Ieri mattina, poco dopo le 10, un pugno fortissimo nello stomaco mi ha levato il fiato; solo ora riprendo poco a poco a respirare, e trovo la forza di scrivere qualcosa. Ieri mattina ho rivissuto le stesse sensazioni di un'altra domenica maledetta, quella del 1 maggio 1994, quella della dipartita del grande Ayrton Senna. Ieri mattina Marco Simoncelli se ne è andato, anche lui assurdamente e inspiegabilmente. Ieri mattina ci siamo ricordati che in moto si muore e che questa vita non è proprio così logica e giusta. Oggi rimane solo un enorme vuoto e una sensazione di mancanza; la parte allegra e giocosa che è in ognuno di noi, quella parte che nel Sic la faceva da padrona, è stata privata di punto di riferimento e di un esempio da imitare. Marco Simoncelli era un grande pilota ma anche un gran mattacchione, o un "patacca", come avrebbe detto lui. Ed è per questo che ci mancherà così tanto, perchè era una di quelle persone speciali che sanno portare il sorriso anche sui volti più rabbuiati.
Ci mancherai Sic, ci mancherai un casino, ma ogni volta che penseremo a te, proveremo anche noi a dire una "pataccata" e a far ridere qualcuno, come facevi te.
Ciao Marco, sarai sempre nei nostri cuori.
Ci mancherai Sic, ci mancherai un casino, ma ogni volta che penseremo a te, proveremo anche noi a dire una "pataccata" e a far ridere qualcuno, come facevi te.
Ciao Marco, sarai sempre nei nostri cuori.