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lunedì 24 gennaio 2022
Lamborghini Huracán Spyder RWD, la prova: sensazioni forti col vento tra i capelli
La Lamborghini Huracán è sulla cresta dell'onda da quasi otto anni. Era il marzo 2014 quando venne presentata al Salone di Ginevra, compiendo un salto in lungo generazionale rispetto alla precedente Gallardo, che aveva contribuito a portare il marchio di Sant'Agata Bolognese nel mondo delle supercar “possibili”. Poi il restyling del 2019 che, oltre ad averla resa più bella e attuale, ha anche diversificato la gamma strutturandola intorno alla doppia proposta di trazione posteriore oppure integrale. La prossima Huracán, invece, sarà ibrida plug-in e non arriverà prima del 2024, lasciando la possibilità di godersi ancora per qualche tempo una delle espressioni più pure della guida guida sportiva. Nel club delle supercar da circa 200.000 euro, infatti, questa Lamborghini è rimasta l'unica a puntare su un motore aspirato ad alto numero di giri. Con lei solo due colleghe, ma di prezzi ed carattere assai differente: la super specialistica Porsche 911 GT3 e la Corvette convertita al motore centrale. Continua su La Stampa
lunedì 22 novembre 2021
Ferrari Daytona SP3, la supercar da 2 milioni di euro che ci riporta ai mitici anni '60
La Ferrari Daytona SP3 è il secondo modello che il Cavallino Rampante presenta in pochi giorni, dopo la one-off BR20. In questo caso si tratta di una few-off, ovvero di una serie limitata che non verrà ripetuta e che appartiene alla famiglia Icona, inaugurata nel 2018 con le Monza SP1 e SP2. Si tratta di supercar che celebrano la storia di Maranello ispirandosi ai modelli più rappresentativi del passato, reinterpretati in chiave contemporanea usando tecnologie all'avanguardia. Così le Icona, sono caratterizzate da soluzioni esclusive, diverse da quelle utilizzate nel resto della gamma, e sono destinate solo ai migliori clienti e collezionisti delle vetture emiliane. Con la Ferrari Daytona SP3 la memoria torna subito all'omonima 24 Ore del 6 febbraio 1967, una delle maggiori imprese della storia sportiva della Scuderia Ferrari, che piazzò tre vetture sul podio della prima gara del Campionato Mondiale Sport Prototipi di quell’anno. La 330 P3/4, la 330 P4 e la 412 P che sfilarono in parata alla bandiera a scacchi in casa degli storici rivali della Ford rappresentavano altrettante evoluzioni della 330 P3. La 330 P3/4, in particolare, incarnava alla perfezione lo spirito degli Sport Prototipi anni 60, decennio che viene considerato l’epoca d’oro delle competizioni motoristiche a ruote coperte e che ancora oggi rappresenta un punto di riferimento per intere generazioni di ingegneri e designer. Continua su GQ
sabato 20 novembre 2021
La Porsche 718 Cayman GT4 RS è una supercar da guidare senza compromessi
La Porsche 718 Cayman GT4 RS è l'espressione più alta delle prestazioni su un'auto a motore centrale firmata Porsche - la 911 ha il motore posteriore a sbalzo - nonché il modello di punta della serie 718. La sua carta di identità parla chiaro a partire dai numeri più importanti, cioè 500 CV e 1.415 kg di peso con serbatoio pieno e in assenza del guidatore. In altre parole, la Porsche 718 Cayman GT4 RS è una supercar da guidare senza compromessi, grazie alla sua leggerezza, al telaio estremamente versatile, all'aerodinamica sofisticata e al rombo unico dato dal motore aspirato. Il "flat six" è praticamente lo stesso della 911 GT3 e gira fino a 9.000 giri al minuto, mettendo a disposizione 450 Nm di coppia. Così non c'è da stupirsi se nel giro secco al Nürburgring, la RS ha migliorato di 23 secondi il crono della GT4 «liscia», con un tempo finale di 7:04.511. Tra le caratteristiche che spiccano della Cayman GT4 RS ci sono le prese dell'aria dinamiche poste dietro i finestrini del guidatore e del passeggero che migliorano le capacità di aspirazione del sei cilindri. Come ogni moderno modello RS, la 718 GT4 RS è disponibile esclusivamente con il cambio a doppia frizione a sette marce, che si comanda sia tramite le palette dietro al volante che con la classica leva sul tunnel. Grazie anche alla sua rapidità, questa Cayman scatta da 0 a 100 km/h in 3,4 secondi e raggiunge i 315 km/h. Continua su GQ
sabato 13 novembre 2021
La Ferrari BR20 è fatta su misura per te
La Ferrari BR20 è l'ultimo pezzo della collezione one-off del Cavallino Rampante, cioè quei modelli unici che vengono realizzati partendo dalle richieste di un singolo cliente e disegnati secondo i suoi desideri. La Ferrari BR20 è una coupé V12 a due posti sviluppata a partire dalla GTC4Lusso, che per filosofia e approccio stilistico rimanda alle coupé di Maranello degli anni Cinquanta e Sessanta senza però cedere alla nostalgia. L'intento è quello di coniugare eleganza senza tempo e sportività discreta. Le proporzioni e le linee rimandano a quelle di alcune tra le dodici cilindri più iconiche della storia Ferrari, tra cui la 410 SA e la 500 Superfast. Rispetto alla GTC4Lusso sono state rimosse le due sedute posteriori per ottenere una linea più dinamica dall’effetto fastback. Così la BR20 è circa sette centimetri più lunga della vettura di partenza, grazie al trattamento dello sbalzo posteriore; inoltre uno dei punti cardine del processo di design della BR20 è stata la variazione radicale del volume dell’abitacolo. L'effetto che ne consegue è simile a quello di una coppia di archi che percorre l'interno in senso longitudinale, dal montante A fino allo spoiler posteriore. Infine, per alleggerire visivamente l’abitacolo la colorazione nera del tetto collega il parabrezza al lunotto, sollevato rispetto alla superficie del portellone posteriore come ad accompagnare il flusso dell’aria. Continua su GQ
giovedì 30 settembre 2021
McLaren 720S Spider e GT, il diavolo e l'acqua santa: la nostra prova
La McLaren 720S Spider e la McLaren GT sono come due facce della stessa medaglia. Se con la prima si entra nell'esclusivo club dei 700 CV, con la seconda si perde un pizzico di brutalità per guadagnare un po' di usabilità quotidiana. Entrambe hanno il telaio monoscocca in fibre composite e il motore in posizione posteriore centrale, appena dietro le spalle dei due passeggeri. Si tratta di un 4 litri V8 bi-turbo - comune a tutta la produzione di Woking - che nel caso della 720S Spider eroga proprio 720 CV, mentre la GT scende a 620. La coppia, invece, è rispettivamente di 770 e 630 Nm e viene messa a terra solo sulle ruote posteriori. Tra le due ci anche due quintali di differenza a favore della 720S Spider (pesa 1.283 kg), che infatti è anche più veloce rispetto al cronometro: 2,9 secondi (3,2 la GT) per passare da 0 a 100 km/h e oltre 340 km/h di velocità massima (326 km/h la GT). Numeri incredibili, che è praticamente impossibile verificare su strada. Tuttavia, l'aspetto più sorprendente della McLaren 720S Spider è quanto sia semplice da usare: la spaziosità dell'abitacolo lascia stupiti, così come la visibilità definita dalle ampie superfici vetrate, con il pilota che ha a disposizione ben 306° di visione. Il cambio doppia frizione a 7 rapporti è fulmineo e il volante con la corona rivestita in Alcantara permette di incidere l'asfalto come se l'avantreno fosse un bisturi. Continua su GQ
martedì 17 agosto 2021
Lamborghini Countach LPI 800-4, il ritorno del mito degli anni Ottanta
La Lamborghini Countach compie mezzo secolo - il prototipo originale è del 1971, mentre il primo modello di serie è del 1974 - e da Sant'Agata Bolognese le rendono omaggio nel migliore dei modi, cioè facendola rivivere. La Lamborghini Countach LPI 800-4 del 2021 sfrutta la base tecnica della Aventador di cui è stata appena annunciata la fine della produzione, con relativa edizione finale in tiratura limitata, e verrà prodotta in soli 112 esemplari, un rimando a "LP 112", il nome del progetto utilizzato internamente durante lo sviluppo della prima Countach. La stessa casa emiliana ha coniato la nuova definizione di “few-off” durante la presentazione al The Quail - a Motorsports Gatheringl, un esclusivo evento dedicato ai motori negli Stati Uniti. Sotto il lungo cofano posteriore c'è il V12 Longitudinale Posteriore (LP), unito alla tecnologia ibrida (I) sviluppata per la Sián e alla trazione integrale permanente. Continua su La Stampa
mercoledì 4 agosto 2021
Hispano Suiza Carmen Boulogne, la hypercar elettrica da 1.114 CV che profuma di nostalgia
La Hispano Suiza è stato uno dei marchi di lusso più importanti della prima metà del Novecento. Le auto Hispano Suiza appartenevano ad aristocratici, intellettuali e agli artisti più rinomati al mondo: Alfonso XIII di Spagna, Gustavo V di Svezia, Carlo II di Romania, Luigi II di Monaco, Pablo Picasso, André Citroën, Coco Chanel, René Lacoste, Albert Einstein e più recentemente Paul McCartney, sono solo alcuni dei clienti illustri che hanno illuminato la storia del marchio fondato a Barcellona da da Damián Mateu, con il supporto dell'ingegnere Marc Birkigt . Tra il 1904 e il 1946 ha prodotto più di 12.000 auto, caratterizzate dal logo della cicogna che rendeva omaggio all'emblema dello squadrone francese dipinto sul fianco di un caccia a propulsione Hispano Suiza che aveva cmbattuto durante la Prima Guerra Mondiale. Nel marzo 2019 il marchio è rinato grazie a Miguel Suqué Mateu, pronipote del fondatore, con una hypercar 100% elettrica chiamata Carmen, che ha l'ambizione di definire il segmento "hyperlux". Un modello esclusivo progettato, sviluppato e costruito interamente in Spagna. Il design degli esterni si ispira al classico Dubonnet Xenia e condivide i valori che hanno trasformato Hispano Suiza in uno dei massimi esponenti dell'industria automobilistica di lusso, con un design senza tempo, una lavorazione meticolosa e una scrupolosa attenzione ai dettagli. Continua su GQ
venerdì 9 luglio 2021
Aston Martin Valkyrie AMR Pro, la supercar che non rispetta le regole
La Aston Martin Valkyrie AMR Pro è l'evoluzione più radicale della già estrema Valkyrie. Una supercar che prende come punto di partenza un'auto progettata per vincere la 24 Ore di Le Mans, quindi si spinge oltre per esplorare gli estremi delle prestazioni non vincolate dai regolamenti o dall'immatricolazione per uso stradale. Se l'obiettivo della Valkyrie erano le massime prestazioni su strada, con la AMR Pro gli unici limiti sono quelli del coraggio e delle capacità del pilota. È stata progettata insieme a Red Bull Advanced Technologies: utilizza un telaio con il passo allungato di 38 cm e con le carreggiate allargate di 9,6 cm davanti e di 11,5 cm dietro, mentre la lunghezza è aumentata di 26,6 cm per aumentare la deportanza. Quest'ultima è doppia rispetto alla Valkyrie e permette alla Aston Martin Valkyrie AMR Pro di raggiungere un'accelerazione laterale di oltre 3G. Quando al motore, il 6.5 V12 aspirato costruito da Cosworth è stato modificato per raggiungere i 1.000 CV a circa 11.000 giri senza l'ausilio di alcun sistema ibrido. La carrozzeria, invece, verrà realizzata completamente in fibra di carbonio; altri materiali esotici saranno utilizzati per i bracci trasversali delle sospensioni, per il parabrezza e i finestrini laterali. Tutto questo per avere un livello globale di prestazioni che si avvicinano a quelle di un'auto di Formula 1. L'obiettivo è completare un giro dello storico tracciato di Le Mans in 3 minuti e 20 secondi, ovvero i tempi attualmente registrati dalle vetture LMP1, le auto più veloci che corrono la corsa più famosa del mondo. “L'intero programma Valkyrie è stata un'avventura straordinaria nel campo dell'ingegneria. Espressione della passione e dell'esperienza che si trovano all'interno di Aston Martin. La AMR Pro è la testimonianza del nostro impegno per le prestazioni pure, un dna che risalterà nelle nostre prossime auto" ha detto il boss di Aston Martin Tobias Moers. Continua su GQ
giovedì 8 luglio 2021
Lamborghini Aventador LP 780-4 Ultimae, il V12 aspirato va in pensione
L'elettrificazione dilaga, come il "Nulla" de La storia infinita, e nessuno si salva, nemmeno i motori più prestigiosi, quelli che hanno fatto la storia dell'automobile. Il V12 Lamborghini è uno di questi e nella nuova Aventador LP 780-4 Ultimae ruggirà per l'ultima volta in versione puramente aspirata, prima di lasciare spazio a una variante ibrida sulla supercar di prossima generazione. Così questa nuova Aventador è un omaggio a un'era che sta per tramontare, un concentrato dell’essenza più pura di tutte le versioni della Aventador, realizzato mettendo insieme le prestazioni della SVJ e l'eleganza della S, riassumendo il tutto in una vettura da collezione che verrà costruita sia con carrozzeria Coupé che Roadster. "Questa è la Aventador definitiva che chiude un’epoca eccezionale. È l’ultima del suo genere, con la massima potenza e le prestazioni che ci si aspettano dal nostro marchio" ha sintetizzato perfettamente Stephan Winkelmann, Presidente e CEO di Automobili Lamborghini. Dopo oltre un anno senza eventi mondiali a causa della pandemia, la Aventador LP 780-4 Ultimae debutterà in Regno Unito in occasione del Goodwood Festival of Speed 2021. Ha linee eleganti, condite da prestazioni di livello assoluto. Il V12 da 6,5 litri “Longitudinale Posteriore” sprigiona 780 CV e 720 Nm di coppia a 6.750 giri su tutte e quattro le ruote: 40 CV in più rispetto alla Aventador S e 10 CV in più rispetto alla SVJ, che ha luglio 2018 si era presa il record del Nürburgring per le auto stradali, prima di essere battuta da un altro mostro come la Porsche 911 GT2 RS. La monoscocca in fibra di carbonio della Aventador LP 780-4 Ultimae e l’ampio uso dello stesso materiale in tutta la carrozzeria garantiscono un peso a secco di soli 1550 kg. Così, la versione Coupé ha un rapporto peso-potenza di 1,98 kg/CV, un’accelerazione da 0 a 100 in 2,8 secondi e una velocità massima di 355 km/h. Continua su La Stampa
martedì 29 giugno 2021
Ecco la nuova Ferrari 296 GTB: un ritorno al 6 cilindri, ma in versione ibrida
La Ferrari 296 GTB è l'ultima nata a Maranello. Di lei si parlava da tempo, sia per il suo motore V6 - un frazionamento che non si vedeva su una stradale dai tempi delle Dino Ferrari - sia per il resto del powertrain che in effetti è ibrido plug-in, come si vociferava da oltre un anno a questa parte. La Ferrari 296 GTB è la più recente evoluzione del concetto di berlinetta sportiva a due posti a motore centrale-posteriore del Cavallino Rampante e secondo l'azienda “ridefinisce l’idea di divertimento per garantire emozioni pure non solo quando si è alla ricerca delle massime prestazioni, ma anche nella guida di tutti i giorni”. Una Ferrari più versatile dunque, che porta al debutto un nuovo 6 cilindri che nulla ha a che fare con il motore “Nettuno” della Maserati MC20. Qui l'angolo tra le due bancate è di 120 gradi - come si usava sulle Formula 1 di qualche anno fa - e la potenza massima raggiunge i 663 CV, rendendolo il propulsore di serie a più alta potenza specifica di sempre. Il motore elettrico eroga altri 167 CV, per una potenza di sistema di 830 CV scaricati sulle sole ruote posteriori. La sigla della nuova Ferrari combina la cilindrata totale di 2,9 litri con il numero dei cilindri, seguita dalla dicitura GTB, le cui origini si perdono nel secolo scorso. Il sistema elettrico plug-in garantisce un’elevatissima fruibilità, l’azzeramento di ogni ritardo di risposta del turbo e 25 km di autonomia in full-electric. Continua su GQ
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domenica 20 giugno 2021
Ferrari SF90 Stradale Assetto Fiorano: la prova, verso l'infinito e oltre
La SF90 Stradale Assetto Fiorano è la Ferrari delle prime volte. Non solo la prima ibrida plug-in di Maranello o la prima con il motore posteriore centrale ad avere anche la trazione integrale (la prima in assoluto è stata la FF del 2011), ma anche la prima supercar a tiratura non limitata. Il suo posizionamento la accosta ad antenate come 288 GTO, F40, F50, Enzo e LaFerrari, ma qui non ci sono limiti numerici. Basta avere la pazienza di attendere almeno un anno, anche due su alcuni mercati, e si può avere il V8 stradale più potente mai prodotto dalla Ferrari. È derivato da quello della F8 Tributo e per la prima volta utilizza la tecnologia dell'iniettore centrale nella camera di combustione, resa possibile dall'iniezione diretta ad alta pressione (350 bar) fornita da Bosch. I restanti 220 CV del powertrain sono forniti da tre motori elettrici, uno al posteriore - deriva dalla F1 e ne eredita il nome MGUK (Motor Generator Unit, Kinetic) - collocato tra il motore endotermico e il cambio, e due sull’assale anteriore. Continua su La Stampa
mercoledì 2 giugno 2021
Maserati MC20, la nostra prova della supercar del Tridente (su strada e in pista)
Provare la Maserati MC20 è un'esperienza che non si scorda tanto facilmente. Da un lato perché le berlinette a motore centrale sono merce assai rara, dall'altro perché nella storia della Casa del Tridente le auto di questa tipologia si contano sulle dita di una mano. Quindi ti avvicini alla MC20 con grande concentrazione, cercando di tenere a freno l'entusiasmo e di allertare i cinque sensi, per connetterti al 100% con lo spirito dell'auto. Apri la porta con meccanismo “a farfalla”, ti cali nell'abitacolo a un palmo da terra e ti lasci avvolgere dal sedile rivestito in Alcantara e raffinata pelle. Poi premi il pulsante sul volante e il V6 “Nettuno” si risveglia con un rombo profondo. La MC20 ti fa capire subito di essere una supercar, ma ti accoglie anche in un abitacolo comodo, spazioso e rifinito alla perfezione. Su una Maserati non potrebbe essere altrimenti. Dopo i primi chilometri sei quasi sotto choc, perché da un'auto del genere ti aspetti che sia scomoda ed estrema, mentre in realtà è tutto il contrario. Lo spirito del gran turismo è perfettamente intatto e le sospensioni regolate nella modalità soft assorbono le asperità come sulle sorelle maggiori Ghibli e Quattroporte. Così la Maserati MC20 sfila sorniona nei paesini emiliani attirando tutti gli sguardi, mentre il cambio doppia frizione a 8 rapporti innesta le marce con fluidità esemplare. È quasi incredibile, se si pensa che è lo stesso organo meccanico capace di sparare le marce come fucilate nella guida in pista, altro ambito in cui la berlinetta del Tridente eccelle. Continua su GQ
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giovedì 20 maggio 2021
Estrema Fulminea, la hypercar elettrica italiana da 2.000 CV (e da 2 milioni di euro)
Estrema Fulminea è il nome di una nuova hypercar elettrica che nascerà nella Motor Valley italiana, con una produzione in serie limitata e un prezzo veramente per pochi. Dal 2023 ne verranno costruite solo venti ogni anno, al prezzo di 1,96 milioni di euro + IVA. Automobili Estrema è stata fondata nel 2020 da Gianfranco Pizzuto - nel 2007 è stato il primo investitore e co-fondatore di Fisker Automotive - proprio per realizzare una vettura che racchiudesse in sé la più avanzata tecnologia nel campo delle batterie e la pregiata artigianalità nella costruzione di auto ad altissime prestazioni tipici del Made in Italy. La Estrema Fulminea sarà la prima auto al mondo a utilizzare un innovativo pacco batteria che abbina innovative celle Li-ion con elettrolita allo stato solido e ultracondensatori raggiungendo 100 kWh di energia per alimentare i quattro motori elettrici con una potenza complessiva di 2.040 CV. Il pacco batterie, che pesa solo 300 kg, è progettato e prodotto in collaborazione con IMECAR Elektronik, mentre la potenza è distribuita su tutte e quattro le ruote definendo un'accelerazione da 0 a 320 km/h in meno di 10 secondi. L'autonomia raggiungerà i 520 km nel ciclo WLTP e il peso totale in ordine di marcia si fermerà a 1.500 kg. Continua su GQ
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lunedì 17 maggio 2021
Alfa Romeo Giulia GTA e GTAm, la prova - Le ultime di una specie in via di estinzione
Se nell'ultimo lustro l'Alfa Romeo Giulia Quadrifoglio ha popolato i sogni di molti appassionati, il suo posto è destinato a essere preso dalle nuove Giulia GTA e GTAm, che sono state sviluppate partendo proprio dalla Quadrifoglio ma sono ancora più estreme. La Casa del Biscione ha portato a nuova vita una gloriosa sigla del passato, dove “A” sta per “Alleggerita”, che era stata utilizzata l'ultima volta
all'inizio degli anni Duemila con le 156 e 147 GTA spinte dal mitico V6 “Busso” in configurazione 3,2 litri e 250 CV. Ma se quelle erano versioni sportive di auto normali, con le nuove Giulia GTA e GTAm ci troviamo al cospetto di vere e proprie supercar, come suggerisce anche il prezzo più vicino ai 200.000 euro che ai 150.000. Inoltre, per aggiungere un tocco di esclusività e rendere le due vetture ancora più speciali, Alfa Romeo ha deciso di produrle in serie limitata: inizialmente 500 vetture per l'Europa, ma nel prossimo futuro ne saranno quasi certamente assemblate altre per alcuni mercati extra-europei. Se state pensando di comprarne una, sappiate che è troppo tardi, perché tutta la produzione europea è stata già assegnata. Probabilmente, visto il destino che sembra attendere il motore termico specialmente nel Vecchio Continente, molti collezionisti hanno pensato che questa sarà l'ultima Alfa Romeo di questo tipo e hanno voluto assicurarsela. Dopo averla guidata in entrambe le varianti, sia in strada che in pista, non possiamo che dargli ragione. Queste GTA sono auto speciali e lo si capisce fin dal primo sguardo che cade sulle carreggiate allargate, di 2,5 cm all'anteriore e di 5 cm al posteriore. Continua su La Stampa
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sabato 8 maggio 2021
La nuova Ferrari 812 Competizione è un gioiello in edizione limitata da 830 cavalli
La nuova Ferrari 812 Competizione è l'ultima nata di Maranello. È una versione speciale in serie limitata, che sarà accompagnata anche dalla variante "A", cioè aperta, nella fattispecie con un tettuccio rimovibile. Entrambe derivano dalla 812 Superfast e sono dedicate a un ristretto gruppo di collezionisti, che peraltro hanno già acquistato tutte le 1.548 unità previste, suddivise tra 999 coupé e 549 spider. Il prezzo? Da circa mezzo milione di euro a salire. Sotto il lungo cofano anteriore urla una versione ancora più estrema del 6.5 V12 aspirato, che tira fuori ben 830 CV a 9.250 giri e ha il limitatore a 9.500 giri, mentre la coppia massima di 692 Nm è espressa a 7.000 giri. Tutta questa potenza è scaricata a terra sulle sole ruote posteriori, attraverso un cambio a 7 marce doppia frizione, più veloce del 5% rispetto a quello della 812 Superfast. Così la Ferrari 812 Competizione accelera da 0 a 100 km/h in 2,85 secondi, da 0 a 200 km/h in 7,5 secondi e supera i 340 km/h. Sono numeri, questi, che impongono un lavoro certosino a livello di aerodinamica. I nuovi sfoghi dell'aria forniscono un +30% di carico anteriore, mentre il nuovo generatore di vortici concorre per un ulteriore 40%. Il diffusore anteriore, come sulla 812 Superfast, ospita un portello mobile ad azionamento passivo che si apre quando la vettura supera i 250 km/h. La sua rotazione determina una riduzione di resistenza che permette alla vettura di esprimere la massima velocità in rettilineo. Il retrotreno della Ferrari 812 Competizione incorpora svariate soluzioni tecniche innovative che riguardano layout di scarico, geometria del diffusore, volumetria dello spoiler, disegno del lunotto brevettato e del paraurti. Il lunotto posteriore, inoltre, è completamente chiuso per la prima volta su una vettura di serie e integra tre coppie di elementi profilati che agiscono come generatori di vortici. Nella 812 Competizione A, invece, per compensare la rimozione dei generatori di vortici è stato introdotto un elemento a bridge tra i flying buttress. Continua su GQ
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lunedì 26 aprile 2021
La nuova Porsche 911 GT3 è sempre più veloce
La nuova Porsche 911 GT3 alza ancora di più l'asticella delle prestazioni e, come di consueto, non lo fa aumentando a dismisura la potenza del motore, ma preferisce intervenire sul telaio e sulla dinamica di guida, per curvare sempre più forte e frenare ancora più tardi. La nuova Porsche 911 GT3 si basa sulla generazione 992 e, in attesa della radicale versione RS, è attualmente la 911 più estrema in commercio. Con oltre venti anni di tradizione alle spalle e di frequentazioni (vincenti) dei circuiti di tutto il mondo, Porsche Motorsport ha forgiato il carattere di questa nuova GT3 usando soluzioni provenienti dal mondo racing, come mai prima d'ora. La più importante è senza dubbio costituita dalle inedite sospensioni anteriori a doppio braccio oscillante, che finora erano state una prerogativa delle 911 RSR costruite e omologate per le competizioni. Il motore, invece, è sempre il flat six aspirato da 4 litri di cilindrata che ama girare fino a 9.000 giri ed eroga la bellezza di 510 CV e 470 Nm, sparando un urlo che è in grado di spaventare un branco di leoni inferociti. In un'auto così affilata i numeri assoluti passano in secondo piano, ma sappiate che la velocità massima è di 320 km/h o di 318 km/h, a seconda che si scelga il cambio manuale a 6 rapporti oppure il doppia frizione PDK a 7 marce. In entrambi i casi, l'accelerazione da 0 a 100 km/h richiede solo 3,4 secondi. Continua su GQ
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sabato 27 febbraio 2021
McLaren Sabre, la supercar creata su misura solo per 15 persone
La McLaren Sabre è una supercar molto particolare, perché è stata prodotta praticamente su misura in soli quindici esemplari e su ordinazione di una concessionaria speciale. La richiesta, infatti, è partita da McLaren Beverly Hills e, pur non conoscendo gli insight della Casa britannica, siamo pronti a scommettere che sia uno tra quelli che hanno i migliori clienti. In ogni caso, la McLaren Sabre - il cui nome vuol dire sciabola - è stata realizzata dal reparto MSO (McLaren Special Operations), che ne ha definito le specifiche e le omologazioni esclusivamente per il mercato americano. La nuova berlinetta di Woking, dunque, non arriverà in Europa, almeno per ora. È stata presentata ai fortunati clienti, che l'hanno tutti preordinata, in due località piuttosto esclusive: il già citato dealer di Beverly Hills e il Thermal Club, che è una specie di paradiso terrestre per gli appassionati (ricchi) di auto. Si tratta di un resort costruito dentro a un circuito, con ricettività di lusso e villette affacciate sull'autodromo. Tornando alla McLaren Sabre, la prima delle quindici unità previste è stata personalizzata secondo le richieste del suo proprietario, inclusa la verniciatura color panna e arancio. Le caratteristiche tecniche non sono state interamente divulgate, ma così come il resto della produzione McLaren, anche la Sabre utilizza una monoscocca in fibra di carbonio come telaio e alle spalle del pilota pulsa un versione dedicata del V8 bi-turbo che da solo produce 824 CV e 800 Nm di coppia. Continua su GQ
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martedì 12 gennaio 2021
Aston Martin e Zagato insieme per una serie limitata che si vende solo "in coppia"
Quando chi acquista un'auto decide di spendere diversi milioni di euro per portarsi a casa qualcosa di straordinario, le strade per distinguersi dalla "massa" di ricconi privi di gusto sono sostanzialmente due: cercare un pezzo d'epoca o una youngtimer rara, oppure commissionare una one-off, ovvero un modello costruito su misura che non verrà mai più replicato. E poi ci sono le sfumature, come le Aston Martin V12 Zagato Heritage Twins costruite da R-Reforged un atelier di personalizzazione la cui sede centrale è in Svizzera, ma che per questo progetto opera nel Regno Unito, a Warwick. La stessa definizione di "Twins" lascia intuire che si tratta di una coppia di vetture - nel senso che si possono comprare solamente in coppia in versione Coupé e Speedster - mentre la presenza del cognome del famoso carrozziere milanese è dovuto alla celebrazione del secolo di attività. Continua su La Stampa
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sabato 9 gennaio 2021
Lamborghini SC20, il prezzo stimato dell'auto dei nostri sogni
La Lamborghini SC20 è una specie di sogno trasformato in realtà. È un esemplare unico di barchetta da pista, ma omologata per la circolazione su strada. Inoltre, è la prima one-off aperta progettata dal dipartimento Motorsport e disegnata dal Centro Stile di Sant’Agata Bolognese seguendo i desideri del fortunato cliente, coinvolto nel progetto fin dai primi disegni degli stilisti Lamborghini. L’obiettivo comune era realizzare una vettura unica, estrema nel design e nelle prestazioni, capace di unire soluzioni aerodinamiche derivate dalle vetture da competizione a linee inedite e dettagli esclusivi. «Due anni dopo la SC18 Alston, la SC20 è stata una nuova, intrigante sfida. Le principali fonti di ispirazione sono state la Diablo VT Roadster, la Aventador J, la Veneno Roadster e la Concept S: il risultato è un connubio tra creatività e attitudine racing», ha spiegato Mitja Borkert, Responsabile del Centro Stile Lamborghini. Continua su GQ
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lunedì 4 gennaio 2021
Chevrolet Corvette C8, arriva anche in Italia e costa 102.500 euro
A quasi un anno e mezzo dalla presentazione - luglio 2018 - la Chevrolet Corvette Stingray, comunemente identificata come C8, si può acquistare anche in Italia. I prezzi definiti dal Gruppo Cavauto, che è l'importatore italiano ufficiale. per le Launch Edition, partono da 102.500 euro per la coupé e da 109.680 euro per la Convertible, che ha un hard top elettrico in sostituzione della classica capote in tela. Il pre-ordine (non vincolante) si può effettuare con un deposito di 100 euro attraverso il configuratore di una piattaforma web dedicata, mentre le auto arriveranno effettivamente nell'estate 2021. Le Corvette dedicate all'Europa avranno di serie sia il pacchetto Z51 Performance che quello 2LT riguardante le finiture. Le Launch Edition, inoltre, avranno in più le sospensioni Magnetic Ride Control e il pack 3LT, che rappresenta il più alto livello di personalizzazione disponibile, con numerosi dettagli esterni e interni in carbonio. Continua su La Stampa
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