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venerdì 8 giugno 2018
VW e Porsche, vendite e produzione in parte sospese. Ecco perché
Due giorni fa vi abbiamo dato la notizia del blocco alle vendite Porsche per la maggior parte dei modelli causato dai ritardi nell'omologazione dei modelli secondo le nuove procedure di test WLTP. A Zuffenhausen non sono gli unici ad avere questo problema. Rimanendo all'interno del Gruppo tedesco, ieri Volkswagen ha comunicato la necessità di fermare alcune linee produttive finché i relativi modelli non saranno omologati WLTP. Dal 1 settembre 2018, infatti, non sarà più possibile vendere auto che non rispettino le nuove procedure. Ma il Gruppo Volkswagen non è l'unico ad avere questi problemi, anche BMW ha sospeso la vendita di alcuni modelli, tra cui la Serie 7, la M3 e le X5 e X6 a benzina. Allo stesso modo Mercedes potrebbe rinunciare ai motori diesel di origine Renault sulle CLA e GLA. Viene da chiedersi cosa stia succedendo e perché, per esempio, la Opel abbia già provveduto a ri-omologare tutta la gamma. La risposta è semplice, nella sua complessità: è un problema quantitativo. Quanti più modelli, combinazioni motore-cambio e optional si hanno in gamma, tanti più test bisogna fare. Continua su Motor1
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lunedì 14 marzo 2016
Volkswagen USA, si dimette Michael Horn
Sono passati sei mesi dall'inizio del Dieselgate e il Gruppo Volkswagen sta aspettando di ricevere l'approvazione dalle autorità americane circa gli interventi da effettuare sulle auto dotate del "defeat device". Durante questa attesa, però, non potrà più contare sulla guida di Michael Horn, perché il CEO del Volkswagen Group of America, ha rassegnato ieri le sue dimissioni, con effetto immediato, dopo aver raggiunto con l'azienda un accordo consensuale per seguire nuovi progetti personali. Il suo posto sarà preso, ad interim, da Hinrich Woebcken che il prossimo 1° di aprile diventerà il responsabile di tutto il Nord America presso la Casa madre, in Germania. Horn lascia la Volkswagen dopo 25 anni, provocando il rammarico di tutta la rete dei dealer, che lo ha definito come il miglior capo mai avuto. L'associazione nazionale dei concessionari Volkswagen, infatti, ha diramato un comunicato stampa esprimendo dispiacere e alcune perplessità circa il cambio al vertice.
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venerdì 15 gennaio 2016
Volkswagen, la California boccia il richiamo per i diesel: è “inadeguato”
All’indomani dell’apertura del Salone di Detroit, dove il gruppo Volkswagen mostra il meglio della sua tecnologia ibrida e a idrogeno, è arrivata una doccia fredda per quanto riguarda i diesel e in particolare i 2.0 TDI dotati del tristemente noto “defeat device”, il dispositivo che ne varia le emissioni in sede di omologazione. Il California Air Resources Board (Carb) ha infatti respinto il piano di richiamo presentato da Volkswagen North America, inerente alle auto vendute in California dal 2009 al 2015. La decisione negativa riguarda solo il turbodiesel 2 litri, mentre per il 3.0 TDI montato sui modelli Audi e Porsche bisogna attendere il 2 febbraio. “Questa proposta rappresenta un passo avanti – si legge nel comunicato stampa diramato ieri dal Carb – ma non è ancora la soluzione definitiva”. L’ente californiano ha anche confermato la prosecuzione delle indagine e delle valutazioni tecniche, svolte insieme alla Enviromental Protection Agency (Epa) per far rientrare tutte le auto interessate nei livelli di emissioni previsti dalla legge. A questo punto diventa cruciale l’incontro che Matthias Müller avrà oggi con i membri del Congresso e della stessa Epa, dove il numero uno del gruppo Volkswagen dovrà dire che cosa intende fare con le 480.000 auto americane dotate del dispositivo truffaldino.
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mercoledì 16 dicembre 2015
Emissioni CO2, normativa incagliata a Bruxelles. Intanto Opel annuncia che comunicherà consumi reali da metà 2016
Una delle conseguenze del “dieselgate” Volkswagen che non riguarda strettamente il Gruppo tedesco è quella di aver posto sotto i riflettori la differenza tra i consumi dichiarati e quelli reali che si ottengono nella guida di tutti i giorni. Il problema è noto da tempo agli addetti ai lavori, mentre gli automobilisti lo scoprono solo dopo aver comprato l’auto, rendendosi conto che ai trenta chilometri con un litro promessi ne corrispondono sì e no la metà. Il colpevole si chiama Nedc – New European Driving Cycle – cioè il sistema di omologazione attuale che è stato aggiornato l’ultima volta nel 1997 e che, per il tipo di sforzo a cui sottopone le auto sul banco a rulli, non ha praticamente nessuna attinenza con la realtà. La soluzione c’è, si chiama Wltp – Worldwide harmonized Light vehicles Test Procedures – e se ne sta discutendo dal 2007. Ora, però, grazie (o per colpa) di Volkswagen è venuto il momento di fare sul serio.
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