sabato 7 luglio 2018
Alfa Romeo 75, l’ultima berlina a trazione posteriore prima della Giulia
Per tanti appassionati, a dire la verità un poco integralisti, l’Alfa Romeo è morta con lei ed è rinata solo da poco con l’arrivo della Giulia. Stiamo parlando ovviamente della Alfa Romeo 75, l’ultima del Marchio progettata prima dell’acquisto da parte della Fiat, ma anche l’ultima con il leggendario schema transaxle e ponte De Dion. Andiamo con ordine e partiamo dal nome che era stato scelto per festeggiare il settantacinquesimo anniversario del Marchio del Biscione. All’inizio degli anni Ottanta non tirava una buona aria dalle parti di Arese, i cui bilanci erano pesantemente in rosso. Tuttavia, bisognava sostituire la Giulietta che era ormai sul mercato dal 1977, ma bisognava farlo con risorse economiche limitatissime: la meccanica non si sarebbe potuta toccare e nemmeno le parti della scocca più onerose da progettare e soprattutto da stampare in catena di montaggio. Continua su Autoappassionati
venerdì 6 luglio 2018
Lewis Hamilton: le auto e le moto, lo stile e gli orologi. L’intervista di GQ
Giovedì pomeriggio al Paul Ricard, il circuito di Le Chatelet dove questo weekend si corre il GP di Francia. Il paddock della F1 è apparentemente tranquillo, anche se l’attività dei tecnici dietro le quinte è frenetica. Il giorno prima delle prove libere la pista rimane chiusa e i piloti hanno l’opportunità di rilassarsi un poco e di prendere confidenza con l’atmosfera del circuito. È qui che incontriamo Lewis Hamilton, campione di Formula 1 (quattro volte) e di stile (sempre). Siamo invitati da IWC, il brand di orologi svizzeri di lusso, di cui Hamilton è ambassador. Al polso porta appunto un bellissimo IWC Big Pilot’s Watch Annual Calendar Edition Antoine de Saint Exupéry. “La prima cosa che mi ha colpito è stata la cassa in oro rosa, poi mi piace l’eleganza del design, il fatto che abbia il calendario annuale oltre che l’incredibile personaggio a cui è dedicato”. Continua su GQ
giovedì 5 luglio 2018
Ride Vision, il sistema di allerta per i motociclisti che arriva da Israele
Israele è uno dei Paesi più avanzati del mondo dal punto di vista tecnologico, tanto da far invidia alla Silicon Valley per alcuni aspetti. Ci sono oltre 6.000 start-up e una vasta parte di queste si occupano di hi-tech, con un'attenzione particolare ai sistemi di riconoscimento e acquisizione di immagini, come telecamere, radar, lidar e sensori di vario genere. Con queste premesse non c'è da stupirsi se proprio da Israele arriva una tecnologia dedicata al mondo delle due ruote che potrebbe aumentare di molto la sicurezza di marcia con un esborso abbastanza contenuto e modalità di installazione non particolarmente invasive. Sostanzialmente si tratta di un sistema a visione "predittiva" a 360 gradi. La start-up che lo ha messo a punto di chiama Ride Vision ed è stata finora finanziata da una società di venture capital chiamata YL Ventures che ha investito circa 2,5 milioni di dollari. Continua su La Stampa
mercoledì 4 luglio 2018
Cupra, il nuovo brand sportivo dal carattere latino
Martorell è un piccolo comune a 26 chilometri da Barcellona, che sarebbe come tanti altri sparsi per la Spagna, se non fosse che qui c’è il quartier generale della Seat che è sì di proprietà del Gruppo Volkswagen ma tenta di mantenere il più possibile il suo DNA latino. Tra i tanti edifici dello stabilimento ce n’è uno molto speciale, quello che ospita la sede del neonato brand Cupra che è stato distaccato da Seat per sviluppare e vendere autonomamente i modelli più sportivi. Il primo in assoluto sarà la Cupra Ateca che è già stata presentata ed arriverà sul mercato nei prossimi mesi, una C-SUV a trazione integrale da 300 CV e 250 km/h di velocità massima che ha bisogno di soli 5,4 secondi per passare da 0 a 100 km/h. Continua su GQ
martedì 3 luglio 2018
Tesla, un tendone nel deserto per aumentare la produzione della Model 3
In attesa di stupire il mondo con strabilianti risultati commerciali, l’elettrica Tesla Model 3 probabilmente ha già conquistato un record, per quanto difficile da misurare: quello dell’auto più seguita mediaticamente, anche se per ora soltanto dal punto di vista della produzione industriale. Presentata inizialmente nel 2016 come concept, nella versione definitiva dovrebbe essere l’auto per trasformare l’azienda di Elon Musk da piccola factory di lusso a costruttore generalista, visto che la Model S e la Model X per loro natura non possono farlo. Peccato che una sfilza di problemi abbia finora impedito di raggiungere il target di 5.000 unità prodotte a settimana: ritardi e incomprensioni con i fornitori, insufficiente approvvigionamento delle batterie e processi produttivi imperfetti sono stati i problemi principali sofferti dalla entry level Tesla. Così la produzione ha da poco superato le 1.500 unità a settimana. Continua su La Stampa
lunedì 2 luglio 2018
Fiat Uno Turbo i.e., l’auto che ha inventato gli anni Ottanta
Anni Ottanta e turbo sono parole così connesse tra loro che potrebbero quasi essere sinonimi. L’evoluzione tecnologica, del resto, è strana: a volte resta ferma per secoli, altre fa passi avanti incredibili in pochi anni. Così c’è stato un periodo iniziato più o meno con l’arrivo sul mercato della prima Porsche 911 Turbo (1974) e durato almeno venti anni, fino all’uscita di produzione della Lancia Delta Integrale, in cui era quasi impossibile pensare di progettare un’auto sportiva senza ficcarle una bella turbina nel cofano. E le dimensioni non contavano. Così dopo soli due anni dall’uscita della Uno, la Fiat decide di mettere in vendita la variante “cattiva”. È il 1985 e con l’arrivo della Fiat Uno Turbo i.e. la storia sta per cambiare. La piccola torinese pesa solo 845 e per il motore sono state fatte le cose in grande. Gli ingegneri piemontesi non si limitano a prendere un monoblocco esistente e ad adattarlo per la sovralimentazione, ma ne disegnano uno inedito. La base di partenza è il 4 cilindri 1.116 cc della Ritmo 65, ma la corsa viene allungata utilizzando le misure del 1.498 cc montato sulla Ritmo 105TC. Continua su Autoappassionati
sabato 30 giugno 2018
Mazda MX-5 Pollini Heritage, la passione per l’esclusività
Che cosa hanno in comune un brand automobilistico come Mazda e una Maison di moda come Pollini? La passione per la qualità, per il design e l’eleganza, ma anche per la cura dei dettagli. Un filo conduttore che unisce prodotti diversi per forma ma molto simili per spirito e che si trasforma in un’interpretazione unica ed esclusiva dell’icona Mazda per eccellenza: la MX-5. La spider giapponese rappresenta un caso unico nella storia dell’auto, essendo stata venduta in oltre un milione di esemplari nei quasi trenta anni di produzione in cui si sono succedute quattro generazioni. Ora l’ultima serie speciale di Casa Mazda, la MX-5 Limited Edition in partnership con Pollini Heritage, è stata presentata al pubblico ieri sera, in occasione della MilanoFashion Week, in un luogo davvero esclusivo, la boutique Pollini in via della Spiga a Milano. Questa edizione limitata è disponibile in soli tre esemplari e tre diversi colori di carrozzeria con accessori esclusivi e un kit di borsoni e sneaker firmati Pollini Heritage. Continua su GQ.it
Iscriviti a:
Post (Atom)