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venerdì 8 gennaio 2021

Le tute ignifughe da pilota, una storia iniziata negli anni Settanta


Il terribile incidente avvenuto in Formula 1 domenica scorsa, che ha visto Romain Grosjean uscire sulle sue gambe e praticamente illeso da un terribile rogo, ha riportato l'attenzione pubblica sulla sicurezza dei piloti. La maggior parte dei discorsi di pubblico e addetti ai lavori si sono concentrati sull'Halo - sul quale non ci soffermeremo perché è già stato detto tutto e il contrario di tutto - facendo passare in secondo piano l'incendio da cui il pilota svizzero è uscito solo con qualche ustione alle mani. Merito dei suoi riflessi nell'uscire dalla monoposto, della rapidità dei soccorsi ma anche della tuta ignifuga. Questa, come il resto dell'abbigliamento tecnico indossato da tutti i piloti delle gare FIA, deve rispondere a precise normative di omologazione, in particolare alla ISO9151:2017 per quanto riguarda la trasmissione del calore. Ma prima di parlare del presente, vediamo un po' di storia. Continua su La Stampa

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sabato 25 luglio 2020

Traffico e sicurezza: Bosch presenta i lampioni intelligenti

Il lampioni sono uno degli oggetti più comuni e diffusi in tutte le città del mondo. Dunque perché non sfruttarli assegnandogli un compito aggiuntivo che vada oltre la mera illuminazione? È questa l'idea di base del progetto MEC-View, promosso da un consorzio che vede impegnate Mercedes, Nokia, Osram, TomTom, IT Designers, l'Università di Duisburg-Essen e l'Università di Ulm e che è coordinato da Bosch. La ricerca è stata finanziata dal Ministero federale tedesco per gli affari economici e l'energia con 5,5 milioni di euro e negli ultimi tre anni la città di Ulm è stata il centro della sperimentazione. Durante lo studio sono stati installati sui lampioni diversi sensori, sia video che lidar, e sono stati poi messi in rete utilizzando la tecnologia mobile LTE e poi 5G. In questo modo hanno potuto fornire informazioni ai veicoli in tempo reale, permettendo di rilevare gli ostacoli in modo rapido e affidabile. Continua su La Stampa

Follow me on instagram -- Alessandro Vai

martedì 17 dicembre 2019

Gomme usurate, più di un italiano su due non sa riconoscerle

Tutti sappiamo quanto sono importanti i pneumatici, non solo per le prestazioni, ma anche per la sicurezza. “Check&Go” è l’iniziativa ideata da Michelin per aumentare questa consapevolezza, offrendo agli automobilisti un controllo gratuito sullo stato di usura dei loro pneumatici con l’utilizzo della tecnologia laser, che permette di verificarne in pochi istanti il grado di usura. Il Tour Check&Go ha toccato venti città italiane, nelle quali sono stati ispezionati oltre 1300 veicoli. Continua su Motor1

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lunedì 19 agosto 2019

Da ZF arriva l'airbag laterale esterno pre-crash

Generalmente si è portati a pensare che gli incidenti frontali siano quelli più gravi, ma non bisogna dimenticare che le collisioni con impatto laterale sono comunque molto pericolose e che provocano circa un terzo di tutti i decessi che ogni anno avvengono sulle strade. Per questo ZF ha sviluppato un nuovo prototipo di sistema di sicurezza pre-crash: un airbag laterale esterno che entra in azione alcuni millisecondi prima di una collisione. In questo modo fornisce una zona di deformazione laterale aggiuntiva, che può aiutare a salvare le vite e a ridurre la gravità delle lesioni dei passeggeri fino al 40%. Continua su Motor1

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lunedì 25 marzo 2019

Occhio ai pneumatici: secondo Assogomma, in Italia un gommista su quattro lavora fuori norma

Quanto tempo e risorse dedichiamo agli pneumatici della nostra auto? Sicuramente gli appassionati sono anche gli automobilisti più attenti, che scelgono il modello di pneumatico con perizia, lo fanno montare da gommisti esperti e poi ne curano la manutenzione tutto l’anno. Purtroppo, come evidenziato da Assogomma, la gran parte degli automobilisti non si prende così cura della propria vettura, anzi tende a risparmiare il più possibile, a volte anche a discapito non solo della qualità ma della sicurezza. “C’è un contesto di diffuso di fai da te a cui si aggiunge la crisi del mercato. Messi insieme hanno conseguenze negative sulla sicurezza stradale e producono concorrenza sleale e danni ambientali” ha spiegato Giuseppe Calì, portavoce nazionale di CNA per la sezione gommisti. Queste cattive abitudini facilitano anche la proliferazione di gommisti che non rispettano la legge. I risultati dei 749 controlli effettuati nel 2018 dalla Polizia nei gommisti di tutta Italia parlano chiaro. Il 22% degli esercizi controllati, cioè 166, sono risultati fuori norma con ben 69 esercizi abusivi, ovvero non iscritti in Camera di Commercio, pari al 9% del campione. Continua su Autoappassionati

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venerdì 22 febbraio 2019

Limiti di velocità, l’Europa rallenta: dopo la Spagna, anche la Francia

Si prospettano tempi duri per gli amanti della guida veloce, visto che diverse nazioni europee stanno riducendo i limiti. Ieri, per esempio, la Spagna ha abbassato quello sulle strade extra-urbane principali e secondarie da 100 a 90 km/h. Una misura che ha comportato la sostituzione di 2.700 segnali stradali per un costo totale di oltre mezzo milione di euro. L’intento del governo spagnolo è quello di diminuire il numero degli incidenti, visto che negli ultimi cinque anni è proprio su questo tipo di strade che si è verificato l’80% degli incidenti mortali, 877 nel 2018. Di questi il 40% ha visto uno o più veicoli uscire dalla propria corsia, mentre nel 27% dei casi si è trattato di scontri frontali. La Spagna vuole entrare nel gruppo delle nazioni più sicure dell’Unione Europea, ovvero quelle che ogni anno contano meno di 30 morti per ogni milione di abitanti. Nel 2017, sono stati 39 per milione sul suolo spagnolo. Continua su La Stampa

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mercoledì 6 febbraio 2019

Ducati, Audi, Ford V2X: auto e moto “parlano” tra loro per evitare incidenti

Uno dei temi più complessi della circolazione stradale, soprattutto quando l’automazione diventa elevata, è la convivenza tra soggetti diversi: automobili, mezzi pesanti, motociclette, ciclisti e pedoni. Ognuno di questi occupa e utilizza la strada in modo diverso e ha comportamenti dipendenti dalla sua stessa natura, che lo rende anche più o meno “debole” rispetto agli altri. Per questo le aziende sperimentano costantemente nuovi sistemi per aumentare la sicurezza e uno di questi è il cosiddetto protocollo V2X, una sigla che sta per Vehicle to everything e sintetizza un sistema di comunicazione che permette a ogni veicolo di comunicare con gli altri, ma anche con le infrastrutture presenti sulla strada.Continua su La Stampa

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mercoledì 5 settembre 2018

Quarant’anni fa Mercedes-Benz e Bosch inventavano l’Abs

“Il sistema antibloccaggio dei freni usa un computer per monitorare la velocità di rotazione di ogni ruota durante la frenata. Se questa velocità cala troppo in fretta e le ruote rischiano di bloccarsi, il computer riduce autonomamente la pressione di frenata. La ruota riprende velocità e poi viene frenata di nuovo. Il processo viene ripetuto diverse volte al secondo”. Questa spiegazione è datata 22 agosto 1978, il giorno in cui Mercedes-Benz e Bosch hanno presentato il primo sistema Abs del mondo, che era disponibile come optional sulla Classe S del 1978 e il cui sviluppo era iniziato in fase embrionale nel 1953. Il “sistema anti-bloccaggio in frenata” è un dispositivo di sicurezza che oggi si da per scontato, tanto che almeno una generazione di neopatentati ha preso la patente su auto che ce l'hanno di serie. Continua su La Stampa

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venerdì 24 agosto 2018

Mai più contromano con la tecnologia Ford

Lo scorso anno, infatti, sono stati più di quattrocento gli automobilisti che hanno preso la direzione di marcia sbagliata causando un incidente, che in quasi il 10% dei casi si è rivelato mortale per almeno una persona. Nonostante gli sforzi profusi negli ultimi anni, soprattutto sulle autostrade, con l’apposizione di svariati cartelli stradali, troppi guidatori continuano ad andare contromano con conseguenze facilmente immaginabili. Di solito sono i conducenti più stanchi, confusi dalla segnaletica stradale non chiara, o che guidano in condizioni di maltempo che possono più facilmente imboccare la strada sbagliata, per accorgersi solo dopo di aver messo in pericolo se stessi e la vita di altre persone. Continua su GQ

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venerdì 27 luglio 2018

Indagine Vacanze Sicure, in Italia 1 auto su 4 non è conforme alla circolazione

Avete presente quel momento in cui vedete il classico vecchietto su una Fiat 127 che marcia per miracolo? Di solito dopo un attimo di ilarità viene da chiedersi “ma in Italia quante auto in condizioni disperate girano?” Ovviamente saperlo con precisione è impossibile ma l’iniziativa Vacanze Sicure, promossa da Assogomma e Federpneus e realizzata da 15 anni dal Servizio Polizia Stradale può fornire alcune risposte. Questa indagine valuta lo stato degli pneumatici delle auto degli italiani attraverso controlli specifici sul territorio nazionale e nel 2018 i risultati sono stati allarmanti, visto che dalle vetture controllate emergono dati in costante peggioramento complessivo. Ma prima di parlare di dati, ricordiamoci che in Italia il parco circolante conta 38.5 milioni di vetture con un’età media di 11 anni e 7 mesi e che il 55% delle automobili ha più di 10 anni di età. Tornando all’indagine Vacanze sicure, ecco i risultati definitivi di 9,958 auto controllate tra metà aprile e fine maggio 2018 in Abruzzo, Lazio, Liguria, Lombardia, Molise, Umbria e Veneto. Continua su Autoappassionati

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giovedì 5 luglio 2018

Ride Vision, il sistema di allerta per i motociclisti che arriva da Israele

Israele è uno dei Paesi più avanzati del mondo dal punto di vista tecnologico, tanto da far invidia alla Silicon Valley per alcuni aspetti. Ci sono oltre 6.000 start-up e una vasta parte di queste si occupano di hi-tech, con un'attenzione particolare ai sistemi di riconoscimento e acquisizione di immagini, come telecamere, radar, lidar e sensori di vario genere. Con queste premesse non c'è da stupirsi se proprio da Israele arriva una tecnologia dedicata al mondo delle due ruote che potrebbe aumentare di molto la sicurezza di marcia con un esborso abbastanza contenuto e modalità di installazione non particolarmente invasive. Sostanzialmente si tratta di un sistema a visione "predittiva" a 360 gradi. La start-up che lo ha messo a punto di chiama Ride Vision ed è stata finora  finanziata da una società di venture capital chiamata YL Ventures che ha investito circa 2,5 milioni di dollari. Continua su La Stampa

lunedì 28 maggio 2018

Guida autonoma, le autorità americane svelano la dinamica dell’incidente mortale Uber

Lo scorso 18 marzo una Volvo XC90 impegnata nei test per la guida autonoma di Uber e appositamente modificata per questo scopo, aveva investito e ucciso un pedone nei dintorni di Tempe in Arizona. Le cause dell'incidente non sono state subito chiare ma ora il rapporto preliminare del National Transportation Safety Board chiarisce meglio la dinamica dei fatti. Innanzitutto è confermato che l'auto si stava muovendo in modalità completamente autonoma e che il pedone era vestito con abiti scuri. Questi non ha guardato nella direzione di provenienza del veicolo se non fino a un attimo prima dell'impatto e ha attraversato la strada in un punto non illuminato da alcuna luce stradale. Continua su La Stampa

Bosch porta sulle moto i sistemi avanzati di assistenza alla guida

Quando un motociclista si trova coinvolto in un incidente, non ha protezioni che separano il suo corpo da ostacoli e asfalto, a parte l’abbigliamento tecnico e il casco. Per questo chi guida un mezzo a due ruote affronta un rischio di perdere la vita in un incidente fino a 20 volte superiore rispetto a quello degli automobilisti. A questo proposito la visione della Bosch è molto chiara: azzerare gli incidenti mortali per i motociclisti nel traffico stradale. Per perseguire questo intento l’azienda tedesca ha sviluppato un nuovo pacchetto di sicurezza per le moto, che include l’Adaptive cruise control (mantenimento della velocità di crociera e della distanza dagli altri veicoli), il Forward collision warning (l’avviso di rischio di collisione) e il Blind spot detection (monitoraggio degli angoli ciechi). I dispositivi si basano sulle stesse tecnologie del mercato automobilistico, con Ducati e KTM che saranno le prime case costruttrici a portarli nella produzione di serie in meno di due anni, già dal 2020. Continua su La Stampa

giovedì 24 maggio 2018

Guardrail assassini: in Italia solo 100 km su 850 mila hanno le protezioni salva-motociclisti

Una banale scivolata in curva che potrebbe terminare con il centauro che scivola sul un prato senza particolari conseguenze, spesso si trasforma in una trappola mortale. Il problema è la presenza dei guardrail che, se trattiene le automobili, per le moto si trasformano in ostacoli fissi contro cui disintegrare i caschi o, ancora peggio in ghigliottine. È argomento noto da tempo, su cui però non sono mai stati presi provvedimenti a livello europeo. Il mensile Dueruote è tornato sull'argomento, facendo il punto della situazione con un’inchiesta pubblicata sul numero di maggio 2018. La triste ironia di questa situazione è che la soluzione già esiste ed è stata introdotta in Alto Adige nel 2007. Dueruote ha lanciato un appello alle istituzioni affinché la norma, pronta ma mai firmata, non venga dimenticata. Continua su La Stampa

lunedì 30 aprile 2018

Vacanze Sicure, controlli gomme in Lazio, Umbria, Liguria, Lombardia, Veneto, Abruzzo, Molise

“Gli incidenti non accadono per caso ma per un insieme di concause”. Con questa frase Giovanni Busacca, direttore del Servizio Polizia Stradale, ha riassunto un pensiero fondamentale che rifiuta il concetto di fatalità quando si parla di un incidente. Busacca, insieme a Fabio Bertolotti, direttore di Assogomma, ha presentato la campagna Vacanze Sicure 2018 - giunta alla quindicesima edizione - promossa dalla Polizia Stradale e da Pneumatici Sotto Controllo. E' un progetto che ha l'obiettivo di scoprire lo stato dei pneumatici del parco circolante italiano, perché troppo spesso si sottovaluta l'importanza di questi componenti che invece sono fondamentali per la sicurezza stradale. Infatti, proprio da quei quattro piccoli quadratini di gomma che sono in contatto con l'asfalto dipende la gran parte della nostra sicurezza. Continua su La Stampa

giovedì 19 aprile 2018

Cintura di sicurezza, 30 anni fa diventavano obbligatorie in Italia. Ma l’invenzione risale al ’59

Gli italiani sono storicamente allergici a obblighi e imposizioni e quella delle cinture di sicurezza non fece eccezione. L’11 aprile 1988, esattamente 30 anni fa, sulla Gazzetta Ufficiale veniva pubblicato il decreto che ne disciplinava l’obbligatorietà. La legge 111 del 18 marzo 1988 prevedeva l’obbligo di installare e utilizzare le cinture di sicurezza anteriori rispondenti a omologazione a bordo dei veicoli. 
È importante specificare “anteriori” perché l’obbligo definitivo dell’uso delle cinture posteriori è datato 2003, visto che negli anni precedenti ci sono stati diverse eccezioni dipendenti dall’età dei mezzi. Ad ogni modo, l’entrata in vigore effettiva del decreto attuativo sulle cinture di sicurezza anteriori è datata 26 aprile del 1988, ma lasciava comunque 12 mesi di tempo per adeguare tutte le auto immatricolate dopo il 1 gennaio 1978. Continua su La Stampa

lunedì 2 aprile 2018

Il salvavita eCall diventa obbligatorio sui nuovi modelli. Ma quello pubblico è diverso dal privato

Dal 31 marzo 2018 tutte le auto di nuova omologazione dovranno avere di serie il sistema eCall, cioè la chiamata automatica d’emergenza. Lo stabilisce la disposizione UE 2015/758 che era stata approvata tre anni fa e che ora diventa operativa, dopo aver dato il tempo alle Case automobilistiche di prepararsi. L’eCall diventa obbligatorio, come detto, sui modelli di nuova omologazione (cioè appena presentati dai costruttori), e non di nuova immatricolazione (cioè non su quelli targati per la prima volta). Dal punto di vista tecnico il sistema è abbastanza semplice e ha un costo stimato, per il costruttore, di circa 100 euro. La eCall si attiva automaticamente quando i sensori dell’auto rilevano una decelerazione tale da essere causata da un incidente. In altre parole se si attivano i pretensionatori oppure gli airbag, parte la chiamata di emergenza. L’altro caso in cui la eCall si attiva è con l’intervento manuale del guidatore o di uno dei passeggeri dell’auto. Ma dopo che la chiamata parte, che cosa succede? La risposta è diversa a seconda di quale servizio sia installato nell’automobile. Sì, perché ci sono due tipi di servizio eCall, quello pubblico e quello fornito da terze parti (Tps). Continua su La Stampa

martedì 22 marzo 2016

Sicurezza, dal 2022 la frenata automatica di emergenza sarà obbligatoria su tutte le auto nuove negli Usa


L’accordo è di portata storica, anche se ci vorranno ancora più disei anni prima di vederne i frutti, cioè la frenata automatica di emergenza obbligatoria su tutte le auto nuove e sui veicoli commerciali leggeri. Negli Stati Uniti la dovranno avere dal 1 settembre 2022 e tre anni dopo sarà la volta dei camion. L’auspicio, ovviamente, è che anche l’Europa si muova nella stessa direzione, magari accorciando un pochino i tempi, perché larivoluzione tecnica non è di quelle tremende dal punto di vista dei costi. Anzi, per chi non lo sapesse, anche sulla popolarissimaFiat Panda si può richiedere in optional un dispositivo che frena automaticamente l’auto (fino a 30 km/h) qualora la vedesse avvicinarsi a un’altra vettura o a un ostacolo, purché abbia una minima parte di materiale riflettente. I pedoni, quindi, in questo caso non sono garantiti, ma si tratta pur sempre di un dispositivo che costa solo 250 euro.

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martedì 16 febbraio 2016

Accessori, il monitoraggio dell'angolo cieco è il più desiderato


Climatizzatore, impianto audio “connesso”, specchietti elettrici... sono alcuni degli accessori a cui probabilmente quasi nessun automobilista è più disposto a rinunciare e di conseguenza si aspetta di trovarli nella propria auto. Ma, dando uno sguardo al futuro, quali sono i gadget di cui non potremmo mai fare a meno sulla nostra vettura di domani? La domanda, oltre che curiosa, è cruciale per l'industria automobilistica e così gli analisti di J.D. Power hanno affrontato la questione in modo serio, preparando il “Tech Choice Study”, ovvero un'indagine sull'auto e la tecnologia. La ricerca è avvenuta negli Stati Uniti, intervistando 5.300 persone dal profilo “sensibile” e bisogna quindi tenere conto le differenze che esistono tra quel mercato e il nostro (una su tutte il prezzo della benzina), ma si possono comunque trarre alcune indicazioni.

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lunedì 30 novembre 2015

Sicurezza informatica, FCA assume hacker per proteggere le proprie auto


Questa estate due ingegneri informatici avevano avuto il loro quarto d’ora di celebrità riuscendo a bucare le difese informatiche di una Jeep Cherokee, di cui uno dei due aveva preso il controllo dal divano di casa, estromettendo il guidatore. L’azione aveva uno scopo esclusivamente dimostrativo, ma ha avuto grandissima risonanza e il gruppo FCA aveva prontamente avviato un richiamo per modificare il software di 1,4 milioni di veicoli vulnerabili. Sebbene i dirigenti del gruppo italo-americano avessero, nella circostanza, minimizzato l’entità del problema, la verità deve essere un po’ diversa, visto che in questi giorni sono state aperte delle posizioni per assumere hacker ed esperti di sicurezza informatica. La notizia è stata confermata ad Automotive News da un portavoce di FCA e i profili richiesti sono di alto livello: persone in grado di trovare le falle nei software attuali e di proporre soluzioni. Di tutti questi posti di lavoro disponibili, il più importante è sicuramente quello di analista esperto da inserire nel “Cybersecuirty Incident Response Team”, ovvero la squadra che opera a metà strada tra l’ingegneria informatica e la consulenza legale.

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