venerdì 13 aprile 2018

Ducati Monster, una parata da record per festeggiare i 25 anni

Nel 1992 la Ducati si apprestava a vivere la più grande rivoluzione della sua storia, quella che l’avrebbe fatta uscire dalla nicchia delle moto squisitamente sportive. Al Salone di Colonia viene presentata la Ducati Monster, anzi il Monster, sotto forma di prototipo ma già praticamente pronto per la produzione che inizia a marzo dell’anno dopo. Il suo nome, che sembra derivare dall’affermazione di un anziano meccanico alla vista di uno dei prototipi, spiega anche la sua genesi: quella di un Frankenstein figlio del genio italico (lo stile però è firmato dall’argentino Miguel Galluzzi) e dell’arte di arrangiarsi. Dal punto di vista tecnico, infatti, il Monster era l’unione di due motociclette, la parte anteriore della SS 900 e la posteriore della 851, mentre lo stile era talmente essenziale che solo la sella, il serbatoio e il fanale anteriore furono creati ex-novo. Continua su La Stampa

giovedì 12 aprile 2018

All’asta la Ferrari di Gilles Villeneuve, quella del Montecarlo-Maranello in 2 ore e 25 minuti

La Ferrari 308 GTS è una di quelle auto che hanno una storia immortale. Buona parte del merito va sicuramente alla linea, una silhouette pulita e senza tempo disegnata da Leonardo Fioravanti negli anni Settanta, ma non si può dimenticare l'apporto hollywodiano all'immaginario comune. Si, perché la 308 GTS è l'auto di Magnum P.I. interpretato da Tom Selleck. Questa Ferrari, però, ha avuto anche una altro proprietario, o meglio un pilota, che famoso è dire poco. Gli appassionati avranno già capito che si tratta del leggendario Gilles Villeneuve che nei suoi anni alla Scuderia di Maranello la utilizzava come auto personale. Nei filmati dell'epoca la 308 GTS compare spesso e non è infrequente vedere l'asso canadese entrare o uscire da un parcheggio con le ruote fumanti e magari con i giornalisti ad attenderlo a pochi passi. Continua su La Stampa

mercoledì 11 aprile 2018

La Levante Trofeo entra nel club dei Super SUV, quelli con almeno 500 CV

La scorsa settimana Maserati ha tolto i veli alla Levante Trofeo, ovvero l’auto stradale più potente mai omologata dal marchio del Tridente (se escludiamo la MC 12), entrando nello speciale club dei Super SUV. Il 3,8 litri V8 biturbo che sulla limousine Quattroporte eroga 530 CV è stato modificato per salire fino a 590 CV, con una coppia di 730 Nm che è sufficiente per volare a 300 km/h e scattare da 0 a 100 km/h in 3,9 secondi. Così anche la Maserati entra nel club dei Super SUV, dove chi ha meno di 500 CV non può nemmeno presentare la domanda di iscrizione. Attualmente la massima esponente di questa associazione dalle ruote alte e i motori potenti è un’altra auto del Gruppo FCA, l’incredibile Jeep Grand Cherokee Trackhawk che grazie al suo 6.2 litri V8 sovralimentato con un compressore volumetrico può contare su 707 CV e 875 Nm di coppia massima. Continua su Autoappassionati

martedì 10 aprile 2018

Rosso Fioravanti, il Museo dell’auto di Torino rende omaggio a uno dei più grandi designer italiani

La storia della Ferrari è fatta dalle persone oltre che dalle auto, perché è dalla mente delle prime che sono nate le seconde. Tra i nomi celebri che sono legati al Cavallino Rampante c’è sicuramente quello di Leonardo Fioravanti, il designer concettualmente più legato alla Casa di Maranello, quello che tra gli Anni 60 e 80 ha creato le “Rosse” più affascinanti. Dalla leggendaria Ferrari 365 GTB/4 Daytona alla mitica 308 GTS di Magnum P.I. passando per i prototipi recenti dell’azienda Fioravanti, tutti firmati l’ingegnere-designer “con la matita rossa” che ha trascorso nelle stanze dei bottoni mezzo secolo, prima in Pininfarina e poi a Maranello. A questa incredibile storia è dedicata la retrospettiva “Rosso Fioravanti” del Museo Nazionale dell’Automobile di Torino, in mostra fino al 16 settembre 2018 nella sede di corso Unità d’Italia 40. Continua su La Stampa

lunedì 9 aprile 2018

Cos'è il pianale di un'auto? Ecco tutte le risposte

Spesso se ne parla, raramente si spiega di cosa si tratta: stiamo parlando del pianale delle automobili. Un argomento che fino a pochi anni fa, al di fuori di un ufficio tecnico, era da addetti ai lavori, o al massimo da appassionati di tecnica. Poi, da quando nel 2011 il Gruppo Volkswagen ha annunciato la rivoluzione tecnica della piattaforma modulare MQB, il tema è salito alla ribalta entrando praticamente in qualsiasi discorso legato ad un nuovo modello del gruppo tedesco e non solo, visto che negli anni successivi anche altri gruppi - PSA, Renault-Nissan, Volvo ecc.ecc. - hanno compiuto la stessa operazione. Ma facciamo un passo indietro e cerchiamo di capire l'importanza del componente che sta alla base di ogni automobile. Se il motore è il cuore di una vettura, allora il pianale è certamente lo scheletro, quello attorno al quale si regge tutto il resto. Continua su Omniauto

venerdì 6 aprile 2018

Maserati Ghibli Gransport, la prova di GQ: purosangue italiano

Ghibli è un nome ricorrente nella storia della Maserati. Fu usato la prima volta nel 1967 per battezzare la gran turismo che doveva competere con la Ferrari 365 GTB/4 Daytona e con la Lamborghini Miura. Fu usato ancora nel 1992 per definire l’ultima evoluzione del progetto Biturbo e poi ancora nel 2013 quando la Ghibli attuale riportò in auge questo nome che in realtà è quello con cui in Libia si definisce il vento caldo e secco che soffia da sud-est (lo Scirocco). Insomma, quando in FCA hanno deciso come chiamare una delle due berline – l’altra è la mastodontica Quattroporte – che sarebbe andata direttamente a scontrarsi con le tedesche, non hanno avuto paura di scomodare la storia del marchio del Tridente. Così nel 2013 arrivava sul mercato la Ghibli attuale, un’ammiraglia di quasi 5 metri di lunghezza sotto il cui lungo cofano trovano posto solo motori V6, sia benzina che diesel. Fin dall’inizio si è rivelata come un’ottima berlina sportiva, con un carattere forte e un comportamento in grado di emozionare, pagando alle tedesche qualche piccola pecca in fatto di finitura – non di materiali, pregiatissimi, ma di accoppiamenti e tolleranze – e di tecnologia. Continua su GQ

giovedì 5 aprile 2018

Toyota RAV4 2019, sempre più ibrida e tecnologica

Dopo averla annunciata nei giorni scorsi, oggi Toyota ha presentato al Salone di New York la quinta generazione della RAV4, una delle colonne portanti della gamma della Casa giapponese che la definisce come il SUV più venduto al mondo. Solo negli Stati Uniti, infatti, vende oltre 400.000 unità all’anno ma anche in Europa la RAV4 è sempre stata un best-seller, già dal 1994, quando è stata una delle prime SUV ad arrivare sul mercato. Del nuovo modello stupisce in primis lo stile, che si discosta molto da quello della versione attuale e risulta sicuramente meno originale. Osservando l’auto da diverse angolazioni sono evidenti alcune citazioni di altri SUV di successo ma anche dell’intramontabile Land Cruiser, altro cavallo battaglia di Toyota. Considerazioni stilistiche a parte, la nuova RAV4 è stata progettata sulla piattaforma Toyota New Global Architecture, la stessa della Auris, della C-HR e della Prius. Continua su GQ