lunedì 27 febbraio 2012

Il Gruppo Fiat e i SUV, una storia tormentata

Checché se ne dica l'unica regola che funziona per vendere bene un prodotto è dare alla gente quello che vuole. Per fare piazza pulita dei concorrenti, invece, bisogna dare alla gente una cosa nuova che ancora non sapeva di volere, e possibilmente farlo per primi, avendo così un vantaggio competitivo che i concorrenti impiegheranno del tempo a colmare. Qualche esempio? L 'iPod, Facebook, la Coca-Cola o Ryanair.
Il mercato dell'auto però ha delle regole tutte sue e c'è poco da inventare. Nonostante oltre cento anni di progressi tecnologici, le auto odierne funzionano ancora con i principi di quelle del diciannovesimo secolo. Inoltre, il consumatore medio sa poco o nulla di quello che si nasconde sotto la carrozzeria, ma è molto più attratto dalle forme e da quello che l'auto gli trasmette. Infatti, i modelli che, nella storia dell'auto, hanno inventato qualcosa di nuovo, lo hanno fatto principalmente nelle forme corpo vettura. 
Le novità dell'ultimo decennio automobilistico sono state, manco a dirlo, i SUV e i crossover. Chi per primo ha incontrato i favori del pubblico, come la Nissan con la Qasqhai, ha conquistato ottime posizioni di mercato. Cosa che non ha assolutamente fatto il Gruppo Fiat. Vuoi per mancanza di basi tecniche, vuoi per mancanza di soldi da destinare allo sviluppo del prodotto o vuoi per timore di non vendere abbastanza, le uniche proposte a quattro ruote motrici che abbiamo visto uscire dal Lingotto sono state la Panda 4x4 (che in un primo momento nemmeno volevano fare) e la tristissima Sedici (realizzata da Suzuki). L'unico progetto potenzialmente vincente e praticamente pronto, l'Alfa Romeo Kamal, non è stato mai portato a termine per paura di scarsa redditività.  
Ora che le basi tecniche possono arrivare da Jeep, sembra che qualcosa si stia finalmente muovendo. È di questi giorni la notizia che potrebbe arrivare una piccola SUV marchiata Fiat, che condividerebbe il pianale con la nuova Punto prevista per il 2013 e avrebbe uno stile fortemente imparentato con quello della 500. Forse in Fiat si sono svegliati e hanno deciso di seguire le orme di BMW, che sta facendo di Mini un vero e proprio brand a sé stante. Dopo la 500L, quindi, potrebbe arrivare nel 2013 una 500 Cross, lunga circa quattro metri e con la trazione integrale made in USA. Il 2013 dovrebbe anche essere l'anno della tanto attesa Suv Alfa Romeo, che tuttavia è funestata dalla stessa sorte della  berlina Giulia (anch'essa slittata al 2013), ovvero dai dubbi sul design. Sembra che la linea del frontale, peraltro già "congelata", abbia destato delle perplessità in quanto troppo futuristica; Marchionne in persona ha quindi chiesto di elaborare un frontale alternativo.
La mia speranza è di vedere queste nuove auto sulle strade in tempi brevi e possibilmente prima che passi anche la moda dei SUV...BRUUUM!!!

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venerdì 24 febbraio 2012

Prime immagini della nuova Volvo V40

Quando si deve lanciare un'auto nuova, ogni stratagemma per attirare l'attenzione è lecito. Quella delle foto sfuggite prima della presentazione ufficiale sta quasi diventando una moda, tanto da sollevare più di un dubbio su chi siano realmente le talpe che pubblicano le immagini in rete. Ieri ho parlato della nuova Audi A3, che però per la casa madre è ancora top secret. Oggi è il turno della nuova Volvo V40, anche lei attesa a Ginevra e avvolta da una coltre di mistero, che tanto misterioso non è più visto che pure in questo caso un paio di foto sono sfuggite.
La nuova V40 sostituirà in un colpo solo la berlina S40, la station wagon V50 e la compatta C30, facendo entrare anche Volvo nel variegato segmento delle crossover. La linea a metà tra una due volumi e una wagon e la lunghezza prossima ai 4,50 metri la mettono in concorrenza diretta con auto come la A3 Sportback, la Lancia Delta e la M-B Classe B. Potrebbe rappresentare la soluzione perfetta per chi ha bisogno di spazio e non vuole rinunciare a una certa dinamicità, differenziandosi dai soliti marchi premium rispetto ai quali Volvo è sempre stata una valida alternativa. Questa V40 è uno degli ultimi progetti nati e cresciuti sotto la vecchia proprietà Ford. Si basa, infatti, sulla piattaforma C1, la stessa della Focus e di molti altri modelli. Per apprezzare i risultati della nuova gestione cinese (Geely), bisognerà attendere ancora qualche anno. A Goteborg stanno sviluppando una nuova piattaforma flessibile in grado di fare da base ai futuri modelli dal segmento C al segmento E; è anche in via di definizione una nuova famiglia di motori modulari a 4-5-6 cilindri, sia benzina che diesel. 
Intanto la nuova Volvo utilizza i super-collaudati propulsori di derivazione Ford che già equipaggiano le altre auto della casa svedese. La V40 sarà messa in vendita nel terzo quadrimestre del 2012 con un prezzo che dovrebbe partire da circa 26.000€. BRUUUM!!!

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giovedì 23 febbraio 2012

Audi A3, sempre uguale a sé stessa

Quando si parla di design Audi, solitamente ci sono due correnti di pensiero. La prima recita "queste Audi sono tutte uguali, si fa fatica a riconoscerle tra di loro", la seconda invece afferma "si vede subito che è un'Audi; stile essenziale, solido e pulito". Probabilmente, visto l'ininterrotto successo delle auto con i quattro anelli negli ultimi venti anni, quelli che sposano la corrente di pensiero numero due non devono essere pochi. 
La nuova A3, giunta alla terza generazione, fa di tutto per non deluderli. La silhouette è molto simile a quella delle due generazioni precedenti, le proporzioni sono le medesime; è nei dettagli che si vede l'evoluzione, come il nuovo frontale ispirato a quello di A1 e A5, o il taglio delle luci posteriori che richiama quello della A6. In generale la linea dell'auto è meno tondeggiante e più mascolina. 
Dove la A3 va in controtendenza rispetto al resto della gamma è negli interni, che imboccano la via della semplificazione. Su molte Audi, soprattutto di media-alta gamma, il conducente ha la sensazione di trovarsi in una cabina di pilotaggio tanti sono i pulsanti e i comandi. Se questo piace agli appassionati e agli amanti della tecnologia, mette invece in difficoltà la maggior parte dei guidatori. Ecco quindi il sistema MMI (Multi Media Interface) di ultima generazione, tramite il quale si possono gestire tutte le funzioni della vettura. 
La nuova A3 nasce sul pianale modulare MQB, che nella stessa configurazione servirà da base anche per la nuova Golf, attesa per fine anno insieme alla versione Sportback. In futuro la gamma A3 potrebbe ampliarsi ulteriormente con una nuova versione cabrio e una inedita berlina, che probabilmente sarebbe destinata ai mercati emergenti come Cina e Russia. Nessuna sorpresa per la gamma motori, che inizialmente ricalcherà quella della versione attuale, con l'aggiunta del 1.4 TSI COD. La nuova A3 farà il suo debutto tra pochi giorni al Salone di Ginevra e potrebbe essere commercializzata alla fine dell'estate. BRUUUM!!!

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mercoledì 22 febbraio 2012

Corrado Formigli condannato (giustamente) per la puntata di Anno Zero

Corrado Formigli è nei guai. Un anno e mezzo dopo la puntata di Anno Zero (2 dicembre 2010) in cui ha parlato dell'Alfa Romeo Mito, è arrivata la sentenza del tribunale di Torino che lo condanna, insieme alla RAI, a risarcire il Gruppo Fiat con circa sette milioni di euro. Posto che due milioni dovranno essere usati per pubblicare la sentenza sui maggiori quotidiani nazionali e su Quattroruote, gli altri cinque milioni andranno a coprire i danni morali. 
La motivazione della sentenza è che Formigli ha usato informazioni "denigratorie e non veritiere" nei confronti della Mito. Il giornalista è andato su tutte le furie lamentandosi della morte del diritto di critica e della scelta del terreno di confronto. E allora analizziamo questo confronto. Alla Mito sono state contrapposte la Mini Cooper S e la Citroen DS3 THP, che montano entrambe lo stesso motore 1.6 con compressore volumetrico, contro il 1.4 turbocompresso dell'Alfa. Formigli introduce il servizio citando la sportività del brand Alfa Romeo e invita a seguire il filmato in cui le tre concorrenti vengono provate sulla pista di Quattroruote in condizioni di asfalto bagnato, dopodiché a servizio finito cita i dati di un'altra prova di Quattroruote sulla medesima pista ma con asfalto asciutto, in cui la Mito arriva ultima prendendo quasi tre secondi dalla Mini. 
Purtroppo Formigli si è scordato di riportare un'altro paio di informazioni, ad esempio che dalla prova di Quattroruote da lui stesso citata è proprio la Mito ad uscire vincitrice nel giudizio globale, pur costando circa 3000€ in meno della Mini. Il giornalista, inoltre, dimostra scarsa competenza sulle automobili, sia nell'impostazione del servizio stesso che nel rispondere all'allora Ministro Castelli. Il tempo sul giro in pista, infatti, non è un indicatore assoluto di sportività dell'auto. Nei circuiti gli asfalti sono sempre perfetti e sono avvantaggiate le auto con un assetto molto rigido, che si rivela meno efficace su strada, dove le imperfezioni del manto stradale rendono la guida imprecisa. Tra l'altro sulla Mito il controllo di stabilità, che in pista è controproducente, non è disinseribile per ragioni di sicurezza. Anche la risposta data a Castelli tradisce una certa incompetenza, perchè la coppia motrice conta eccome.
Formigli si è anche lamentato della sproporzione della sentenza, citando i 300.000€ che spettano ai genitori in caso di perdita di un figlio. Bè mi dispiace se qualcuno si fosse illuso, ma nel nostro evoluto mondo occidentale un prodotto industriale, i cui costi di creazione e di realizzazione superano facilmente i 500 milioni di euro, vale di più di una vita umana. Considerando che una Mito costa in media circa 20.000€, basterebbe averne vendute 250 in meno, a causa del servizio di Formigli, per aver creato un danno di cinque milioni di euro. 
Senza contare il potenziale negativo di un servizio come questo andato in onda  in una trasmissione di grande successo che raggiungeva milioni di spettatori. Alla Gruppo Fiat si possono muovere tante critiche, anche e soprattutto sui prodotti, ma farlo in modo incompleto e senza alcuna competenza, non mi sembra corretto. BRUUUM!!!

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martedì 21 febbraio 2012

Audi Cylinder On Demand, sarà la volta buona?

L'Audi ha presentato una versione della A1 Sportback dotata di tecnologia COD, ovvero Cylinder On Demand. Il sistema progettato dal Gruppo VW e già anticipato sulla VW Polo 1.4 TSI ACT Concept, consente alla centralina di gestione del motore di disattivare due dei quattro cilindri in situazioni di basso carico. L'idea di fondo è semplice; perché far lavorare tutti e quattro i cilindri quando si richiede poca potenza al motore? Infatti molte altre case automobilistiche si sono poste questa domanda nel passato, realizzando e sperimentando sistemi più o meno complicati.
La prima fu GM negli anni settanta, nel tentare di rendere più parchi i suoi mostruosi V8 da 6,4 litri facendoli funzionare a 4 o 6 cilindri. Il progetto naufragò a causa dei problemi che davano le prime iniezioni elettroniche di quel periodo. Nei primi anni ottanta ci provò anche l'Alfa Romeo; il sistema CEM (Controllo Elettronico del Motore) fu sviluppato con l'aiuto dell'Università di Genova e sperimentato su una ventina di Alfetta 2.0 date a tassisti milanesi. Nonostante una effettiva riduzione dei consumi del 10%, la sperimentazione si concluse nel 1986, quando l'Alfa passò alla Fiat. 
La Mercedes ci ha provato a fine anni 90, introducendo il ZAS (acronimo tedesco significante controllo attivo dei cilindri) sul motore V8 da 5 litri, salvo poi lasciar perdere visti gli scarsi risultati commerciali. In USA la soluzione è tornata in auge alla metà degli anni 2000, sia in GM che in Chrysler, sempre con lo scopo di placare la cronica sete dei grandi V8. Anche la Honda ha sviluppato una soluzione per far lavorare solo tre dei sei cilindri del suo propulsore da 3.5 litri. Se vi state domandano perché questa tecnologia non sia diffusa su tutte le auto, la spiegazione è molto semplice: perché non funziona. O meglio i benefici reali sono pochi e le complicazioni produttive, con conseguente aumento dei costi, tante.
L'Audi dichiara un risparmio di 1,2 litri ogni 100km, a fronte di prestazioni di tutto rispetto, visto che il 1.4 TSI eroga 140CV e spinge la piccola A1 da 0 a 100km/h in appena 8 secondi. Tuttavia non è chiaro perché la Polo dotata della stessa tecnologia otterrebbe un vantaggio di soli 0,4 litri per 100km, quindi per avere una idea più precisa bisognerà aspettare di provare l'auto per valutare il suo consumo reale, visto che i dati dichiarati nel ciclo di omologazione sono solo puramente teorici. Infine andrà valutato l'aggravio che il COD porterà sul prezzo di listino.
Intanto si può comunque apprezzare il coraggio di VW nel percorrere una strada dove tutti si sono persi. BRUUUM!!!

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lunedì 20 febbraio 2012

I controlli fiscali nuocciono alle auto di lusso

Cortina, Courmayeur, Firenze, Milano e Napoli. Sono le città controllate dal fisco negli ultimi tempi, quelle che hanno subito i famosi e chiacchieratissimi blitz della Guardia di Finanza e dell' Agenzia delle Entrate. Tutti i giornali ne hanno parlato e sono fiorite le polemiche, anche se nessuno ha potuto obiettare che in Italia l'evasione fiscale è sport nazionale, alla pari del calcio, e come questo unisce gli abitanti di tutta la penisola. I controlli si sono concentrati sugli esercizi commerciali e sulle auto di lusso, portando alla ribalta dati, cifre e usanze che gli addetti ai lavori già conoscevano bene.
Non voglio aggiungermi al coro dei polemizzanti, anche perché non colgo le ragioni della polemica, visto che le tasse vanno pagate senza se e senza ma. C'è chi obietta sui metodi, adducendo ragioni come il poco rispetto del lavoro altrui e la pubblicità negativa derivante da azioni palesi, come se andare in giro con un'auto da 100.000€ e dichiarare di essere poco più che nullatenenti non fosse una mancanza di rispetto verso tutto il Paese e verso le persone oneste che risparmiano anche 10€ per arrivare a fine mese.
La novità è un'altra. Il brusco calo delle vendite di auto di lusso, un mercato solitamente impermeabile alla crisi, che nel primo mese del 2011 ha però subito un rallentamento. Audi -16%, BMW -3,5%, Mercedes -5,3%, Ferrari -53% e Lamborghini -33%. A proposito di supercar pare che a Milano molti possessori di Bentley, Maserati, Porsche e compagnia bella abbiano rivenduto ai concessionari le loro auto per timore di incorrere nei controlli del fisco. 
Il timore dei controlli, quindi, nuoce al mercato delle auto di lusso. Osservando le statistiche sui redditi italiani, si  nota che solo l'1,6% dei redditi dichiarati supera gli 80.000€ annui; significa poche centinaia di migliaia di persone, senza contare quelle che il reddito non lo dichiarano proprio. A questo punto non sono neanche più necessarie le statistiche, basta dare una occhiata in giro per accorgersi che i conti non tornano...BRUUUM!!!

venerdì 17 febbraio 2012

Car pooling. Perchè no?

Avete mai sentito parlare di "car pooling"? Se la risposta è no, non preoccupatevi, è normale. Traducibile letteralmente come "concareggio" e più comprensibilmente con "auto di gruppo", il car pooling è l'uovo di Colombo. L'ascesa dei prezzi dei carburanti non accenna ad arrestarsi? Mantenere un'auto costa sempre di più? Dividendo le spese con più persone (fino a quante può ospitarne dignitosamente l'auto) i costi si riducono.
Probabilmente sono queste le due ragioni che potrebbero fare presa su noi italiani, che abbiamo una coscienza ecologica praticamente nulla. Ma i vantaggi del car pooling sono anche altri e basta guardarsi intorno mentre si è incolonnati nel traffico; la maggior parte delle vetture in circolazione trasportano una sola persona. Se applicarlo fosse abitudine diffusa, il traffico diminuirebbe sensibilmente e anche trovare parcheggio sarebbe più facile.
Svantaggi? Praticamente non ce ne sono. Certo, la libertà di movimento non è la stessa di quando si è da soli e avere altre persone in macchina obbliga, volenti o nolenti, alla socializzazione; il nocciolo della questione è se siamo disposti a delle piccole rinunce nel nome del risparmio e della mobilità sostenibile. Forse i tempi non sono ancora maturi, forse bisognerà aspettare che la benzina sfondi la soglia dei 2€ al litro, per iniziare ad aprire gli occhi, ma si sa che in Italia ci si inizia a preoccupare di un problema solo quando diventa grave. E allora temporeggiamo, ma gli strumenti per applicare il car pooling già esistono e sono anche piuttosto efficienti. Basta registrarsi in uno dei siti internet dedicati e cercare le offerte o inserire la propria, descrivendo i dettagli del viaggio. Gli utenti si votano a vicenda e commentano le esperienze avute per evitare sgradevoli sorprese a tutti gli altri. 
La trovate un'idea innovativa? Allora tornate un momento col pensiero ai vostri venti anni. Ricordate la frase "tutti in una macchina e dividiamo la benzina"? BRUUUM!!!

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