giovedì 3 settembre 2015
Volkswagen e Suzuki divorziano dopo 6 anni. I giapponesi vogliono restare single
“Gli ultimi sei anni sono stati un’esperienza davvero preziosa, da cui ho capito che ci sono aziende molto diverse dalla nostra” così parla Osamu Suzuki, di anni 85 e di professione “capo supremo” dell’omonima casa automobilistica. Tradotto in parole povere suona come un promemoria, tanto per gli altri costruttori quanto per se stesso, sulla volontà di evitare nuove unioni con partner di settore. Questa frase, infatti, è stata pronunciata come commento alla risoluzione della controversia che ha visto impegnate Suzuki e il gruppo Volkswagen sin dal novembre 2011. Il “matrimonio” tra le due Case si era consumato solo due anni prima (nella foto, Osamu Suzuki e Martin Winterkorn ai tempi dell’accordo), con uno scambio azionario che aveva visto i tedeschi diventare proprietari del 19,9% dei giapponesi, mentre questi avevano avuto in cambio l’1,5% del gruppo di Wolfsburg. L’idea era quella di progettare insieme piccole auto a bassi consumi e di sfruttare le rispettive posizioni di vantaggio, tanto nel mercato indiano (Suzuki) quanto nelle possibilità di ricerca e sviluppo (Volkswagen).
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mercoledì 2 settembre 2015
Incidente a Balocco, muore un collaudatore FCA
La notizia è di quelle che non si vorrebbero mai dare, perché perdere la vita mentre si lavora è un fatto che leva il fiato. È successo a Giuseppe Russo, un collaudatore del Gruppo FCA, che mercoledì 26 agosto si è scontrato con un collega all’interno del Balocco Proving Ground, mentre entrambi erano alla guida di un veicolo. Un luogo che tutti i giornalisti dell’auto conoscono bene, visto che la maggior parte della presentazioni FCA si svolgono lì. A Balocco le procedure di sicurezza sono sempre altissime e pare quasi impossibile che possa essere avvenuto un incidente mortale tra due auto. La dinamica è del tutto ignota, ma si sa che Russo, torinese di 45 anni, era solitamente assegnato alla Maserati.
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martedì 1 settembre 2015
Quando Mercedes e Dacia hanno un cuore solo: le parentele che non ti aspetti
“Hai visto la mia nuova Classe A diesel?”, “Che bella, è il 2.2?”, “No no, sai, con questi motori moderni 90 CV bastano” “Ah, bravo, allora hai lo stesso motore della mia Dacia Duster, quanto l’hai pagata?”. Il proprietario della Classe A è rimasto attonito e sta cercando di mettere a fuoco la portata della notizia. Nessuno gli aveva detto che con i 24.000 euro spesi per la sua Mercedes si ritrova sotto il cofano lo stesso motore di una Dacia (che costa circa 10.000 euro in meno). E non si è ancora trovato a chiacchierare con il proprietario di una Nissan Qashqai o di una Renault Clio… Scherzi a parte, per quale motivo quelli che si vantano di aver inventato l’automobile usano lo stesso propulsore del primo marchio low-cost della storia, che nella sua carriera non ne ha mai progettato uno con le proprie forze? La risposta è tanto semplice quanto scontata: per spendere meno soldi.
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lunedì 31 agosto 2015
“Prova l’auto per 24 ore”, in America Buick presenta i test drive lunghi
Vieni in una concessionaria Buick e fatti dare una macchina per un bel test drive di 24 ore. Suona più o meno così la nuova campagna “24 Hours of Happiness” ideata dal minore dei due brand di lusso della General Motors (il maggiore è Cadillac) che sarà attiva in un migliaio di punti vendita in tutti gli Stati Uniti, dalla West alla East Coast. Lo scopo non è tanto quello di vendere auto nell’immediato, ma di consolidare l’immagine del brand a lungo termine, soprattutto tra i clienti più giovani, quelli che tendono a identificare le Buick con l’auto del nonno. Lo ha spiegato la stessa Molly Peck, direttore marketing del marchio americano, spiegando che l’iniziativa non ha una data di scadenza e che vuole offrire ai consumatori un’esperienza di utilizzo che vada oltre il semplice test drive di mezz’ora, ma che si inserisca nelle loro vite, nei loro appuntamenti e nel loro tempo libero. Insomma, utilizzare l’auto proprio come farebbero nella loro vita di tutti i giorni.
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venerdì 7 agosto 2015
Audi S8 plus, quando i cavalli non bastano
Dal momento che nella gamma A8 non è prevista una versione RS, all'Audi hanno pensato bene di creare una S8 plus, che è più potente delle RS6 e RS7 e allo stesso tempo rinnova la sfida con le rivali di sempre, le Mercedes AMG. I numeri della ammiraglia più sportiva di Ingolstadt sono impressionanti: il 4.0 V8 TFSI bi-turbo è stato aggiornato fino a toccare i 605 CV - 85 CV in più rispetto alla S8 standard - con una coppia massima di 700 Nm che sale a 750 Nm quando l'overboost è attivo. Tutto questo si traduce in una velocità massima limitata elettronicamente di 305 km/h (se richiesta, altrimenti di 250 km/h) e in uno scatto da 0 a 100 km/h in 3,8 secondi, numeri da supercar a motore centrale. Nel raggiungerli la S8 è favorita anche dalla sua (relativa) leggerezza, visto che il gruppo scocca-carrozzeria del tipo space frame, realizzato completamente in alluminio, pesa solo 231 kg.
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giovedì 6 agosto 2015
Abarth Punto, rieccola per il mercato indiano
La Abarth Punto è pronta a tornare sul mercato, peccato che sia quello indiano e che invece da noi non ve ne sia notizia. Si tratta di una nuova variante della versione pensata specificatamente per l'India, che si riconosce subito dall'assetto rialzato (ed è stato anche abbassato di 20 mm rispetto alle altre Punto), assolutamente necessario per passare indenni sulle strade sconnesse e accidentate che caratterizzano il Paese orientale. Ma, una volta fatto l'occhio all'assetto non propriamente sportivo, si possono apprezzare le classiche grafiche Abarth e il bel disegno dei cerchi in lega da 16 pollici, mentre il frontale è quello di tutte le Punto indiane. Le buone notizie proseguono sotto il cofano, dove si trova il 1.4 T-Jet in una inedita declinazione da 145 CV, una potenza che porta la Abarth Punto al top del suo segmento, in cui le concorrenti mancano almeno di 40 CV.
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mercoledì 5 agosto 2015
Maxi-richiamo GM, 124 vittime da risarcire
Un'altra puntata della lunga storia del maxi-richiamo General Motors relativo ai blocchetti di accensione difettosi si è conclusa, quella relativa al risarcimento delle vittime. Il fondo speciale istituito dalla Casa americana ha concluso le verifiche relative alle 4.342 richieste di indennizzo ricevute, tra casi di decesso e altri di infortunio. Il consuntivo finale parla di 124 morti da risarcire e di 274 infortunati, di cui 17 gravi. Il primo dato, in particolare, è quello che impressiona di più, visto che meno di un anno fa i vertici di GM ancora si trinceravano dietro il dato delle 13 vittime accertate. Quello che ancora non è chiaro è il valore del risarcimento, perché a fronte di una media di 1 milione di dollari per ogni deceduto, in alcuni casi ancora da stabilire il fondo potrebbe spendere molto di più.
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