Enzo Ferrari è uno di quei personaggi la cui fama è tale da superare i confini del mondo automobilistico, fino a diventare una vera e propria icona pop. Il Drake e la sua storia irripetibile rappresentano la summa dei migliori valori del made in Italy e di quegli uomini dalla volontà incrollabile che hanno ricostruito l’Italia nel Dopoguerra. Così nel 120° anniversario della nascita dell’uomo che ha inventato la leggenda del Cavallino Rampante, il Museo Ferrari gli rende omaggio con le mostre “Driven by Enzo” e “Passion and Legend”, che ripercorrono le tante evoluzioni di stile e tecnologia nella storia dell’azienda e che rimarranno aperte fino al maggio 2019. Continua su La Stampa
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sabato 22 settembre 2018
venerdì 21 settembre 2018
Moto Guzzi Open House, la V85 TT debutta al raduno annuale di Mandello
Lo storico cancello rosso di via Parodi 57 a Mandello del Lario si è aperto alle 15 di oggi, dando il via alla più grande festa dedicata alla Moto Guzzi. L’edizione 2018 di Moto Guzzi Open House va in scena dal 7 al 9 settembre e lo storico stabilimento sulle rive del Lago di Como sarà il cuore della manifestazione. Qui, in particolare all’interno del Museo Moto Guzzi che apre oggi, verrà mostrata per la prima volta la V9 Bobber Sport. Essenziale e cattiva nelle linee, è la declinazione sportiva del modello stradale di media cilindrata della Casa lombarda. Sabato, invece sarà possibile partecipare a visite guidate alle linee di produzione, all’assemblaggio motori e alla storica Galleria del vento, dove inoltre è custodita la seconda anteprima mondiale della manifestazione: la versione definitiva di V85 TT, la prima classic enduro di media cilindrata dedicata al mototurismo senza confini. Continua su La Stampa
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giovedì 20 settembre 2018
Jaguar E-Type EV, anche Diabolik sceglie l’auto elettrica
Quando poco più di tre mesi fa il Principe Harry e Meghan si sono sposati, in molti si sono chiesti che auto fosse quella silenziosa E-Type spider con la guida a sinistra, con cui sono usciti dalla Frogmore House dopo il ricevimento nuziale. Si è poi scoperto che il silenzio era una caratteristica fondante della vettura, in quanto completamente elettrica. Ovviamente si tratta di un modello speciale, perché nessuna delle E-Type originali prodotte dal 1961 al 1975 aveva motori che non andassero a benzina. Si chiama Jaguar E-Type EV ed è stata sviluppata dal reparto Jaguar-Land Rover Classic Works. Il cuore del progetto è l’inserimento nel lungo cofano di un motore elettrico e del relativo pacco batterie per alimentarlo, ovviamente estirpando del tutto l’unità termica e gli organi della trasmissione. Il prototipo era stato già presentato un anno fa, ma ora a Coventry hanno deciso di metterlo in produzione, anche per far fronte alle tante richieste ricevute. Continua su GQ
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mercoledì 19 settembre 2018
Ferrari Monza SP1 e SP2, le “barchette” come una volta
Dalle parti di Maranello non si vedeva una barchetta stradale dai tempi del Dopoguerra, ma ora le Ferrari Monza SP1 e SP2 riportando nella modernità una delle tipologie di auto più affascinanti in assoluto, nonché pensata esclusivamente per le corse. Queste auto sono destinate ai clienti e ai collezionisti più appassionati, che non faranno fatica a intuire la discendenza, dalla 166 MM del 1948 – capostipite del concetto di barchetta – e dalle leggendarie 750 Monza e 860 Monza. Erano auto nate con il solo obiettivo di vincere, progettate e costruite senza compromessi, tanto che hanno contribuito negli anni Cinquanta a creare parte della leggenda Ferrari grazie ai tanti trionfi nel Campionato Mondiale Sport. Le nuove Monza SP1 e SP2, invece, non avranno un futuro sportivo ma solo commerciale, anche se le informazioni sul prezzo e la produzione sono ancora top secret. Continua su GQ
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L’automobile di Gio Ponti prende vita: realizzato il primo modello della Linea Diamante del 1953
Quella tra architetti e automobili è una storia d’amore il cui inizio si perde nel secolo scorso, già ai primi del Novecento. Era il 1909 e già Frank Lloyd Wright, uno dei padri del Movimento Moderno, rombava su un bolide in grado di raggiungere le 60 miglia orarie, soprannominato “The Yellow Devil”, cioè il diavolo giallo. Ma Lloyd Wright non si limitò a possedere molte vetture di prestigio e a farle modificare secondo il suo gusto. Egli trovò ispirazione nell’automobile anche per la progettazione di alcuni edifici, come la sua ultima opera completata nel 1937, ovvero il Museo Guggenheim con il suo tema delle rampe a spirale. Più o meno nello stesso periodo, dall’altro lato dell’Oceano Atlantico un altro grande architetto si stava cimentando con l’automobile: lo svizzero, Charles-Edouard Jeanneret, meglio noto come Le Corbusier. Nel 1936 firmò un progetto di vettura “minimalista, a funzione massimizzata”, insieme al cugino Pierre Jeanneret per partecipare a una competizione sponsorizzata dalla Société des Ingénieurs de l’Automobile francese (Sia) il cui scopo era progettare un’auto semplice ed economica per le masse, da vendere a non più di 8000 franchi. Continua su La Stampa
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martedì 18 settembre 2018
Bugatti Divo, la supercar da 5 milioni di euro
“L’importante è esagerare” è una delle canzoni più belle di Enzo Jannacci ma potrebbe anche tranquillamente essere il motto della Bugatti, che da quando è entrata a far parte del Gruppo Vokswagen nel 1998 ha intrapreso la strada delle massime prestazioni, dove per “massime” si intende semplicemente che nessun’altra auto di serie può vantare numeri simili. Che il motore 8 litri W16 da 1.500 CV non abbia eguali è cosa nota, così come lo è l’anima non esattamente pistaiola della Chiron, un’auto da oltre due tonnellate, un peso che non si addice del tutto ad un’auto estrema. Così gli ingegneri della Bugatti hanno sviluppato una versione più estrema della Chiron, che però non ha la velocità massima come prima priorità. “La Divo ha prestazioni migliori in termini di accelerazione laterale, agilità e capacità di curvare. La Divo è fatta per curvare” sono le parole spavalde di Stephan Winkelmann, il numero uno della Bugatti, che ha voluto riassumere così le modifiche che hanno trasformato la Chiron in Divo. Continua su GQ
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lunedì 17 settembre 2018
Un altro premio all’Alfa Romeo 8C 2900B Touring: ecco chi è la “regina” di Pebble Beach
Avete presente la famosa frase di Henry Ford “Quando vedo passare un'Alfa Romeo mi levo il cappello”? Sembra che il fondatore della omonima Casa, nonché inventore della catena di montaggio, l'abbia pronunciata la prima volta dopo aver visto parcheggiata nella dimora di un membro della famiglia Rocekfeller una splendida 8C 2900. Ultima evoluzione del progetto 8C 2300, è universalmente riconosciuta come una delle auto più belle di sempre e all'edizione 2018 del Concorso di Eleganza di Pebble Beach ne abbiamo avuto l'ennesima dimostrazione. A vincere l'ambito nastro d'oro che contraddistingue la vettura "Best of Show" è stata infatti una Alfa Romeo 8C 2900B Touring berlinetta del 1937 in colorazione blu scuro. La sportiva italiana ha trionfato battendo 209 auto, provenienti da 17 Paesi. Ha vinto anche nella propria classe e ha ricevuto altri due importanti riconoscimenti: il "Charles A. Chayne Trophy" ed il "J. B. & Dorothy Nethercutt Most Elegant Closed Car". Continua su La Stampa
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