Chi andava in moto tra gli Anni 80 e 90 ricorda sicuramente il periodo delle prime enduro monocilindriche. Motociclette leggere, economiche da gestire e polivalenti, con cui si poteva affrontare il traffico cittadino ma anche avventurarsi dentro un bosco. Poi la moda, come tutte le mode, è passata e si sono aperti (e chiusi) altri cicli di preferenza verso questa o quella categoria.
Tuttavia, moltissimi appassionati sono rimasti orfani di queste enduro e non trovano soddisfazione in mezzi da oltre 200 kg e 120 CV, anche se l’elettronica e la componentistica odierna li rendono perfino adatti al tassello. Alcune Case lo hanno capito, seppure con un certo ritardo, e tra queste c’è la Yamaha che dopo la concept dello scorso anno è tornata a Milano con il modello definitivo della Ténéré 700. Un nome che è quasi leggenda nel mondo delle due ruote. Continua su La Stampa
Follow me on instagram
domenica 11 novembre 2018
Jaguar XJ220, una supercar velocissima che deluse le aspettative
A volte anche nell’industria automobilistica qualcuno fa il passo più lungo della gamba e la storia cambia di conseguenza. La vicenda della Jaguar XJ220 è proprio un perfetto esempio di aspettative non mantenute. È la fine degli anni Ottanta e nel panorama delle supercar sono sostanzialmente due le auto che comandano, la Ferrari F40 e la Porsche 959. Ci sarebbe anche la Lamborghini Countach che però ormai è giunta alla fine della sua lunga carriera. Dalla Gran Bretagna buio pesto. Ma qualcosa bolliva in pentola alla Jaguar, anche se non ufficialmente. Un gruppo di appassionati dipendenti, infatti, si riuniva il sabato per portare avanti progetti autonomi, uno dei quali sarebbe poi diventato la Jaguar XJ220, dopo essere stato deliberato ufficialmente nel 1987. Una berlinetta due posti a motore centrale capace di superare le 220 miglia orarie, ovvero andare oltre il 350 km/h. Continua su Autoappassionati
Follow me on instagram
Follow me on instagram
sabato 10 novembre 2018
Aprilia RS 660 e MV Agusta Superveloce, le concept che fanno sognare a Eicma 2018
C’era una volta la “sportiva all'italiana” un concetto di motocicletta che era un ottimo esempio dell'arte di fare di necessità virtù. Verso la fine degli Anni 70, infatti, i costruttori giapponesi iniziarono a rivoluzionare il mercato, con le loro pluricilindriche dai tanti cavalli. In Italia nessuno (o quasi) aveva la tecnologia per sviluppare motori a quattro cilindri, le cui potenze erano peraltro difficili da gestire con le sospensioni, i freni e gli pneumatici dell'epoca. Quindi le nostre storiche case motociclistiche preferirono concentrarsi su altro, rivestendo i vari bicilindrici con telai correttamente dimensionati, sospensioni più raffinate e freni che frenavano anziché rallentare. Nacque così il concetto di sportiva all'italiana, ovvero una moto non potentissima ma molto bella da guidare e in grado di dare filo da torcere alle nuove maxi made in Japan. Continua su La Stampa
Follow me on instagram
Follow me on instagram
Audi e-tron, il futuro elettrico è già qui
La Audi e-tron è una di quelle auto che hanno il potenziale per cambiare le sorti di una Casa automobilistica, in questo caso quella di Ingolstadt che si appresta a lanciare sul mercato il primo modello completamente elettrico della sua storia. Dopo l’ufficializzazione dell’accordo fra Audi ed Enel X sull’offerta di servizi per la ricarica, la nuova e-tron è stata protagonista di due serate-evento all’interno delle centrali idroelettriche di Trezzo d’Adda e di Nove-Vittorio Veneto, entrambi imponenti capolavori architettonici e perfetti esempi di archeologia industriale dell’epoca, di proprietà di Enel Green Power, azienda impegnata nella produzione di energia elettrica derivata da fonti rinnovabili. In provincia di Milano, a Trezzo sull’Adda la centrale idroelettrica Taccani ha accolto i partecipanti con uno spettacolo suggestivo. L’edificio è stato illuminato con dei giochi di luce visibili fin da lontano creando un’atmosfera surreale all’interno della quale si trovava la nuova Audi e-tron. Continua su GQ
Follow me on instagram
Follow me on instagram
Lamborghini Espada, mezzo secolo fa debuttava la prima quattro posti del Toro
La Lamborghini Espada fu presentata al Salone di Ginevra del 1968 e fu fortemente voluta dallo stesso Ferruccio Lamborghini che aveva richiesto al fedele Marcello Gandini di Bertone una vera e propria quattro posti, al fine di ampliare la sua gamma di vetture sportive. Durante la sua produzione durata dieci anni, la Espada subì diverse modifiche a livello di motore e interni, ma la sua carrozzeria dalle forme assai originali rimase sempre intatta. In effetti non era necessario intervenire sul design poiché l’Espada attirò l’attenzione fin dall’inizio e non solo quelle dei comuni appassionati, già prima di arrivare sul mercato. Infatti, già nel 1967, in occasione del Gran Premio di Monaco, il principe Ranieri III di Monaco sfilò per il giro d’onore prima della partenza insieme alla moglie, la principessa Grace Kelly. Continua su La Stampa
Follow me on instagram
Follow me on instagram
venerdì 9 novembre 2018
Eicma 2018, il Salone della passione e dell’innovazione
“La vetrina globale di un’industria che continua a trasformarsi e produrre eccellenza, puntando sull’innovazione e su una grande capacità di leggere il mercato”. Sono le parole che il Presidente di Eicma, Andrea Dell’Orto, ha usato per sintetizzare quello che da diversi anni è l’evento dedicato alle due ruote più importante su scala globale. Un successo fatto di numeri, con oltre 1.200 i brand che metteranno in mostra le loro novità nei padiglioni di Fiera Milano-Rho dall’8 all’11 novembre 2018, con i giorni 6 e 7 dedicati a operatori e stampa. La 76° edizione dell’Eicma si conferma dunque punto di riferimento indiscusso per l’industria delle due ruote e rafforza il proprio appeal globale con oltre la metà degli espositori che vengono dall’estero, da ben quarantadue diversi Paesi. Milano e l’Italia si apprestano quindi a diventare ancora una volta capitale mondiale del settore in una sei giorni da vivere tutta d’un fiato tra anteprime, nuovi concept e novità di mercato. Continua su GQ
Follow me on instagram
Follow me on instagram
Alpine A110, la prova di GQ: una supercar per (quasi) tutti
Le operazioni nostalgia in generale sono molto rischiose, ancora di più quando si tratta di automobili. Si può avere successo ma è ancora più facile fallire. Ma non è questo il caso, perché la Alpine A110 è una di quelle auto che fanno bene all’umore, a quello di chi guida ma anche a quello dei passanti che girano la testa al suo passaggio e tutto questo senza costare centinaia di migliaia di euro. Non è versatile e nemmeno particolarmente comoda, anche se si rimane stupiti dalla capacità di assorbimento delle sue sospensioni, ma è capace di generare endorfine già mentre ci si avvicina e si sta per aprire la porta. Una volta calati nell’abitacolo, poi, l’ambiente è così corsaiolo che ci si sente subito gentlemen driver, anche perché i rivestimenti e i pannelli dell’abitacolo sono molto curati, con pelle e Alcantara. Insomma, la Alpine A110 è una vera supercar in scala ridotta, con un prezzo di 60.000 euro e prestazioni gestibili da tutti, almeno fino all’80% del suo potenziale. Continua su GQ
Follow me on instagram
Follow me on instagram
Iscriviti a:
Post (Atom)