martedì 10 aprile 2018
Rosso Fioravanti, il Museo dell’auto di Torino rende omaggio a uno dei più grandi designer italiani
La storia della Ferrari è fatta dalle persone oltre che dalle auto, perché è dalla mente delle prime che sono nate le seconde. Tra i nomi celebri che sono legati al Cavallino Rampante c’è sicuramente quello di Leonardo Fioravanti, il designer concettualmente più legato alla Casa di Maranello, quello che tra gli Anni 60 e 80 ha creato le “Rosse” più affascinanti. Dalla leggendaria Ferrari 365 GTB/4 Daytona alla mitica 308 GTS di Magnum P.I. passando per i prototipi recenti dell’azienda Fioravanti, tutti firmati l’ingegnere-designer “con la matita rossa” che ha trascorso nelle stanze dei bottoni mezzo secolo, prima in Pininfarina e poi a Maranello. A questa incredibile storia è dedicata la retrospettiva “Rosso Fioravanti” del Museo Nazionale dell’Automobile di Torino, in mostra fino al 16 settembre 2018 nella sede di corso Unità d’Italia 40. Continua su La Stampa
lunedì 9 aprile 2018
Cos'è il pianale di un'auto? Ecco tutte le risposte
Spesso se ne parla, raramente si spiega di cosa si tratta: stiamo parlando del pianale delle automobili. Un argomento che fino a pochi anni fa, al di fuori di un ufficio tecnico, era da addetti ai lavori, o al massimo da appassionati di tecnica. Poi, da quando nel 2011 il Gruppo Volkswagen ha annunciato la rivoluzione tecnica della piattaforma modulare MQB, il tema è salito alla ribalta entrando praticamente in qualsiasi discorso legato ad un nuovo modello del gruppo tedesco e non solo, visto che negli anni successivi anche altri gruppi - PSA, Renault-Nissan, Volvo ecc.ecc. - hanno compiuto la stessa operazione. Ma facciamo un passo indietro e cerchiamo di capire l'importanza del componente che sta alla base di ogni automobile. Se il motore è il cuore di una vettura, allora il pianale è certamente lo scheletro, quello attorno al quale si regge tutto il resto. Continua su Omniauto
venerdì 6 aprile 2018
Maserati Ghibli Gransport, la prova di GQ: purosangue italiano
Ghibli è un nome ricorrente nella storia della Maserati. Fu usato la prima volta nel 1967 per battezzare la gran turismo che doveva competere con la Ferrari 365 GTB/4 Daytona e con la Lamborghini Miura. Fu usato ancora nel 1992 per definire l’ultima evoluzione del progetto Biturbo e poi ancora nel 2013 quando la Ghibli attuale riportò in auge questo nome che in realtà è quello con cui in Libia si definisce il vento caldo e secco che soffia da sud-est (lo Scirocco). Insomma, quando in FCA hanno deciso come chiamare una delle due berline – l’altra è la mastodontica Quattroporte – che sarebbe andata direttamente a scontrarsi con le tedesche, non hanno avuto paura di scomodare la storia del marchio del Tridente. Così nel 2013 arrivava sul mercato la Ghibli attuale, un’ammiraglia di quasi 5 metri di lunghezza sotto il cui lungo cofano trovano posto solo motori V6, sia benzina che diesel. Fin dall’inizio si è rivelata come un’ottima berlina sportiva, con un carattere forte e un comportamento in grado di emozionare, pagando alle tedesche qualche piccola pecca in fatto di finitura – non di materiali, pregiatissimi, ma di accoppiamenti e tolleranze – e di tecnologia. Continua su GQ
giovedì 5 aprile 2018
Toyota RAV4 2019, sempre più ibrida e tecnologica
Dopo averla annunciata nei giorni scorsi, oggi Toyota ha presentato al Salone di New York la quinta generazione della RAV4, una delle colonne portanti della gamma della Casa giapponese che la definisce come il SUV più venduto al mondo. Solo negli Stati Uniti, infatti, vende oltre 400.000 unità all’anno ma anche in Europa la RAV4 è sempre stata un best-seller, già dal 1994, quando è stata una delle prime SUV ad arrivare sul mercato. Del nuovo modello stupisce in primis lo stile, che si discosta molto da quello della versione attuale e risulta sicuramente meno originale. Osservando l’auto da diverse angolazioni sono evidenti alcune citazioni di altri SUV di successo ma anche dell’intramontabile Land Cruiser, altro cavallo battaglia di Toyota. Considerazioni stilistiche a parte, la nuova RAV4 è stata progettata sulla piattaforma Toyota New Global Architecture, la stessa della Auris, della C-HR e della Prius. Continua su GQ
mercoledì 4 aprile 2018
Tesla, dieci anni di (vera) innovazione?
Il compleanno cade nel pieno di settimane piuttosto tumultuose per l’azienda di Elon Musk, prima con lo stop di quattro giorni alla produzione del Model 3, poi con la notizia dell’incidente mortale avvenuto su un Model X che forse procedeva in modalità Autopilot e ha preso fuoco dopo l’impatto. Così molti analisti gettano benzina sul fuoco, vaticinando un’imminente bancarotta e scenari apocalittici. Previsioni che vanno prese con le pinze, perché figlie della grande esposizione mediatica di cui da sempre gode la Tesla, che fa molto parlare di sé quando le cose vanno bene e ancora di più quando le cose vanno male. Questo perché il vero valore della Tesla non è certo nei prodotti, ma nel suo potenziale, in quella visione portata avanti da Elon Musk che trascende l’automobile e si propone come modus vivendi dove l’energia pulita è al centro di tutto. Continua su Vaielettrico
martedì 3 aprile 2018
Le auto storiche più belle della Coppa Milano Sanremo
Le rievocazioni storiche sono una delle poche cose che riappacifica con l’automobile e ne fa riscoprire il suo lato più bello, quello dove l’emozione si fonde con la tecnica. Per una volta si può non pensare ai problemi dell’inquinamento, del parcheggio, dei costi eccetera e concentrarsi sulla bellezza delle vetture create quando ancora i computer non esistevano e i costi di produzione non erano un’ossessione. Tra le gare di questo tipo la più famosa è certamente la Milla Miglia, ma non è certo l’unica. La Coppa Milano Sanremo, per esempio, è stata una delle corse più antiche d’Italia, con la prima edizione che si è svolta più di un secolo fa, nel 1906. Durante lo scorso fine settimana, invece, si è tenuta la rievocazione storica numero dieci, riservata alle auto costruite tra il 1906 e il 1976, cioè il periodo in cui ogni anno si teneva la corsa originale. Continua su GQ
lunedì 2 aprile 2018
Il salvavita eCall diventa obbligatorio sui nuovi modelli. Ma quello pubblico è diverso dal privato
Dal 31 marzo 2018 tutte le auto di nuova omologazione dovranno avere di serie il sistema eCall, cioè la chiamata automatica d’emergenza. Lo stabilisce la disposizione UE 2015/758 che era stata approvata tre anni fa e che ora diventa operativa, dopo aver dato il tempo alle Case automobilistiche di prepararsi. L’eCall diventa obbligatorio, come detto, sui modelli di nuova omologazione (cioè appena presentati dai costruttori), e non di nuova immatricolazione (cioè non su quelli targati per la prima volta). Dal punto di vista tecnico il sistema è abbastanza semplice e ha un costo stimato, per il costruttore, di circa 100 euro. La eCall si attiva automaticamente quando i sensori dell’auto rilevano una decelerazione tale da essere causata da un incidente. In altre parole se si attivano i pretensionatori oppure gli airbag, parte la chiamata di emergenza. L’altro caso in cui la eCall si attiva è con l’intervento manuale del guidatore o di uno dei passeggeri dell’auto. Ma dopo che la chiamata parte, che cosa succede? La risposta è diversa a seconda di quale servizio sia installato nell’automobile. Sì, perché ci sono due tipi di servizio eCall, quello pubblico e quello fornito da terze parti (Tps). Continua su La Stampa
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