Uno dei principali punti deboli comuni a qualsiasi auto alimentata a GPL di solito si trova sotto il cofano e non riguarda qualche componente secondario, bensì il motore. Generalmente l’unità a benzina scelta per la conversione è più vecchia di almeno 10 anni rispetto alle altre presenti in gamma, con il risultato che le prestazioni ne risentono, sotto ogni punto di vista. I motivi di questo gap più o meno sono sempre gli stessi e si possono ascrivere tutti alla voce “costi”. Per questo bisogna apprezzare lo sforzo di una Casa come Renault che ha deciso di convertire al GPL la versione da 90 CV del suo tre cilindri turbo portando così sul mercato la Renault Twingo GPL. Continua su Autoappassionati
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mercoledì 19 dicembre 2018
martedì 18 dicembre 2018
Skoda, un linguaggio stilistico che si evolve per sorprendere
Sapete quale è il primo criterio con cui ogni europeo che si appresta ad acquistare una nuova auto sceglie tra un modello e un altro? Il design. E questo vale per qualsiasi tipo di automobile, costo e segmento. Dalla piccola citycar fino alla supercar più veloce. Per questo lo stile è così importante in una vettura, ma definirlo è tutt’altro che semplice perché è un gioco di compromessi. Problemi di costi, di industrializzazione e di ottemperanza alle omologazioni limitano tantissimo il lavoro dei designer che solo raramente riescono a portare su strada un prodotto simile alle concept che l’hanno preceduta. Il design, inoltre, è il primo elemento fondante dell’identità di un brand, quello che dopo tre secondi che guardiamo un’auto per strada ci fa sentenziare subito il primo giudizio. Per questo Skoda, che ha il carattere più pragmatico rispetto a tutti gli altri marchi del Gruppo Volkswagen, vuole compiere un passo in avanti in termini di stile, per migliorare risultati commerciali già lusinghieri. Continua su GQ
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lunedì 17 dicembre 2018
Si chiama “Nera” la prima moto elettrica realizzata con la stampa 3D
L'attenzione delle aziende nei confronti delle moto elettriche cresce sempre di più. La creazione di un campionato riservato alle motociclette a zero emissioni come la Moto E, l'impegno diretto di costruttori quali BMW, Harley-Davidson e Vespa (ma ne arriveranno anche altri) e il proliferare di prodotti a due ruote elettrici pensati per i centri urbani non lasciano spazio a molti dubbi: la mobilità a due ruote del futuro è anche elettrica. Inoltre, grazie alla natura stessa di questa tecnologia che consente di standardizzare componenti fondamentali come il motore e le batterie, è possibile progettare e sviluppare prodotti con costi ridotti rispetto a quelli tradizionali con propulsori termici. Questo vuol dire che anche realtà più piccole rispetto ai soliti colossi del motociclismo possono cimentarsi e arrivare sul mercato, utilizzando anche maggiore creatività. Contina su La Stampa
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domenica 16 dicembre 2018
McLaren 720 S Stealth, come un aereo da caccia
In aeronautica la parola “stealth” definisce un velivolo invisibile ai radar e dunque fa lievemente sorridere che un facoltoso cliente britannico abbia richiesto alla McLaren una versione personalizzata della 720S che tutto fa tranne che passare inosservata. Evidentemente gli ossimori piacciono a questo appassionato che ha ordinato alla concessionaria di Londra una supercar su misura, realizzata poi al quartier generale di Woking dal reparto McLaren Special Operations La livrea Stealth comporta la carrozzeria con colorazione principale “defined sarthe grey”, che è ispirato alla mitica McLaren F1 GTR che vinse la 24 Ore di Le Mans nel 1995 e con una tinta a contrasto chiamata vermillion red. Continua su GQ
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sabato 15 dicembre 2018
Pannelli solari sul tetto delle auto, Hyundai e Kia li porteranno sul mercato nel 2019
Non accade molto spesso che Hyundai e Kia parlino di una qualche novità in modo congiunto. Solitamente i due marchi ci tengono molto alla loro indipendenza, anche se fanno parte dello stesso gruppo. Ma evidentemente stavolta i boss coreani hanno preferito così e dunque lo Hyundai Motor Group ha annunciato di voler introdurre i pannelli solari sul tetto di alcuni modelli. Per il momento non è stato specificato su quali, anche se è naturale pensare che le prime applicazioni arriveranno sulle vetture elettriche e ibride made in Korea. Quella di sfruttare il tetto dell'auto per ricavare energia elettrica dal sole non è un'idea innovativa in senso assoluto, anzi. Già nel 2012 la Toyota offriva questa opzione su alcune versioni della Prius e al momento la prevede la Prius plug-in hybrid commercializzata in Giappone, ma si tratta di un accessorio piuttosto marginale. Continua su La Stampa
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venerdì 14 dicembre 2018
Ducati Diavel 1260, la “power cruiser” emiliana
Quando nel 2010 Ducati annunciò l’arrivo di una moto cosiddetta “cruiser”, furono in molti a rimanere perplessi e, anche dopo averla vista e avere scoperto che si trattava di una “power cruiser”, qualcuno ha continuato a storcere il naso. Ovviamente non si può piacere a tutti e la Diavel ha saputo comunque ritagliarsi un suo pubblico e avere il suo ruolo sul mercato, completando una gamma che fino a quel momento era composto quasi solo da motociclette sportive. Quella presentata allo scorso Eicma è una Diavel tutta nuova, con un design più aggressivo, prestazioni più elevate, una guida più divertente ma anche più comfort per pilota e passeggero. Parte del merito di questi miglioramenti va al nuovo motore Testastretta DVT 1262, che eroga 159 CV a 9.500 giri e 129 Nm a 7.500 giri, con una curva di coppia piatta sin dai regimi medio-bassi, grazie anche la variatore di fare sia sul lato di aspirazione che di scarico. Continua su GQ
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giovedì 13 dicembre 2018
Lamborghini SC 18 Alston, esclusiva ed estrema
In campo automobilistico si definisce “one-off” un modello realizzato in un unico esemplare, partendo da una base tecnica già nota e rielaborandola secondo i desideri del cliente di turno. Ovviamente è un’operazione piuttosto costosa, ma l’esclusività è garantita, anche perché il concetto stesso di one-off non prevede la realizzazione nemmeno di un secondo esemplare. Così, nella cornice perfetta delle Lamborghini World Finals di Vallelunga – il weeekend di gara in cui si chiudono tutti i monomarca Lambo del mondo – la Casa di Sant’Agata Bolognese ha presentato la SC18 Alston. È la prima vettura realizzata direttamente dalla Squadra Corse dopo un progetto sviluppato congiuntamente con il Centro Stile Lamborghini e con il cliente, che ha voluto perfino battezzare l’auto con il nome del figlio, Alston appunto. Nonostante il suo aspetto estremo, questa berlinetta è omologata per circolare su strada, anche se è messa a punto per un utilizzo prevalentemente pistaiolo. Continua su GQ
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