giovedì 11 giugno 2015

Abarth 695 Biposto R, ha fame di WRC


Se la Abarth 695 Biposto non vi sembra abbastanza estrema, sappiate che da oggi c'è una versione ancora più cattiva, denominata "R". Si tratta di un esemplare unico, un prototipo allestito direttamente dalla Squadra Corse nelle Officine Abarth Mirafiori, sulla base della versione stradale, con uno scopo ben preciso: i rally. No, non c'è nessun ritorno alle competizioni in vista, ma solo un "cameo" nella tappa sarda del WRC che prenderà il via questo weekend nei dintorni di Alghero. La prova speciale di apertura – la ''rallyshow'' di Cagliari - è per prevista giovedì 11 giugno e l'autoche farà da apripista sarà proprio la Abarth 695 Biposto R. Al volante ci sarà un pilota d'eccezione, il bicampione del mondo Miki Biasion che la guiderà anche nella ''powerstage'' finale, cioè l'ultima prova speciale che determinerà la classifica definitiva del rally, domenica 14 alle ore 12:08.

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mercoledì 10 giugno 2015

Ubriachi al volante, Stati Uniti: l’auto ‘sente’ l’alito e decide se mettersi in moto


Le auto diventano sempre più sicure, le infrastrutture migliorano – almeno nei Paesi civili – ma le brutte abitudini degli automobilisti e la quasi totale inconsapevolezza sulla pericolosità delle proprie azioni permangono invariate. Tra queste, la guida in stato di ebrezza è ben lontana dall’essere estirpata e ogni anno la conta dei morti è nell’ordine delle migliaia (oltre 10.000 negli Stati Uniti e 6.500 in Europa). Inoltre, i casi di recidiva sono moltissimi, anche il 30%. In venticinque Stati americani e in cinque del Vecchio Continente – Belgio, Finlandia, Francia, Olanda e Svezia – sono già obbligatori i dispositivi “alcol interlock” per chi è stato condannato per guida in stato di ebrezza, ma secondo la l’ente americano per la sicurezza stradale NHTSA è troppo poco. Infatti, solo chi è già stato pizzicato una volta è obbligato all’installazione di un etilometro collegato direttamente con l’accensione dell’auto, che la blocca se il guidatore è oltre i limiti dopo il “soffio”, oppure se non soffia per niente.

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martedì 9 giugno 2015

Renault Clio 220 Trophy, quali sono le concorrenti?


Renault ha ufficializzato l'arrivo della versione più sportiva della Clio RS, cioè la 220 Trophy. Ci vogliono non meno di 25.900 euro per portarsi a casa la piccola francese nella sua incarnazione più specialistica. Di lei già sappiamo tutto: ha un motore più performante (+20 CV, +20 Nm), un cambio automatico più veloce (-30% nei tempi di cambiata) e un assetto più affilato (nuove molle e sterzo più diretto del 10%). Del resto, meritarsi la sigla Trophy non è da tutti, sebbene manchi la classica ciliegina sulla torta, cioè il differenziale autobloccante meccanico, un plus che alcune sue concorrenti - Peugeot 208 Gti 30th Anniversary e Opel Corsa OPC su tutte - offrono. A questo proposito, è interessante fare una panoramica sulle rivali della Clio più estrema, visto che la nicchia “racing” del segmento B è quella dove c'è maggiore competizione.

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Apple, Google? No, Ford e Toyota insieme per connettività auto-smartphone “open”


Niente Android Auto e nemmeno Apple CarPlay. Ford non vuole che i due colossi dell’informatica prendano possesso dei sistemi di infotainment delle proprie vetture e, di conseguenza, dei dati relativi a guidatori e proprietari che diventeranno sempre più preziosi per qualsiasi tipo di offerta commerciale. Anche Toyota la pensa allo stesso modo, così è nata un’alleanza inedita che va controcorrente rispetto al resto delle Case automobilistiche. Niente piattaforme differenziate e fornite da soggetti terzi, ma un unico software open-source a cui i costruttori stessi possono dare il loro contributo. L’obiettivo è sempre quello di integrare nel migliore dei modi i dispositivi personali con le funzionalità messe a disposizione da ogni singola auto, dai comandi vocali alla navigazione passando per lo streaming di contenuti musicali, e la SmartDeviceLink – questo è il nome della nuova piattaforma – è pensata per farlo con una certa semplicità.

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lunedì 8 giugno 2015

VW Golf TSI BlueMotion, 3 cilindri campioni di efficienza


AMSTERDAM - Nel mare magnum delle sigle utilizzate dalle Case automobilistiche, la parola 'BlueMotion' contraddistingue le Volkswagen che inquinano e consumano meno.
La Golf TSI BlueMotion che abbiamo provato alla presentazione stampa internazionale di Amsterdam è il primo modello a benzina a potersi fregiare di questo titolo, appannaggio, finora, solamente delle motorizzazioni diesel. Il merito va tutto al 1.0 3 cilindri turbocompresso di coppia campione di efficienza che le permette di dichiarare emissioni di 99 g/km e un consumo medio nel ciclo combinato di 4,3 L/100 km. In Italia arriverà a luglio in un unico allestimento, con le cinque porte e con il cambio automatico DSG a 7 rapporti, a un prezzo di listino di 24.700 euro. Questo vuol dire che costa di più sia delle 4 cilindri 1.2 e 1.4 TSI in allestimento corrispondente, ma il differenziale di prezzo è giustificato dai contenuti tecnologici che riducono la sua sete di benzina. A questo proposito, la Golf BlueMotion non è certo un'auto pigra. Anzi, il piccolo 3 cilindri eroga ben 115 CV da 5.000 a 5.500 giri e 200 Nm di coppia massima a 2.000 giri. Così la compatta di Wolfsburg può superare agevolmente i 200 km/h e raggiungere i 100 km/h da fermo in meno di 10 secondi (204 km/h e 9,7 s per la precisione).

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venerdì 5 giugno 2015

FCA, troppa carne al fuoco: Jeep Wrangler e Grand Cherokee sarebbero in ritardo


Il vespaio scatenato dal due di picche che Mary Barra di GM avrebbe dato a Marchionne non si è ancora placato che l’amministratore delegato di FCA è di nuovo al centro dell’attenzione. La colpa, stavolta, è dei ritardi che – secondo la Reuters – interesserebbero una certa parte del piano industriale 2014-2018. La fonte sono alcuni dei principali fornitori del Gruppo, a cui sarebbe stato comunicato che alcuni modelli verranno posticipati di un anno o più, mentre le risorse verranno concentrare su veicoli più profittevoli. In particolare, sarebbero le Jeep Wrangler e Grand Cherokee a subire dei ritardi, insieme al pick-up Ram 1500. È evidente che il gruppo italo-americano, ora come ora, ha un bel po’ di carne al fuoco: il rilancio dell’Alfa Romeo, il primo vero restyling della 500 e l’entrata a pieno regime di commercializzazione della coppia Fiat 500X/Jeep Renegade. Per cui, un minimo di fluidità nel calendario non è certo un peccato mortale.

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giovedì 4 giugno 2015

Aprilia RSV4 1000 RF, la prova del Fatto.it – Sognando (democraticamente) la Superbike


La cosa più bella delle moto sportive è che sono democratiche. Con cifre nell’ordine dei 20.000 euro ci si può sedere su una specie di missile terra-terra che non è poi tanto più lento dei mezzi da corsa, sì, proprio quelli che si vedono la domenica in televisione alzandosi “tutti in piedi sul divano”. Raddoppiando il numero delle ruote fare lo stesso è impossibile: anche lasciando stare l’inarrivabile Formula 1, per provare sensazioni anche solo lontanamente simili a quelle di un pilota di GT1 ci vuole almeno un milione di euro. Ma qui le ruote sono due e sono attaccate alle sospensioni della nuova Aprilia RSV4 1000 RF, cioè la diretta discendente della campionessa di Superbike. Niente targa, frecce o specchietti, dato che sono al Misano Wolrd Circuit Marco Simoncelli e che la Casa di Noale ha organizzato le cose in grande. Dovrei essere solo un giornalista a una presentazione stampa, però mi sento quasi un pilota vero, perché la “mia” RSV4 attende sui cavalletti con le termocoperte, curata a vista dal meccanico che mi ha appena regolato le leve e fatto il bilanciamento statico. Sono alto 201 cm e ho non poche difficoltà a “inserirmi” dentro la Aprilia, che è compatta come una vecchia 250 due tempi. Conscio dei miei molteplici limiti mi preparo a entrare in pista, sapendo che l’impietoso smartphone dietro al cupolino, collegato con la Multimedia Platform, farà la radiografia di ogni mia azione. Certo, se uno è bravo poi può anche tirare giù i dati, stamparli e vantarsi con gli amici. I “fermoni” come me, invece, possono (e devono) prendere spunto per migliorare.

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