Sarà una delle stella del prossimo Eicma, il Salone milanese del ciclo e del motociclo che si conferma come appuntamento cardine del mondo delle due ruote. Lei è la nuova Moto Guzzi V85 TT che proprio lo scorso anno ha debuttato a Milano in veste di prototipo ma che tra poco vedremo nel suo abito definitivo. A Mandello del Lario, storica sede delle motociclette dell’Aquila, la definiscono come “la prima classic enduro di media cilindrata dedicata al mototurismo senza confini” e in effetti non ci sono in commercio altre proposte che coniughino il carattere di una enduro stradale turistica che con quello di una certa anima vintage. Così, all’interno della gamma Moto Guzzi prenderà il posto della Stelvio, un mezzo apprezzato dagli appassionati ma un po’ ostico per il motociclista medio, spesso spaventato dalle sue dimensioni e dal suo peso. Continua su Boggi
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domenica 21 ottobre 2018
sabato 20 ottobre 2018
Rally, Andreucci di nuovo campione italiano con la sua Peugeot 208 T16
Se il mondo del motorsport fosse come quello del calcio, Paolo Andreucci già un anno fa si si sarebbe potuto cucire sulla tuta la prima stella. Alla chiusura della stagione 2017 ha, infatti, conquistato il suo 10° titolo nel Campionato Italiano Rally, il settimo insieme a Peugeot, mentre nello scorso weekend ha ottenuto il sigillo numero undici arrivando terzo al Rally 2 Valli e portandosi a casa anche il titolo piloti del CIR 2018. Nessun altro pilota italiano è riuscito anche solo ad avvicinarsi a questo risultato che corona trent’anni di carriera agonistica, sempre ai massimi livelli. Quella in terra scaligera è stata una gara davvero determinante, un’ ottava tappa di un campionato italiano rally davvero poco prevedibile, ricco di diversi colpi di scena. Ma alla fine di una lotta serrata con l’agguerrita concorrenza, il pilota toscano di Peugeot Sport Italia è riuscito a imporsi ancora una volta. Continua su GQ
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BMW Serie 3, 5 modelli che hanno fatto storia
Al prossimo Salone di Parigi che aprirà i battenti il 4 ottobre BMW presenterà la nuova generazione della Serie 3, uno dei pilastri della sua produzione da oltre quaranta anni. Il primo modello, infatti, è datato 1975 e non ha nemmeno quattro porte. Da quel momento in poi la Serie 3 è diventata la BMW più diffusa in tutto il mondo, con carrozzerie derivate come la station wagon “Touring” e la coupé, che poi negli ultimi anni è diventata Serie 4. Tutto questo senza dimenticare le cabriolet e ovviamente i modelli firmati Motorsport, a partire dalla mitica M3 E30 degli anni Ottanta. In attesa di scoprire la nuova Serie 3 ripercorriamo brevemente la storia di questa bavarese di successo, selezionando le cinque Serie 3 più importanti di tutte. Contonua su GQ
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venerdì 19 ottobre 2018
Pirelli P Zero World, l’eccellenza dei pneumatici abita qui
Il nuovo P Zero World si trova a pochi metri dalla curva Virage du Portier, quella che le Formula 1 percorrono in prima marcia a 80 km/h per poi imboccare il leggendario tunnel del GP di Monaco. È il terzo flagship store nel mondo – dopo Los Angeles e Monaco di Baviera – che prende il nome dalla gamma di pneumatici più sportivi di Pirelli. Si chiamano P Zero™, infatti, sia le gomme per le auto stradali più veloci sia quelle per le monoposto della massima serie. Il P Zero World è il luogo dedicato alla clientela più esigente, a quei proprietari di vetture sportive o di lusso che cercano i prodotti più avanzati, progettati specificamente per le proprie auto, ma anche un servizio all’altezza della qualità di quelle vetture, in un contesto accogliente e curato. Continua su GQ
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giovedì 18 ottobre 2018
Suzuky Ryuyo, una serie ultra limitata che va forte come una Superbike
I giapponesi, quando si tratta di motociclette, non lasciano mai nulla al caso e se quelli di Suzuki hanno pensato di chiamare un modello con lo stesso nome della loro storica pista di collaudo, ci devono essere degli ottimi motivi. La Suzuki Ryuyo è una versione speciale, in serie ultra limitata di soli venti esemplari, della GSX-R1000R, cioè la moto con cui la Casa giapponese corre in Superbike. La “Gixxer”, come la chiamano gli appassionati, ha inventato il concetto stesso di sportiva stradale all'inizio degli anni Ottanta e da lì in poi si è evoluta fino ad arrivare ai giorni nostri. Ma prima di parlare della nuova Suzuki, vale la pena raccontare il circuito di Ryuyo, dove dagli anni Cinquanta sono state sviluppate tutte le due ruote “made in Hamamatsu”. È un tracciato che fu disegnato a immagine e somiglianza del Mountain Circuit dell’Isola di Man, in una sottile striscia di terra a ridosso del mare. È così impegnativo che anche la GSX-RR della MotoGP ha mosso qui i suoi primi passi. Continua su La Stampa
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mercoledì 17 ottobre 2018
Audi A5 Sportback, la prova di GQ
Se una classica berlina come la A4 è troppo classica e nemmeno la variante station wagon fa per voi, allora la soluzione perfetta potrebbe essere la A5 Sportback. Dal 2007 questa è una delle proposte più originali di casa Audi e la generazione attuale uscita nel 2016 è un vero concentrato di tecnologia. Con i suoi 4,73 metri di lunghezza si pone nel cuore del segmento D, un po’ più in alto se si considera la forbice di prezzi che parte da poco sopra i 41.000 euro per una diesel base e arriva di slancio sopra i 70.000 per la sportiva S5. Noi per questa prova abbiamo scelto una 2.0 TDI da 190 CV, con la trazione integrale e il cambio automatico a doppia frizione che si attesta nell’intorno dei 50.000 euro, optional a parte. Lo stesso motore diesel è disponibile anche con solo 150 CV ma considerate la massa dell’auto e le qualità di guida, la variante più potente è certamente la migliore. Ottimo compromesso tra prestazioni e consumi.
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martedì 16 ottobre 2018
Le batterie delle auto elettriche possono avere una “seconda vita”: l'esempio di due progetti Renault
Che cosa succede alle batterie al litio una volta che l'automobile elettrica su cui erano installate viene rottamata? Il fine ciclo di vita degli accumulatori è un problema che chi sviluppa automobili deve affrontare. La soluzione è il riciclo: le batterie possono avere una seconda vita in applicazioni meno “esigenti" dal punto di vista energetico rispetto all'utilizzo automobilistico. Una batteria che il giorno del ritiro dal concessionario ha un'efficienza del 100%, può fare il suo lavoro tra quattro ruote finché questo valore non scende sotto il 70%, dopodiché deve andare in “pensione”. Una pensione che si traduce in un utilizzo statico, dove la richiesta di energia e la temperatura di esercizio sono costanti e non sottoposte ai picchi richiesti da un’automobile. Continua su La Stampa
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