lunedì 14 maggio 2018

Range Rover 6×6 Superyacht Tender, il Suv da yacht

Nella quasi cinquantennale storia della Range Rover non c’era mai stata una versione 6×6, a meno che qualche pazzo non ne abbia costruita una negli anni Ottanta nel suo garage e l’abbia tenuta per sé. Dal 1970 a oggi, attraverso quattro generazione, la Range Rover è sempre stata simbolo del fuoristrada più lussuoso, un ruolo che successivamente ha dovuto condividere con la Classe G e più di recente con qualche altro modello. Nonostante questo, la Range Rover resta sempre il top in termini di SUV di lusso – tanto che alla Land Rover hanno creato una gamma intera intorno a questo nome – soprattutto perché nessun’altra è in grado di unire quell’anima british con prestazioni da vera fuoristrada. Per questo non ci si deve stupire della digressione nel mondo della nautica. Ma andiamo con ordine. Continua su GQ

venerdì 11 maggio 2018

Come nel film di Batman: Ford brevetta la macchina con la moto dentro

Forse alla Ford qualcuno ha voglia di scherzare. O forse no. Del resto depositare un brevetto è una cosa seria anche se si tratta di una soluzione da film di fantascienza, come quella di estrarre una moto dall’interno di un’auto. Il brevetto chiamato “Vehicle with an integrated electric motorcycle” è stato depositato lo scorso ottobre e pubblicato on line nei giorni scorsi. Per rendere meglio l’idea, pensate al Batman di Christopher Nolan, dove la Batpod esce fuori dalla Batmobile e immaginate il tutto con una Ford C-Max. Stupefacente, vero? La descrizione contenuta nel brevetto è quella di un mezzo a due ruote elettrico – più simile a uno scooter che a una moto – che si “accomoda” all'interno della monovolume attraverso la parte anteriore innestandosi in una specie di binario e andando a occupare il posto che si trova tra i sedili anteriori, dove normalmente si trovano il tunnel centrale, il bracciolo e il cruscotto. Continua su La Stampa

giovedì 10 maggio 2018

Volkswagen 411 e 412, 50 anni fa nascevano le ultime discendenti del Maggiolino

Nel 1968, mentre i giovani e gli operai di mezza Europa pretendevano rinnovamento, Volkswagen confermava il rispetto delle sue tradizioni presentando la Tipo 4, ultima evoluzione dello schema tecnico nato con il Maggiolino oltre trenta anni prima. Le 411 e 412 sono dunque le ultime discendenti di una stirpe di modelli con motore posteriore raffreddato ad aria che affondava la sue origini ancora prima della Seconda Guerra Mondiale. Dopo di loro sarebbero arrivate la K70 e la Passat, entrambe con il nuovo layout a motore longitudinale (raffreddato a liquido) e trazione anteriore ereditato dalla NSU che era stata assorbita nel 1969 poco prima del fallimento, e che insieme alla Auto Union avrebbe dato i natali al marchio Audi. La Tipo 4 doveva rappresentare il top di gamma della Volkswagen dell'epoca, allargando il numero dei potenziali clienti oltre all'inossidabile Maggiolino e alla più compatta Tipo 3, anche nota come “1500”. Continua su La Stampa

mercoledì 9 maggio 2018

Nuuk e Schwalbe, i due piccoli scooter elettrici motorizzati Bosch

La mobilità elettrica non riguarda solo le auto e in generale i veicoli a quattro ruote, ma anche i mezzi a due ruote, dove però argomenti come peso e prestazioni diventano centrali. Attualmente il settore delle moto elettriche è praticamente inesistente e sebbene Harley-Davidson abbia detto che saranno parte del suo futuro, è molto più facile trovare sul mercato degli scooter elettrici.  In questa categoria il piacere di guida è molto meno importante e la propulsione elettrica può portare vantaggi sostanziali anche in termini di accessibilità delle aree più centrali delle grandi città. Proprio per soddisfare le esigenze di questo genere di mercato, Bosch ha sviluppato un sistema integrato che fornisce la base di partenza a qualunque azienda voglia sviluppare una moto o uno scooter elettrico di dimensioni contenute. La Nuuk è una di queste e abbiamo avuto occasione di vederla a Renningen, sede del più grande centro ricerca e sviluppo di Bosch. Continua su La Stampa

martedì 8 maggio 2018

Che cosa sono gli “Adas” e perché i sistemi di assistenza avanzata alla guida ci salveranno la vita

Uno sguardo di troppo al cellulare oppure una semplice distrazione e la frittata è fatta. In un paio di secondi di disattenzione del guidatore l'auto percorre decine di metri ed è questione di un attimo trovarsi a un palmo di distanza dal veicolo che precede o a un due metri dal pedone che sta attraversando. A quel punto si può essere bravi e fortunati, oppure può andare tutto male. Ma anche senza evocare scenari funerei, basta pensare alla classica “toccatina” in coda al semaforo per rovinarsi la giornata e fare un danno migliaia di euro di danni. Quella appena descritta è una delle situazioni classiche in cui i sistemi di assistenza avanzata alla guida (Adas) possono dare una grossa mano.

Ecco nel dettaglio i più diffusi "sistemi avanzati di assistenza" alla guida. Continua su La Stampa

lunedì 7 maggio 2018

Bosch “L'intelligenza artificiale sarà fondamentale per la guida autonoma”

Abbiamo chiesto a Volkmar Denner, CEO della Bosch, il suo punto di vista sulla guida autonoma, iniziando da un'opinione sulla discrepanza tra quello che sostengono le Case automobilistiche, che dichiarano il 2021/22 come tempo di commercializzazione delle prime auto di livello 3, e quello che ha detto la Commissione Europea, che reputa il 2050 come più realistico.“L'obiettivo di Bosch è quello di portare sul mercato le tecnologie che supportino la guida autonoma di livello 4 e di livello 5 entro l'inizio del prossimo decennio - ha precisato Denner -. Per questo stiamo lavorando in stretta collaborazione con il Gruppo Daimler. Certamente ci sono ancora molte sfide da vincere dal punto di vista ingegneristico. Il problema più grande è quello della cosiddetta convalida, ovvero la certezza che l'auto si comporti esattamente come abbiamo previsto e progettato in tutte le situazioni che si troverà ad affrontare. L'incertezza sui tempi necessari per definire questa convalida è quella che porta ad avere differenti opinioni su quando la guida completamente autonoma sarà pronta per arrivare sulle strade. Per arrivare a questo risultato sarà fondamentale l'apporto dell'intelligenza artificiale che dovrà sovrintendere al comportamento dell'auto”. Continua su Motor1

venerdì 4 maggio 2018

Blockchain, la tecnologia del futuro, anche dell'auto

Tra poco più di sei mesi la tecnologia blockchain compirà 10 anni e molte persone non sanno ancora di che cosa si tratta, oppure la confondono con i Bitcoin. Sono due cose diverse e la seconda dipende dalla prima, perché la criptovaluta utilizza la “catena di blocchi” come una sorta di libro mastro pubblico di tutte le transazioni. Ma le potenzialità delle blockchain sono tantissime e vanno ben oltre la finanza, andando a toccare diversi settori tra cui quello dell'industria automobilistica che però è solo uno dei tanti. Per fare un esempio diametralmente opposto, sapevate che esiste un'app che sfrutta le blockchain per tracciare il vino? Tramite un QR code si può conoscere tutta la storia di quello che si sta bevendo, risalendo fino alla vite senza timore di contraffazioni o frodi, più in generale di alterazione dei dati. Continua su Motor1.com