Ogni Salone ha la sua regina e quella di Los Angeles 2019 è senza dubbio la nuova Porsche 911. È l’ottava generazione di un modello nato nel 1963 e diventato negli anni paradigma di sportività a 360° gradi. Questo perché la 911 ha tante facce diverse, da quella più glamour dei modelli spider, targa e speedster che spopolano nelle località di mare della East Coast e della West Coast, fino a quella più corsaiola delle GT3 e delle RSR che corrono nei campionati di tutto il mondo. Ogni nuova 911 porta dunque con sé una miriade di varianti diversi, ma le prime ad arrivare sono sempre le Carrera, nella fattispecie le S e 4S che saranno le prime a debuttare sul mercato a un prezzo rispettivamente di 123.999 euro e 132.051 euro. Le Carrera 2 e 4, invece, andranno in vendita dopo. Continua su GQ
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lunedì 3 dicembre 2018
Eicma, il grande successo dell’edizione 2018
Anche nel 2018 l’Eicma non ha frenato la propria crescita e si è confermato come punto di riferimento indiscusso mondiale per l’industria delle due ruote. Con centinaia di anteprime, 1.278 brand presenti e sei padiglioni occupati, la 76° edizione dell’Esposizione Internazionale Ciclo, Motociclo e Accessori chiude i battenti a Fiera Milano-Rho con un altro successo. Le conferme vengono anche da altri numeri, con il 52% di espositori esteri provenienti da ben 44 differenti Paesi. “La bellezza qui è di casa – ha commentato il Presidente di Eicma Andrea Dell’Orto – perché trova la sua massima espressione e se oggi siamo il più importate evento espositivo per le due ruote è merito delle aziende che animano e riempiono questo grande contenitore di passione al mondo”. Straordinario anche l’afflusso di pubblico, che si attesta sui numeri record della scorsa edizione, al termine dalla quale il botteghino fece registrare un più 24%, eleggendola come la migliore degli ultimi decenni. Continua su GQ
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domenica 2 dicembre 2018
La Harley-Davidson elettrica: ecco LiveWire. Prezzo, prestazioni, data d’uscita
Di solito quando passa una Harley-Davidson si può avere notizia del suo arrivo ben prima che effettivamente si palesi davanti agli occhi. La ragione è quasi lapalissiana e si trova dentro i due mitici cilindri a V inclinati di 45°. È un sound talmente famoso, quello delle motociclette di Milwaukee, che è stato anche brevettato. Ma è anche un timbro che ha ben oltre un secolo e nel frattempo la tecnologia si è evoluta. Per cui non c’è da stupirsi se a Eicma 2018 ha debuttato la prima Harley-Davidson elettrica della storia. Non è un fulmine a ciel sereno perché il progetto LiveWire è partito già nel 2014, ma vedere la moto finita e pronta a essere venduta fa comunque un certo effetto. Nello stand della fiera milanese in questi giorni è stata mostrata per la prima volta la versione omologata per il mercato europeo, anche se la Casa americana ha voluto mantenere ancora il riserbo su una serie di caratteristiche tecniche e commerciali. Continua su GQ
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sabato 1 dicembre 2018
Renault Clio V6, la piccola belva che non voleva andare dritta
C’è stato un tempo, nemmeno troppo lontano, in cui le Case automobilistiche spendevano in progetti folli. Non così spesso e non sempre, ma qualche volta sì. E questo era sufficiente a creare delle automobili spettacolari, a volte prive di senso, ma talmente azzardate da fare innamorare tutti gli appassionati al primo sguardo. In effetti, non bisogna essere del tutto sani di mente per prendere un’utilitaria del segmento B e ficcarci un V6 dietro i sedili posteriori, soprattutto se non c’è nemmeno la scusa di creare una versione da gara. Bene, avrete già capito che stiamo parlando della Renault Clio V6 e, ovviamente, della sua antenata Renault 5 Turbo. Continua su Autoappassionati
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venerdì 30 novembre 2018
Cupra Ateca, prestazioni e stile senza compromessi
Che cosa succederebbe a un tranquillo SUV pensato per un utilizzo a 360° gradi se sotto il suo cofano arrivasse un motore da 300 CV? Bé sicuramente ci troveremmo di fronte a qualcosa di diverso e osservando la Cupra Ateca non c’è dubbio di trovarsi di fronte a un’auto fuori dal coro. Ma prima di scoprire i segreti di questo crossover che sfiora i 250 km/h facciamo un passo indietro. Dal 1996 Cupra – sigla ottenuta giocando con le parole Cup e Racing – ha identificato i modelli Seat più sportivi, quelli dove le prestazioni e la connessione tra pilota e automobile sono una priorità assoluta. Ora, dopo oltre venti anni di successi commerciali e sportivi, Cupra non è più solo una parola che definisce il carattere delle vetture spagnole più veloci, ma è diventato un marchio a sé. Un’operazione audace, non priva di rischi, che però poggia su solide basi tecniche e su un’idea di fondo valida, ovvero attrarre un cliente che cerca le prestazioni, ma anche lo stile e la personalizzazione, ma senza dover spendere cifre tipiche dei marchi più blasonati. Continua su GQ
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giovedì 29 novembre 2018
Un secolo fa nasceva la Cecoslovacchia, e subito dopo iniziò la storia della Skoda
Molto spesso la storia delle Case automobilistiche è legata a doppio filo con quella delle nazioni di appartenenza e Skoda non fa eccezione. La Repubblica Democratica di Cecoslovacchia, infatti, fu costituita cento anni fa, il 28 ottobre del 1918. In quegli anni il marchio Skoda ancora non esisteva come produttore di automobili, ma era specializzato nella metallurgia. Il titolo di costruttore nazionale apparteneva alla Laurin & Klement, che era specializzata in modelli di lusso e che rimase sulla cresta dell'onda fino al collasso del mercato austro-ungarico. Continua su La Stampa
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mercoledì 28 novembre 2018
Easy Rider, a Venaria continua la mostra sulla storia e il mito della motocicletta
Dal giorno in cui è nata, presumibilmente nel 1885, la motocicletta ha fatto sognare. Anche quando all'inizio sembrava poco più che una bici a motore, visto che la sua estetica si è sviluppata dopo la Seconda Guerra Mondiale, la moto ha sempre avuto a che fare con l'emozione. Un'emozione che si compone di due fattori, la contemplazione della bellezza e l'estasi dell'ascolto del rombo del motore. Sensazioni che rappresentano la libertà, la fuga dal mondo, una corsa oltre l’infinito. Continua su La Stampa
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