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lunedì 20 settembre 2021
Le auto di «Mad Max: Fury Road» vanno all'asta
Le auto di Mad Max: Fury Road vanno all'asta in Australia e c'è da scommettere che attireranno l'interesse di molti appassionati, vista la particolarità dei mezzi. Il quarto film della saga di Mad Max era uscito nel 2015, dopo una pausa di ben 30 anni dall'ultimo capitolo della serie e aveva riscosso molto successo. Scene di azione ad alta velocità, mezzi modificati in stile post apocalittico secondo una filosofia che potremmo definire come steampunk postatomica, dove modernità e antichità si fondono per creare una serie di auto infernali il cui unico scopo è portare morte e distruzione. Le auto di Mad Max: Fury Road, come ha raccontato lo scenografo del film, erano state recuperate in diverse discariche australiane, stesso posto dove erano stati trovati alcuni loro accessori e gli armamenti finti. Poi durante la produzione molti di questi sono andati distrutti. Quelli che verranno venduti all'incanto da Lloyds Classic Car Auctions-Asia Pacific sono quelli che si sono salvati. Tra le auto di Mad Max: Fury Road che presto troveranno nuovi proprietari ci sono: War Rig, Nux Car, Convoy Car Elvis, Convoy Car Flamer, Razor Cola, Pole Car, Saber Tooth, Fire Car, Caltrop El Dorado, Buggy Ratrod Chev e Buick Heavy Artillery con supporto per armi Hummer. Continua su GQ
mercoledì 23 giugno 2021
Una Ferrari J50 è in vendita in Giappone a 3 milioni di euro
Una Ferrari J50 è in vendita in Giappone per l'equivalente di 3 milioni di euro. A occuparsi della vendita di questa spider rarissima è la concessionaria Rosso Scuderia di Tokyo. L'esemplare in questione è colorato in nero Daytona, ha percorso solo 700 km e soprattutto è uno dei dieci prodotti. La Ferrari J50, infatti è una vettura particolarissima, nata per una ricorrenza speciale, ovvero i 50 anni della filiale giapponese di Ferrari. Era stata presentata nel 2016 durante un evento celebrativo al National Art Centre di Tokyo e successivamente erano state prodotte le dieci unità, ovviamente riservate ai maggiori collezionisti orientali del Cavallino Rampante e personalizzate in base alle richieste. Parlando dell'auto, la Ferrari J50 è una roadster biposto a motore centrale, con un design ispirato alle sportive Ferrari degli anni Settanta e Ottanta. Uno stile futuristico calibrato sui gusti della clientela giapponese ma anche con l'obiettivo "di incarnare i valori di leggerezza e agilità tipici della Ferrari", come dichiararono al tempo i manager di Maranello. La J50 è definita da due linee forti sul fianco: il bordo inclinato superiore del finestrino, in continuità con il parabrezza, e la linea di fuga nera fortemente inclinata che si ispira a supercar leggendarie come la GTO, la F40 e la F50. Sopra di essa, la grafica del finestrino crea un effetto "visiera" che ricorda le barchette da competizione degli anni Cinquanta. Continua su GQ
lunedì 14 giugno 2021
Perché questa Ferrari 250 GTO costa la bellezza di 54 milioni di euro
Una Ferrari 250 GTO è in vendita alla stratosferica cifra di 54 milioni di euro, anzi per la precisione 54.111.948 euro. Ma prima di capire il perché di questa cifra da capogiro, bisogna fare alcune premesse. Intanto, negli ultimi anni le quotazioni delle auto storiche sono salite vertiginosamente. Ed è un fenomeno che riguarda le auto più popolari, da 5.000 o 10.000 euro di valore, quanto quelle più di pregio. In molti casi si tratta di veri e propri investimenti, in particolar modo quando si raggiungono cifre da capogiro, come accade spesso nei casi delle Ferrari più rare, quelle che hanno corso nelle celeberrime competizioni a cavallo degli anni Cinquanta e Sessanta. In casi come questi sono la rarità (soli 36 esemplari costruiti) e il curriculum sportivo a fare il valore dell'auto. Così non c'è da stupirsi se la favolosa Ferrari 250 GTO del 1962, che grazie al suo 3 litri V12 da 300 CV era in grado di raggiungere i 283 km/h sia in vendita a oltre 54 milioni di euro. A occuparsi della trattativa è la HP Cars di Parma, ma l'auto è anche visibile sul sito dello specialista James Edition. Questo esemplare, peraltro, è famoso già da diverso tempo, perché solo pochi anni fa era passato di mano durante un'asta di RM Sotheby’s per 48 milioni di euro. Si tratta dell'esemplare numero tre delle trentasei 250 GTO costruite dalla Ferrari nel 1962 ed è una delle quattro vetture che fu poi modificata da Scaglietti nel 1964. Continua su GQ
venerdì 30 aprile 2021
Ferrari F50, va all'asta l'unica auto stradale con il motore di una Formula 1
La Ferrari F50 è una delle auto più incredibili della storia. Lo è non tanto per la sua estetica, che può piacere oppure no, ma per la sua scheda tecnica che presente ha una caratteristica unica al mondo. È infatti l'unica auto stradale con il motore derivato direttamente da quello di una Formula 1. Il prossimo 22 maggio gli specialisti di RM Sotheby's ne metteranno all'asta una delle 349 costruite, con una quotazione prevista di almeno 3,5 milioni di euro. Si tratta di un modello del 1995, l'esemplare numero 48 prodotto, allestito con le specifiche per il mercato americano, dove sono stati venduti in tutto solo 55 esemplari. Perché così poche? Come diceva Enzo Ferrari: «Dobbiamo produrre sempre un'auto in meno di quella che il mercato di richiede». Se non è esclusività questa. Ad ogni modo, la Ferrari F50 che andrà all'asta ha percorso solo 8.200 km e nel 2018 è stata sottoposta a una revisione completa del suo incredibile propulsore e di tutta la meccanica. Un vero gioiello dell'ingegneria italiana. Ecco la sua storia. Alla fine degli anni Ottanta, la Ferrari più potente, veloce e costosa era la mitica F40. Un'auto che negli anni è diventata una vera e propria leggenda, grazie anche al suo rabbioso motore V8 bi-turbo da 478 CV. Per la sua erede, invece, a Maranello scelsero una strada diversa. Nel 1995, al Salone di Ginevra, viene presentata la F50 che ha una linea molto più tondeggiante rispetto alla sua antenata, sebbene tra le due ci sia una certa assonanza nelle proporzioni generali. Continua su GQ
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martedì 6 aprile 2021
Porsche, va all'asta una delle collezioni più incredibili di sempre
Delle Porsche all'asta stuzzicano sempre la fantasia degli appassionati, soprattutto se si tratta di modelli pazzeschi come la 918 Spyder, la Carrera GT e la 911 GT2 RS. Queste tre sportive made in Zuffenhausen, insieme ad altre quattro, andranno all'asta in un evento online organizzato da RM Sotheby's e in programma dal 19 al 28 febbraio. Questa collezione è stata soprannominata Swiss Porsche, perché proviene tutta un solo proprietario. Tutte le auto sono esemplari eccezionali, con pochi chilometri, colori personalizzati e diversi optional del catalogo Porsche Exclusive. Tra le due perle più rare della collezione c'è senza dubbio la Porsche 918 Spyder del 2014, l'hypercar ibrida sviluppata per competere con la Ferrari LaFerrari e la McLaren P1. Accelera da 0 a 100 km/h in 2,6 secondi e arriva fino a 345 km/h. Questo esemplare è verniciato in Liquid Chrome Blue Metallic - un'opzione da 63.000 dollari - ha gli interni rivestiti in pelle Mocha Brown. I cerchi in lega sono quelli in magnesio del pacchetto Weissach e il contachilometri segna poco meno di 5.500 km. Il prezzo stimato è compreso tra 975.000 e 1.100.000 franchi svizzeri. La Carrera GT era la regina della gamma Porsche prima della 918 Spyder. Questo esemplare del 2004 è uno dei 644 prodotti per il mercato americano. Sotto il cofano posteriore c'è un V10 aspirato che Porsche aveva sviluppato originariamente per le competizioni e che poi è stato montato su questa vettura di serie, arrivando a erogare 612 CV a 8.000 giri. Da notare che questa barchetta ha il cambio manuale a 6 marce, i freni carboceramici e zero aiuti elettronici per la guida. Attualmente l'esemplare in vendita a un prezzo compreso tra 775.000 e 825.000 franchi svizzeri ha percorso 16.327 km ed è stato revisionato nel marzo 2020. Continua su GQ
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giovedì 11 febbraio 2021
l furgone dell'A-Team è in vendita
Il furgone dell'A-Team è in vendita. Se volete fare un'offerta per comprarlo sappiate che l'asta di cui sarà protagonista di terrà a Scottsdale, Indiana, Stati Uniti, il 23 gennaio. Il prezzo non è stato fissato, ma è probabile che la cifra finale possa arrivare a cinque zeri, perché solitamente questo genere di mezzi richiama l'attenzione di molti appassionati. Il furgone dell'A-Team, protagonista dell'omonima serie tv, è uno Chevrolet 2500, anche se nella serie appare con il loghi del GMC Vandura; un cambiamento spiegabile con la volontà di renderlo più cool. Sotto il cofano anteriore c'è un 5.7 V8, ovviamente a benzina, che eroga 165 CV attraverso un cambio automatico a 4 rapporti. Meglio non interrogarsi sui consumi e invece concentrarsi sulla storia del mezzo che è stato utilizzato dall'A-Team per tutte e cinque le stagioni dello show andato in onda dal 1983 al 1987. Il suo compito era quello di trasportare in giro per Los Angeles il Sergente Bosco P.E. Baracus, il Colonnello John Hannibal Smith, il Capitano H. M. Howling Mad Murdock e il Tenente Templeton Sberla Peck. Per chi non si ricordasse che genere di telefilm fosse The A-Team" questa era la sinossi dell'epoca: dieci anni fa gli uomini di un commando specializzato operante in Vietnam vennero condannati ingiustamente da un tribunale militare. Evasi da un carcere di massima sicurezza si rifugiarono a Los Angeles, vivendo in clandestinità. Sono tuttora ricercati, ma se avete un problema che nessuno può risolvere – e se riuscite a trovarli – forse potrete ingaggiare il famoso A-Team. Continua su GQ
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martedì 15 settembre 2020
Michael Jordan, la sua Mercedes è in vendita
La Mercedes di Michael Jordan è in vendita, attualmente è all'asta su ebay attraverso il Beverly Hills Car Club e le offerte hanno superato i 200.000 dollari. Si tratta di una S 600 Coupé del 1995 che però è stata immatricolata nel 1996, per la precisione il 23 gennaio. Un modello molto particolare, una delle auto più lussuose e tecnologiche della sua epoca, nonché potente, visto che sotto il lungo cofano anteriore c'è un motore 6 litri V12 da 408 CV. Inoltre, la Mercedes di Michael Jordan è stata personalizzata con un kit Lorinser, uno storico tuner tedesco specializzato sulle auto di Stoccarda. Continua su GQ
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domenica 30 agosto 2020
Sylvester Stallone, il suo mega SUV è in vendita
Il mega SUV di Sylvester Stallone è in vendita. Non si tratta di una limousine, ma di un SUV gigantesco. Il nome completo è Cadillac Escalade ESV, dove la sigla finale sta per Extended Stretch Vehicle. Vuol dire che è la versione con passo allungato, che misura ben 5,7 metri contro i 5,1 della Escalade normale. Ma siccome per Stallone questo non era sufficiente, si è rivolto alla Becker Automotive Design, un'azienda californiana specializzata da oltre venti nell'allestimento di SUV e minivan per le esigenze dei VIP, blindatura inclusa. Così, la Escalade ESV di Sly è stata allungata di un altro bel mezzo metro, allungando le porte posteriori e aggiungendo un pezzo di carrozzeria che è visibile alla fine delle porte anteriori. Anche il telaio è stato allungato e rinforzato, visto che deve sopportare un peso maggiore. In questo modo le proporzioni originali del veicolo sono state mantenute. Continua su GQ
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venerdì 24 gennaio 2020
A Las Vegas all'asta rare moto italiane, ancora imballate nelle scatole originali
Gli anni Settanta e i gli anni Ottanta sono stati un periodo speciale per il motociclismo. L'ascesa dei marchi giapponesi, la nascita delle maxi-moto e la creazione delle prime race-replica così come le conosciamo oggi, sono tutte tappe che hanno cambiato il mondo delle due ruote, stabilendo dei principi che sono validi ancora oggi. In questa epoca, le moto italiane erano ancora tecnicamente superiori a tutte le altre, anche se meno affidabili ed estremamente costose. Continua su La Stampa
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domenica 6 ottobre 2019
Porsche Typ 64, l’unico esemplare va all’asta. Ma la vendita salta per un errore di pronuncia
A volte basta pronunciare male una parola per creare un pasticcio. E farlo durante un'asta milionaria può costare carissimo. L'incomprensione di cui stiamo parlando è avvenuta domenica scorsa a Pebble Beach, nell'evento organizzato da RM Sotheby's alla Monterey Car Week. L'auto protagonista è l'unica Porsche Typ 64 esistente al mondo, anche se chiamarla Porsche non è propriamente corretto, visto che è stata costruita ben prima della fondazione del marchio. Ad ogni modo, quando si è aperto l'incanto della preziosa vettura, valutata intorno ai 20 milioni di euro, banditore e assistenti hanno fatto confusione, secondo quanto riporta Bloomberg. Continua su La Stampa
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giovedì 7 marzo 2019
Battuta all’asta per 5 milioni di euro una rarissima Ferrari F40 LM
Se è vero che la Lamborghini Miura ha inventato il concetto di supercar nel 1968, è altrettanto vero che la Ferrari F40 lo abbia riscritto nel 1987, con le sue prestazioni brutali e quella linea così perfetta ed evocativa che si è fissata nel tempo nell'istante stesso in cui l'auto è stata presentata. La prova dell'eterna giovinezza della F40 è nella sua scheda tecnica, perché è impossibile credere che sia un'auto di trenta anni fa. Continua su La Stampa
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giovedì 6 dicembre 2018
Jay Kay dei Jamiroquai mette all'asta sette auto della sua collezione
Un vecchio adagio recita che i soldi non possono comprare la felicità. Se però si è appassionati di auto possono dare una grossa mano nel realizzare i propri sogni. Lo sa bene Jason “Jay” Kay, il frontman del gruppo pop Jamiroquai, che è anche un grande collezionista e amatore di automobili, in particolar modo sportive. Negli anni passati le ha inserite spesso nei video-clip della sua band e non di rado gli capita spesso di passare da Maranello per farsi personalizzare qualche Ferrari. Non si è fatto mancare nemmeno la partecipazione ad alcune gare da gentleman driver. Continua su La Stampa
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lunedì 4 giugno 2018
All’asta l’Harley-Davidson di Terminator 2, ma per ora nessuna offerta
Nei primi anni Novanta l'utilizzo di effetti speciali cinematografici era ancora piuttosto limitato, soprattutto per gli inseguimenti tra auto e qualsiasi altro veicolo. Per questo una scena come quella di Terminator 2, in cui Arnold Schwarzenegger salva il giovane John Connor dalle ire del T1000, sradicandolo con un braccio dalla sua motina da cross e issandolo per direttissima sulla gigantesca Harley-Davidson è diventata immortale. Era tutto maledettamente vero e la moto in questione era una fiammante Fat Boy,lanciata sul mercato solo un anno prima. Quando si dice la tempistica perfetta del product placement... Ad ogni modo, oggi è in vendita una delle moto utilizzata nelle riprese – un altro esemplare è di proprietà del museo H-D – che si può comprare attraverso un'asta pubblica sul sito icollector.com. C'è tempo per altri 15 giorni ma attualmente non è stata fatta nessuna offerta. Continua su La Stampa
giovedì 25 gennaio 2018
Lancia 037, il “Gruppo B” ruggisce ancora, anche nelle aste
Se c’è una categoria di auto capace di generare ancora il famoso
“effetto wow” anche a 30 anni di distanza, questa è quella delle Gruppo B.
Sebbene questo raggruppamento abbia avuto una vita brevissima - dal
1983 al 1986 - e le auto omologate con le sue specifiche siano poco più
di una manciata, il suo regolamento tecnico ha dato vita ad alcuni “mostri” entrati istantaneamente nella leggenda e destinati a non muoversi più da lì. Sono l’Audi Quattro S1, la Ferrari 288 GTO, la Ford RS 200, la Lancia Delta S4, la Peugeot 208 T16 e la Porsche 959. Auto che hanno popolato i muri delle camerette e i sogni di milioni di adolescenti, con le loro linee eccessive e le prestazioni in
grado di spaventare anche le Formula 1. Ma anche auto che si sono
velocemente estinte dopo il terribile incidente in cui persero la vita Toivonen e Cresto. Continua su La Stampa
domenica 21 gennaio 2018
Venduta all’asta per 5,2 milioni di euro una rarissima Ferrari 340 America Competizione
Negli anni Cinquanta era possibile comprare un'auto stradale realmente derivata dalla Formula 1. Bastava avere la giusta quantità di denaro e rivolgersi a Enzo Ferrari, anche se si abitava negli Stati Uniti d'America. Oggi una di queste rarissime auto è stata battuta all'asta da Bonhams a Scottsdale per 5,2 milioni di euro, che se non è una cifra record per una Ferrari è comunque una quotazione da far venire i brividi. Continua su La Stampa
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