaio 2019

Renault 5 Maxi Turbo, il sogno proibito dei mitici anni ’80

Per chi ama il rock Woodstock rappresenta il non plus ultra in termini di evento musicale. Per chi invece ama le auto, non c’è niente di meglio del Gruppo B. Una delle categorie sportive dalla vita più breve della storia, ma sicuramente la più affascinante per le automobili che è stata in grado di generare. Di tutte le vetture del Gruppo B, la Renault 5 Maxi Turbo non è certo la più intrigante, superata da mostri sacri come le varie Delta S4, 037, Porsche 959, Ferrari 288 GTO e via dicendo, ma c’è sempre un ma… Continua su Autoappassionati

Follow me on instagram

sabato 5 gennaio 2019

Skoda Scala, la compatta per il salto di qualità

Skoda ritorna nel segmento di mercato delle compatte, quello della “cugina” Golf per intenderci, con la Scala. È una berlina due volumi e cinque porte che porta al debutto un nuovo linguaggio estetico ma senza rinunciare all'elevato grado di funzionalità del marchio ceco e includendo anche soluzioni di connettività allo stato dell’arte. La Scala riprende le linee anticipate dalla concept Vision RS e sarà lanciata sui mercati internazionali nella prima metà del 2019. Sono cinque le motorizzazioni disponibili con potenze comprese tra 90 CV e 150 CV: ci sono tre benzina TSI, il 1.0 da 95 o 115 CV e il 1.5 da 150 CV, a cui si aggiunge un 1.6 TDI da 95 CV. Inoltre, durante il 2019 verrà introdotto il 1.0 G-TEC a metano da 90 CV. Continua su GQ

Follow me on instagram

venerdì 4 gennaio 2019

L'auto volante esiste e si chiama Pop.Up Next

Modulare e multimodale sono due aggettivi che caratterizzeranno la mobilità del futuro, dove i confini tra cielo e terra saranno sempe più sottili. Il Pop.Up Next è un veicolo sviluppato congiuntamente da Audi, Italdesign e Airbus che risponde proprio a queste esigenze. Presentato come concept allo scorso Salone di Ginevra, ha volato per la prima volta durante l’Amsterdam Drone Week, che si è tenuta nella capitale olandese dal 27 al 30 novembre. Il modello in scala 1:4 del Pop.Up Next ha effettuato il primo volo di test in modalità completamente autonoma e poi lo ha ripetuto durante ogni giorno della manifestazione. Continua su GQ

Follow me on instagram

giovedì 3 gennaio 2019

BMW “Departed”, la special che viene dal Giappone

Per quanto il settore delle moto personalizzate, custom o special che dir si voglia, sia quasi sterminato a livello di preparatori, clienti, capacità di spesa e creatività, solitamente i “customizzatori” si concentrano sul lato estetico, al massimo sulla ciclistica e molto raramente sul motore. Ovviamente ci sono le eccezioni, tanto più che questa non è nemmeno una regola. Una di queste, anche di un certo spessore, è quella rappresentata dalla giapponese Custom Works Zon che gode di una considerazione tale da essere stata scelta da BMW Motorrad per realizzare una motocicletta ex-novo. L’atelier fondato nel 2003 nella prefettura di Shiga da Yuichi Yoshizawa e Yoshikazu Ueda è noto per le sue creazioni fuori dal comune. Continua su La Stampa

Follow me on instagram

mercoledì 2 gennaio 2019

Jeep Gladiator, il pick-up più estremo

Di una Wrangler pick-up si parlava già nel 2005, quando Jeep presentò la concept Gladiator. Ma poi, come spesso accade, il progetto è rimasto chiuso in qualche cassetto e ci sono voluti quasi altri tre lustri per trasformarlo in una vettura di serie. Così la Jeep Gladiator è diventata realtà pochi giorni fa al Salone di Los Angeles. La Casa americana lo definisce come “il pick-up di medie dimensioni con capacità off-road migliori di sempre” e noi non vediamo l’ora di metterlo alla prova. Il design, invece, è quello tradizionale, che affonda le sue origini nella Wyllis del Dopoguerra. “I clienti Jeep e gli acquirenti di pick-up di tutto il mondo ci chiedevano da tempo un veicolo con queste caratteristiche – ha spiegato Tim Kuniskis, cioè il numero uno di Jeep negli States – La Gladiator combina funzionalità, robustezza e versatilità”. Continua su GQ

Follow me on instagram

martedì 1 gennaio 2019

Honda NSX, la supercar intelligente e raffinata figlia di Senna

Se a metà anni Ottanta avevate il desiderio e le possibilità di comprarvi una vera auto sportiva a due posti secchi, non c’erano tantissime alternative, anzi. La scelta sarebbe stata con tutta probabilità tra la Ferrari 308 GTB e la Porsche 911 Carrera 3.2. Due vetture che erano figlie di una scuola tecnica ormai obsoleta, la prima con ancora il telaio in tubi di acciaio e la seconda con il motore raffreddato ad aria posizionato proprio dove non dovrebbe stare. Così, un bel giorno, qualcuno in Giappone deve aver detto qualcosa del tipo “Scusate, ma facciamola noi una sportiva con tutti i crisimi, no?”. Il costruttore nipponico in quegli anni produceva il suo massimo sforzo in Formula 1 e si apprestava a vincere cinque mondiali di fila come motorista (’86-’91). La Honda NSX, dunque, doveva rappresentarre il massimo travaso tecnologico dalla F1 alla strada. Per giudicare il risultato è sufficiente leggere le parole che Gordon Murray ha pronunciato in un’intervista in cui spiegava la nascita della McLaren F1. Continua su Autoappassionati

Follow me on instagram

lunedì 31 dicembre 2018

Audi S4 Avant, la prova di GQ

Diciamo la verità, siamo talmente abituati al diesel su certe tipologie di auto che solo pensare a una station wagon con il motore a benzina riesce a mandare la nostra mente in tilt. Come vedere un cane parlante o un turista che beve il cappuccino dopo cena. Semplicemente non riusciamo a decodificare. Così, quando ci si trova davanti a una vettura come la Audi S4 Avant bisogna prendersi cinque minuti di tempo, concentrasi e essere certi che esista davvero. E pensare che esistono Paesi, anche a pochi chilometri dal nostro, dove il superbollo non esiste, dove la benzina ha prezzi più umani e dove è possibile considerare l’acquisto di un’auto prettamente famigliare che però sotto il cofano ha un bel “tremila” con sei cilindri a V e pure un bel turbo, tanto per rincarare la dose. Cavalli pronti a scalpitare – 353 per la precisione – tenuti a bada dalla trazione integrale “made in Ingolstadt” e da un’elettronica che può avere vari livelli di solerzia. Continua su GQ

Follow me on instagram