lunedì 26 ottobre 2015
Ford Mustang GT King, 727 CV per 300 esemplari
Le Dodge Hellcat hanno finalmente trovato una degna concorrente. Sia la Challenger che, soprattutto, la Charger, non saranno più sole nel club delle “auto generaliste da oltre 700 CV”. Si, avete letto bene, non c'è nessun errore. Dopo i 707 CV tirati fuori dal 6.2 V8 Hemi, infatti, tra poco arriveranno i 727 CV del 5.0 V8 della Ford Mustang. Anche qui la “magia” avviene grazie all'installazione di un caro vecchio turbocompressore che viene installato, insieme al resto delle modifiche, dallo specialista Petty's Garage, per dare vita alla Ford Mustang GT King edition, una serie limitata di 300 esemplari. E se pensate che l'idea sia troppo folle, ricordate che Dodge ha raddoppiato la produzione delle Hellcat, proprio a causa della grande richiesta. Evidentemente, oltreoceano c'è ancora tanta passione per i motori pieni di cavalli, ma bisogna anche ricordare che gli appassionati americani non devono combattere con il superbollo e che il prezzo della benzina è sensibilmente inferiore. Così non appare come una follia possedere e utilizzare auto da oltre 700 CV. Nel caso della Ford Mustang GT King Edition sono 670 o 727, a seconda delle versioni. La serie limitata di 300 esemplari, infatti, sarà, suddivisa tra 243 'King', 43 'King Premier' e 14 'King Premier Convertible' che si potranno ordinare attraverso la rete ufficiale Ford, con garanzia di tre anni e 36.000 miglia, mentre i prezzi saranno compresi tra 67.495 e 90.945 dollari.
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venerdì 23 ottobre 2015
Tim Cook (Apple): "L'industria dell'auto è prossima a una rivoluzione"
L'industria dell'auto è sull'orlo di un cambiamento epocale e se lo dice Tim Cook, numero uno della Apple, forse gli si può anche credere. E gli attori di questa rivoluzione saranno le aziende più importanti del mondo, non solo quelle che da più o meno cento anni si occupano di produrre automobili. I driver principali di quelle che forse potranno definirsi come “Automobili 2.0” saranno sostanzialmente tre: la crescente importanza e pervasività del software, la guida autonoma e l'inizio della fine del motore a combustione interna a favore di quello elettrico. In effetti, se si guarda alla vetture attuali e si fa un confronto con quelle dei primi del Novecento, di vere rivoluzioni non ce ne sono mai state. “Penso che siamo prossimi a un grande cambiamento – ha detto Cook durante un intervista con il Wall Street Journal – non pretendo che nessuno sia d'accordo con me ma io la penso così”.
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giovedì 22 ottobre 2015
Ferrari: esordio “di corsa” in Borsa, azioni a 60 dollari
L'esordio della Ferrari alla Borsa di New York non poteva iniziare nel modo migliore. Le azioni del Cavallino Rampante, infatti, hanno subito aperto la seduta sopra i 60 dollari, cioè un 8 dollari i più rispetto ai 52 a cui l e azioni erano state offerte al pubblico. Tradotto in percentuale significa una maggiorazione del 15%, anche se dopo circa un'ora il prezzo è sceso a 57-58 dollari, per poi attestarsi sui 55 dollari. Wall Street, dunque, ha accolto bene l'arrivo della Casa di Maranello nel mercato azionario e la soddisfazione è subito emersa sui volti di Sergio Marchionne, John Elkann, Amedeo Felisa e Piero Ferrari, tutti e quattro presenti al momento di suonare la campanella per dare il via allo scambio azionario. Questo ottimo risultato iniziale, tuttavia, è anche figlio di una certa prudenza nella definizione del prezzo delle azioni. Il valore di partenza di 52 dollari, infatti, avrebbe anche potuto essere innalzato fino a 53, opportunità che è stata discussa dai top manager di FCA e Ferrari fino a ieri sera con le banche sottoscrittrici principali - Ubs e Bank of America Merrill Lynch – e che sarebbe stata giustificata dall'ottima accoglienza nella cosiddetta fase di “road show”.
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mercoledì 21 ottobre 2015
Apple, lo sviluppo di ‘iCar’ prosegue. A suon di ingegneri ‘rubati’ alla concorrenza
Mancano almeno 3 anni all’arrivo della Apple Car o iCar o progetto Titan, se preferite, ma per quando debutterà sul mercato le voci, più o meno confermate, sul suo conto saranno già così tante da poter scriverci un libro (nell’immagine in alto, una ricostruzione). L’ultima in ordine di tempo, riportata dalla Reuters, è quella che riguarda il “furto” di ingegneri perpetrato ai danni della Mission Motors, una piccola azienda americana che produce motociclette elettriche. Furto, nel senso che Apple ha offerto a queste persone un compenso più alto e la possibilità di lavorare in quella che forse è la migliore impresa del mondo. Visto che negli Stati Uniti c’è il libero mercato, è tutto regolare, se non fosse che, dopo aver perso i suoi uomini migliori – nella misura di 8 su 35 – la Mission Motors rischia la chiusura, perché la già normalmente difficile raccolta fondi è diventata quasi impossibile ora che questi se ne sono andati, portando con loro le proprie capacità.
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martedì 20 ottobre 2015
Ferrari F12tdf, il suo segreto è il Passo Corto Virtuale
Agilità e stabilità sono due facce della stessa medaglia. Non si più aumentare una senza che l'altra diminuisca e viceversa. La loro importanza, poi, diventa cruciale quando si tratta di auto sportive, soprattutto se queste vengono impiegate in pista. Una delle specifiche tecniche che più influenza queste due caratteristiche è la lunghezza del passo, soprattutto se considerato in rapporto a quella del corpo vettura e forse è proprio per questo che Ferrari lo ha citato per definire il suo nuovo sistema di sospensioni posteriori sterzanti montato sulla nuovissima F12tdf. Signore e signori ecco a voi il Passo Corto Virtuale, una definizione che rimanda direttamente alla storia del Cavallino Rampante, quando le versioni Short Wheel Base (SWB, passo corto, appunto), venivano sviluppate con una certa frequenza. L'asse posteriore sterzante, altrimenti definito come “quattro ruote sterzanti” o “asse posteriore attivo”, non è certo una novità in assoluto, diversi costruttori l'hanno già impiegato su prodotti anche molto meno esclusivi della nuova Ferrari, ma in ambito eminentemente sportivo è stato riconsiderato solo negli ultimi anni, in particolare dalla Porsche sulle 911 di ultima generazione.
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lunedì 19 ottobre 2015
Taxi, dopo Milano anche a Roma arrivano 200 telecamere contro le aggressioni
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venerdì 16 ottobre 2015
Il futuro di Volvo, tanta elettricità e una nuova piattaforma
Tra i tanti effetti del Dieselgate Volkswagen c’è anche quello di aver drasticamente influenzato i piani industriali delle Case automobilistiche riguardanti il prossimo futuro. Dopo che lo stesso gruppo tedesco e che Toyota, suo concorrente principale, hanno detto che investiranno massicciamente sulla trazione elettrica, anche Volvo ha fatto lo stesso. Le novità principali, quindi, sono due: il progressivo ampliamento della gamma elettrificata, cioè delle ibride plug-in ma anche di una inedito modello a zero emissioni e la nascita di una nuova piattaforma modulare per le auto compatte, CMA – Compact Modular Architecture, che si affiancherà a quella esistente (SPA – Scalable Product Architecture) per le vetture più grandi. La prima Volvo a sfruttare la CMA, dunque, sarà lanciata nel 2017 e questa nuova piattaforma sarà fondamentale per arrivare all’obiettivo delle 800.000 auto vendute entro i prossimi 4 anni. L’evoluzione della Spa, invece, proseguirà con l’arrivo della S90, cioè la futura ammiraglia della gamma svedese che sarà l’alter-ego tradizionale della SUV XC 90. Ovviamente, le due piattaforme avranno molto in comune, a partire dai motori, dai sistemi di infotainment e da quelli di sicurezza che saranno fondamentali per raggiungere l’obiettivo degli “infortuni zero” su una nuova Volvo entro il 2020. Al centro di tutto, poi, c’è la riduzione dei costi come pure la possibilità di diffondere i powertrain ibridi plug-in su tutta la gamma.
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