Se vedere un'auto che guida da sola fa una certa impressione, osservare una moto che si muove senza nessuna pilota sulla sella è a dir poco incredibile. Era già successo circa un anno fa, quando la Honda aveva mostrato il suo prototipo di motocicletta autonoma e nei giorni scorsi BMW ha fatto qualcosa di simile al Consumer Electronic Show (Ces) di Las Vegas.
Si tratta, tuttavia, di due mezzi abbastanza diversi. La moto
giapponese è un prototipo che non ha riscontri nella normale produzione e
soprattutto monta un sistema giroscopico in grado di mantenerla in piedi a velocitò prossime allo zero. Quella tedesca invece, è una normale R 1200 GS che però sa muoversi praticamente da sola, nello stesso modo in cui la guiderebbe un centauro. Continua su La Stampa
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lunedì 11 febbraio 2019
mercoledì 6 febbraio 2019
Ducati, Audi, Ford V2X: auto e moto “parlano” tra loro per evitare incidenti
Uno dei temi più complessi della circolazione stradale, soprattutto quando l’automazione diventa elevata, è la convivenza tra soggetti diversi:
automobili, mezzi pesanti, motociclette, ciclisti e pedoni. Ognuno di
questi occupa e utilizza la strada in modo diverso e ha comportamenti
dipendenti dalla sua stessa natura, che lo rende anche più o meno “debole”
rispetto agli altri. Per questo le aziende sperimentano costantemente
nuovi sistemi per aumentare la sicurezza e uno di questi è il cosiddetto
protocollo V2X, una sigla che sta per Vehicle to everything e sintetizza un sistema di comunicazione che permette a ogni veicolo di comunicare con gli altri, ma anche con le infrastrutture presenti sulla strada.Continua su La Stampa
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venerdì 28 settembre 2018
“Ehi” è la parola magica per parlare con i robot: anche BMW presenta il suo assistente personale
Chi ha l'età giusta per ricordarsi Happy Days e Fonzie non potrà fare a meno di sorridere quando si troverà a dire “Ehi...” per attivare l’assistente-robot del telefono o della macchina. Per parlare con l’iPhone, infatti, basta dire “Ehi Siri”. La stessa parola magica è stata scelta anche da Mercedes, che ha già implementato il sistema Mbux su modelli anche piccoli come la nuova Classe A, e ora anche da BMW, che renderà disponibile il suo BMW Intelligent Personal Assistant da marzo 2019. Continua su La Stampa
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mercoledì 5 settembre 2018
Quarant’anni fa Mercedes-Benz e Bosch inventavano l’Abs
“Il sistema antibloccaggio dei freni usa un computer per monitorare la velocità di rotazione di ogni ruota durante la frenata. Se questa velocità cala troppo in fretta e le ruote rischiano di bloccarsi, il computer riduce autonomamente la pressione di frenata. La ruota riprende velocità e poi viene frenata di nuovo. Il processo viene ripetuto diverse volte al secondo”. Questa spiegazione è datata 22 agosto 1978, il giorno in cui Mercedes-Benz e Bosch hanno presentato il primo sistema Abs del mondo, che era disponibile come optional sulla Classe S del 1978 e il cui sviluppo era iniziato in fase embrionale nel 1953. Il “sistema anti-bloccaggio in frenata” è un dispositivo di sicurezza che oggi si da per scontato, tanto che almeno una generazione di neopatentati ha preso la patente su auto che ce l'hanno di serie. Continua su La Stampa
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venerdì 24 agosto 2018
Mai più contromano con la tecnologia Ford
Lo scorso anno, infatti, sono stati più di quattrocento gli automobilisti che hanno preso la direzione di marcia sbagliata causando un incidente, che in quasi il 10% dei casi si è rivelato mortale per almeno una persona. Nonostante gli sforzi profusi negli ultimi anni, soprattutto sulle autostrade, con l’apposizione di svariati cartelli stradali, troppi guidatori continuano ad andare contromano con conseguenze facilmente immaginabili. Di solito sono i conducenti più stanchi, confusi dalla segnaletica stradale non chiara, o che guidano in condizioni di maltempo che possono più facilmente imboccare la strada sbagliata, per accorgersi solo dopo di aver messo in pericolo se stessi e la vita di altre persone. Continua su GQ
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domenica 27 maggio 2018
La moto che non scivola mai
Non è certo un mistero che andare su due ruote sia più pericoloso che viaggiare su quattro. Le caratteristiche intrinseche delle motociclette – instabilità e totale assenza di protezione – non possono essere modificate. Quello che invece si può fare è aumentare il livello di prevenzione, anche attingendo in parte dal mondo dell’automobile. Bosch lavora in questa direzione sin dal 1984, anno della commercializzazione del primo ABS per motocicletta. Da quella data in poi il sistema di antibloccaggio delle ruote è diventato di serie anche sugli scooter più piccoli, aumentandone la sicurezza. Nel 2013, poi, è arrivato il Motorcycle Stability Control che monitora i parametri del veicolo, come l’angolo di inclinazione ed è in grado di regolare la frenata elettronica o intervenire sull’accelerazione in modo istantaneo per stabilizzare la moto. Continua su GQ
martedì 8 maggio 2018
Che cosa sono gli “Adas” e perché i sistemi di assistenza avanzata alla guida ci salveranno la vita
Uno sguardo di troppo al cellulare oppure una semplice distrazione e la frittata è fatta. In un paio di secondi di disattenzione del guidatore l'auto percorre decine di metri ed è questione di un attimo trovarsi a un palmo di distanza dal veicolo che precede o a un due metri dal pedone che sta attraversando. A quel punto si può essere bravi e fortunati, oppure può andare tutto male. Ma anche senza evocare scenari funerei, basta pensare alla classica “toccatina” in coda al semaforo per rovinarsi la giornata e fare un danno migliaia di euro di danni. Quella appena descritta è una delle situazioni classiche in cui i sistemi di assistenza avanzata alla guida (Adas) possono dare una grossa mano.
Ecco nel dettaglio i più diffusi "sistemi avanzati di assistenza" alla guida. Continua su La Stampa
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