Forse all’ Alfa Romeo erano troppo avanti. Era il 1968 e il concetto di supercar era ancora di là da venire. La 33 Stradale derivava strettamente dalla versione corsa e ne conservava il DNA: 800 kg di peso, 1995cc dislocati su otto cilindri a V che giravano all’impazzata fino a oltre 10.000 giri/minuto sviluppando una potenza massima superiore ai 200CV. La sua linea perfetta non ha bisogno di commenti. Pochi lo sanno ma fu la prima auto di produzione a montare le porte ad apertura verticale, ma la sua rarità è ancora più incredibile: sono solo 12 gli esemplari costruiti. È stata l’auto di serie più costosa al mondo (quasi il doppio di una Ferrari), aggiudicarsene una era quasi impossibile. Nessuno potrà mai dire se l’Alfa non ci credette abbastanza o se i tempi non erano ancora maturi per un prodotto del genere, fatto sta che quest’auto, ancora oggi, non ha nulla da invidiare a una Veyron o a una Zonda…
lunedì 19 marzo 2012
domenica 18 marzo 2012
Auto leggendarie: Lancia Delta S4
Lei è “il mostro”, l’arma definitiva del Gruppo Fiat per primeggiare nel precocemente defunto Gruppo B. Creata da un team misto Abarth-Lancia guidato dall’ Ing. Lombardi, è tutt’ora una delle auto che fanno fibrillare gli appassionati. Le prestazioni incredibili (oltre 500cv e uno 0/100 da poco più di due secondi), il grande riguardo con cui la trattavano anche i migliori piloti, il potenziale inespresso e la tiratura limitatissima degli esemplari stradali (200) le consegnano un posto speciale nell’Olimpo dell’automobile. Fu la prima Lancia a sperimentare la trazione integrale ed era spinta da un innovativo propulsore di soli 1759cc di cilindrata, ma alimentato sia da un compressore volumetrico Volumex (brevetto Abarth) che da un turbo compressore. Fu prodotta solo nel 1985, ma basta assistere ad una gara in salita dove lei sia presente per osservare l’affetto e il rispetto che tutt’ora le riservano gli appassionati.
venerdì 16 marzo 2012
Speciale Ginevra: Toyota Yaris Hybrid
Con in prezzo della benzina prossimo ai 2€ al litro, e non essendoci dubbi sul fatto che non tornerà più a livelli umani, l'unico modo per risparmiare soldi è acquistarne meno. Si può decidere di usare meno l'auto, come dimostrano i consumi petroliferi in calo del 10% nel primo bimestre 2012, e si può provare a consumare meno. La nuova Toyota Yaris Hybrid sembra perfetta per il secondo scopo.
Il colosso giapponese è pioniere per quanto riguarda i veicoli ibridi, la Prius esiste dal 1997 ed è giunta alla terza generazione. Nessuna altra casa automobilistica può vantare un know-how come quello di Toyota in materia di auto ibride. È la prima volta che la Yaris viene offerta in questa variante, segno che la tecnologia è matura per un'auto dalla grande diffusione, sia dal punto di vista dei costi di produzione che dell'ingombro del pacco batterie. Toyota dichiara una capienza di 286 litri per il bagagliaio, più che sufficienti per una utilitaria, e un consumo combinato di solo 3,5 litri per 100km; un valore perfino migliore della maggior parte delle concorrenti diesel, con le quali anche il prezzo dovrebbe essere allineato.
Sappiamo bene che i consumi dichiarati dalle case sono molto lontani dalla realtà, quindi aspettiamo a cantare vittoria; tuttavia il fatto che in un percorso di 10km il motore elettrico lavori per i due terzi del tempo totale lascia ben sperare. Con i 100 CV totali forniti dal 1.5 a benzina e dall'unità elettrica, la brillantezza di marcia non dovrebbe mancare e le emissioni dichiarate di 79 g/km di CO2 garantiscono molti vantaggi nelle ZTL e nei parcheggi di tanti comuni italiani. Non male vero? BRUUUM!!!
Il colosso giapponese è pioniere per quanto riguarda i veicoli ibridi, la Prius esiste dal 1997 ed è giunta alla terza generazione. Nessuna altra casa automobilistica può vantare un know-how come quello di Toyota in materia di auto ibride. È la prima volta che la Yaris viene offerta in questa variante, segno che la tecnologia è matura per un'auto dalla grande diffusione, sia dal punto di vista dei costi di produzione che dell'ingombro del pacco batterie. Toyota dichiara una capienza di 286 litri per il bagagliaio, più che sufficienti per una utilitaria, e un consumo combinato di solo 3,5 litri per 100km; un valore perfino migliore della maggior parte delle concorrenti diesel, con le quali anche il prezzo dovrebbe essere allineato.
Sappiamo bene che i consumi dichiarati dalle case sono molto lontani dalla realtà, quindi aspettiamo a cantare vittoria; tuttavia il fatto che in un percorso di 10km il motore elettrico lavori per i due terzi del tempo totale lascia ben sperare. Con i 100 CV totali forniti dal 1.5 a benzina e dall'unità elettrica, la brillantezza di marcia non dovrebbe mancare e le emissioni dichiarate di 79 g/km di CO2 garantiscono molti vantaggi nelle ZTL e nei parcheggi di tanti comuni italiani. Non male vero? BRUUUM!!!
mercoledì 14 marzo 2012
Speciale Ginevra: Ford Fiesta ST
Finalmente anche la piccola Ford è disponibile in versione "pepata". La Fiesta ST si fregia della meno estrema tra le due sigle che definiscono i modelli sportivi dell' Ovale Blu. ST sta per Sport Technologies mentre RS significa Rallye Sport, ma quest'ultima è usata con parsimonia in Casa Ford tanto che nella produzione attuale c'è solo un modello che la porta sul cofano, la Focus RS.
La Fiesta ST si inserisce in un segmento dove la concorrenza è agguerrita e diversificata: Abarth G.Punto, Alfa Romeo Mito, Audi A1, Citroen DS3, Mini, Opel Corsa, Renault Clio, Seat Ibiza, Skoda Fabia e VW Polo. Tutte paragonabili, nelle versioni top, come prestazioni. La piccola Ford, però, ha buone frecce nel suo arco; il motore 1.6 EcoBoost sviluppa 180 CV e 240 Nm di coppia, sufficienti a spingerla a 220 km/h facendole bruciare lo 0/100 km/h in meno di 7 secondi.
Il telaio è stato messo a punto al Nurburgring ribassando l'assetto di 15mm rispetto alla Fiesta standard e tarando in maniera specifica l'ESP e il Torque Vectoring. La caratterizzazione estetica è evidente ma non esagerata e di serie saranno montati gli splendidi sedili Recaro che vedete in foto. La Fiesta ST sarà disponibile nel corso del 2013, probabilmente a un prezzo molto interessante rispetto alla media del segmento. BRUUUM!!!
Il telaio è stato messo a punto al Nurburgring ribassando l'assetto di 15mm rispetto alla Fiesta standard e tarando in maniera specifica l'ESP e il Torque Vectoring. La caratterizzazione estetica è evidente ma non esagerata e di serie saranno montati gli splendidi sedili Recaro che vedete in foto. La Fiesta ST sarà disponibile nel corso del 2013, probabilmente a un prezzo molto interessante rispetto alla media del segmento. BRUUUM!!!
martedì 13 marzo 2012
Volvo V40: immagini live e prezzi ufficiali
La Volvo ha ufficializzato i prezzi della nuova V40 presentata al Salone di Ginevra. L'allestimento base è già abbastanza completo e non necessita di aggiunte imprescindibili. Comprende anche il sistema City Safety (che frena l'auto automaticamente in presenza di ostacoli) e l'airbag per il pedone, oltre che l'impianto audio con schermo da 5 pollicie il climatizzatore manuale. Gli allestimenti successivi Kinetic, Momentum e Summum costano rispettivamente 1350€, 3100€ e 5400€ in più.
Kinetic: cerchi in lega da 16", climatizzatore automatico, computer di bordo, volante e cambio in pelle, pacchetto luci
Momentum: rivestimenti di tessuto/T-tech Linné, bracciolo posteriore, sedile passeggero regolabile in altezza con schienale abbattibile, regolatore di velocità, sensore pioggia, comandi audio al volante, avviamento con pulsante, retrovisori esterni ripiegabili elettricamente, indicatori di direzione a Led
Summum: rivestimenti di pelle, al bracciolo anteriore regolabile, ai fari bi-xeno attivi con lavafari, ai cerchi da 17 pollici, alle luci diurne a Led, pacchetto luci abitacolo
Benzina
T3 1.595 cm3 150 CV: 24.450 euro
T4 1.595 cm3 180 CV: 26.950 euro
Diesel
D2 1.560 cm3 115 CV: 24.950 euro
D3 1.984 cm3 150 CV: 27.250 euro
D3 Geartronic 1.984 cm3 150 CV: 29.245 euro
D4 Kinetic 1.984 cm3 177 CV: 29.950 euro
D4 Geartronic Kinetic 1.984 cm3 177 CV: 31.945 euro
BRUUUM!!!
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domenica 11 marzo 2012
La storia della crisi parte 8: primo semestre 2008
Nel mese di aprile il Lingotto pubblicava il bilancio del primo trimestre dell’anno; i risultati erano molto positivi, l’utile netto del gruppo era di quattrocentoventisette milioni di euro, mentre il fatturato era il più alto della sua storia . Nello stesso mese il brand Fiat era presente al salone di Pechino con i modelli di gamma più strategica, visto che il mercato cinese era considerato molto importante dai vertici torinesi . Parallelamente veniva portata avanti la trattativa con il governo di Belgrado per acquisire il marchio Zastava e poter così controllare e ristrutturare la sua fabbrica di Kragujevac, in modo da farne un sito produttivo per i modelli destinati all’esportazione nell’Europa dell’est . Intanto ad aprile il mercato italiano continuava nella sua discesa, le immatricolazioni erano 201.844, pari a un calo del 2,9% rispetto ad aprile 2007. Il Gruppo Fiat, in controtendenza, cresceva dell’1,5% .
Il mese successivo il saldo delle immatricolazioni era nuovamente in passivo, 204.607 erano le unità vendute, con un calo del 17,6% confrontato al maggio 2007. Le consegne del Gruppo del Lingotto, invece, erano scese del 12,6% . Inoltre, secondo l’Unrae , il tetto delle duecento mila immatricolazioni era stato sfondato grazie a una notevole impennata di queste ultime, nei giorni finali del mese, solo per un massiccio ricorso alle auto a km0; una pratica sintomo di un mercato non certo in salute. Difatti la stessa Unrae, insieme all’Anfia , chiedeva a gran voce l’estensione degli incentivi ai quattro milioni di auto Euro2 immatricolate nel ’97 e nel’98 . Un altro segnale delle difficoltà del mercato veniva dall’aumento delle vendite alle società di noleggio, ormai il 15% del totale, il che stava a significare che le Case compensavano il calo delle vendite ai privati con l’aumento di quelle agli specialisti del settore, con la differenza che queste ultime erano molto meno remunerative .
Il mese di giugno si apriva positivamente per Fiat: si siglavano infatti due nuove joint-venture con la russa Sollers, per produrre localmente il modello Linea e sviluppare un propulsore a gasolio; il Lingotto cercava così di recuperare il tempo perduto negli ultimi anni . Per la stessa ragione, pochi giorni dopo, si inaugurava la rinnovata fabbrica di Cordoba (Argentina) che, aperta a fine anni ’90, era stata chiusa poco tempo dopo a causa della profonda crisi che aveva scosso quel Paese. Lo stabilimento sarebbe stato un polo produttivo strategico, impiegando oltre quattromila lavoratori e producendo fino a seicentomila veicoli l’anno .
Le cattive notizie iniziarono ad arrivare verso la fine del mese: la prima era lo sciopero degli autotrasportatori che creava non pochi problemi, tanto che si pensava a una chiusura temporanea delle linee produttive . La seconda, più grave, riguardava l’andamento del mercato. A giugno la flessione, rispetto al medesimo mese del 2007, era stata del 19,5%, pari a 184.275 immatricolazioni. Il primo semestre dell’anno si chiudeva complessivamente con una perdita dell’ 11,5% sullo stesso periodo del 2007, con 1.259.365 unità targate. In controtendenza la vendita delle auto aziendali continuava invece a crescere, con un incremento del 5,4% . Il Gruppo Fiat perdeva, nel semestre, il 10,25%, ma incrementava la sua quota di mercato al 32,1%, dal 31,6% del primo semestre 2007 . Il Lingotto reagiva al calo delle vendite introducendo la cassa integrazione in diversi stabilimenti e inoltre ritoccava i listini, con rincari generalizzati dell’1,5%, per far fronte all’aumento dei costi delle materie prime .
Anche il mercato europeo era in flessione: il primo semestre faceva segnare una perdita del 2,2% rispetto all’analogo periodo del 2007 . Mentre il mercato francese (+4,5%) e quello tedesco (+3,6%) si dimostravano in salute, quello britannico (-1,6%) e soprattutto quello spagnolo (-17,6%), non lo erano affatto . I tre Gruppi leader del mercato continentale erano tutti in perdita, VW del 2%, PSA del 4,3% e Ford del 2,9% . La VW Golf restava l’auto più venduta in Europa con oltre duecentocinquantamila unità vendute .
Nei primi giorni di luglio veniva siglato un importante accordo tra il Gruppo Fiat e il Gruppo BMW, volto a sviluppare congiuntamente componenti meccanici riguardanti i marchi Alfa Romeo e Mini . Continuava , quindi, la politica ad ampio respiro del Lingotto, volta a rafforzare l’azienda anche fuori dei confini nazionali. Nello stesso periodo la Casa torinese veniva premiata in Brasile come “Impresa dell’anno 2008” ; proprio gli eccellenti risultati in Brasile compensavano le difficoltà sugli altri mercati. Inoltre la Fiat si apprestava a lanciare la 500 anche in India .
Questi nuovi mercati emergenti, se da una parte rappresentavano un bacino importante e strategico, presentavano però anche delle difficoltà; in particolar modo quello cinese, dove le aziende domestiche, nella progettazione di nuove vetture, si ispiravano fortemente ai modelli europei. Il Lingotto aveva un procedimento legale in corso nei confronti della Great Wall, rea, secondo i vertici torinesi, di aver clonato la Fiat Panda, ribattezzandola col nome “Peri”. Mentre il Tribunale di Torino dava ragione a Fiat, stabilendo quindicimila euro di multa per ogni esemplare di Peri importato in Italia , la corte di Shijiazhuang autorizzava pochi giorni dopo la commercializzazione del modello nel mercato interno .
In ogni caso il Gruppo Fiat chiudeva il primo semestre con ottimi risultati: aumentando del 14,6% i ricavi e dell’11,4% le consegne globali . Risultati a cui contribuiva il grande successo della 500, la cui produzione annuale veniva incrementata nuovamente, a duecentomila unità .
sabato 10 marzo 2012
Speciale Ginevra: Lamborghini Aventador J
Se uno e uno solo di voi disponesse di circa due milioni e mezzo di euro e non sapesse che cosa farne, gli consiglierei sinceramente di chiamare gli stabilimenti Lamborghini a Sant'Agata Bolgonese per cercare di acquistare la Aventador J. Ma sicuramente sarebbe una impresa impossibile, dal momento che l'esemplare presente al Salone di Ginevra resterà unico. Probabilmente quest'auto finirà in un qualche garage-bunker del Medio Oriente e non la vedremo mai più, così non ho voluto perdere l'occasione di fotografarla da vicino.
Questa J, così chiamata in onore della Jota del 1970, deriva strettamente dalla Aventador coupè, con la quale condivide tutte le caratteristiche tecniche. Le differenze sono in quello che manca, ovvero il tetto e il parabrezza che obbligano il conducente a vestirsi quasi come un motociclista, visto che l'auto supera i 300 all'ora. A proposito di mancanze, non cercate il climatizzatore, radio e navigatore perché non li trovereste; in effetti non si saprebbe che cosa farci. In ogni caso state tranquilli, la Aventador J è omologata per circolare su strada! BRUUUM!!!
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