martedì 12 giugno 2018

Lancia Delta, la storia di un mito – Seconda Parte

Nel maggio del 1986 la Delta ha già sette anni e nessuno avrebbe da ridire se venisse sostituita da un modello inedito, magari anche con un altro nome. L’arrivo della prima HF 4WD, tuttavia, spariglia completamente le carte in tavola. È un’auto che praticamente non ha concorrenti. Abbina il comfort e la qualità di una vettura da famiglia con le prestazioni di una vera sportiva, con il plus della trazione integrale permanente. Il differenziale anteriore è libero, quello centrale è di tipo epicicloidale e lavora insieme a un giunto viscoso Ferguson ripartendo la coppia motrice al 56% sull’asse anteriore e al 44% sull’asse posteriore, quello posteriore è di tipo Torsen e ha una percentuale di bloccaggio massima del 70%. Un sistema che permette di utilizzare sempre al meglio ognuno dei 165 CV e dei 29 kgm di coppia del 2 litri 4 cilindri turbo. Continua su Autoappassionati

lunedì 11 giugno 2018

Che Golf compro? Elettrica, metano, benzina…Il confronto

La Volkswagen Golf non ha bisogno di troppe presentazioni. Dal 1976 è stata venduta in oltre 40 milioni di esemplari, lungo otto generazioni, ed è il riferimento indiscusso tra le berline del cosiddetto segmento C. La sua gamma è talmente ampia che va dagli 85 CV del piccolo 1.0 3 cilindri ai 310 della versione R a trazione integrale. Ma la Golf è stata anche la prima auto, ed è tutt’ora l’unica, a essere disponibile con una incredibile varietà di motorizzazioni: diesel, benzina, bifuel a metano, ibrida plug-in ed elettrica. A noi interessa in particolare quest’ultima, che è proposta in un unico allestimento, piuttosto completo. E ha un prezzo di listino di 39.600 euro. Prezzo che viene scontato di ben 7.141 euro grazie all’offerta della rete Volkswagen e che può anche essere spalmato con un finanziamento in 35 rate dal 299 euro al mese. In questo caso è inclusa anche l’estensione di garanzia di 2 anni e 45.000 km, che si aggiungono ai due anni previsti per legge. Quanto alla batteria, la garanzia ne assicura l’efficienza almeno al 70% per 8 anni o 160.000 chilometri. Continua su Vaielettrico

sabato 9 giugno 2018

Lancia Delta, la storia di un mito – Prima parte

Chi nel settembre 1979 si è trovato al Salone di Francoforte davanti allo stand Lancia ad ammirare la neonata Delta, sicuramente non ha immaginato che quel giorno iniziava uno dei capitoli importanti della storia dell’auto. Ma andiamo con ordine. Verso la metà degli anni Settanta la Casa Torinese – ormai da alcuni anni all’interno del Gruppo Fiat – mette in cantiere la nuova “piccola di casa” che avrebbe affiancato la Beta raccogliendo allo stesso tempo l’eredità della Fulvia. La meccanica è moderna, dunque tutt’avanti come quella della Ritmo, i motori sfruttano le sinergie del Gruppo e il design è firmato da Giorgetto Giugiaro. La Delta è subito un successo e vince l’Auto dell’Anno nel 1980, rimanendo a tutt’oggi l’unica Lancia ad avere ricevuto questo premio. La gamma iniziale è piuttosto semplice, con il 1.3 e il 1.5 a benzina da 78 e 85 CV. I rally sono ancora lontani ma i prodromi ci sono già. Continua su Autoappassionati

venerdì 8 giugno 2018

VW e Porsche, vendite e produzione in parte sospese. Ecco perché

Due giorni fa vi abbiamo dato la notizia del blocco alle vendite Porsche per la maggior parte dei modelli causato dai ritardi nell'omologazione dei modelli secondo le nuove procedure di test WLTP. A Zuffenhausen non sono gli unici ad avere questo problema. Rimanendo all'interno del Gruppo tedesco, ieri Volkswagen ha comunicato la necessità di fermare alcune linee produttive finché i relativi modelli non saranno omologati WLTP. Dal 1 settembre 2018, infatti, non sarà più possibile vendere auto che non rispettino le nuove procedure. Ma il Gruppo Volkswagen non è l'unico ad avere questi problemi, anche BMW ha sospeso la vendita di alcuni modelli, tra cui la Serie 7, la M3 e le X5 e X6 a benzina. Allo stesso modo Mercedes potrebbe rinunciare ai motori diesel di origine Renault sulle CLA e GLA. Viene da chiedersi cosa stia succedendo e perché, per esempio, la Opel abbia già provveduto a ri-omologare tutta la gamma. La risposta è semplice, nella sua complessità: è un problema quantitativo. Quanti più modelli, combinazioni motore-cambio e optional si hanno in gamma, tanti più test bisogna fare. Continua su Motor1

giovedì 7 giugno 2018

Milano è la capitale europea del car sharing

Milano è la capitale europea del car sharing, confermando un trend nazionale che vede l'Italia come la nazione europea che preferisce i servizi dell'auto condivisa, seguita dalla Germania. Dei circa 4,5 milioni di utenti europei di car sharing ben 1,3 milioni si trovano in Italia, con un dato in crescita del 21% rispetto al 2016. Ancora più interessante è il numero degli utenti attivi, che è quello che conta davvero e che nel 2017 è arrivato a 820.000 utenti con una crescita del 38%. Questo è quanto emerso durante la conferenza “Rapporto sulla sharing mobility” organizzata dall'ANIASA – Associazione Nazionale Industria dell'Autonoleggio e Servizi Automobilistici – proprio a Milano che è la locomotiva europea del car sharing. Nel capoluogo lombardo ci sono ben 640.000 utenti che nello scorso anno hanno effettuato 3.830.000 noleggi utilizzando 3.100 automobili. Continua su Motor1

mercoledì 6 giugno 2018

Land Rover, il marchio compie 70 anni: dai mezzi “agricoli” ai Suv glamour

Il 30 aprile di settanta anni fa al Salone di Amsterdam debuttava la Land Rover Serie I, uno dei pochissimi veicoli fuoristrada disponibili all'epoca, il cui nome sarebbe poi diventato leggenda e avrebbe dato vita a un marchio a sé stante e a una stirpe di modelli. Oggi fa sorridere ricordare che il primissimo prototipo della Serie I fu costruito partendo dal telaio e dai semiassi di una Jeep Willys, ma all'epoca chi avrebbe potuto dire che questi due marchi sarebbero diventati i rivali per eccellenza nel mondo off road? Ad ogni modo, la Serie I era stata pensata anche come veicolo agricolo, tanto che poteva anche avere una presa di forza esterna per attaccarvi aratri o altri macchinari. Nella decade successiva si affermava come veicolo polivalente anche per usi militari o di polizia e nel 1958 veniva sostituita dalla Serie II, a sua volta pensionata nel 1971.

martedì 5 giugno 2018

Mazda MX-5 Cherry Edition, la prova di GQ.it

Solitamente l’industria automobilistica segue schemi di fredda razionalità, anche se ogni tanto qualcosa o qualcuno sparigliano le carte prendendosi un pezzetto di storia, come nel caso della Mazda MX-5. La piccola due posti giapponese è semplicemente la spider più venduta nella storia. Dal 1989 a oggi è stata venduta in oltre un milione di esemplari – traguardo raggiunto il 25 aprile del 2016 – lungo quattro generazioni succedutesi degli anni. La quarta e attuale è arrivata sul mercato nel 2015 ed è stata sviluppata secondo la filosofia ‘jinba-ittai’ che in giapponese significa unità totale tra cavallo e cavaliere, in questo caso tra auto e pilota. Disponibile con due motorizzazioni aspirate a benzina, da 1.5 e 2 litri di cilindrata, la MX-5 costa come un crossover compatto, rispetto a cui è molto più scomoda ma infinitamente più fascinosa. Se al tempo della sua genesi i giapponesi si erano ispirati alle spider inglesi e italiane degli anni Sessanta, l’ultima generazione ha uno stile che più orientale non potrebbe essere. Il layout è quello classico, sempre più raro nella produzione odierna che tutto sacrifica sull’altare dei costi: motore anteriore longitudinale e trazione posteriore. Continua su GQ