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giovedì 14 gennaio 2021

La Apple Car potrebbe essere prodotta da Hyundai


La Apple Car potrebbe essere prodotta da Hyundai, ma non prima del 2027. Lo scenario, in realtà, è ancora più complesso e va osservato da diverse angolazioni. Intanto i fatti, che sono quelli riportati dal Korea Economic Daily, che per primo ha pubblicato l'indiscrezione secondo cui Hyundai starebbe esaminando una proposta di collaborazione arrivata proprio dalla Apple. Proposta che in effetti è stata confermata ufficialmente dalla casa coreana, che però ha allargato la prospettiva: «Sappiamo che Apple è impegnata in trattative con diverse case automobilistiche globali, tra cui la Hyundai Motor e visto che il negoziato è nella sua fase iniziale, nulla è stato deciso», ha dichiarato un portavoce Hyundai, specificando poi che le trattative riguardano la produzione di un veicolo elettrico e anche lo sviluppo delle batterie e della tecnologia di guida autonoma, con l'obiettivo di arrivare sul mercato nel 2027. A Cupertino le bocche sono cucite come sempre, ma quanto dichiarato da Hyundai ha un peso specifico non indifferente e, in ogni caso, non è arrivata nessuna smentita ufficiale da parte di Apple. E in questo genere di trattative, anche l'assenza di smentite è importante. L'arrivo della Apple Car, dunque, sembra sempre più sicuro e secondo gli analisti non sarà direttamente l'azienda Californiana a produrle. Il modello industriale sarebbe lo stesso che Apple conosce bene, ovvero quello dell'esternalizzazione. Continua su GQ

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venerdì 23 ottobre 2015

Tim Cook (Apple): "L'industria dell'auto è prossima a una rivoluzione"


L'industria dell'auto è sull'orlo di un cambiamento epocale e se lo dice Tim Cook, numero uno della Apple, forse gli si può anche credere. E gli attori di questa rivoluzione saranno le aziende più importanti del mondo, non solo quelle che da più o meno cento anni si occupano di produrre automobili. I driver principali di quelle che forse potranno definirsi come “Automobili 2.0” saranno sostanzialmente tre: la crescente importanza e pervasività del software, la guida autonoma e l'inizio della fine del motore a combustione interna a favore di quello elettrico. In effetti, se si guarda alla vetture attuali e si fa un confronto con quelle dei primi del Novecento, di vere rivoluzioni non ce ne sono mai state. “Penso che siamo prossimi a un grande cambiamento – ha detto Cook durante un intervista con il Wall Street Journal – non pretendo che nessuno sia d'accordo con me ma io la penso così”.

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mercoledì 21 ottobre 2015

Apple, lo sviluppo di ‘iCar’ prosegue. A suon di ingegneri ‘rubati’ alla concorrenza


Mancano almeno 3 anni all’arrivo della Apple Car o iCar o progetto Titan, se preferite, ma per quando debutterà sul mercato le voci, più o meno confermate, sul suo conto saranno già così tante da poter scriverci un libro (nell’immagine in alto, una ricostruzione). L’ultima in ordine di tempo, riportata dalla Reuters, è quella che riguarda il “furto” di ingegneri perpetrato ai danni della Mission Motors, una piccola azienda americana che produce motociclette elettriche. Furto, nel senso che Apple ha offerto a queste persone un compenso più alto e la possibilità di lavorare in quella che forse è la migliore impresa del mondo. Visto che negli Stati Uniti c’è il libero mercato, è tutto regolare, se non fosse che, dopo aver perso i suoi uomini migliori – nella misura di 8 su 35 – la Mission Motors rischia la chiusura, perché la già normalmente difficile raccolta fondi è diventata quasi impossibile ora che questi se ne sono andati, portando con loro le proprie capacità.

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giovedì 14 maggio 2015

L’Apple Watch sarà legale in auto?


Usare il cellulare in auto fa più danni dell’alcol e dell’alta velocità. In Italia è stato la causa di un incidente su cinque nel 2014 ma, anche tralasciando le statistiche, basta passare un paio d’ore nel traffico per vedere con i propri occhi quanti automobilisti siano impegnati nel mandare messaggi o telefonare con lo smartphone appicciato all’orecchio, anziché usare un’auricolare o il vivavoce Bluetooth che la maggior parte delle auto nuove hanno di serie. Se poi si considera che basta lasciare gli occhi sul telefonino per 10 secondi, per percorrere circa 140 metri (a 50 km/h) senza sapere che cosa sta succedendo, si capisce subito quanto sia pericoloso questo comportamento. In molti paesi esteri, infatti, i controlli sono molto più pressanti e le sanzioni più pesanti. Negli Stati Uniti, per esempio, le campagne “no texting while driving” sono all’ordine del giorno e le multe sono davvero salate. Ma ora sta apparendo all’orizzonte un nuovo problema, quello dell’Apple Watch, rappresentato dalla natura stessa di questo dispositivo.

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