Se volete spendere il meno possibile per fare il pieno all'auto, che sia benzina, diesel, GPL o metano, andate al "supermercato". I meno cari sono i 27 distributori, sparsi in 10 Regioni italiane, che si trovano in corrispondenza degli ipermercati Auchan. La certificazione di “economicità” arriva direttamente dal Ministero dello Sviluppo economico, che periodicamente rileva i prezzi sul territorio nazionale. Nell’ultima di queste rilevazioni, Auchan è risultata la catena di distributori con il prezzo medio più basso d’Italia, nel segmento a self-service con prezzi medi di 1,369 euro al litro per il gasolio e di 1,501 euro/litro per la benzina; nel segmento servito, con 0,539 euro/litro per il Gpl e 0,939 euro/litro per il metano. Vuol dire che, rispetto alle medie nazionali, si risparmiano 6,9 cent/litro sul diesel, 7,7 sulla benzina, 4,9 sul metano e 9,5 sul GPL. Ma perché i carburanti costano così poco, come fa l’azienda francese a tenere i prezzi così bassi? La risposta è semplice, rinunciando a buona parte dei margini di guadagno, che peraltro nel settore sono già ridotti all’osso, circa 14 centesimi su ogni litro di benzina.
mercoledì 22 aprile 2015
Carburanti, ecco perché al "supermercato" costano meno
Se volete spendere il meno possibile per fare il pieno all'auto, che sia benzina, diesel, GPL o metano, andate al "supermercato". I meno cari sono i 27 distributori, sparsi in 10 Regioni italiane, che si trovano in corrispondenza degli ipermercati Auchan. La certificazione di “economicità” arriva direttamente dal Ministero dello Sviluppo economico, che periodicamente rileva i prezzi sul territorio nazionale. Nell’ultima di queste rilevazioni, Auchan è risultata la catena di distributori con il prezzo medio più basso d’Italia, nel segmento a self-service con prezzi medi di 1,369 euro al litro per il gasolio e di 1,501 euro/litro per la benzina; nel segmento servito, con 0,539 euro/litro per il Gpl e 0,939 euro/litro per il metano. Vuol dire che, rispetto alle medie nazionali, si risparmiano 6,9 cent/litro sul diesel, 7,7 sulla benzina, 4,9 sul metano e 9,5 sul GPL. Ma perché i carburanti costano così poco, come fa l’azienda francese a tenere i prezzi così bassi? La risposta è semplice, rinunciando a buona parte dei margini di guadagno, che peraltro nel settore sono già ridotti all’osso, circa 14 centesimi su ogni litro di benzina.
martedì 21 aprile 2015
Tesla, in California scoppia la polemica sugli incentivi alle elettriche “dei ricchi”
continua su Il Fatto Quotidiano
lunedì 20 aprile 2015
FCA presenta un nuovo piano di bonus per premiare gli operai
continua su Omniauto
venerdì 17 aprile 2015
Audi RS3 Sportback, una supercar 'travestita' da compatta
Che cosa serve per avere una Audi A3 in grado di accelerare da 0 a 100 km/h in 4,3 secondi e di spingersi fino a 280 km/h? Un intervento del reparto Quattro, ovvero la divisione sportiva della Casa di Ingolstadt che cura lo sviluppo di tutti i modelli più sportivi. Una volta installato il 5 cilindri 2.5 TFSI turbo benzina da 367 CV e450 Nm di coppia, il più è fatto. Poi si accoppia al cambio doppia frizione a 7 rapporti S-Tronic e si fa gestire il tutto dalla trazione integrale con giunto centrale Haldex di quinta generazione. A quel punto è solo questione di dettagli: un assetto specifico, freni anteriori a margherita e un bell'allestimento racing degli interni. Il risultato è la RS3 Sportback, che per 49.900 euro offre prestazioni da supercar ''nascoste'' nel vestito di una compatta. Arriverà sul mercato italiano a giugno, con una corposa lista di optional comprensiva di due primizie che saranno particolarmente apprezzate dai puristi della guida sportiva. Questa Audi, infatti, è la prima segmento C a rendere disponibili i freni carboceramici e i sedili a guscio in fibra di carbonio, che fanno risparmiare 14 kg. Certo, si tratta di accessori davvero particolari, ma il mercato italiano ha già dimostrato di apprezzare un'auto estrema come questa, visto che la generazione precedente, nei 16 mesi in cui è stata disponibile, è stata venduta in 218 esemplari. La nuova punta a fare ancora meglio, potendo contare su un ciclo di vita più lungo e su un prezzo di listino ribassato di quasi 3.000 euro rispetto alla vecchia.
continua su ANSA Motori
GM, già 84 risarcimenti milionari. A chi è morto per colpa di una molla da 56 cent
Siamo a quota 84: tanti sono gli accordi raggiunti da General Motors con le famiglie delle vittime del difetto del blocchetto dell’accesione. E 93 quelli con gli infortunati. Ma è solo all’inizio: allo scadere dei termini per presentare le richieste di danni, lo scorso 31 gennaio, la GM ne ha contate 4.343, di cui 478 relative a decessi. Ma almeno questi primi 177 casi sono chiusi, perché chi accetta il risarcimento rinuncia automaticamente a ogni altra forma di azione legale. Una magra consolazione per General Motors, che potrebbe spendere oltre 600 milioni di dollari per erogare tutti i risarcimenti – ha messo in conto un milione di dollari per ogni vittima – senza contare il costo del maxi richiamo, i 35 milioni di multa comminati dalla Nhtsa e le indagini partite in 49 Stati americani, oltre a quelle del Governo federale. All’origine del più grosso scandalo che abbia mai investito il colosso americano sta una molla difettosa da 56 centesimi di dollaro. Si trovava nel blocchetto di accensione di una decina di milioni di automobili, tutte prodotte dalla General Motors, parte delle quali devono ancora ricevere il pezzo modificato.
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giovedì 16 aprile 2015
Subaru Forester Lineartronic, finalmente il CVT diventa piacevole
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mercoledì 15 aprile 2015
Ford C-Max, tanto spazio senza rinunciare al piacere di guida
Il segmento C non è più quello di una volta, quando bastava avere una bella berlina due volumi, farla a tre e cinque porte e il gioco era fatto. Al massimo si poteva aggiungere una versione station wagon, destinandola alle famiglie e ai macinatori di chilometri di professione. Oggi tutto questo non è sufficiente e quello che succede in casa Ford è il migliore esempio. Ogni due C-Max vendute, infatti, anche due Focus lasciano gli autosaloni, ma una è berlina e l'altra è station wagon. Considerando i singoli modelli, vuol dire che la monovolume vende il doppio sia di una che dell'altra. Nel caso specifico, poi, la situazione è ancora più rosea, visto che la C-Max domina incontrastata la sua categoria, vendendo quasi il doppio della migliore concorrente. Il merito è in massima parte della variante a 5 posti, visto che quella a 7 con le porte posteriori scorrevoli rappresenta solo il 15 % delle vendite. Leggendo la scheda tecnica della prima se ne capisce il motivo.
A 4,38 metri di lunghezza corrispondono circa 14 quintali di massa a vuoto (1.391-1519 kg è la forbice tra il 1.0 EcoBoost manuale e il 2.0 TDCi automatico), mentre l'altezza non supera gli 1,61 metri. Praticamente è una Focus un po' più alta, ma questo non costituisce un limite nel parcheggio, bensì un vantaggio nella volumetria interna. Come spazio a bordo, per persone e bagagli, tra le due non c'è paragone e anche la Focus station wagon rischia di uscire sconfitta dal confronto, perché nonostante quasi 17 centimetri di lunghezza in più, la capacità del vano bagagli è praticamente uguale. Insomma la C-Max è un'auto “intelligente” ma anche piacevole da guardare e da guidare, un “tris” di caratteristiche che difficilmente si trovano insieme su una vettura sola. Infatti il suo successo è cristallino, soprattutto in Italia, il mercato che ne ha immatricolate ben 185.000, a fronte degli 1,2 milioni di unità vendute in Europa dal Lancio.
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