Alzi la mano chi si è mai preoccupato di scegliere con attenzione l'olio per la propria auto. Ci sarà sicuramente qualcuno che avrà disteso il braccio dietro al PC e che conosce tutto sui lubrificanti ma siamo sicuri che si tratta di una piccola minoranza. La maggior parte degli automobilisti si affida alle scelte o ai consigli del meccanico di fiducia o al massimo approfitta di qualche offerta al supermercato. E' così, l'olio è una di quelle cose che riguardano l'auto a cui si pensa pochissimo. Ed è un errore, perché si tratta di un componente fondamentale per il funzionamento del motore, che ne ha bisogno come il corpo umano ha bisogno del sangue. Questo perché quasi tutto quello che è in movimento all'interno del motore deve essere lubrificato per evitare che si surriscaldi e che possa gripparsi. Le parti che non necessitano di lubrificazione sono, per esempio, le cinghie o le frizioni a secco. E questo discorso vale per tutti i motori, dai piccoli monocilindrici degli scooter 50 cc 4 tempi ai V6 turbo delle Formula 1. Continua su Motor1
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giovedì 12 luglio 2018
mercoledì 11 luglio 2018
Tesla Model 3, la produzione raggiunge l’obiettivo delle 5.000 unità settimanali
Quante auto a settimana producono la Ford, la Volkswagen oppure la Toyota? Molte più di 100.000, ma è un numero che pochi conoscono e che interessa ad ancora meno persone. E allora perché tutti sanno che il traguardo della produzione della Tesla Model 3 era di 5.000 unità a settimana? La risposta è quasi banale, ma la Casa californiana si conferma come un unicum nel panorama automobilistico internazionale, come un'azienda che vive di regole proprie e che continua ad avere una capitalizzazione incredibile rispetto alla sua produzione industriale. Continua su La Stampa
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martedì 10 luglio 2018
Le 10 auto più brutte della storia
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lunedì 9 luglio 2018
Aston Martin DBS Superleggera, figlia del vento
Poche case automobilistiche sono abili come la Aston Martin nell’allestire versioni speciali di un modello, modificandone il carattere e ringiovanendone l’immagine. Un’abilità maturata nella scorsa decade, quando non c’erano risorse per progettare modelli completamente nuove e l’unica possibilità era rinfrescare quelli esistenti. Ma ora è tutto diverso, perché la DB11 è nuova fiammante e preparare una variante più estrema è una scelta ben ponderata. Ecco dunque la DBS Superleggera che prende il posto della precedente Vanquish S e rispolvera un nome ricorrente nella storia del marchio di Gaydon che negli anni Cinquanta e Sessanta si era affidato al carrozziere italiano per vestire i suoi modelli più veloci. La Superleggera pesa dunque meno della DB11 V12 da cui deriva e l’ago della bilancia è sceso da 1.710 a 1.693 kg principalmente grazie all’utilizzo della fibra di carbonio per la carrozzeria, portiere a parte che rimangono in alluminio. Continua su GQ
sabato 7 luglio 2018
Alfa Romeo 75, l’ultima berlina a trazione posteriore prima della Giulia
Per tanti appassionati, a dire la verità un poco integralisti, l’Alfa Romeo è morta con lei ed è rinata solo da poco con l’arrivo della Giulia. Stiamo parlando ovviamente della Alfa Romeo 75, l’ultima del Marchio progettata prima dell’acquisto da parte della Fiat, ma anche l’ultima con il leggendario schema transaxle e ponte De Dion. Andiamo con ordine e partiamo dal nome che era stato scelto per festeggiare il settantacinquesimo anniversario del Marchio del Biscione. All’inizio degli anni Ottanta non tirava una buona aria dalle parti di Arese, i cui bilanci erano pesantemente in rosso. Tuttavia, bisognava sostituire la Giulietta che era ormai sul mercato dal 1977, ma bisognava farlo con risorse economiche limitatissime: la meccanica non si sarebbe potuta toccare e nemmeno le parti della scocca più onerose da progettare e soprattutto da stampare in catena di montaggio. Continua su Autoappassionati
venerdì 6 luglio 2018
Lewis Hamilton: le auto e le moto, lo stile e gli orologi. L’intervista di GQ
Giovedì pomeriggio al Paul Ricard, il circuito di Le Chatelet dove questo weekend si corre il GP di Francia. Il paddock della F1 è apparentemente tranquillo, anche se l’attività dei tecnici dietro le quinte è frenetica. Il giorno prima delle prove libere la pista rimane chiusa e i piloti hanno l’opportunità di rilassarsi un poco e di prendere confidenza con l’atmosfera del circuito. È qui che incontriamo Lewis Hamilton, campione di Formula 1 (quattro volte) e di stile (sempre). Siamo invitati da IWC, il brand di orologi svizzeri di lusso, di cui Hamilton è ambassador. Al polso porta appunto un bellissimo IWC Big Pilot’s Watch Annual Calendar Edition Antoine de Saint Exupéry. “La prima cosa che mi ha colpito è stata la cassa in oro rosa, poi mi piace l’eleganza del design, il fatto che abbia il calendario annuale oltre che l’incredibile personaggio a cui è dedicato”. Continua su GQ
giovedì 5 luglio 2018
Ride Vision, il sistema di allerta per i motociclisti che arriva da Israele
Israele è uno dei Paesi più avanzati del mondo dal punto di vista tecnologico, tanto da far invidia alla Silicon Valley per alcuni aspetti. Ci sono oltre 6.000 start-up e una vasta parte di queste si occupano di hi-tech, con un'attenzione particolare ai sistemi di riconoscimento e acquisizione di immagini, come telecamere, radar, lidar e sensori di vario genere. Con queste premesse non c'è da stupirsi se proprio da Israele arriva una tecnologia dedicata al mondo delle due ruote che potrebbe aumentare di molto la sicurezza di marcia con un esborso abbastanza contenuto e modalità di installazione non particolarmente invasive. Sostanzialmente si tratta di un sistema a visione "predittiva" a 360 gradi. La start-up che lo ha messo a punto di chiama Ride Vision ed è stata finora finanziata da una società di venture capital chiamata YL Ventures che ha investito circa 2,5 milioni di dollari. Continua su La Stampa
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