mercoledì 4 luglio 2018
Cupra, il nuovo brand sportivo dal carattere latino
Martorell è un piccolo comune a 26 chilometri da Barcellona, che sarebbe come tanti altri sparsi per la Spagna, se non fosse che qui c’è il quartier generale della Seat che è sì di proprietà del Gruppo Volkswagen ma tenta di mantenere il più possibile il suo DNA latino. Tra i tanti edifici dello stabilimento ce n’è uno molto speciale, quello che ospita la sede del neonato brand Cupra che è stato distaccato da Seat per sviluppare e vendere autonomamente i modelli più sportivi. Il primo in assoluto sarà la Cupra Ateca che è già stata presentata ed arriverà sul mercato nei prossimi mesi, una C-SUV a trazione integrale da 300 CV e 250 km/h di velocità massima che ha bisogno di soli 5,4 secondi per passare da 0 a 100 km/h. Continua su GQ
martedì 3 luglio 2018
Tesla, un tendone nel deserto per aumentare la produzione della Model 3
In attesa di stupire il mondo con strabilianti risultati commerciali, l’elettrica Tesla Model 3 probabilmente ha già conquistato un record, per quanto difficile da misurare: quello dell’auto più seguita mediaticamente, anche se per ora soltanto dal punto di vista della produzione industriale. Presentata inizialmente nel 2016 come concept, nella versione definitiva dovrebbe essere l’auto per trasformare l’azienda di Elon Musk da piccola factory di lusso a costruttore generalista, visto che la Model S e la Model X per loro natura non possono farlo. Peccato che una sfilza di problemi abbia finora impedito di raggiungere il target di 5.000 unità prodotte a settimana: ritardi e incomprensioni con i fornitori, insufficiente approvvigionamento delle batterie e processi produttivi imperfetti sono stati i problemi principali sofferti dalla entry level Tesla. Così la produzione ha da poco superato le 1.500 unità a settimana. Continua su La Stampa
lunedì 2 luglio 2018
Fiat Uno Turbo i.e., l’auto che ha inventato gli anni Ottanta
Anni Ottanta e turbo sono parole così connesse tra loro che potrebbero quasi essere sinonimi. L’evoluzione tecnologica, del resto, è strana: a volte resta ferma per secoli, altre fa passi avanti incredibili in pochi anni. Così c’è stato un periodo iniziato più o meno con l’arrivo sul mercato della prima Porsche 911 Turbo (1974) e durato almeno venti anni, fino all’uscita di produzione della Lancia Delta Integrale, in cui era quasi impossibile pensare di progettare un’auto sportiva senza ficcarle una bella turbina nel cofano. E le dimensioni non contavano. Così dopo soli due anni dall’uscita della Uno, la Fiat decide di mettere in vendita la variante “cattiva”. È il 1985 e con l’arrivo della Fiat Uno Turbo i.e. la storia sta per cambiare. La piccola torinese pesa solo 845 e per il motore sono state fatte le cose in grande. Gli ingegneri piemontesi non si limitano a prendere un monoblocco esistente e ad adattarlo per la sovralimentazione, ma ne disegnano uno inedito. La base di partenza è il 4 cilindri 1.116 cc della Ritmo 65, ma la corsa viene allungata utilizzando le misure del 1.498 cc montato sulla Ritmo 105TC. Continua su Autoappassionati
sabato 30 giugno 2018
Mazda MX-5 Pollini Heritage, la passione per l’esclusività
Che cosa hanno in comune un brand automobilistico come Mazda e una Maison di moda come Pollini? La passione per la qualità, per il design e l’eleganza, ma anche per la cura dei dettagli. Un filo conduttore che unisce prodotti diversi per forma ma molto simili per spirito e che si trasforma in un’interpretazione unica ed esclusiva dell’icona Mazda per eccellenza: la MX-5. La spider giapponese rappresenta un caso unico nella storia dell’auto, essendo stata venduta in oltre un milione di esemplari nei quasi trenta anni di produzione in cui si sono succedute quattro generazioni. Ora l’ultima serie speciale di Casa Mazda, la MX-5 Limited Edition in partnership con Pollini Heritage, è stata presentata al pubblico ieri sera, in occasione della MilanoFashion Week, in un luogo davvero esclusivo, la boutique Pollini in via della Spiga a Milano. Questa edizione limitata è disponibile in soli tre esemplari e tre diversi colori di carrozzeria con accessori esclusivi e un kit di borsoni e sneaker firmati Pollini Heritage. Continua su GQ.it
venerdì 29 giugno 2018
Qooder ha quattro ruote, ma piega come una moto
Auto, scooter o mezzi pubblici? Chi si muove quotidianamente in città si trova sempre di fronte a questo dilemma. A volte le soluzioni sono obbligate, altre volte la soluzione perfetta viene scartata per paura dei rischi. Parliamo ovviamente dei mezzi a due ruote, impareggiabili per sfidare il traffico e facili da parcheggiare, ma anche molto meno stabili di quelli a quattro ruote. Il nuovo Qooder, prodotto dalla Quadro Vehicles, supera brillantemente questa dicotomia, riunendo il meglio dei due mondi. È stato presentato a marzo al Salone di Ginevra e rappresenta la migliore evoluzione del concetto di scooter a quattro ruote.Qooder unisce la sicurezza delle automobili con l’agilità degli scooter, ed è pronto a debuttare sul mercato anche attraverso una innovativa formula di e-commerce, che prevede la consegna a domicilio del mezzo, già targato e pronto all’uso, da parte di uno specialista. Continua su GQ.it
giovedì 28 giugno 2018
3.000 Vespa hanno “invaso” Belfast per il raduno annuale
E’ uno dei veicoli made in Italy più famosi nel mondo e non ha quattro ruote, bensì due. Stiamo parlando della Vespa che dal 1946 è diventata una vera e propria icona globale, riuscendo a creare intorno a sé un universo di appassionati. I primi Vespa Club, infatti, si costituirono appena dopo l’inizio delle vendite dello scooter inventato dalla Piaggio. Oggi i Vespa Club nazionali sono diventanti cinquatatre, in rappresentanza di altrettanti Paesi e sono tutti associati al Vespa World Club. A questi si aggiungono altre centinaia di Vespa Club locali ufficialmente censiti, per oltre 120.000 soci iscritti in tutto il mondo. Ogni anno i più appassionati si raduno per dare vita ai Vespa World Days e ieri si è chiusa a Belfast l’edizione 2018. Continua su GQ
mercoledì 27 giugno 2018
Sedric, un giro sulla Volkswagen elettrica senza volante
Quando al Salone di Ginevra dello scorso anno Volkswagen ha presentato la Sedric e i servizi per cui era stata progettata, il pensiero comune degli addetti ai lavori è stato più o meno “Molto interessante ma non la vedremo per strada prima di dieci anni”. E' un giudizio piuttosto ricorrente quando si parla di prototipi con in questo caso “l'aggravante” dell'ecosistema che la Sedric avrebbe dovuto creare per poi esserne protagonista. Oggi, a poco più di un anno di distanza da quel giorno, la Sedric è su strada anche se per ora è quella privata e ultra-controllata del centro prove del Gruppo Volkswagen di Ehra-Lessien. I tecnici tedeschi hanno organizzato una dimostrazione per trasformare una visione in una sensazione reale, per quanto filtrata dai confortevoli confini di un centro ricerca. Per cui eccomi qua, poco lontano dal quartier generale di Wolfsburg, pronto a salire per la prima volta nella mia vita su un veicolo senza posto guida e senza volante, dove l'abitacolo è costituito da uno spazioso salotto e le forme sono molto più simili a quelle dei film di fantascienza che a quelle di una Golf o di una Passat. Continua su Motor1
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